ROMA, ASSOTUTELA: “SPAZI OCCUPATI, MOROSITÀ E COMUNE SILENTE”

ROMA, ASSOTUTELA: “SPAZI OCCUPATI, MOROSITÀ E COMUNE SILENTE”

05/01/2022 0 Di Marco Montini

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“Un anno fa la ex sin­da­ca Rag­gi annun­cia­va sui social di aver supe­ra­to la deli­be­ra 140 del 2015, un atto che ave­va l’intento di rego­la­men­ta­re la pre­sen­za di asso­cia­zio­ni di base, che a vario tito­lo, uti­liz­za­va­no loca­li del patri­mo­nio pub­bli­co comu­na­le sen­za rego­la­re con­trat­to”. Lo dichia­ra il pre­si­den­te di Asso­Tu­te­la Michel Mari­ta­to che spie­ga: “Dopo nume­ro­se gira­vol­te, pro­te­ste, mani­fe­sta­zio­ni e pre­se di posi­zio­ne con­tro un ini­zia­le atteg­gia­men­to rigo­ri­sta dell’allora sin­da­ca, la stes­sa in cam­pa­gna elet­to­ra­le veni­va fol­go­ra­ta sul­la via di Dama­sco – rac­con­ta il pre­si­den­te — e ritrat­ta­va tut­to quan­to ave­va soste­nu­to negli anni pre­ce­den­ti. Si era appel­la­ta, duran­te il suo man­da­to, alla lega­li­tà tan­to cara al M5s, secon­do casi e sog­get­ti. Ave­va pre­te­so, tra le pro­te­ste dei cen­tri socia­li e simi­la­ri, che si cor­ri­spon­des­se un cano­ne ade­gua­to o, alme­no un cano­ne, visto che mol­te di que­ste van­ta­no moro­si­tà stra­to­sfe­ri­che. Poi la svol­ta, in pros­si­mi­tà del voto: i grup­pi che uti­liz­za­va­no il patri­mo­nio pub­bli­co furo­no con­si­de­ra­ti suoi deten­to­ri in via prov­vi­so­ria, rico­no­scen­do il valo­re socia­le dell’attività degli occu­pan­ti, ele­men­to con­te­sta­bi­le in mol­ti casi”. Mari­ta­to arri­va alla situa­zio­ne attua­le: “Oggi è suben­tra­ta una nuo­va ammi­ni­stra­zio­ne ma, come nel­la miglio­re tra­di­zio­ne, sia­mo al nul­la di fat­to, seb­be­ne la giun­ta Gual­tie­ri non si disco­sti dall’impegno a rico­no­sce­re il valo­re socia­le degli spa­zi. Per quan­to ci risul­ta – insi­ste Mari­ta­to — le let­te­re di richie­ste di arre­tra­ti cal­co­la­ti sul valo­re com­mer­cia­le con­ti­nua­no ad esse­re invia­te, inva­no, alle asso­cia­zio­ni. Ė ora che il pro­ble­ma si risol­va. Non è tol­le­ra­bi­le lo sper­pe­ro di lar­ga par­te del patri­mo­nio roma­no, nell’ignavia del­le isti­tu­zio­ni, quan­do potreb­be costi­tui­re valo­re aggiun­to per la Capi­ta­le”.

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