Grottaferrata. PCI: la democrazia finisce nella stanza di un notaio

Grottaferrata. PCI: la democrazia finisce nella stanza di un notaio

29/11/2021 0 Di Maurizio Aversa

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Nico­la Casu­bo­lo, respon­sa­bi­le PCI Grot­ta­fer­ra­ta


Appren­dia­mo dal­la stam­pa loca­le che alcu­ni con­si­glie­ri del comu­ne di Grot­ta­fer­ra­ta si sono incon­tra­ti in uno stu­dio nota­ri­le e li, han­no fir­ma­to le dimis­sio­ni che ver­ran­no pro­to­col­la­te il pri­mo gior­no di aper­tu­ra degli uffi­ci comu­na­li suc­ces­si­vo all’incontro. – com­men­ta Nico­la Casu­bo­lo, respon­sa­bi­le PCI di Grot­ta­fer­ra­ta — Nove con­si­glie­ri, set­te del­la mino­ran­za e due del­la mag­gio­ran­za, han­no così deci­so di met­te­re fine all’attuale gover­no cit­ta­di­no. Pare che sia una pra­ti­ca lega­le, con­sen­ti­ta dal­le vigen­ti leg­gi, che sia già sta­ta usa­ta in altri comu­ni. Quel­lo che ci stu­pi­sce è il modo “car­bo­na­ro” (sen­za offen­de­re i mem­bri del­la Car­bo­ne­ria che aiu­ta­ro­no a costrui­re l’unità d’Italia) il riu­nir­si in un posto che sia al di fuo­ri del natu­ra­le sito pre­po­sto a discu­te­re even­tua­li con­tro­ver­sie poli­ti­che ossia, l’aula con­si­glia­re. Alcu­ne doman­de ce le sia­mo poste e, non aven­do rispo­ste le abbia­mo rivol­te a cit­ta­di­ni, di varie estra­zio­ni poli­ti­che, — con­ti­nua l’esponente comu­ni­sta — che in manie­ra uni­vo­ca ci han­no riba­di­to che, solo la vigliac­che­ria (non ripor­tia­mo le fra­si in puro dia­let­to solo per decen­za) può dar adi­to a tale com­por­ta­men­to. Facen­do così, non si devo­no ester­na­re le pro­prie istan­ze in pub­bli­co, non si da il modo di ave­re con­trad­dit­to­rio, non si deve gua­da­re l’avversario, si può non dare spie­ga­zio­ni. Cer­ta­men­te usci­ran­no comu­ni­ca­ti di con­ve­nien­za, ma il vero moti­vo quel­lo che “cova sot­to la cene­re” potrà rima­ne­re segre­to, nasco­sto. Guar­dia­mo avan­ti, cosa suc­ce­de­rà nei pros­si­mi mesi? Qua­li allean­ze, qua­li pro­po­ste, qua­li per­so­nag­gi si affac­ce­ran­no sull’orizzonte poli­ti­co del pae­se? Liste civi­che di sal­tim­ban­chi, per­so­ne che vor­ran­no difen­de­re i pro­pri tor­na­con­ti, un uni­tà di inte­res­si per­so­na­li di invi­dio­si ed estro­mes­si, di pre­sun­tuo­si ed ego­cen­tri­ci che pur di appa­ri­re “con­tro” sono dispo­sti a men­ti­re o a semi­nar ziz­za­nia. Spe­ria­mo che il pae­se capi­sca e li estro­met­ta defi­ni­ti­va­men­te dal­la vita poli­ti­ca loca­le.
Noi del PCI – con­clu­de Nico­la Casu­bo­lo — non sta­re­mo a guar­da­re, par­te­ci­pe­re­mo atti­va­men­te alla sfi­da che la situa­zio­ne odier­na ci pone di fron­te, vaglian­do per­so­ne e pro­po­ste che sia­no solo a favo­re di un futu­ro comu­ne per il bene di tut­ti e tut­te. Ci sfor­ze­re­mo di ripor­ta­re la voce degli abi­tan­ti, di tut­te e tut­ti gli abi­tan­ti, nei luo­ghi pre­po­sti.
A pre­sto risen­tir­ci, il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no.

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