“Continua con impegno e dedizione il percorso di radicamento, portato avanti dal nostro partito, a…
Strage di Erba, analisi di un eccidio su Cusano Italia Tv
18/02/2022Questo articolo è stato letto 1409 volte!
Un faro puntato sugli episodi più cruenti degli ultimi decenni. Ad accenderlo è il programma “Crimini e criminologia” trasmesso da Cusano Italia Tv — emittente della omonima università — che va in onda la domenica sera dalle 21 alle 24. Condotta da Fabio Camillacci, la trasmissione ha come filo conduttore l’analisi sulla criminalità, con un particolare approfondimento su casi umani che hanno lasciato il segno. Era la sera dell’11 dicembre 2006 a Erba, una squadra di vigili del fuoco è chiamata a spegnere un incendio al numero 25 di via Diaz. All’attenuarsi delle fiamme lo spettacolo che appare agli occhi dei pompieri è orripilante: quattro cadaveri, orribilmente sfregiati, tra cui quello di un bambino, giacciono sul pavimento. Dopo accurate indagini, ricche di colpi di scena, Olindo Romano e Rosa Bazzi, gli inquilini del piano terra, finiscono nel mirino degli inquirenti. La coppia, in seguito, sarà condannata all’ergastolo, con sentenza resa definitiva Il 3 maggio 2011 dalla Corte suprema di cassazione di Roma per il reato di strage. A rievocare l’atroce eccidio l’avvocato Fabio Schembri che assiste i coniugi condannati e alcuni rappresentanti del pull di investigatori, tra cui Davide Cannella che insieme ai biologi forensi ha approfondito tutti gli aspetti della vicenda. In studio la psichiatra Barbara Fabbroni che, insieme al giornalista criminologo Michel Maritato evidenzierà i punti oscuri della vicenda.
Related Images:
Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.