15 dicembre, un’occasione persa

15 dicembre, un’occasione persa

19/01/2022 0 Di Alessio Colacchi

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E’ tra­scor­so solo un mese dal­l’e­ven­to pro­mo­zio­na­le del Ser­vi­zio Civi­le che il Dipar­ti­men­to Poli­ti­che Gio­va­ni­li orga­niz­zò lo scor­so 15 dicem­bre pres­so il gazo­me­tro di Roma per pre­sen­ta­re le pro­spet­ti­ve di un’i­sti­tu­zio­ne che da trop­pi mesi atten­de del­le rispo­ste cer­te.
Infat­ti dal­le dimis­sio­ni del­l’or­mai ex diret­tri­ce Tit­ti Posti­glio­ne, lo scor­so 16 giu­gno, il baluar­do del­le poli­ti­che gio­va­ni­li del nostro pae­se non sem­bra esser­si immes­so in una stra­da cer­ta.
D’al­tra par­te, in un momen­to deli­ca­to, nel pie­no di una pan­de­mia che tar­da ad abban­do­nar­ci, lo scor­so 13 dicem­bre, alla vigi­lia del­l’e­ven­to, il capo Dipar­ti­men­to Mar­co De Gior­gio in poco tem­po ha ridot­to da 90 a 37 i gior­ni a dispo­si­zio­ne degli enti per poter adem­pie­re ai com­pi­ti di leg­ge ine­ren­ti il pro­ces­so selet­ti­vo del Ser­vi­zio Civi­le.
“37 gior­ni per pro­ce­du­re gra­vo­se quan­to quel­le di un Ban­do di rile­van­za pub­bli­ca, rischia­no di com­pro­met­te­re l’attivazione dei pro­get­ti. I 90 gior­ni pre­vi­sti dal­lo scor­so ban­do per le pro­ce­du­re selet­ti­ve rap­pre­sen­ta­no già uno stan­dard di straor­di­na­ria effi­cien­za da par­te degli enti, dif­fi­ci­le da imma­gi­na­re se a gestir­lo fos­se la pub­bli­ca­zio­ne ammi­ni­stra­zio­ne, ma chie­de­re di far­lo in poco più di un mese è non sol­tan­to inso­ste­ni­bi­le, ma irri­guar­do­so ver­so tut­ti gli enti e le per­so­ne che vi dovran­no prov­ve­de­re”, ci dice Enri­co Maria Bor­rel­li, pre­si­den­te del Forum Nazio­na­le Ser­vi­zio Civi­le (Fnsc).
Alla sua pro­te­sta si uni­sce anche il Pre­si­den­te del­la Con­sul­ta Gio­van­ni Ren­de, il qua­le ha affer­ma­to che “È una situa­zio­ne dif­fi­ci­le, che rischia di por­re in dif­fi­col­tà tut­to il siste­ma. Già la Con­sul­ta nell’ultima riu­nio­ne ave­va espres­so pare­re nega­ti­vo sui tem­pi del Ban­do indi­ca­ti dal Dipar­ti­men­to. Si era richie­sto di con­si­de­ra­re alme­no una sca­den­za a 90 gior­ni, ma la pro­po­sta non è sta­ta pre­sa in con­si­de­ra­zio­ne”.
Tut­to que­sto acca­de nel momen­to in cui una boz­za del pros­si­mo ban­do di pro­get­ta­zio­ne, la cui pub­bli­ca­zio­ne que­st’an­no è in ritar­do di qua­si un mese, dovreb­be pre­ve­de­re la sca­den­za per il depo­si­to dei pro­gram­mi d’in­ter­ven­to il pros­si­mo 31 mar­zo.
Tut­to ciò rischia di por­ta­re al col­las­so il lavo­ro degli enti, che saran­no impe­gna­ti con­tem­po­ra­nea­men­te su più fron­ti, e rischia di com­pro­met­te­re la qua­li­tà del siste­ma, che con la nuo­va pro­gram­ma­zio­ne sta­va ten­tan­do di por­ta­re ver­so una mag­gio­re col­la­bo­ra­zio­ne fra gli atto­ri del siste­ma.
Potrem­mo defi­nir­la un’oc­ca­sio­ne per­sa; riguar­dan­do quel­l’im­ma­gi­ne alti­so­nan­te e futu­ri­sti­ca, al cen­tro del salo­ne, pre­lu­dio di un nuo­vo Ser­vi­zio Civi­le Uni­ver­sa­le, nes­su­no avreb­be mai imma­gi­na­to tale caos orga­niz­za­ti­vo, che rischia di far paga­re il prez­zo mag­gio­re pro­prio ai ragaz­zi che atten­do­no di svol­ge­re un’e­spe­rien­za di aiu­to del­la pro­pria comu­ni­tà.
In que­sto sce­na­rio sareb­be sta­to uti­le appro­fit­ta­re del­le nume­ro­se dif­fi­col­tà del siste­ma per avvia­re un tavo­lo di ragio­na­men­to, coin­vol­gen­do tut­ti i sog­get­ti isti­tu­zio­na­li e gli enti, per fon­da­re un nuo­vo Ser­vi­zio Civi­le, dove una pro­gram­ma­zio­ne plu­rien­na­le più for­te potreb­be garan­ti­re mag­gio­re orga­niz­za­zio­ne al siste­ma e garan­ti­re qua­li­tà.
Sareb­be suf­fi­cien­te, come avvie­ne per la pro­gram­ma­zio­ne euro­pea, poter ragio­na­re con sca­den­ze di depo­si­to dei pro­get­ti cer­te ed ugua­li per tut­ti gli anni, così da rea­liz­za­re un siste­ma più com­pat­to e coe­ren­te al suo inter­no, con mag­gio­re capa­ci­tà di offri­re una vera offer­ta for­ma­ti­va ai ragaz­zi ed un vero aiu­to al pro­prio ter­ri­to­rio.

Ales­sio Colac­chi

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