Manca davvero poco e domenica 9 maggio saremo tutti pronti a festeggiare le mamme! Una…
La determinazione e la fierezza di Irene. Intervista esclusiva con focus sulla campagna “Verità e Giustizia”.
25/12/2021Questo articolo è stato letto 5722 volte!
Domenica 12 dicembre, col sostegno morale e materiale di 667.MOOD BASTA VIOLENZA SULLE DONNE!, si è svolta la manifestazione di rilievo, un flash mob, della campagna “Verità e Giustizia per Irene Palacino”. Da quanto abbiamo appreso da documenti ufficiali che ci sono stati mostrati, l’iniziativa presentata dallo scrittore e filosofo popolare Alessandro Corbelli, prende le mosse da un percorso personale della vittima che, seppure lontano nel tempo, denuncia oggi, gravi violenze che ella ha subito quando viveva in Sicilia. Ora che la campagna sta ottenendo adesioni – grazie anche alla semplice visibilità che l’immagine rappresentativa sta veicolando sui media online e sui social, facciamo il punto, anche approfondito, con Irene ed Alessandro che hanno consentito di essere intervistati, in una forma abbastanza inusuale. Infatti ad alcune domande ha risposto Irene, ad alcune hanno risposto insieme, e parecchie hanno visto Alessandro Corbelli, che è il sostenitore-presentatore della campagna – assumersi l’onere della risposta. Ecco l’intervista:
1. È entrando in contatto, creando empatia e quindi un comune sentire che ha avuto modo, inopinatamente, di conoscere la storia di Irene? Tempi e circostanze possono essere qui ricordati brevemente? (Alessandro): Senza alcun dubbio la conoscenza personale di Irene e l’empatia venutasi a creare, unitamente alla notizia della sua triste storia già in mio possesso, ha fatto nascere forte in me la voglia di approfondire i fatti accaduti nella sua vita veramente da vittima, in primis di sua madre e parenti, subito dopo del violento ex marito “presunto mafioso”, che l’ha prima rapita fingendo una “fuitina” e poi picchiata, manipolata psicologicamente, usata per attività di “copertura” e terrorizzata, come fatto anche con i suoi stessi tre figli,oggi di 31, 25 e 20 anni. (Irene): Mi sono subito fidata di Alessandro, che con la sua gentilezza, correttezza, attenzione, competenza, ma forte determinazione nel voler procedere insieme a me verso la verità e giustizia da me invocata, ma gravemente ignorata o addirittura travisata dagli altri (parenti, amici, professionisti). 2. Apprese, mano a mano, le notizie che saranno apparse subito di un rilievo sconvolgente, come si è giunti ad intraprendere azione di tutela giudiziaria? (Alessandro): Grazie all’esperienza legale maturata durante oltre 30 anni di lavoro manageriale, ho capito in poco tempo che l’azione giudiziaria svolta precedentemente, risultava priva di indagini ed accertamenti medici e fiscali utili ad individuare i gravi e reali reati commessi dall’ex marito e da tutte le persone coinvolte in questa intrigata ed orribile storia di sfruttamento, violenza e, ripeto, manipolazione psicologica. Per questo, avvalendomi delle mie facoltà di scrittore, ho immediatamente avviato le mie indagini, documentando con memoriali, documenti e prove le autorità competenti che ad oggi forniscono a me ed Irene il sostegno e protezione del caso. 3. La rilevanza e la vera e propria emancipazione liberatoria di Irene come è stata vissuta nel vostro rapporto interpersonale e come ha fatto scegliere, con quanta volontà da parte di Irene, l’avvio della campagna Verità e Giustizia? (Irene): In realtà, io ho sempre voluto conoscere il motivo del perché tra tutti i miei fratelli e sorelle, proprio io dovessi essere trattata da mia madre con attenzioni diverse. La mia emancipazione femminile è stata sempre ostacolata, prima da ragazza e poi da moglie e madre. Per questo, con Alessandro, che al contrario nutre forte rispetto per la Donna ed i suoi stessi diritti sin dagli anni del femminismo e delle sue battaglie, mi sono sentita tutelata, importante, rispettata e perciò pronta ad affrontare insieme a lui la campagna Verità e Giustizia.
4. Amici ed amiche, persone vicine, associazioni e perfino la politica si è mostrata ora solidale alla storia. Tutto ciò quale fine persegue? (Irene ed Alessandro): L’amicizia, l’associazionismo e la politica, se nutriti da valori fondamentali, come solidarietà, rispetto ed equità, sono certamente di grande supporto per la nostra azione di civiltà e giustizia e quindi non hanno fini diversi da quelli dai quali sono alimentati. 5. Quanta parte, nella ricerca di Verità e Giustizia, pensate debba esercitare l’autorità giudiziaria e/o inquirente dopo la vostra chiamata in causa? (Alessandro): La parte prevista dall’ordinamento giuridico, pertanto lo svolgimento attento e dovuto nell’espletamento delle singole funzioni. 6. Purtroppo, mentre avanza la campagna di Verità e Giustizia, che non può che vivere di diffusione dell’iniziativa e dei diritti da salvaguardare, specialemnte se hanno riguardato ipotesi di reati contro la persona, sono giunte una serie di vere e proprie minacce. Potrebbero essere d’ambiente, nel senso di errata solidarietà coi rei; di emulazione, nel senso di piccoli mitomani diffusi nella società che si autoalimentano della rappresentazione dei violenti come modelli; oppure riconducibili a legami con gli interessati ai reati commessi. E’ questo lo scenario che state subendo? (Irene ed Alessandro): Le gravi minacce che ci sono giunte, unitamente alle calunnie e diffamazioni fatte attraverso modi diversi, sono espressione della complicità esistente con i responsabili dei reati commessi, e questo è proprio quello che in questo momento stanno appurando le autorità competenti e le stesse forze dell’ordine. 7. Abbiamo assistito a vari momenti pubblici di Irene imopegnata nella sua battaglia, nella cura solidale di questo percorso, in che modo la vede fortificare giorno dopo giorno? (Alessandro): Sì, Irene in questi ultimi giorni sembra essersi riappropriata del suo naturale ruolo di Donna meravigliosa che è. Certamente, non va sottovalutata l’enorme sofferenza psicologica proveniente dal ricordo degli spiacevoli fatti accaduti nel passato e ancora oggetto di spiacevoli e orribili riscontri.
8. Avete compiuto tentativi di ricerca a più ampio raggio, faccio l’esempio esemplificativo della nota trasmissione tv chepotrebbe chiedere ai propri ascoltatori se hanno memoria di fatti connessi con la storia subita da Irene? (Alessandro): No ancora no. In questo senso, ultimamente, mi sto muovendo e mi auguro di essere presto contattato per avere a disposizione anche questo tipo di importante canale di aiuto. 9. L’immagine, con la mano rossa che indica lo stop alle violenze sulle donne, utilizzata dalla campagna Verità e Giustizia per Irene, potrebbe essere utilizzata per una prossima chiamata nazionale come quelle che “Non una di meno” svolge perdiodicamente? Ne vuole fare un appello alle parlamentari ed elette e attiviste dei movimenti che hanno dato vita, appunto, a tale movimento? (Irene ed Alessandro): L’appello di unirsi a sostenere questa campagna di Verità e Giustizia, lo lanciamo a tutte le persone, movimenti, associazioni, forze politiche che intendono accettarlo per condurre insieme questa campagna di sensibilizzazione su questo tema di grave e orrenda attualità “Violenza sulle Donne e Femminicidio”. Pertanto, già da questa tua gradita intervista, facciamo lo stesso appello anche alle stesse parlamentari ed attiviste del Movimento “Non una di meno”. 10 C’è altro da aggiungere in questo frangente? (Irene): In questo momento, confortata dalla protezione di Alessandro e delle forze dell’ordine, sto disponendo il memoriale cronologico della mia vita. Nel memoriale sono circonstanziati i fatti accaduti e indicate le persone coinvolte nei reati commessi. Commentiamo, a termine dell’intervista, solo sottolinenando la determinazione, a fronte alta e libera di come Irene, sostenuta da Alessandro, sta conducendo la ricerca di Verità e Giustizia che non può lasciare indifferenti uomini e donne che, se fanno parte del consorzio umano chiamato società, comunità, hanno il dovere di ritagliare nella propria quotidianità di vita, attenzione per vicende come queste che, seppur drammatiche, non sono fortunatamente ancora sfociate nella tragedia.
Related Images:
Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.