L’attualità del socialismo e la prospettiva del comunismo. Quadro politico tra realtà e prospettive. Il…
Grottaferrata. PCI: la democrazia finisce nella stanza di un notaio
29/11/2021Questo articolo è stato letto 2516 volte!
Apprendiamo dalla stampa locale che alcuni consiglieri del comune di Grottaferrata si sono incontrati in uno studio notarile e li, hanno firmato le dimissioni che verranno protocollate il primo giorno di apertura degli uffici comunali successivo all’incontro. – commenta Nicola Casubolo, responsabile PCI di Grottaferrata — Nove consiglieri, sette della minoranza e due della maggioranza, hanno così deciso di mettere fine all’attuale governo cittadino. Pare che sia una pratica legale, consentita dalle vigenti leggi, che sia già stata usata in altri comuni. Quello che ci stupisce è il modo “carbonaro” (senza offendere i membri della Carboneria che aiutarono a costruire l’unità d’Italia) il riunirsi in un posto che sia al di fuori del naturale sito preposto a discutere eventuali controversie politiche ossia, l’aula consigliare. Alcune domande ce le siamo poste e, non avendo risposte le abbiamo rivolte a cittadini, di varie estrazioni politiche, — continua l’esponente comunista — che in maniera univoca ci hanno ribadito che, solo la vigliaccheria (non riportiamo le frasi in puro dialetto solo per decenza) può dar adito a tale comportamento. Facendo così, non si devono esternare le proprie istanze in pubblico, non si da il modo di avere contraddittorio, non si deve guadare l’avversario, si può non dare spiegazioni. Certamente usciranno comunicati di convenienza, ma il vero motivo quello che “cova sotto la cenere” potrà rimanere segreto, nascosto. Guardiamo avanti, cosa succederà nei prossimi mesi? Quali alleanze, quali proposte, quali personaggi si affacceranno sull’orizzonte politico del paese? Liste civiche di saltimbanchi, persone che vorranno difendere i propri tornaconti, un unità di interessi personali di invidiosi ed estromessi, di presuntuosi ed egocentrici che pur di apparire “contro” sono disposti a mentire o a seminar zizzania. Speriamo che il paese capisca e li estrometta definitivamente dalla vita politica locale.
Noi del PCI – conclude Nicola Casubolo — non staremo a guardare, parteciperemo attivamente alla sfida che la situazione odierna ci pone di fronte, vagliando persone e proposte che siano solo a favore di un futuro comune per il bene di tutti e tutte. Ci sforzeremo di riportare la voce degli abitanti, di tutte e tutti gli abitanti, nei luoghi preposti.
A presto risentirci, il Partito Comunista Italiano.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.