Nuovi bandi per il Servizio Civile

Nuovi bandi per il Servizio Civile

01/02/2022 0 Di Alessio Colacchi

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Nel gior­no in cui il ban­do volon­ta­ri in cor­so si arric­chi­sce di nuo­vi 8.481 nuo­ve posi­zio­ni, di cui 8.307 in Ita­lia ed ulte­rio­ri 174 all’e­ste­ro, il Dipar­ti­men­to Ser­vi­zio Civi­le Uni­ver­sa­le lan­cia una nuo­va sfi­da per il 2023; un ban­do uni­co, che rac­co­glie­rà le pro­po­ste pre­vi­ste ogni anno dal ban­do ordi­na­rio, uni­ta­men­te alle due spe­ri­men­ta­zio­ni del Ser­vi­zio Civi­le digi­ta­le, che giun­ge alla sua secon­da edi­zio­ne, oltre­chè al ban­do per il ser­vi­zio civi­le ambien­ta­le. Del­le ini­zia­ti­ve stra­te­gi­che, che si inse­ri­sco­no in un pia­no strut­tu­ra­le di cre­sci­ta e miglio­ra­men­to del nostro pae­se, che nasco­no rispet­ti­va­men­te da spe­ci­fi­ci pro­to­col­li sot­to­scrit­ti tra il Dipar­ti­men­to Poli­ti­che Gio­va­ni­li e Ser­vi­zio Civi­le Uni­ver­sa­le e il Dipar­ti­men­to per la Tra­sfor­ma­zio­ne Digi­ta­le da un lato, il nuo­vo Mini­ste­ro per la Tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca dal­l’al­tro.
Nel pri­mo caso le posi­zio­ni pre­vi­ste per miglio­ra­re la digi­ta­liz­za­zio­ne del nostro pae­se pas­sa­no dal­le 1.000 del­lo scor­so ban­do alle 2.400 attua­li, men­tre per il Ser­vi­zio Civi­le ambien­ta­le si par­la di 1.200 posi­zio­ni. Sicu­ra­men­te nume­ri non ele­va­ti per dare il giu­sto risal­to a del­le scel­te che dovreb­be­ro segna­re un impat­to rile­van­te nel­lo sce­na­rio attua­le.
Scel­te che ren­do­no pro­ta­go­ni­sta il Ser­vi­zio Civi­le di una stra­te­gia accu­ra­ta per met­te­re al cen­tro i gio­va­ni nel­la ripre­sa post pan­de­mi­ca del nostro pae­se.
Par­te dei finan­zia­men­ti per i pro­gram­mi di ser­vi­zio civi­le che ver­ran­no rea­liz­za­ti nel 2023, in occa­sio­ne del­l’an­no euroeo dei gio­va­ni, pro­ven­go­no però pro­prio dal Pia­no Nazio­na­le di Ripre­sa e Resi­lien­za; di €311.581.036, cir­ca €217.000.000, come reci­ta l’av­vi­so pub­bli­ca­to lo scor­so 25 gen­na­io, pro­ven­go­no pro­prio da tali finan­zia­men­ti, il che pone un serio inter­ro­ga­ti­vo sul­la sta­bi­li­tà, nel lun­go perio­do, di tali scel­te e di finan­zia­men­ti che pos­sa­no con­tin­nua­re a man­te­re il nume­ro di oppor­tu­ni­tà sopra le 50.000 annue. D’al­tra par­te i nume­ri del ban­do 2022, che, gra­zie ai fon­di resi­dui uti­liz­za­ti per far par­ti­re ulte­rio­ri 8.000 volon­ta­ri, arri­ve­rà a finan­zia­re oltre 64.000 posi­zio­ni tra pro­get­ti in Ita­lia e all’e­ste­ro, rap­pre­sen­ta pur sem­pre un mirag­gio lon­ta­no dal­l’o­biet­ti­vo posto dal Decre­to Legi­sla­ti­vo 40 del 2017.
Al ter­mi­ne infat­ti di un trien­nio posi­ti­vo per i finan­zia­men­ti al Ser­vi­zio Civi­le, c’è da inter­ro­gar­si su qua­le futu­ro si nascon­de per il nostro isti­tu­to, e se non si rie­sca ogni anno a man­te­ne­re tali stan­dard sem­pre attin­gen­do da fon­ti e fon­di che pos­so­no por­ta­re un po’ di respi­ro al Ser­vi­zio Civi­le, ma che sono estra­nei al mon­do del­la Dife­sa Non Arma­ta e non rap­pre­sen­ta­no una rea­le scel­ta poli­ti­ca di lun­go perio­do.

Ales­sio Colac­chi

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