Speciale Elezioni 2021 — Stefano Enderle: programma, liste, simboli

Speciale Elezioni 2021 — Stefano Enderle: programma, liste, simboli

07/09/2021 0 Di Redazione

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 4759 vol­te!

STEFANO ENDERLE

Candidato a Sindaco di Marino

Ste­fa­no Ender­le è nato a Pome­zia 24-12-1967. Ha vis­su­to negli anni gio­va­ni­li tra il lito­ra­le e Roma. E’ coniu­ga­to con Lucia­na Zam­pil­lo­ni da 31 anni ed insie­me han­no avu­to una figlia, Melis­sa. I tito­li di stu­dio acqui­si­ti nel tem­po sono: un diplo­ma di istru­zio­ne pro­fes­sio­na­le (tipo­gra­fia) e un Atte­sta­to di infor­ma­ti­ca. Ha svol­to ser­vi­zio mili­ta­re (fuci­lie­re assal­ta­to­re). E’ un ope­ra­io edi­le spe­cia­liz­za­to. Gra­zie a que­sto ha potu­to ave­re, pri­ma del­la cri­si degli ulti­mi anni, una dit­ta indi­vi­dua­le edi­le. Ha svol­to con man­sio­ni uffi­cia­li e non: Ope­ra­to­re eco­lo­gi­co; Giar­di­nie­re; Magaz­zi­nie­re; Auti­sta (tra­spor­ti); Fac­chi­no; Ser­vi­zio di sicu­rez­za non arma­to; Manu­ten­to­re.

E’ resi­den­te a Mari­no dal ’90, Segre­ta­rio del PCI sezio­ne “E. Ber­lin­guer” da 4 anni, Diri­gen­te ANPI “Sezio­ne A. Del Gob­bo” MARINO, Diri­gen­te asso­cia­zio­ne Acab/BiblioPop, dell’ asso­cia­zio­ne Ita­lia Cuba Cir­co­lo “G. Donè” di Mari­no, Com­po­nen­te del comi­ta­to di quar­tie­re di Cava dei sel­ci ( anco­ra non regi­stra­to). Ha pre­so par­te alla rea­liz­za­zio­ne del PEC-pia­no emer­gen­za comu­na­le. Ha par­te­ci­pa­to alle gior­na­te di soli­da­rie­tà per la pro­te­zio­ne civi­le. E’ dona­to­re AFERESI da cir­ca 20 anni per la Cro­ce Ros­sa.

Nel­la sua atti­vi­tà poli­ti­co-socia­le, oltre al con­tri­bu­to fat­ti­vo ver­so le asso­cia­zio­ni in cui ope­ra, ha par­ti­co­lar­men­te con­sen­ti­to, per il PCI, facen­do par­te dell’organismo diri­gen­te del­la Fede­ra­zio­ne Castel­li roma­ni, e dell’organismo diri­gen­te regio­na­le del Lazio, lo svi­lup­po e raf­for­za­men­to dell’insediamento dei comu­ni­sti in varie par­ti del ter­ri­to­rio castel­la­no e lazia­le. Ha gran­di doti orga­niz­za­ti­ve ed uma­ne. E’ par­ti­co­lar­men­te atten­to e dispo­ni­bi­le alle tema­ti­che dell’aiuto, alla bat­ta­glia con­tro le discri­mi­na­zio­ni di gene­re, di raz­za, di reli­gio­ne e poli­ti­ca.

SIMBOLO

 

 

LISTA 

PROGRAMMA ELETTORALE

Il pro­gram­ma di Esse­re Mari­no rap­pre­sen­ta­to dal­la Lista elet­to­ra­le del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no si rivol­ge a tut­ti per­ché a tut­ti sen­te di appar­te­ne­re. Cre­dia­mo che la visio­ne e la par­te­ci­pa­zio­ne comu­ni­ta­ria rap­pre­sen­ti­no una via pri­ma­ria per con­cen­trar­si in modo anco­ra più effi­ca­ce sul­le rea­li neces­si­tà dei cit­ta­di­ni. Con­di­vi­dia­mo l’obiettivo di ele­va­re la qua­li­tà del­la vita dei cit­ta­di­ni mari­ne­si con una serie di misu­re che pre­ve­do­no: miglio­ra­men­to dei ser­vi­zi, cre­sci­ta eco­no­mi­ca, atten­zio­ne par­ti­co­la­re alla salu­te e mag­gio­re tute­la del ter­ri­to­rio. Per attuar­lo ser­ve che Mari­no tor­ni a par­la­re con i Comu­ni vici­ni, con la Regio­ne e la Cit­tà Metro­po­li­ta­na. Fare squa­dra, sta­re insie­me. Tra­sfor­ma­re le cose sen­za per que­sto peg­gio­rar­le o rovi­nar­le.

Le sche­de che seguo­no han­no lo sco­po di illu­stra­re, in modo sem­pli­ce e chia­ro, qua­le model­lo di cit­tà imma­gi­nia­mo e inten­dia­mo rea­liz­za­re. Tan­ti argo­men­ti sono volu­ta­men­te dif­fu­si, come il lavo­ro, la sicu­rez­za e la lot­ta alla cor­ru­zio­ne. Si atti­ve­ran­no da soli se vivre­mo in un Comu­ne più bel­lo, ordi­na­to e cul­tu­ral­men­te vivo.

L’obiettivo ad ampio rag­gio è quel­lo di par­te­ci­pa­re da pro­ta­go­ni­sti al pro­ces­so di rifor­me che inve­ste diret­ta­men­te anche il nostro Comu­ne con la costi­tu­zio­ne del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Roma Capi­ta­le, con le sue nuo­ve e diver­se com­pe­ten­ze. Esse­re altre­sì cen­tra­li ad una nuo­va for­ma di coor­di­na­men­to fra i Comu­ni ester­ni ad essa. Per una buo­na

gestio­ne dei ser­vi­zi pub­bli­ci occor­re raf­for­za­re il con­trol­lo pub­bli­co. La nostra idea è di resti­tui­re ai cit­ta­di­ni di Mari­no alcu­ni ser­vi­zi pub­bli­ci diven­ta­ti fon­da­men­ta­li nel­la gestio­ne eco­no­mi­ca del pae­se, ovve­ro la rivi­si­ta­zio­ne degli stes­si con indi­riz­zi poli­ti­ci di svi­lup­po e soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­li, appli­can­do le nor­ma­ti­ve inte­res­sa­te. Occor­re, nel­lo spe­ci­fi­co:

-com­ple­ta­re e raf­for­za­re il ruo­lo del Comu­ne qua­le Ente di gestio­ne diret­ta dei ser­vi­zi e di ammi­ni­stra­zio­ne atti­va per la pro­pria col­let­ti­vi­tà;

- costi­tui­re Orga­ni con­sul­ti­vi, anche con pare­ri vin­co­lan­ti su atti e deci­sio­ni di com­pe­ten­ze rivol­te alle diver­se for­me di vita socia­le orga­niz­za­ta e di sin­go­le sog­get­ti­vi­tà;

- ripen­sa­re il ruo­lo e rior­ga­niz­za­re l’assetto del­la Mul­ti­ser­vi­zi, ren­den­do­la fun­zio­na­le all’espletamento del­le fina­li­tà pub­bli­che che ne giu­sti­fi­ca­no l’esistenza;

- coor­di­nar­si e col­la­bo­ra­re con altri Comu­ni pros­si­mi, di aree omo­ge­nee e aven­ti lo stes­so baci­no otti­ma­le di uten­ti, attra­ver­so for­me gestio­na­li ade­gua­te, in stret­to rap­por­to e nell’ambito del­la Pro­gram­ma­zio­ne regio­na­le e del­la Cit­tà metro­po­li­ta­na;

- impron­ta­re la gestio­ne del Comu­ne alla mas­si­ma Par­te­ci­pa­zio­ne, Infor­ma­zio­ne e Tra­spa­ren­za nel­la fun­zio­na­li­tà di Orga­ni, Uffi­ci e Ser­vi­zi, che devo­no esse­re anche onli­ne, di pros­si­mi­tà e domi­ci­lia­ri;

- vigi­la­re sul rispet­to del­le rela­zio­ni sin­da­ca­li e dei dirit­ti dei lavo­ra­to­ri del Comu­ne e del­le par­te­ci­pa­te.

1. LA CULTURA E IL TURISMO

La cul­tu­ra rap­pre­sen­ta un fat­to­re di cre­sci­ta socia­le e un set­to­re stra­te­gi­co deter­mi­nan­te, dal qua­le gene­ra­re risor­se e buo­na occu­pa­zio­ne. Il cen­tro sto­ri­co di Mari­no è uno dei più anti­chi dei Castel­li Roma­ni, non­ché uno dei bor­ghi medie­va­li più rap­pre­sen­ta­ti­vi del Lazio. I siti archeo­lo­gi­ci all’interno dell’area del Par­co dell’Appia Anti­ca ed il Mitreo costi­tui­sco­no un’unicità nel loro gene­re. Mari­no è l’unico Comu­ne dei Castel­li Roma­ni con un ter­ri­to­rio

che insi­ste su due Par­chi. Per­tan­to il patri­mo­nio arti­sti­co e natu­ra­li­sti­co pre­sen­te in tut­to il Comu­ne deve esse­re tute­la­to e valo­riz­za­to affin­ché il nostro ter­ri­to­rio si tra­sfor­mi in un “monu­men­to a cie­lo aper­to” in gra­do di attrar­re e acco­glie­re, in ogni sta­gio­ne, turi­sti dall’Italia e dal mon­do. Il turi­smo, fon­te di ric­chez­za impre­scin­di­bi­le per l’area mari­ne­se, deve esse­re incen­ti­va­to con even­ti di alto livel­lo, al fine di pro­muo­ve­re e far cono­sce­re le eccel­len­ze del nostro ter­ri­to­rio, sia­no esse del set­to­re dell’artigianato, dell’agroalimentare e del­la viti­col­tu­ra. Il mar­chio “Sagra dell’Uva” noto in tut­to il mon­do, dovrà esse­re il vola­no di que­sto pro­ces­so duran­te tut­to l’anno.

Esse­re Marino/PCI basa la quin­tes­sen­za del suo pro­gram­ma sul­la valo­riz­za­zio­ne del patri­mo­nio arti­sti­co, archi­tet­to­ni­co e archeo­lo­gi­co del ter­ri­to­rio, in siner­gia con le altre Isti­tu­zio­ni pub­bli­che; sul­la pro­mo­zio­ne e il rilan­cio del turi­smo; sul rico­no­sci­men­to del­le eccel­len­ze loca­li.

Occor­re, nel­lo spe­ci­fi­co:
— avvia­re il cen­si­men­to e la cata­lo­ga­zio­ne dei beni arti­sti­ci,

archeo­lo­gi­ci e archi­tet­to­ni­ci pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio;

- avvia­re la pro­ce­du­ra per l’introduzione del trat­to dell’Appia Anti­ca pres­so le loca­li­tà di Frat­toc­chie e San­ta Maria del­le Mole nel­la lista dei siti patri­mo­nio dell’UNESCO;

- pro­por­re l’aggiunta, nell’indicazione del­le sta­zio­ni fer­ro­via­rie di Mari­no e San­ta Maria del­le Mole, rispet­ti­va­men­te del­le dici­tu­re “Mitreo” e “Appia Anti­ca” al fine di favo­ri­re appo­si­ti per­cor­si turi­sti­ci ed archeo­lo­gi­ci;

- indi­vi­dua­re e crea­re nel cen­tro sto­ri­co alcu­ni per­cor­si gui­da­ti fina­liz­za­ti alla valo­riz­za­zio­ne del­le bel­lez­ze sto­ri­co-archi­tet­to­ni­che del­la cit­tà, inclu­sa la Mari­no sot­ter­ra­nea;

- ria­pri­re final­men­te il Mitreo e dar­gli il rilie­vo che meri­ta, con bat­ta­ge nazio­na­le e inter­na­zio­na­le. Il Mitreo è vici­nis­si­mo alla sta­zio­ne fer­ro­via­ria: pren­de­re accor­di con Agen­zie di viag­gio e Tre­ni­ta­lia per con­vo­gli spe­cia­li (tre­no o bus) Roma Ter­mi­ni-Mari­no e ritor­no, fina­liz­za­ti alla visi­ta, con gui­de poli­glot­te, degu­sta­zio­ni eno­ga­stro­no­mi­che e con­fe­zio­ne-sou­ve­nir ai par­te­ci­pan­ti;

- sul­la scia del Mitreo, apri­re o ria­pri­re al pub­bli­co e/o poten­zia­re tut­ti i luo­ghi di inte­res­se cul­tu­ra­le. Ad es. il museo del car­ret­to a vino, o la Casi­na Para­di­so dei Colon­na, o il San­tua­rio dell’Acquasanta, ecc. Uti­liz­za­re il cen­tra­lis­si­mo tea­tro-bom­bo­nie­ra “Del­le Ore” per let­tu­re, con­fe­ren­ze, pre­sen­ta­zio­ni e rap­pre­sen­ta­zio­ni. Impian­ta­re un museo del­la civil­tà vini­co­la. Impian­ta­re un museo let­te­ra­rio con pan­nel­li dedi­ca­ti agli scrit­to­ri pas­sa­ti per Mari­no (Casa­no­va, Goe­the, D’Azeglio, Unga­ret­ti, Petro­li­ni, Gad­da, Mora­via, Paso­li­ni, ecc). Poten­zia­re le atti­vi­tà del museo civi­co “Umber­to Mastro­ian­ni”. Illu­mi­na­re di not­te tut­te le scul­tu­re che Mastro­ian­ni ha dona­to a Mari­no. Valo­riz­za­re la memo­ria del gran­de arti­sta con una mostra per­ma­nen­te, e rida­re vita alla Bien­na­le dei gio­va­ni scul­to­ri, riat­ti­van­do il gemel­lag­gio tra pepe­ri­no e mar­mo di Car­ra­ra;

- riat­ti­va­re il dia­lo­go tra il Comu­ne, le PROLOCO e le asso­cia­zio­ni dei com­mer­cian­ti al fine di sta­bi­li­re part­ner­ship com­mer­cia­li e dif­fon­de­re all’interno del ter­ri­to­rio di Roma e dei Castel­li Roma­ni iti­ne­ra­ri turi­sti­ci dedi­ca­ti alla cit­tà di Mari­no;

- rea­liz­za­re per ospi­ti e turi­sti una con­fe­zio­ne-sou­ve­nir assem­blan­do le tipi­ci­tà mari­ne­si, una sor­ta di car­ta d’identità per dire al mon­do “noi sia­mo que­sto”. E quin­di la bot­ti­glia di vino, un dol­ce tipi­co (in autun­no la ciam­bel­la al mosto), un depliant infor­ma­ti­vo, un libro sul­la sto­ria e le tra­di­zio­ni di Mari­no, un manu­fat­to arti­gia­na­le, ecc.;

- dare vita al mar­chio inter­na­zio­na­le “Sagra dell’Uva”. Desta­gio­na­liz­za­re e inter­na­zio­na­liz­za­re la Sagra dell’Uva, anche e soprat­tut­to in vista del pros­si­mo cen­te­na­rio. Occor­re che la Sagra duri tut­to l’anno, con un fer­vo­re crea­ti­vo ‑pre e ‑post even­to otto­bri­no. Ogni edi­zio­ne dovrà pre­ve­de­re un Pae­se ospi­te inter­na­zio­na­le, con rela­ti­vi stand di inter­scam­bio (non solo vini, ma pro­dot­ti tipi­ci, arti­gia­na­to, ban­die­re, libri, arti­sti, cul­tu­ra, cuci­na) e suc­ces­si­vo con­tro- invi­to di Mari­no all’estero. Mari­no deve aprir­si e rim­pa­ra­re a dia­lo­ga­re con il mon­do;

- uti­liz­za­re il mar­chio “Sagra dell’Uva” anche per pro­muo­ve­re il com­mer­cio e l’artigianato loca­le in Ita­lia e all’estero, tra­mi­te l’e- com­mer­ce ovve­ro la ven­di­ta di pro­dot­ti loca­li tra­di­zio­na­li median­te il web, e per orga­niz­za­re fie­re cam­pio­na­rie (dedi­ca­te ad es. alla microe­co­no­mia del wed­ding, cioè il set­to­re del­le noz­ze, che costi­tui­sce

un impor­tan­te trai­no eco­no­mi­co del nostro ter­ri­to­rio) e sta­gio­na­li, non­ché mer­ca­ti­ni bio e dell’usato “equo e soli­da­le”, o del barat­to, all’interno di appo­si­ti spa­zi fis­si;

- poten­zia­re e riqua­li­fi­ca­re le strut­tu­re ricet­ti­ve di Mari­no (alber­ghi, pen­sio­ni, b & b) nel­la misu­ra in cui la cit­tà ver­rà inse­ri­ta, com’è nostro inten­di­men­to, nei cir­cui­ti dei tour-ope­ra­tor nazio­na­li e inter­na­zio­na­li. Si comin­ce­rà con l’attivare il turi­smo nazio­na­le, attra­ver­so ini­zia­ti­ve di inter­scam­bio eno­ga­stro­no­mi­co con altre cit­tà ita­lia­ne. La visi­ta a Mari­no dovrà diven­ta­re un “must” anche nei viag­gi orga­niz­za­ti per turi­sti stra­nie­ri, ame­ri­ca­ni, cine­si, euro­pei, con­si­de­ra­to peral­tro che Mari­no ha nel suo ter­ri­to­rio una fine­stra affac­cia­ta sul mon­do: l’aeroporto inter­na­zio­na­le “Pasti­ne” di Ciam­pi­no;

- pro­muo­ve­re l’attività didat­ti­ca del pre­sti­gio­so Isti­tu­to Sta­ta­le “P. Mer­cu­ri” e dell’Istituto Pro­fes­sio­na­le Alber­ghie­ro, coin­vol­gen­do atti­va­men­te gli stu­den­ti nel tes­su­to socioe­co­no­mi­co del ter­ri­to­rio attra­ver­so le dina­mi­che di scuo­la-lavo­ro, per la valo­riz­za­zio­ne del­le com­pe­ten­ze e dei sape­ri;

- ela­bo­ra­re e avvia­re pro­get­ti mira­ti con le scuo­le del ter­ri­to­rio per coin­vol­ge­re gli stu­den­ti in atti­vi­tà for­ma­ti­ve di tuto­rag­gio, dan­do vita anche a labo­ra­to­ri didat­ti­ci per­ma­nen­ti dedi­ca­ti ai bam­bi­ni;

- impian­ta­re ex novo del­le scuo­le nazio­na­li e inter­na­zio­na­li a Mari­no. Ad es. una scuo­la di eno­ga­stro­no­mia, in cui ci si pos­sa diplo­ma­re gour­met e som­me­lier, strut­tu­ra­ta a mo’ di college/foresteria: gli stu­den­ti reste­reb­be­ro a vive­re a Mari­no per tut­ta la dura­ta dei cor­si, facen­do pra­ti­ca e atti­vi­tà dimo­stra­ti­va negli eser­ci­zi eno­ga­stro­no­mi­ci del ter­ri­to­rio. O anche una scuo­la di stu­di sto­ri­ci e/o archeo­lo­gi­ci, o di restau­ro, o di cine­ma­to­gra­fia (pos­si­bil­men­te col­le­ga­ta a Cine­cit­tà). Rea­liz­za­re e dif­fon­de­re, a tal pro­po­si­to, un audio­vi­si­vo sul­la pre­sen­za dei set mari­ne­si nel cine­ma (cioè in qua­li film si vede Mari­no) e sul­la sto­ria di cinea­sti e atto­ri nel ter­ri­to­rio, da Petro­li­ni a Sofia Loren a Vit­to­rio Sto­ra­ro, ecc.;

- pro­por­re la crea­zio­ne a Mari­no di un distac­ca­men­to uni­ver­si­ta­rio da Tor Ver­ga­ta, ad esem­pio Scien­ze del Turi­smo o Scien­ze del­la Nutri­zio­ne. Ria­ni­ma­re lo sce­na­rio con pro­fes­so­ri e gio­va­ni di talen­to che, acqui­sen­do pro­fes­sio­na­li­tà, sap­pia­no risve­glia­re e tra­sci­na­re le ener­gie sopi­te del ter­ri­to­rio;

- pro­muo­ve­re ini­zia­ti­ve cul­tu­ra­li, for­ma­ti­ve e di sva­go den­tro un cir­cui­to poli­va­len­te che coin­vol­ga anche altri Comu­ni dei Castel­li Roma­ni. Incen­ti­va­re la col­la­bo­ra­zio­ne con le asso­cia­zio­ni cul­tu­ra­li già pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio al fine di orga­niz­za­re cor­si for­ma­ti­vi (tea­tro, pit­tu­ra, musi­ca, infor­ma­ti­ca, lin­gue, cera­mi­ca, ecc.) e ras­se­gne cine­ma­to­gra­fi­che, tea­tra­li, let­te­ra­rie, arti­sti­che e musi­ca­li, esti­ve e al coper­to;

- uno degli aspet­ti sto­ri­ca­men­te pre­sen­ti nel nostro Comu­ne è la cul­tu­ra musi­ca­le, ali­men­ta­ta sia da nume­ro­se atti­vi­tà di asso­cia­zio­ni e orga­niz­za­zio­ni spon­ta­nee, sia dal­la scuo­la media sta­ta­le a indi­riz­zo musi­ca­le “G. Caris­si­mi”, sia da noti e affer­ma­ti arti­sti di rilie­vo nazio­na­le ed inter­na­zio­na­le che nel ter­ri­to­rio sono nati (come appun­to Caris­si­mi e Vit­to­rio Nocen­zi) o han­no sog­gior­na­to (come H. W. Hen­ze). Pro­prio gra­zie alla pre­sen­za cari­sma­ti­ca di Vit­to­rio Nocen­zi, inten­dia­mo valo­riz­za­re Mari­no come capi­ta­le ita­lia­na del pro­gres­si­ve-rock, sia ricor­dan­do la glo­rio­sa sto­ria del “Ban­co di Mutuo Soc­cor­so”, ad es. median­te una mostra per­ma­nen­te, sia acco­glien­do e soste­nen­do musi­ci­sti emer­gen­ti del­la nuo­va sce­na ita­lia­na;

- ripren­den­do una vec­chia e sug­ge­sti­va idea di Vit­to­rio Nocen­zi, tra­sfe­ri­re gli uffi­ci comu­na­li in altra sede, da indi­vi­duar­si, per desti­na­re Palaz­zo Colon­na a gran­de cen­tro poli­va­len­te in chia­ve cul­tu­ra­le, arti­sti­ca e turi­sti­ca di pri­mo livel­lo, per­si­no col ruo­lo di per­no per una par­te di area geo­gra­fi­ca che vada oltre lo stes­so ter­ri­to­rio mari­ne­se;

- amplia­re e imple­men­ta­re la biblio­te­ca comu­na­le. Crea­re “cen­tri di let­tu­ra e con­sul­ta­zio­ne” all’interno dei più impor­tan­ti par­chi del­la cit­tà per favo­ri­re la par­te­ci­pa­zio­ne anche dei bam­bi­ni e dei gio­va­ni;

- orga­niz­za­re una “3 gior­ni” dedi­ca­ta al libro e alla let­tu­ra, a mo’ di pic­co­la fie­ra, con ban­ca­rel­le di book-cros­sing (scam­bio gra­tui­to di libri) e let­tu­re pub­bli­che tea­tra­liz­za­te, even­ti per sen­si­bi­liz­za­re i bam­bi­ni alla let­tu­ra, pre­sen­ta­zio­ni di auto­ri emer­gen­ti e affer­ma­ti, rea­ding e micro-festi­val poe­ti­ci, quiz e gio­chi ad estra­zio­ne dove si vin­co­no libri e/o buo­ni di acqui­sto in libre­ria;

- dare risal­to alla fol­ta comu­ni­tà rome­na pre­sen­te sul ter­ri­to­rio, con un cen­tro di rap­pre­sen­tan­za cul­tu­ra­le, ven­di­ta di pro­dot­ti tipi­ci,

pos­si­bi­li­tà di impa­ra­re la lin­gua, par­ti­te di cal­cio ama­to­ria­li Ita­lia- Roma­nia, ecc. Stes­so discor­so anche per Cuba e altre comu­ni­tà di rilie­vo;

- revo­ca­re la cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria a Beni­to Mus­so­li­ni ed inve­ce con­fe­rir­la a tut­te le eccel­len­ze pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio, anche in for­ma postu­ma, ovve­ro alle per­so­na­li­tà che fin dal pas­sa­to si sono distin­te nel rela­ti­vo set­to­re di com­pe­ten­za por­tan­do alto il nome del­la cit­tà in Ita­lia e nel mon­do;

- orga­niz­za­re il Pre­mio “Anto­nio Gram­sci” per far cono­sce­re e tene­re viva la memo­ria del gran­de filo­so­fo che sog­gior­nò a Frat­toc­chie. Per sag­gi, tesi di lau­rea, tra­du­zio­ni, ope­re let­te­ra­rie.

Entro il pri­mo anno di ammi­ni­stra­zio­ne si pro­ce­de­rà al cen­si­men­to e alla con­se­guen­te cata­lo­ga­zio­ne dei beni arti­sti­ci, archeo­lo­gi­ci e archi­tet­to­ni­ci pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio. Si sot­to­scri­ve­ran­no pro­to­col­li d’in­te­sa con i Comu­ni e le altre Isti­tu­zio­ni per atti­va­re siner­gie e lavo­ro comu­ne. Ci si avvar­rà di con­su­len­ti UE per inter­cet­ta­re fon­di euro­pei gra­zie a cui finan­zia­re i pro­get­ti. Si pre­ve­de di indi­re ban­di per la con­ces­sio­ne d’uso di immo­bi­li di pro­prie­tà comu­na­li e per il riu­so del patri­mo­nio edi­li­zio esi­sten­te non uti­liz­za­to. Ver­ran­no indi­vi­dua­ti spa­zi per le asso­cia­zio­ni sen­za sco­po di lucro, anche con moda­li­tà dif­fe­ren­ti dal­la loca­zio­ne, sul­la base di pro­get­ti di svi­lup­po cul­tu­ra­le.

2.IL SOCIALE

Le poli­ti­che socia­li, nel­la nuo­va con­ce­zio­ne, rispon­do­no all’interesse pub­bli­co poi­ché ali­men­ta­no il benes­se­re di tut­ta la col­let­ti­vi­tà. La sfi­da, quin­di, è quel­la di crea­re nel nostro Comu­ne una rete di ser­vi­zi pre­sen­ti in modo omo­ge­neo in tut­to il pae­se, con il pro­get­to “Mari­no Cit­tà soli­da­le”, orien­tan­do gli inter­ven­ti sia alla qua­li­tà socia­le, sia allo svi­lup­po loca­le. Non più, quin­di, una con­ce­zio­ne di aiu­to rivol­ta sol­tan­to alle per­so­ne che ver­sa­no in uno sta­to di disa­gio con­cla­ma­to, ben­sì a tut­ti i cit­ta­di­ni poi­ché si mira a rag­giun­ge­re non solo il benes­se­re col­let­ti­vo ma anche lo svi­lup­po eco­no­mi­co, la cre­sci­ta urba­na, l’e­qui­li­brio del ter­ri­to­rio. Una sfi­da da rea­liz­za­re con il con­tri­bu­to di tut­te le real­tà socia­li e di volon­ta­ria­to del ter­ri­to­rio, pro­ta­go­ni­ste e non solo ope­ra­to­ri pas­si­vi, anche attra­ver­so un vero pro­ta­go­ni­smo nel Pia­no Socia­le di Zona. Pro­muo­ve­re­mo l’attivazione di cuci­ne popo­la­ri gesti­te dal volon­ta­ria­to, ma atti­va­te in siner­gia con la scuo­la alber­ghie­ra. Tra le sfi­de, la più com­ples­sa è sen­za dub­bio quel­la dell’inclusione.

Coniu­ga­re acco­glien­za e accet­ta­zio­ne del­le rego­le del­la con­vi­ven­za civi­le, rispet­to dei costu­mi e del­le abi­tu­di­ni. Una sfi­da ambi­zio­sa da soste­ne­re come comu­ni­tà, e quin­di con i cit­ta­di­ni, le asso­cia­zio­ni e tut­ti colo­ro da sem­pre impe­gna­ti in que­sto deli­ca­to ambi­to socia­le. O anco­ra il rispet­to dei dirit­ti pri­ma­ri dei cit­ta­di­ni, come ad es. il “dirit­to all’acqua”, cioè il dirit­to del­la popo­la­zio­ne mari­ne­se, in par­ti­co­la­re quel­la che ver­sa in sta­to di biso­gno, a non subi­re la chiu­su­ra indi­scri­mi­na­ta dei rubi­net­ti. Veri­fi­ca­re l’esatto adem­pi­men­to del con­trat­to del Ser­vi­zio Idri­co Inte­gra­to Acea e, se neces­sa­rio, agi­re legal­men­te per otte­ne­re il rispet­to del­lo stes­so e, in caso di ina­dem­pien­za, valu­ta­re la riac­qui­si­zio­ne del­la gestio­ne del ser­vi­zio all’Ente comu­na­le. Pre­ve­de­re per tut­ti i cit­ta­di­ni, su tut­to il ter­ri­to­rio comu­na­le, pari­tà di acces­so a ser­vi­zi di qua­li­tà. Garan­ti­re l’equità nell’accesso ai ser­vi­zi rela­ti­va­men­te alle gene­ra­zio­ni (anzia­ni, gio­va­ni, bam­bi­ni), al gene­re (don­ne e uomi­ni), alla par­te­ci­pa­zio­ne ai costi (dif­fe­ren­zian­do­li in base alla capa­ci­tà eco­no­mi­che di ognu­no). Pro­muo­ve­re pro­get­ti di cit­ta­di­nan­za atti­va in cui le per­so­ne in dif­fi­col­tà, per­ma­nen­te o tem­po­ra­nea, sia­no con­si­de­ra­te pro­ta­go­ni­ste del pro­prio pro­get­to di vita e sia­no esse stes­se por­ta­tri­ci di risor­se. Favo­ri­re il pie­no dispie­ga­men­to del Pia­no di Zona Socia­le. Pro­muo­ve­re l’attività spor­ti­va anche per i cit­ta­di­ni che ver­sa­no in dif­fi­col­tà eco­no­mi­ca. Acce­de­re a tut­te le misu­re di finan­zia­men­to esi­sten­ti, regio­na­li, sta­ta­li, euro­pee. Occor­re impe­gnar­si per far sì che il ser­vi­zio civi­le sia uti­le alla nostra col­let­ti­vi­tà e non inve­ce quel che in gran par­te del­le Isti­tu­zio­ni poi divie­ne, cioè una sor­ta di lavo­ro mal­pa­ga­to. Uti­liz­zan­do al meglio i cana­li “ser­vi­zio civi­le” e “garan­zia gio­va­ni, si deve pro­muo­ve­re in pri­mis la valo­riz­za­zio­ne del­le pecu­lia­ri­tà socia­li, cul­tu­ra­li, eno­ga­stro­no­mi­che, archeo­lo­gi­che e ambien­ta­li del ter­ri­to­rio, così da for­ma­re nuo­ve pro­fes­sio­na­li­tà e, al con­tem­po, crea­re occu­pa­zio­ne di qua­li­tà. Rea­liz­za­re un “pun­to di ascol­to per il cit­ta­di­no” inte­so come un vero e pro­prio ser­vi­zio di pron­to inter­ven­to socia­le che aiu­ti a fron­teg­gia­re situa­zio­ni di emer­gen­za fami­lia­re o per­so­na­le. All’interno di que­sto “con­te­ni­to­re” saran­no pre­vi­sti spe­ci­fi­ci inter­ven­ti qua­li lo “spor­tel­lo anti­vio­len­za” e lo “spor­tel­lo anti­u­su­ra”. Pre­ve­de­re, nell’ottica dell’equità gene­ra­zio­na­le, spe­ci­fi­ci inter­ven­ti per fasce di età e di popo­la­zio­ne, anche uti­liz­zan­do il Pia­no Socia­le di zona e, nel­lo spe­ci­fi­co:

- cen­tri esti­vi inte­gra­ti che pre­ve­da­no la par­te­ci­pa­zio­ne con­tem­po­ra­nea di bam­bi­ni e ragaz­zi, sia nor­mo­do­ta­ti che disa­bi­li;

- sog­gior­ni esti­vi per disa­bi­li al fine sia di pre­ve­de­re, per gli stes­si, momen­ti di sva­go e socia­li­tà, sia di alleg­ge­ri­re il cari­co di lavo­ro e cura dei fami­lia­ri;

- aumen­to del­le ore di assi­sten­za domi­ci­lia­re al fine di man­te­ne­re quan­to più a lun­go pos­si­bi­le le per­so­ne nel­le pro­prie case e dimi­nui­re il ricor­so all’ospedalizzazione;

- ser­vi­zio di tra­spor­to rivol­to a per­so­ne con ridot­ta o impe­di­ta capa­ci­tà moto­ria, che per­met­ta loro di rag­giun­ge­re uffi­ci pub­bli­ci, cen­tri medi­ci e di ana­li­si;

- accor­di con le asso­cia­zio­ni spor­ti­ve al fine di garan­ti­re la pra­ti­ca spor­ti­va anche ai cit­ta­di­ni in con­di­zio­ni eco­no­mi­che svan­tag­gia­te;

- cor­si di gin­na­sti­ca dol­ce rivol­ta alla popo­la­zio­ne anzia­na, con l’obiettivo sia di man­te­ne­re il più a lun­go pos­si­bi­le le capa­ci­tà fisi­che resi­due, sia di imple­men­ta­re la socia­liz­za­zio­ne.

Entro il pri­mo anno di man­da­to, o anche pri­ma in con­si­de­ra­zio­ne del­la buo­na pre­sen­za svol­ta dai ser­vi­zi socia­li sul ter­ri­to­rio comu­na­le, sarà effet­tua­ta una rico­gni­zio­ne dei ser­vi­zi esi­sten­ti ed una ana­li­si dei biso­gni dei cit­ta­di­ni di tut­to il ter­ri­to­rio al fine di imple­men­ta­re gli inter­ven­ti più richie­sti ed eli­mi­na­re quel­li non neces­sa­ri. In tal modo si avrà un’esatta foto­gra­fia del­lo sta­to del­le poli­ti­che socia­li nel ter­ri­to­rio e si recu­pe­re­ran­no risor­se che saran­no rein­ve­sti­te nei ser­vi­zi alla per­so­na. Suc­ces­si­va­men­te alla rico­gni­zio­ne e con l’ap­pro­va­zio­ne del bilan­cio di pre­vi­sio­ne, saran­no pro­gram­ma­ti gli inter­ven­ti pre­vi­sti. Entro la fine di ogni anno sarà effet­tua­ta una valu­ta­zio­ne del­lo sta­to dei ser­vi­zi, al fine di un’esatta cogni­zio­ne del fun­zio­na­men­to degli stes­si, con la pos­si­bi­li­tà di cor­reg­ge­re even­tua­li incoe­ren­ze pri­ma dell’approvazione del nuo­vo bilan­cio.

3.LA SCUOLA

La nostra Comu­ni­tà meri­ta un ser­vi­zio sco­la­sti­co in gra­do di con­sen­ti­re a cia­scun cit­ta­di­no mari­ne­se una cre­sci­ta socia­le e cul­tu­ra­le di alto spes­so­re, fun­zio­na­le ad una col­let­ti­vi­tà di uomi­ni libe­ri dove cia­scun indi­vi­duo abbia gli spa­zi ade­gua­ti per eser­ci­ta­re dirit­ti e adem­pie­re dove­ri. Per le scuo­le di Mari­no voglia­mo il meglio, quan­to a strut­tu­re e a qua­li­tà didat­ti­ca.

Occor­re, nel­lo spe­ci­fi­co:

- vigi­la­re sul­la sicu­rez­za moni­to­ran­do lo sta­to di con­ser­va­zio­ne e di manu­ten­zio­ne degli edi­fi­ci sco­la­sti­ci, ade­guan­do­li alle nor­ma­ti­ve vigen­ti attra­ver­so la ristrut­tu­ra­zio­ne e, ove neces­sa­rio, la costru­zio­ne di nuo­ve strut­tu­re, non­ché boni­fi­can­do­li dal­le emis­sio­ni di gas radon;

- nel rispet­to dei vin­co­li nor­ma­ti­vi in mate­ria, pro­gram­ma­re un pia­no di inter­ven­to che, attra­ver­so for­me di col­la­bo­ra­zio­ni pub­bli­co-pri­va­to, garan­ti­sca­no un ser­vi­zio di scuo­la dell’infanzia effi­cien­te ed eco­no­mi­ca­men­te soste­ni­bi­le dal­le gio­va­ni cop­pie;

- atti­va­re pro­to­col­li ope­ra­ti­vi con le isti­tu­zio­ni sco­la­sti­che per rag­giun­ge­re, entro i 5 anni di man­da­to, l’obiettivo “Scuo­la 2.0”;

- atti­va­re una Con­sul­ta per­ma­nen­te con tut­te le scuo­le del ter­ri­to­rio; — intro­dur­re o miglio­ra­re il ser­vi­zio di refe­zio­ne sco­la­sti­ca, con

pro­dot­ti bio­lo­gi­ci del ter­ri­to­rio;

- dota­re la cit­ta­di­nan­za di strut­tu­re sco­la­sti­che pro­por­zio­na­li all’attuale aumen­to demo­gra­fi­co e pre­ve­de­re ulte­rio­ri edi­fi­ci per isti­tu­ti supe­rio­ri, uti­liz­zan­do lo stru­men­to del PF;

- pre­sen­ta­re alle Dire­zio­ni Didat­ti­che un pro­get­to da ela­bo­ra­re insie­me, “Pic­co­li cit­ta­di­ni cre­sco­no”, fina­liz­za­to alla for­ma­zio­ne di una coscien­za ambien­ta­le, soli­da­le ed inclu­si­va;

- a coro­na­men­to di un pro­get­to-scuo­la che inten­de lavo­ra­re per una comu­ni­tà dal futu­ro miglio­re e più giu­sto, pen­sa­re per i disa­bi­li un’inclusione sco­la­sti­ca auten­ti­ca, e pre­di­spor­re un ser­vi­zio medi­co- dia­gno­sti­co pre­co­ce e tera­pie ria­bi­li­ta­ti­ve all’interno degli edi­fi­ci sco­la­sti­ci e degli ora­ri di lezio­ne.

Entro il pri­mo anno di man­da­to si darà avvio alle con­sul­ta­zio­ni con le isti­tu­zio­ni sco­la­sti­che fina­liz­za­te alla ste­su­ra di pro­to­col­li ope­ra­ti­vi, per l’attuazione dei pro­get­ti “Scuo­la 2.0” e “Pic­co­li cit­ta­di­ni cre­sco­no”. Si pro­ce­de­rà alla revi­sio­ne del con­trat­to di refe­zio­ne sco­la­sti­ca per l’introduzione di cibi bio­lo­gi­ci pro­dot­ti nel ter­ri­to­rio, non­ché al cen­si­men­to del­lo sta­to di con­ser­va­zio­ne degli edi­fi­ci sco­la­sti­ci,

all’attivazione del­le pro­ce­du­re di pro­ject finan­cing, allo svi­lup­po di pro­get­ti di media­zio­ne sco­la­sti­ca.

4.LA SANITÀ

Il pro­gram­ma di Esse­re Marino/PCI distin­gue due pia­ni di azio­ne per il tema cru­cia­le del­la sani­tà: sia nei con­fron­ti del­la Regio­ne Lazio, alla qua­le spet­ta la com­pe­ten­za sull’ospedale, sia ver­so la ASL RMH per le ripar­ti­zio­ni ter­ri­to­ria­li. Il Comu­ne di Mari­no si pro­di­ghe­rà – sol­le­ci­tan­do la Regio­ne Lazio, cui spet­ta la pia­ni­fi­ca­zio­ne del­le poli­ti­che sani­ta­rie regio­na­li – per fare in modo che su tut­to il ter­ri­to­rio comu­na­le sia pos­si­bi­le acce­de­re a ser­vi­zi sani­ta­ri di qua­li­tà. L’assenza d’intervento dell’attuale Ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le ha, di fat­to, deter­mi­na­to il pro­gres­si­vo sman­tel­la­men­to del­la sani­tà mari­ne­se. L’assenza di con­trol­li ha anche por­ta­to a situa­zio­ni gra­vi di strut­tu­re pri­va­te fati­scen­ti e non a nor­ma. Al con­tem­po occor­re valo­riz­za­re quel­le strut­tu­re di eccel­len­za che spes­so ope­ra­no in silen­zio garan­ten­do stan­dard otti­ma­li e buo­na occu­pa­zio­ne. La dura lezio­ne inflit­ta dal Covid 19 non deve anda­re per­sa: è indi­spen­sa­bi­le, per­tan­to, tor­na­re a garan­ti­re ad ogni cit­ta­di­no un faci­le acces­so a pre­si­di sani­ta­ri di qua­li­tà su tut­to il ter­ri­to­rio comu­na­le.

A livel­lo loca­le ci fare­mo cari­co di pro­muo­ve­re i seguen­ti ser­vi­zi, facen­do di Mari­no una cit­tà all’avanguardia anche per l’ambito sani­ta­rio:

- con­trol­li sull’inquinamento urba­no;
— tuto­rag­gio socia­le ver­so anzia­ni, gio­va­ni e ado­le­scen­ti, con l’utilizzo

di loca­li decen­tra­ti nel­le fra­zio­ni;

- pro­mo­zio­ne di atti­vi­tà fisi­che dol­ci per gli anzia­ni negli impian­ti spor­ti­vi comu­na­li e con­ven­zio­na­men­to per il ser­vi­zio di fisio­te­ra­pia ter­ri­to­ria­le;

- rispet­to degli obbli­ghi di pre­di­spo­si­zio­ne di per­cor­si per ipo­ve­den­ti e altri faci­li­ta­ti;

- poten­zia­men­to di ser­vi­zi dedi­ca­ti alle per­so­ne diver­sa­men­te abi­li, alla lot­ta con­tro le dipen­den­ze, allo scree­ning sco­la­sti­co sani­ta­rio per avvia­re per­cor­si tera­peu­ti­ci mira­ti;

-assi­sten­za domi­ci­lia­re per la cura del­la per­so­na, pro­get­to far­ma­ci a domi­ci­lio, tele­soc­cor­so;

- pro­get­to inte­gra­to di con­ti­nui­tà assi­sten­zia­le per uten­ti non auto­suf­fi­cien­ti (assi­sten­za inte­gra­ta ULSS) e per l’infanzia;

- veri­fi­ca costan­te del­le strut­tu­re pri­va­te e del pri­va­to socia­le per il rispet­to degli stan­dard pre­vi­sti dal­le nor­me.

Sarà, inol­tre, affron­ta­to il tema del­la tute­la degli ani­ma­li, soprat­tut­to quel­li ran­da­gi. Saran­no indi­vi­dua­te solu­zio­ni che da un lato tute­li­no la salu­te pub­bli­ca e dall’altro pos­sa­no miglio­ra­re la vita dei nostri ami­ci ani­ma­li. La nostra sfi­da più gran­de sarà quel­la di rag­giun­ge­re tali risul­ta­ti deter­mi­nan­do, altre­sì, un rispar­mio per le cas­se comu­na­li, da rein­ve­sti­re suc­ces­si­va­men­te in ser­vi­zi per la tute­la degli ani­ma­li.

Occor­re, nel­lo spe­ci­fi­co:

- fare in modo che l’Ospedale San Giu­sep­pe diven­ti una “Casa del­la salu­te” del­la Regio­ne Lazio, con inclu­sa una RSA pub­bli­ca dove gli anzia­ni non auto­suf­fi­cien­ti pos­sa­no tra­scor­re­re sere­na­men­te e digni­to­sa­men­te gli ulti­mi anni di vita, met­ten­do a dispo­si­zio­ne del­la cit­ta­di­nan­za – lad­do­ve pos­si­bi­le – la loro espe­rien­za uma­na e pro­fes­sio­na­le;

- man­te­ne­re e poten­zia­re i repar­ti di dia­gno­sti­ca dell’Ospedale, tra­mi­te TAC e medi­ci­na nuclea­re;

- sal­va­guar­da­re il fun­zio­na­men­to e l’efficienza del Con­sul­to­rio fami­lia­re;

- sup­por­ta­re le strut­tu­re di eccel­len­za del pri­va­to e del pri­va­to socia­le;

- garan­ti­re l’accesso faci­li­ta­to a ser­vi­zi sani­ta­ri di qua­li­tà su tut­to il ter­ri­to­rio e a tut­ti i cit­ta­di­ni, anche pre­ve­den­do pre­si­di dif­fu­si, soprat­tut­to a San­ta Maria del­le Mole, pun­to di rife­ri­men­to di tut­te le fra­zio­ni in vir­tù dell’alta den­si­tà abi­ta­ti­va;

- inter­ve­ni­re pres­so le sedi com­pe­ten­ti per attua­re un pia­no di limi­ta­zio­ne di voli, da e sull’aeroporto di Ciam­pi­no, al fine di dimi­nui­re

le emis­sio­ni sono­re alla fon­te, in par­ti­co­lar modo in pros­si­mi­tà di inse­dia­men­ti con più alto indi­ce abi­ta­ti­vo, come pre­vi­sto dal­la con­fe­ren­za dei ser­vi­zi 01 luglio 2010;

- moni­to­ra­re perio­di­ca­men­te, con appo­si­te cen­tra­li­ne, le emis­sio­ni di gas radon, soprat­tut­to negli edi­fi­ci pub­bli­ci, nel­le scuo­le e nei luo­ghi di lavo­ro;

- aumen­ta­re il nume­ro degli ani­ma­li adot­ta­ti al fine di dimi­nui­re la quan­ti­tà di quel­li allo­ca­ti nei cani­li pri­va­ti, nel­le cli­ni­che ed i ran­da­gi. Allo stes­so tem­po aumen­ta­re i con­trol­li al fine di pre­ve­ni­re e, nel caso, san­zio­na­re i casi di abban­do­no.

Entro il pri­mo anno di man­da­to si darà avvio ada­zio­ni di pres­sio­ne nei con­fron­ti del­la Regio­ne Lazio affin­ché sia­no rag­giun­ti gli obiet­ti­vi di pro­gram­ma. Ver­rà avvia­ta una stret­ta col­la­bo­ra­zio­ne con la ASL per veri­fi­ca­re la tipo­lo­gia di ser­vi­zi da atti­va­re sul ter­ri­to­rio. Si prov­ve­de­rà a un cen­si­men­to del patri­mo­nio immo­bi­lia­re comu­na­le per repe­ri­re loca­li ido­nei nei qua­li allo­ca­re i pre­si­di sani­ta­ri, con­te­nen­do in tal modo la spe­sa rela­ti­va al paga­men­to degli affit­ti pres­so edi­fi­ci pri­va­ti. Ver­ran­no sti­pu­la­te, sul­la scia di quan­to avvie­ne nei Comu­ni limi­tro­fi, del­le con­ven­zio­ni con Asso­cia­zio­ni di volon­ta­ria­to che ope­ra­no sul ter­ri­to­rio in tema di tute­la degli ani­ma­li e che, in stret­to con­tat­to con gli uffi­ci comu­na­li, lavo­re­ran­no per aumen­ta­re il nume­ro del­le ado­zio­ni e limi­ta­re il feno­me­no del ran­da­gi­smo.

5.LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

La cri­si che inve­ste pres­so­ché tut­ti i set­to­ri pro­dut­ti­vi, ha dra­sti­ca­men­te col­pi­to il com­mer­cio e l’artigianato loca­le ed in par­ti­co­la­re nel cen­tro sto­ri­co, dove una gestio­ne iner­te, una cit­tà poco cura­ta e poco acco­glien­te, e una via­bi­li­tà non razio­na­le han­no por­ta­to alla chiu­su­ra di nume­ro­si eser­ci­zi com­mer­cia­li e labo­ra­to­ri arti­gia­na­li. Oltre le riper­cus­sio­ni del­la cri­si eco­no­mi­ca strut­tu­ra­le in cor­so dal 2008, vie­più aggra­va­ta negli anni, il 2019 ha visto le con­se­guen­ze del­la pan­de­mia abbat­ter­si ulte­rior­men­te sul­la nostra socie­tà. Diven­ta per­tan­to fon­da­men­ta­le por­re in esse­re un’attività di sem­pli­fi­ca­zio­ne del­le pro­ce­du­re ammi­ni­stra­ti­ve e incen­ti­va­re un dia­lo­go con gli ope­ra­to­ri del set­to­re, per dare nuo­vo impul­so e sti­mo­lo al com­mer­cio, con par­ti­co­la­re riguar­do ai set­to­ri di nic­chia, rior­ga­niz­zan­do la via­bi­li­tà per

ren­der­la più scor­re­vo­le al fine di valo­riz­za­re le bel­lez­ze arti­sti­che e i luo­ghi del com­mer­cio e dell’artigianato loca­le.

Occor­re, nel­lo spe­ci­fi­co:

- uti­liz­za­re il brand “Sagra dell’Uva” per vei­co­la­re ed espor­ta­re nel mon­do le nostre eccel­len­ze, facen­do vive­re la Sagra tut­to l’anno e non sol­tan­to nei gior­ni depu­ta­ti;

- imple­men­ta­re e miglio­ra­re la qua­li­tà del­le atti­vi­tà ricet­ti­ve (turi­smo ed eno­ga­stro­no­mia);

- crea­re una ban­ca dati del­la distri­bu­zio­ne ter­ri­to­ria­le del­le impre­se arti­gia­ne, con­ti­nuan­do le espe­rien­ze di e‑commerce pro­mos­se fin qui, imple­men­tan­do­ne la con­si­sten­za;

- sem­pli­fi­ca­re le pro­ce­du­re ammi­ni­stra­ti­ve per l’apertura di nuo­vi eser­ci­zi com­mer­cia­li;

- pro­ce­de­re ad una riqua­li­fi­ca­zio­ne com­mer­cia­le del cen­tro sto­ri­co, con rela­ti­vo rior­di­no urba­ni­sti­co dell’intera area;

- idea­re e rea­liz­za­re una “Mari­no card” di bene­fi­ts (scon­ti, pre­mi a pun­ti, gad­ge­ts, ecc.), vali­da in tut­ti gli eser­ci­zi com­mer­cia­li del­la cit­tà e uti­le a richia­ma­re e fide­liz­za­re acqui­ren­ti;

- razio­na­liz­za­re il dia­lo­go tra le PROLOCO e le asso­cia­zio­ni dei com­mer­cian­ti per indi­vi­dua­re solu­zio­ni con­di­vi­se tra tut­ti gli ope­ra­to­ri del set­to­re.

Entro i pri­mi tre anni del man­da­to saran­no pro­mos­se inte­se tra l’Amministrazione Comu­na­le e gli eser­cen­ti per incen­ti­va­re la con­ces­sio­ne di licen­ze com­mer­cia­li e per l’apertura di eser­ci­zi dedi­ca­ti alla ven­di­ta di pro­dot­ti loca­li. Attra­ver­so una stret­ta col­la­bo­ra­zio­ne tra le PROLOCO e le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, ver­ran­no indi­vi­dua­te nor­me di indi­riz­zo spe­ci­fi­che per ogni set­to­re, al fine di orien­ta­re i nuo­vi eser­cen­ti e assi­cu­ra­re una rea­le par­te­ci­pa­zio­ne degli ope­ra­to­ri di set­to­re alle scel­te deci­sio­na­li col­let­ti­ve (ad esem­pio la que­stio­ne del­la libe­ra­liz­za­zio­ne degli ora­ri di eser­ci­zio e del­le aper­tu­re dome­ni­ca­li e festi­ve, non­ché del­la pedo­na­liz­za­zio­ne del cen­tro sto­ri­co secon­do gior­ni e ora­ri pre­sta­bi­li­ti). Sarà pre­vi­sto un

pia­no di rilan­cio dei Cen­tri com­mer­cia­li natu­ra­li, inte­si come aggre­ga­zio­ne di eser­ci­zi com­mer­cia­li, al fine di esal­ta­re e pro­muo­ve­re le eccel­len­ze e le tra­di­zio­ni del nostro ter­ri­to­rio, anche attra­ver­so la crea­zio­ne di siti ad hoc per il com­mer­cio e l’artigianato. È pre­vi­sto un pia­no di aiu­to per le azien­de a rischio di chiu­su­ra attra­ver­so incen­ti­vi all’innovazione e alla ricon­ver­sio­ne, e for­me di col­la­bo­ra­zio­ne tra scuo­le ed arti­gia­ni per dif­fon­de­re la cul­tu­ra del lavo­ro arti­gia­no tra le gio­va­ni gene­ra­zio­ni. Sarà uti­liz­za­to a tal fine anche il pic­co­lo eser­ci­to di chi usu­frui­sce il red­di­to di cit­ta­di­nan­za, sia nel­la for­ma attua­le (se non subi­rà modi­fi­che), sia, vero­si­mil­men­te se sarà miglio­ra­to sul ver­san­te di risor­sa per atti­vi­tà di lavo­ro. Sarà inol­tre favo­ri­ta la for­ma­zio­ne di coo­pe­ra­ti­ve socia­li attra­ver­so il repe­ri­men­to di appo­si­ti fon­di euro­pei. Al fine di ren­de­re facil­men­te rag­giun­gi­bi­li a turi­sti e resi­den­ti i pun­ti di acces­so alla cit­tà, sarà miglio­ra­ta la via­bi­li­tà, pre­ve­den­do la pos­si­bi­li­tà di zone di par­cheg­gio ad esen­zio­ne tic­ket per perio­di di tem­po limi­ta­to, rive­den­do le tarif­fe del par­cheg­gio mul­ti­pia­no, qua­si del tut­to inu­ti­liz­za­to, e crean­do appo­si­te aree per la sosta di pull­man e cam­per. Per incre­men­ta­re il turi­smo sfrut­tan­do la vici­nan­za con Roma e rilan­cia­re l’occupazione, sarà favo­ri­ta l’apertura di nuo­ve strut­tu­re ricet­ti­ve e rilan­cia­ta la strut­tu­ra dell’Ostello del­la gio­ven­tù.

6.LA MOBILITÀ

Al fine di miglio­ra­re la qua­li­tà del­la vita dei cit­ta­di­ni di Mari­no deve esse­re rea­liz­za­to un pia­no stra­te­gi­co che, secon­do i prin­ci­pi di par­te­ci­pa­zio­ne e con­di­vi­sio­ne, indi­vi­dui le miglio­ri solu­zio­ni per una mobi­li­tà soste­ni­bi­le. Rea­liz­za­re quin­di un pia­no di mobi­li­tà che garan­ti­sca una mag­gio­re sicu­rez­za del­la via­bi­li­tà, ridu­ca l’inquinamento e il con­su­mo di ener­gia, aumen­ti l’attrattiva e la qua­li­tà dell’ambiente urba­no, incen­ti­vi l’uso di bici+treno, riqua­li­fi­chi e otti­miz­zi il siste­ma via­rio e i par­cheg­gi. Rea­liz­za­re un nuo­vo Pia­no par­cheg­gi sul­le stri­sce blu, che age­vo­li i resi­den­ti.

Le nostre pro­po­ste per una mobi­li­tà urba­na più soste­ni­bi­le si arti­co­la­no su tre livel­li:

1) comu­na­le: poten­zia­men­to del­le linee del tra­spor­to pub­bli­co loca­le, in par­ti­co­la­re tra il cen­tro sto­ri­co e le altre comu­ni­tà ter­ri­to­ria­li. Con il sup­por­to dei Cen­tri Anzia­ni, si veri­fi­che­ran­no qua­li trat­te ed ora­ri sia­no più uti­li a que­sta fascia d’età. Al fine di miglio­ra­re la mobi­li­tà,

inol­tre, sarà poten­zia­ta la rete via­ria ciclo­pe­do­na­le alter­na­ti­va alla car­ra­bi­le, soprat­tut­to nel­la zona del­le vigne che inte­res­sa i comu­ni limi­tro­fi di Grot­ta­fer­ra­ta e Ciam­pi­no. Per il cen­tro sto­ri­co, pro­po­nia­mo di veri­fi­ca­re la pos­si­bi­li­tà di acces­so (al livel­lo di Palaz­zo Colon­na o anche supe­rio­re) con la crea­zio­ne di una cabi­no­via a cre­ma­glie­ra che par­ta dall’area del­la sta­zio­ne fer­ro­via­ria di Mari­no e giun­ga all’altezza di Lar­go Ober­dan, qua­li­fi­can­do a ter­mi­nal l’attuale “bel­ve­de­re”: ciò sia per faci­li­ta­re l’accesso al cen­tro sto­ri­co da par­te di chi arri­va in tre­no, sia per uti­liz­za­re al meglio il par­cheg­gio di Cave di Pepe­ri­no sen­za neces­si­tà di acce­de­re al cen­tro sto­ri­co con le auto;

2) inter­co­mu­na­le: crea­zio­ne di un uffi­cio inter­co­mu­na­le di mobi­li­ty­ma­na­ger tra Mari­no e i Comu­ni con­fi­nan­ti, a costi mini­mi, al fine di miglio­ra­re l’accesso ai ser­vi­zi sovra­co­mu­na­li. Si svi­lup­pe­ran­no e saran­no resi più effi­cien­ti i col­le­ga­men­ti con gli altri Cen­tri castel­la­ni uti­liz­zan­do le reti già esi­sten­ti ma sot­tou­ti­liz­za­te (COTRAL-FF.SS.);

3) regio­na­le: la nostra Ammi­ni­stra­zio­ne si farà par­te atti­va e pro­po­si­ti­va, con gli Enti com­pe­ten­ti, per miglio­ra­re la qua­li­tà del­la rete fer­ro­via­ria del­le trat­te Roma-Vel­le­tri e Roma-Alba­no. A tal pro­po­si­to sarà, inol­tre, veri­fi­ca­ta la pos­si­bi­li­tà di rea­liz­za­re un col­le­ga­men­to tra la sta­zio­ne fer­ro­via­ria di San­ta Maria del­le Mole e il par­cheg­gio del mer­ca­to, per faci­li­ta­re l’uso del tre­no. Lo stes­so inte­res­sa­men­to sarà fina­liz­za­to all’ottenimento del rispet­to degli ora­ri dei tre­ni, non­ché alla rivi­si­ta­zio­ne degli stes­si ora­ri con pre­vi­sio­ne di un’ultima cor­sa sera­le che non limi­ti le poten­zia­li­tà eco­no­mi­che del nostro pae­se. Occor­re inol­tre ria­pri­re un tavo­lo con i sog­get­ti respon­sa­bi­li rela­ti­va­men­te alla eli­mi­na­zio­ne degli incro­ci sema­fo­ri­ci sull’Appia.

Entro i pri­mi sei mesi di man­da­to è pre­vi­sta la rico­gni­zio­ne del con­trat­to di Tra­spor­to Pub­bli­co Loca­le (TPL), al fine di evi­den­zia­re eco­no­mie che con­sen­ta­no l’aumento del­le linee urba­ne di col­le­ga­men­to tra il cen­tro sto­ri­co e le fra­zio­ni, e tra le fra­zio­ni stes­se. Saran­no avvia­te le con­sul­ta­zio­ni con i Comu­ni limi­tro­fi per veri­fi­ca­re la pos­si­bi­li­tà di crea­re, a costi mini­mi, un uffi­cio del­la mobi­li­tà inter­co­mu­na­le che faci­li­ti i col­le­ga­men­ti inter­co­mu­na­li. Si darà luo­go a una imme­dia­ta cam­pa­gna di pres­sio­ne nei con­fron­ti degli Enti com­pe­ten­ti, fina­liz­za­ta ad otte­ne­re il poten­zia­men­to quan­ti­ta­ti­vo e qua­li­ta­ti­vo del­la fre­quen­za del­le cor­se sul­le trat­te ferroviarie,e sull’eliminazione degli incro­ci sema­fo­ri­ci dell’Appia. Si pro­ce­de­rà a una

veri­fi­ca, con gli uffi­ci comu­na­li, del­la pos­si­bi­li­tà di rea­liz­za­re il

col­le­ga­men­to tra la sta­zio­ne fer­ro­via­ria di San­ta Maria del­le Mole e il par­cheg­gio del mer­ca­to.

7.L’AGRICOLTURA E L’AMBIENTE

Il ter­ri­to­rio del Comu­ne di Mari­no è com­pre­so a pie­no tito­lo nel pae­sag­gio del cosid­det­to “agro romano”del qua­le, però, ha per­so nel cor­so degli anni l’identità e la voca­zio­ne per cui era ed è uni­ver­sal­men­te cono­sciu­to. L’uso soste­ni­bi­le dei ter­re­ni agri­co­li, attra­ver­so azio­ni desti­na­te a pro­muo­ve­re l’imprenditoria agri­co­la e un pro­get­to di orti urba­ni, oltre a man­te­ne­re l’equilibrio con le zone edi­fi­ca­te o edi­fi­ca­bi­li, con­sen­ti­reb­be di ridur­re sen­si­bil­men­te il rischio idro­geo­lo­gi­co, di riap­pro­priar­ci del­le nostre tra­di­zio­ni, di crea­re nuo­ve oppor­tu­ni­tà di lavo­ro, anche per i gio­va­ni. È urgen­te l’avvio di un serio pro­get­to stra­te­gi­co rivol­to all’agricoltura i cui due pun­ti prin­ci­pa­li dovran­no esse­re, anche a Mari­no: una serie di age­vo­la­zio­ni per i gio­va­ni agri­col­to­ri che si inse­dia­no nel­le aree dema­nia­li in sta­to di abban­do­no; una mora­to­ria del con­su­mo di suo­lo agri­co­lo. Occor­re poi inter­ve­ni­re per rilan­cia­re e sal­va­guar­da­re l’attività viti­vi­ni­co­la del nostro ter­ri­to­rio e dei pre­sti­gio­si mar­chi del DOC Mari­no e Fra­sca­ti, anche attra­ver­so il recu­pe­ro pro­dut­ti­vo di pic­co­le azien­de e/o appez­za­men­ti abban­do­na­ti. Nel nostro ter­ri­to­rio è ripre­so for­te­men­te il dibat­ti­to sul­la qua­li­tà dei ser­vi­zi offer­ti e sul­la pro­du­zio­ne da avvia­re ai mer­ca­ti sem­pre più diver­si­fi­ca­ti, anche con i livel­li del­le pic­co­le sca­le, sem­pre più scel­ti da nume­ro­si cit­ta­di­ni (mer­ca­ti dei pro­dot­ti loca­li, pro­dot­ti a Km. zero, grup­pi di acqui­sto socia­li e/o soli­da­li GAS e/o GAP). Tut­to ciò in stret­ta col­la­bo­ra­zio­ne con il Par­co dei Castel­li e quel­lo Archeo­lo­gi­co, e regio­na­le, dell’Appia Anti­ca, uti­liz­zan­do le com­pe­ten­ze e le pro­fes­sio­na­li­tà esi­sten­ti.

Le nostre pro­po­ste per l’agricoltura e l’ambiente indi­vi­dua­no tre ambi­ti di inter­ven­to:

1) set­to­re agroa­li­men­ta­re:

- rea­liz­za­zio­ne e ado­zio­ne dell’atto gene­ra­le di indi­riz­zo per la reda­zio­ne dei PUA (Pia­ni di Uti­liz­za­zio­ne Azien­da­le) nell’ambito ter­ri­to­ria­le agri­co­lo, per deli­nea­re le pro­ce­du­re di appro­va­zio­ne di com­pe­ten­za comu­na­le, con cri­te­ri redat­ti ai sen­si del­la Leg­ge Regio­na­le n. 8/2003. Tale stru­men­to si ren­de par­ti­co­lar­men­te neces­sa­rio per le

azien­de del ter­ri­to­rio che inten­do­no usu­frui­re dei fon­di pre­vi­sti dal PSR (Pro­gram­ma di Svi­lup­po Rura­le), ove pos­sa­no esse­re finan­zia­ti pro­get­ti imme­dia­ta­men­te can­tie­ra­bi­li;

- pro­mo­zio­ne di atti­vi­tà infor­ma­ti­ve e di comu­ni­ca­zio­ne, anche in col­la­bo­ra­zio­ne con altri enti ter­ri­to­ria­li e asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, del­le misu­re di finan­zia­men­to pre­vi­ste dal­la PAC (Poli­ti­che Agri­co­le Comu­ni­ta­rie) nell’ambito del pia­no di svi­lup­po rura­le 2014–2020 e di altre for­me di aiu­to eco­no­mi­co-finan­zia­rio e tec­ni­co-pro­get­tua­le alle impre­se agri­co­le;

-pro­mo­zio­ne di atti­vi­tà cul­tu­ra­li e impren­di­to­ria­li lega­te alla rea­liz­za­zio­ne di pro­get­ti di agri­col­tu­ra socia­le, orti urba­ni, valo­riz­za­zio­ne e pro­mo­zio­ne dei pro­dot­ti loca­li, soste­gno alle impre­se agri­co­le fami­lia­ri anche con fina­li­tà socia­li e cul­tu­ra­li;

2) tute­la ambien­ta­le:

- con­te­ne­re e pre­ve­ni­re il dis­se­sto idro­geo­lo­gi­co del ter­ri­to­rio, affin­ché non si veri­fi­chi­no più i gra­vi dan­ni pro­vo­ca­ti da alla­ga­men­ti, smot­ta­men­ti, fra­ne, e i rela­ti­vi pro­ble­mi eco­no­mi­ci e socia­li che ne con­se­guo­no;

3) ver­de urba­no:

- nel­le sue diver­si­fi­ca­te for­me e nei suoi mol­te­pli­ci aspet­ti, il ver­de urba­no assol­ve a nume­ro­se fun­zio­ni che con­cor­ro­no tut­te all’aumento del benes­se­re dei cit­ta­di­ni. Per que­sto è neces­sa­rio che esso sia cura­to, quel­lo esi­sten­te, e pro­get­ta­to, quel­lo che ver­rà, in modo pun­tua­le e mira­to alle spe­ci­fi­che esi­gen­ze dei cit­ta­di­ni e alle carat­te­ri­sti­che del­le aree, ovve­ro al con­te­sto pae­sag­gi­sti­co, sto­ri­co e ambien­ta­le in cui si inse­ri­sce;

- tra gli ele­men­ti cui desti­na­re par­ti­co­la­ri atten­zio­ni, anche per ragio­ni lega­te alla sicu­rez­za, ci sono sen­za dub­bio gli albe­ri, gli orga­ni­smi vege­ta­li che soli­ta­men­te rag­giun­go­no le mag­gio­ri dimen­sio­ni e che neces­si­ta­no di spe­ci­fi­che azio­ni di cura e moni­to­rag­gio per la loro cor­ret­ta con­ser­va­zio­ne ma anche per la tute­la dei luo­ghi che li accol­go­no (stra­de, piaz­ze, par­chi, giar­di­ni) e dei cit­ta­di­ni che ne usu­frui­sco­no. In tale con­te­sto assu­me par­ti­co­la­re rile­van­za, il recu­pe­ro e la valo­riz­za­zio­ne del bosco Feren­tum.

Entro il pri­mo anno di man­da­to ver­rà indet­to un Con­si­glio comu­na­le per la reda­zio­ne dei PUA nel set­to­re agroa­li­men­ta­re. Si darà cor­so ad atti­vi­tà infor­ma­ti­ve e di comu­ni­ca­zio­ne per divul­ga­re le for­me di aiu­to eco­no­mi­co-finan­zia­rio e tec­ni­co-pro­get­tua­le alle impre­se agri­co­le. Ver­ran­no pro­mos­se atti­vi­tà cul­tu­ra­li lega­te alla rea­liz­za­zio­ne di pro­get­ti di agri­col­tu­ra socia­le e alla valo­riz­za­zio­ne e pro­mo­zio­ne dei pro­dot­ti loca­li, con soste­gno alle pic­co­le impre­se agri­co­le. Per la tute­la ambien­ta­le si pro­get­te­ran­no nuo­ve for­me di manu­ten­zio­ne del ter­ri­to­rio, con ope­ra­to­ri spe­ci­fi­ca­men­te dedi­ca­ti allo sco­po. Si pro­ce­de­rà al moni­to­rag­gio del­le aree a rischio inon­da­zio­ne, fra­na ed ero­sio­ne, non­ché allo stu­dio e alla pro­get­ta­zio­ne di inter­ven­ti di siste­ma­zio­ne e miglio­ra­men­to, con tec­ni­che inge­gne­ri­sti­che a bas­so impat­to ambien­ta­le (bio­in­ge­gne­ria) che favo­ri­sca­no e pre­ve­da­no l’uso del legno e dei vege­ta­li. Per il ver­de urba­no si pro­ce­de­rà a un cen­si­men­to e moni­to­rag­gio di quan­ti­tà e qua­li­tà del patri­mo­nio ver­de pub­bli­co (boschi, par­chi, giardini),e si pro­muo­ve­ran­no ini­zia­ti­ve per la dif­fu­sio­ne e l’incremento del­lo stes­so attra­ver­so la pian­ta­gio­ne di nuo­vi albe­ri su aree pub­bli­che in col­la­bo­ra­zio­ne con il set­to­re del­la scuo­la, ai sen­si di quan­to dispo­sto dal­la L. n° 10/2013.

8.L’URBANISTICA E I LAVORI PUBBLICI

Tute­la del pae­sag­gio e Ter­ri­to­rio sono paro­le-chia­ve del pro­gram­ma di Esse­re Marino/PCI: è neces­sa­rio dotar­si di stru­men­ti urba­ni­sti­ci che rego­li­no la capa­ci­tà edi­fi­ca­to­ria, ridu­cen­do­la com­ples­si­va­men­te, sino ad arri­va­re al minor con­su­mo di suo­lo pos­si­bi­le. Ciò sarà deter­mi­na­to con l’adozione di un nuo­vo P.R.G. (Pia­no Rego­la­to­re Gene­ra­le), con una par­ti­co­la­re atten­zio­ne alle Nor­me Tec­ni­che di Attua­zio­ne e con aumen­to del­le distan­ze tra gli edi­fi­ci rispet­to a quel­le vigen­ti. Occor­re inol­tre for­ni­re i pia­ni urba­ni­sti­ci di chia­re stru­men­ta­zio­ni e nor­me atte a valu­ta­re anche i dirit­ti già acqui­si­ti, in par­ti­co­la­re nei con­te­sti segna­ti da sovrab­bon­dan­za di offer­ta e carat­te­riz­za­ti da vin­co­li e par­ti­co­la­re pre­gio pae­sag­gi­sti­co.

Spe­ci­fi­ca­men­te nell’area del Divi­no Amo­re, con­si­de­ra­to che il pote­re di pia­ni­fi­ca­zio­ne in mate­ria urba­ni­sti­ca appar­tie­ne in via prin­ci­pia­le al Comu­ne, si pro­ce­de­rà a valo­riz­za­re il par­ti­co­la­re pre­gio del­la zona attra­ver­so inter­ven­ti di riqua­li­fi­ca­zio­ne che ter­ran­no con­to del­la sua natu­ra agri­tu­ri­sti­ca, sto­ri­co-archeo­lo­gi­ca e ambien­ta­le.

Per i Lavo­ri Pub­bli­ci è indi­spen­sa­bi­le par­ti­re dall’elenco del­le ope­re incom­piu­te e da una map­pa­tu­ra aggior­na­ta di cosa non è sta­to rea­liz­za­to (dall’illuminazione stra­da­le agli allac­ci alla rete fogna­ria). Ripar­ti­re da qui signi­fi­ca non pro­gram­ma­re cat­te­dra­li nel deser­to, ma uti­liz­za­re il patri­mo­nio esi­sten­te, anche pri­va­to, e ricon­ver­tir­lo, oltre a rea­liz­za­re infra­strut­tu­re e ser­vi­zi neces­sa­ri mai rea­liz­za­ti per negli­gen­za.

Occor­re, nel­lo spe­ci­fi­co:

- avvia­re il recu­pe­ro e la manu­ten­zio­ne del patri­mo­nio edi­li­zio pri­va­to esi­sten­te e la sua valo­riz­za­zio­ne attra­ver­so mec­ca­ni­smi di ricon­ver­sio­ne. Sia il patri­mo­nio pub­bli­co in disu­so, sia even­tua­li volu­mi indu­stria­li dismes­si, potran­no esse­re desti­na­ti ad un uti­liz­zo cul­tu­ra­le, spor­ti­vo, socia­le;

- avvia­re con­sul­ta­zio­ni con le Asso­cia­zio­ni dei Pro­prie­ta­ri e degli Inqui­li­ni, fina­liz­za­te all’approvazione di un accor­do per gli affit­ti cal­mie­ra­ti;

- avvia­re un pro­get­to di recu­pe­ro e risa­na­men­to di por­zio­ni signi­fi­ca­ti­ve del cen­tro sto­ri­co, inte­so sia come monu­men­to urba­ni­sti­co sia come espres­sio­ne mate­ria­le del­la sto­ria e dell’identità loca­le, per inne­sca­re un pro­ces­so vir­tuo­so di restau­ro dell’edilizia mino­re che pre­ve­da il ripri­sti­no di mate­ria­li e di tec­ni­che tra­di­zio­na­li, secon­do un model­lo alter­na­ti­vo a quel­li cor­ren­ti che trop­po spes­so han­no detur­pa­to l’edilizia sto­ri­ca;

- avvia­re un pia­no di recu­pe­ro dell’intero Cen­tro sto­ri­co e dei Cen­tri del­le aree peri­fe­ri­che, con­cre­tiz­zan­do la sal­va­guar­dia del­le aree con­ter­mi­ni a coro­na, nel rispet­to del­lo svi­lup­po e dei topo­ni­mi di pre­gio;

- valo­riz­za­re il siste­ma agro-ambien­ta­le e archeo­lo­gi­co dell’Appia Anti­ca-Mugil­la-Fal­co­gna­na-Divi­no Amo­re (aree ex Tudi­ni, Negro­ni), asse­con­dan­do la voca­zio­ne det­ta­ta dal­lo stes­so PTPR (Pia­no Ter­ri­to­ria­le Pae­si­sti­co Regio­na­le). Qua­lo­ra nel­la fase dell’applicazione del­la varian­te di sal­va­guar­dia emer­ges­se­ro pos­si­bi­li cau­se di con­ten­zio­so con le pro­prie­tà Mugil­la-Divi­no Amo­re, che risul­tas­se­ro par­ti­co­lar­men­te gra­vo­se o inso­ste­ni­bi­li per le finan­ze del Comu­ne, si pro­ce­de­rà di comu­ne accor­do ad affron­ta­re la que­stio­ne in ter­mi­ni di rine­go­zia­zio­ne degli inter­ven­ti, con il mas­si­mo ribas­so di

volu­me­tria e con il mag­gior ritor­no in ter­mi­ni di ope­re pub­bli­che a favo­re del­la col­let­ti­vi­tà.

Nel pri­mo con­si­glio comu­na­le uti­le sarà adot­ta­ta una varian­te di sal­va­guar­dia del ter­ri­to­rio. Per l’area del Divi­no Amo­re, in auto­tu­te­la, si annul­le­ran­no tut­ti gli atti vizia­ti che pos­sa­no com­por­ta­re pre­giu­di­zio all’interesse pub­bli­co. Entro i pri­mi sei mesi di man­da­to sarà effet­tua­to il cen­si­men­to del patri­mo­nio pub­bli­co immo­bi­lia­re e dei lavo­ri pub­bli­ci incom­piu­ti, fina­liz­za­to all’ottimizzazione dei ser­vi­zi, ad una ridu­zio­ne del­le spe­se di bilan­cio non­ché ad una even­tua­le ricon­ver­sio­ne degli immo­bi­li. Entro il pri­mo anno di ammi­ni­stra­zio­ne saran­no avvia­ti stu­di per gli accor­di di pro­gram­mi tra Comu­ne e pri­va­ti che si ren­da­no dispo­ni­bi­li, fina­liz­za­ti alla costru­zio­ne di ope­re pub­bli­che.

9.LA GESTIONE DEI RIFIUTI

La nostra Ammi­ni­stra­zio­ne, con deter­mi­na­zio­ne e deci­sio­ne, affron­te­rà la sfi­da di esten­de­re e qua­li­fi­ca­re la gestio­ne dei rifiu­ti, a comin­cia­re dal­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta por­ta a por­ta. Noi di Esse­re Marino/PCI sia­mo con­sa­pe­vo­li che que­sta sia la stra­da miglio­re da intra­pren­de­re, e sia­mo sicu­ri che solo coin­vol­gen­do atti­va­men­te i cit­ta­di­ni potre­mo rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi ambi­zio­si che ci sia­mo proposti.L’approccio è con­si­de­ra­re il “rifiu­to” come una “mate­ria pri­ma” da immet­te­re in un cir­cui­to vir­tuo­so ma, con­tem­po­ra­nea­men­te, atti­va­re anche del­le sane pra­ti­che col­let­ti­ve che con­sen­ta­no di ridur­re la pro­du­zio­ne di rifiu­ti all’origine. Inten­dia­mo quin­di, attua­re una gestio­ne dei rifiu­ti basa­ta su quat­tro pun­ti fon­da­men­ta­li (ridu­zio­ne, riciclo,riuso, rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta por­ta a por­ta) in ottem­pe­ran­za alla Diret­ti­va Euro­pea, n.98/2008, in tema di rifiu­ti. L’estensione e la qua­li­fi­ca­zio­ne di tale ser­vi­zio si ren­de neces­sa­ria, con­si­de­ran­do che la tas­sa di smal­ti­men­to dei rifiu­ti soli­do-urba­ni a cari­co dei cit­ta­di­ni

dovreb­be esse­re pun­tual­men­te lega­ta a para­me­tri dif­fe­ren­zia­li, ovve­ro: chi meglio e meno pro­du­ce rifiu­ti, meno paga.

Dall’analisi dei costi degli ulti­mi anni e del­le entra­te dal­le tas­se a coper­tu­ra del ser­vi­zio, abbia­mo con­sta­ta­to che il Comu­ne di Mari­no, rag­giun­ge cir­ca il 70% di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta. Attuan­do il nostro pro­gram­ma, pre­ve­dia­mo di imple­men­ta­re, al ter­mi­ne dei 5 anni di Ammi­ni­stra­zio­ne, la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta. Pur con­si­de­ran­do il costo mag­gio­re del­la dif­fe­ren­zia­ta por­ta a por­ta, i van­tag­gi sono comun­que

indi­scu­ti­bi­li dal pun­to di vista eco­no­mi­co sani­ta­rio e ambientale:minore abbat­ti­men­to di albe­ri; rispar­mio sul con­su­mo di acqua; ridu­zio­ne del­le emis­sio­ni di ani­dri­de car­bo­ni­ca; dimi­nu­zio­ne del­le malat­tie, dovu­te a pas­sag­gi di virus; eli­mi­na­zio­ne del­le disca­ri­che e degli ince­ne­ri­to­ri por­ta­to­ri di malat­tie tumo­ra­li, di sin­dro­mi respi­ra­to­rie, di mal­for­ma­zio­ni e malat­tie del san­gue.

Occor­re, nel­lo spe­ci­fi­co:

- age­vo­la­re la ridu­zio­ne, pre­di­spo­nen­do ogni misu­ra in modo che si ridu­ca la for­ma­zio­ne del rifiu­to;

- incen­ti­va­re il riu­ti­liz­zo, atti­van­do ope­ra­zio­ni che con­sen­ta­no una nuo­va desti­na­zio­ne d’uso dei rifiu­ti;

- pre­di­spor­re il rici­clo, tra­sfor­man­do i rifiu­ti per otte­ne­re nuo­vi pro­dot­ti, mate­ria­li e sostan­ze da uti­liz­za­re, sia nel­la loro fun­zio­ne ori­gi­na­ria sia in altre moda­li­tà.

Le nostre pro­po­ste per la gestio­ne dei rifiu­ti pre­ve­do­no:

- iso­le eco­lo­gi­che. La que­stio­ne irri­sol­ta del­la secon­da Iso­la Eco­lo­gi­ca, quel­la a ser­vi­zio del­le Fra­zio­ni, occor­re ai cit­ta­di­ni che, ser­ven­do­si del­le iso­le stes­se, nel­le moda­li­tà che saran­no indi­ca­te, potran­no bene­fi­cia­re di una tarif­fa ridot­ta;

- sta­zio­ne eco­lo­gi­ca: saran­no valu­ta­te le con­di­zio­ni per la rea­liz­za­zio­ne di una Sta­zio­ne Eco­lo­gi­ca per la sepa­ra­zio­ne di rifiu­ti dif­fe­ren­zia­ti par­ti­co­la­ri e riu­ti­liz­za­bi­li, come per esem­pio quel­li ado­pe­ra­ti da deter­mi­na­te cate­go­rie di impre­se. Un pro­get­to ambi­zio­so che con­sen­ti­reb­be allo stes­so Ente di sal­va­guar­da­re l’ambiente e, allo stes­so tem­po, di fare impre­sa coin­vol­gen­do le varie cate­go­rie inte­res­sa­te;

- com­po­stag­gio dome­sti­co: cir­ca il 30% dei rifiu­ti soli­di urba­ni è com­po­sto dall’umido, la fra­zio­ne orga­ni­ca. L’organico è l’elemento che dà mag­gio­ri pro­ble­mi quan­do rima­ne misto agli altri, essen­do que­sto modo dif­fi­ci­le e costo­so da gesti­re. Per tale moti­vo favo­ri­re­mo la pro­du­zio­ne del com­po­st, che si rica­va dal­la decom­po­si­zio­ne di mate­rie orga­ni­che da par­te di micror­ga­ni­smi. Un pro­ces­so quin­di del tut­to natu­ra­le, di tipo bio­lo­gi­co aero­bi­co. Il com­po­st potrà esse­re poi usa­to come con­ci­me per i pra­ti o per la pri­ma ara­tu­ra, donan­do al suo­lo

nutri­ti­vi e miglio­ran­do la micro­flo­ra. Pro­prio per tali moti­vi inten­dia­mo quin­di favo­ri­re anche l’uso di com­po­stie­re dome­sti­che, o per pic­co­le impre­se agri­co­le;

- eco-sagra e mer­ca­ti­no del­lo scam­bio e riu­so: ciò che per noi è inu­ti­liz­za­bi­le, per altri è inve­ce pre­zio­so; per que­sto biset­ti­ma­nal­men­te pro­por­re­mo un mer­ca­ti­no dell’usato e del barat­to. Sarà orga­niz­za­ta anche una “eco-sagra” dei pro­dot­ti bio­lo­gi­ci;

- incen­ti­vi alle impre­se “rici­clo­ne”: le pic­co­le impre­se che vor­ran­no rea­liz­za­re beni e pro­dot­ti median­te l’uso di pla­sti­che e di altri mate­ria­li

rici­cla­ti bene­fi­ce­ran­no di age­vo­la­zio­ni tarif­fa­rie;

- le scuo­le come pun­to di par­ten­za: la cul­tu­ra del rici­clo per un futu­ro miglio­re deve par­ti­re dal­le scuo­le, attra­ver­so pro­get­ti mira­ti e costrui­ti dal bas­so;

- ripri­sti­no del­la pre­sen­za quo­ti­dia­na dei net­tur­bi­ni su tut­to il ter­ri­to­rio, anche con fun­zio­ni di con­trol­lo e deter­ren­za di even­tua­li abu­si eco­lo­gi­ci.

Nel pri­mo Con­si­glio Comu­na­le uti­le ci impe­gne­re­mo ad ade­ri­re alla stra­te­gia “Rifiu­ti Zero”, arti­co­la­ta nei seguen­ti 10 pas­si:

1.separazione alla fon­te, cioè orga­niz­za­re la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta. La gestio­ne dei rifiu­ti non è un pro­ble­ma tec­no­lo­gi­co ma orga­niz­za­ti­vo, dove il valo­re aggiun­to non è quin­di la tec­no­lo­gia ma il coin­vol­gi­men­to del­la comu­ni­tà chia­ma­ta a col­la­bo­ra­re in un pas­sag­gio-chia­ve per attua­re la soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le, anche segna­lan­do chi non rispet­ta le rego­le;

2. rac­col­ta por­ta a por­ta, cioè orga­niz­za­re una rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta “por­ta a por­ta”, che appa­re l’unico siste­ma effi­ca­ce di RD in gra­do di rag­giun­ge­re in poco tem­po e su lar­ga sca­la quo­te per­cen­tua­li supe­rio­ri al 70%;

3. com­po­stag­gio: rea­liz­za­zio­ne di un impian­to di com­po­stag­gio da pre­ve­de­re pre­va­len­te­men­te in aree rura­li e quin­di vici­ne ai luo­ghi di uti­liz­zo da par­te degli agri­col­to­ri;

4. rici­clo: rea­liz­za­zio­ne di piat­ta­for­me impian­ti­sti­che per il rici­clo e il recu­pe­ro dei mate­ria­li, fina­liz­za­to al rein­se­ri­men­to nel­la filie­ra pro­dut­ti­va;

5. ridu­zio­ne dei rifiu­ti: dif­fu­sio­ne del com­po­stag­gio dome­sti­co, sosti­tu­zio­ne di sto­vi­glie e bot­ti­glie in pla­sti­ca con rispet­ti­vi in vetro, uti­liz­zo dell’acqua del rubi­net­to (più sana e con­trol­la­ta di quel­la in bot­ti­glia), uti­liz­zo dei pan­no­li­ni lava­bi­li, acqui­sto alla spi­na di lat­te, bevan­de, deter­gen­ti, pro­dot­ti ali­men­ta­ri, sosti­tu­zio­ne degli shop­per­sin pla­sti­ca con spor­te riu­ti­liz­za­bi­li;

6. riu­so e ripa­ra­zio­ne: rea­liz­za­zio­ne di cen­tri per la ripa­ra­zio­ne, il riu­so e la deco­stru­zio­ne degli edi­fi­ci, in cui beni dure­vo­li, mobi­li, vesti­ti, infis­si, sani­ta­ri, elet­tro­do­me­sti­ci, ven­ga­no ripa­ra­ti, riu­ti­liz­za­ti e ven­du­ti. Que­sta tipo­lo­gia di mate­ria­li, che costi­tui­sce cir­ca il 3% del tota­le degli scar­ti, rive­ste però un gran­de valo­re eco­no­mi­co, che può arric­chi­re le impre­se loca­li, con un’ottima resa occu­pa­zio­na­le dimo­stra­ta da mol­te espe­rien­ze;

7. tarif­fa­zio­ne pun­tua­le: intro­du­zio­ne di siste­mi di tarif­fa­zio­ne che fac­cia­no paga­re le uten­ze sul­la base del­la pro­du­zio­ne effet­ti­va di rifiu­ti non rici­cla­bi­li da rac­co­glie­re. Que­sto mec­ca­ni­smo pre­mia il com­por­ta­men­to vir­tuo­so dei cit­ta­di­ni e li inco­rag­gia ad acqui­sti più con­sa­pe­vo­li;

8. recu­pe­ro dei rifiu­ti: rea­liz­za­zio­ne di un impian­to di recu­pe­ro e sele­zio­ne dei rifiu­ti, in modo da recu­pe­ra­re altri mate­ria­li rici­cla­bi­li sfug­gi­ti alla RD, impe­di­re che rifiu­ti tos­si­ci pos­sa­no esse­re invia­ti nel­la disca­ri­ca pub­bli­ca tran­si­to­ria e sta­bi­liz­za­re la fra­zio­ne orga­ni­ca resi­dua;

9. cen­tro di ricer­ca e ripro­get­ta­zio­ne: chiu­su­ra del ciclo e ana­li­si del resi­duo a val­le di RD, recu­pe­ro, riu­ti­liz­zo, ripa­ra­zio­ne, rici­clag­gio, fina­liz­za­ti alla ripro­get­ta­zio­ne indu­stria­le degli ogget­ti non rici­cla­bi­li, e alla for­ni­tu­ra di un feed­back alle impre­se (rea­liz­zan­do la Respon­sa­bi­li­tà Este­sa del Pro­dut­to­re) e alla pro­mo­zio­ne di buo­ne pra­ti­che di acqui­sto, pro­du­zio­ne e con­su­mo;

10. azze­ra­men­to rifiu­ti: per­se­gui­men­to dell’azzeramento dei rifiu­ti, ricor­dan­do che la stra­te­gia “Rifiu­ti Zero” si situa oltre il rici­clag­gio. In que­sto modo “Rifiu­ti Zero”, inne­sca­to dal “tram­po­li­no” del por­ta a por­ta, divie­ne a sua vol­ta tram­po­li­no per un vasto per­cor­so di soste­ni­bi­li­tà, che

in modo con­cre­to ci per­met­te di met­te­re a segno scel­te a dife­sa del pia­ne­ta.

10.LA PROGRAMMAZIONE GENERALE E IL BILANCIO

Occor­re far inte­ra­gi­re la Pro­gram­ma­zio­ne Nazio­na­le, Euro­pea e Regio­na­le con quel­la Comu­na­le. Riqua­li­fi­ca­re la Spe­sa pub­bli­ca eli­mi­nan­do gli spre­chi ed intro­dur­re il moni­to­rag­gio del­la gestio­ne median­te siste­mi di con­trol­lo par­te­ci­pa­ti e tra­spa­ren­ti. Orga­niz­za­re l’attività del­le strut­tu­re ammi­ni­stra­ti­ve per pro­gram­mi, obiet­ti­vi e risul­ta­ti. Supe­ra­re la logi­ca di adem­pi­men­to buro­cra­ti­co nel­la pia­ni­fi­ca­zio­ne e pro­gram­ma­zio­ne del­le scel­te gestio­na­li e stra­te­gi­che, inse­ri­te in docu­men­ti di bilan­cio comu­na­li man­can­ti di una chia­ra e ogget­ti­va ana­li­si, sia di livel­lo macro che disag­gre­ga­to, e di un esa­me qua­li-quan­ti­ta­ti­vo del­le risor­se a dispo­si­zio­ne, che sia in gra­do di ispi­rar­ne le “scel­te”. Pro­po­nia­mo l’adozione del bilan­cio par­te­ci­pa­to e di con­si­gli decen­tra­ti par­te­ci­pa­ti, ribal­tan­do la logi­ca e la nor­ma appro­va­ta recen­te­men­te dal con­si­glio comu­na­le di Mari­no. Uti­liz­za­re stru­men­ti di pia­ni­fi­ca­zio­ne e con­trol­lo del­le spe­se pub­bli­che attra­ver­so un coin­vol­gi­men­to diret­to dei cit­ta­di­ni nel­le scel­te gestio­na­li: dal Bilan­cio Par­te­ci­pa­to al Bilan­cio Socia­le per qua­li­fi­ca­re sia la fase del­le Pre­vi­sio­ni, sia dei Con­trol­li e del­la Ren­di­con­ta­zio­ne. Defi­ni­re e gesti­re un moder­no siste­ma di moni­to­rag­gio per il rag­giun­gi­men­to degli Obiet­ti­vi, median­te pre­de­fi­ni­ti Indi­ca­to­ri, Insie­mi e Cam­pio­ni che con­sen­ta­no alla cit­ta­di­nan­za una let­tu­ra tra­spa­ren­te e par­te­ci­pa­ta. Con­se­gna­re ai cit­ta­di­ni stes­si la pos­si­bi­li­tà di gesti­re una quo­ta par­te dei fon­di comu­na­li.

Come pro­muo­ve­re la par­te­ci­pa­zio­ne dei Cit­ta­di­ni?

Le modi­fi­che appor­ta­te dal­le già richia­ma­te nor­me al Testo Uni­co degli Enti Loca­li pres­so alcu­ni Comu­ni han­no acce­le­ra­to il ripen­sa­men­to del­le moda­li­tà di decen­tra­men­to degli isti­tu­ti comu­na­li sui ter­ri­to­ri, ancor­ché que­ste modi­fi­che impon­ga­no di non isti­tui­re orga­ni di decen­tra­men­to nei Comu­ni con popo­la­zio­ne infe­rio­re ai 100.000 abi­tan­ti. Il Testo Uni­co garan­ti­sce infat­ti ai Comu­ni di qual­sia­si dimen­sio­ne di poter atti­va­re nei pro­pri sta­tu­ti for­me asso­cia­ti­ve e di par­te­ci­pa­zio­ne popo­la­re, a con­di­zio­ne che sia­no rispet­ta­ti i vin­co­li finan­zia­ri. A que­sto pro­po­si­to, nell’Art. 8 del T.U. si fa rife­ri­men­to a quel­le for­me che pos­so­no esse­re valo­riz­za­te anche a livel­lo di quar­tie­re e fra­zio­ne, per favo­ri­re la par­te­ci­pa­zio­ne dei cit­ta­di­ni e del­le asso­cia­zio­ni alla vita poli­ti­ca e del

Comu­ne. Nel rispet­ta­re le for­me del­la par­te­ci­pa­zio­ne e del decen­tra­men­to, mol­te Ammi­ni­stra­zio­ni Comu­na­li han­no quin­di cer­ca­to di spe­ri­men­ta­re moda­li­tà che garan­tis­se­ro la con­ti­nui­tà del lega­me con il ter­ri­to­rio. Nel dise­gna­re moda­li­tà alter­na­ti­ve alle Cir­co­scri­zio­ni, mol­te Ammi­ni­stra­zio­ni han­no recu­pe­ra­to espe­rien­ze e idee diver­se. Que­ste moda­li­tà spa­zia­no dall’istituzione di for­me sta­bi­li e di orga­ni­smi decen­tra­ti alter­na­ti­vi (con­sul­te di quar­tie­re e con­si­gli di quar­tie­re), alla crea­zio­ne di spa­zi di con­fron­to su temi spe­ci­fi­ci aper­ti alla cit­ta­di­nan­za allar­ga­ta, attra­ver­so l’organizzazione di dibat­ti­ti pub­bli­ci e labo­ra­to­ri di discus­sio­ne, al dia­lo­go con le real­tà asso­cia­ti­ve esi­sten­ti sul ter­ri­to­rio e al raf­for­za­men­to del­le loro reti, alla valo­riz­za­zio­ne di cana­li di comu­ni­ca­zio­ne e di scam­bio “vir­tua­li” gra­zie alla dif­fu­sio­ne di Inter­net e del­le nuo­ve tec­no­lo­gie. I diver­si approc­ci ovvia­men­te non si esclu­do­no a vicen­da. Tut­ti comun­que pos­so­no esse­re ricon­dot­ti ad alcu­ne fina­li­tà prin­ci­pa­li:

1. tute­la­re la rap­pre­sen­tan­za del ter­ri­to­rio con orga­ni­smi alter­na­ti­vi alla Cir­co­scri­zio­ni;

2. garan­ti­re l’ascolto da par­te del Comu­ne;
3.migliorare la comu­ni­ca­zio­ne tra Ammi­ni­stra­zio­ne e cit­ta­di­ni;

4. coin­vol­ge­re atti­va­men­te i cit­ta­di­ni nel­le scel­te dell’Amministrazione.

La nostra pro­po­sta è la costi­tu­zio­ne dei “Con­si­gli Ter­ri­to­ria­li di Par­te­ci­pa­zio­ne”. Dopo l’insediamento si pro­ce­de­rà ad una accu­ra­ta ana­li­si del­le risor­se a dispo­si­zio­ne e del­la situa­zio­ne eco­no­mi­co- finan­zia­ria dell’Ente. Dopo l’acquisizione di una det­ta­glia­ta rela­zio­ne gestio­na­le da par­te dei ver­ti­ci ammi­ni­stra­ti­vi, ver­ran­no pre­di­spo­ste le linee gui­da del­la gestio­ne di man­da­to, fino all’approvazione del Bilan­cio di man­da­to. I tagli dei finan­zia­men­ti sta­ta­li limi­ta­no pesan­te­men­te l’operatività dei Comu­ni, per cui si è sem­pre più dif­fu­sa l’assurda con­ce­zio­ne del Comu­ne-Azien­da che pun­ta esclu­si­va­men­te a far qua­dra­re i con­ti ridu­cen­do le spe­se cor­ren­ti, limi­tan­do inve­sti­men­ti, aumen­tan­do tas­se e tarif­fe, pri­va­tiz­zan­do oltre­mo­do i ser­vi­zi.

Esse­re Marino/PCI pro­po­ne:

-“no” all’adozione dell’IRPEF, per­ché è un’ulteriore tas­sa che si aggiun­ge alle già nume­ro­se soste­nu­te;

- “no” agli aumen­ti gene­ra­liz­za­ti del­le tarif­fe, che inve­ce van­no dif­fe­ren­zia­te in base a vari fat­to­ri, qua­li ad es. la pro­du­zio­ne di rifiu­ti, l’utilizzo dei beni e il loro valo­re;

- recu­pe­ro dell’evasione tri­bu­ta­ria per la ridu­zio­ne del­la pres­sio­ne fisca­le, ma non (come inve­ce è sta­to fat­to) con moda­li­tà di affi­da­men­to ad Equi­ta­lia;

- crea­zio­ne di con­sor­zi di gestio­ne pub­bli­ci per tra­spor­to pub­bli­co loca­le, rifiu­ti, ver­de pub­bli­co, vigi­lan­za, etc., poi­ché si può ugual­men­te otte­ne­re effi­cien­za e con­te­ni­men­to del­le spe­se rea­liz­zan­do le gestio­ni, sen­za inci­de­re sul pia­no tarif­fa­rio;

- nel siste­ma di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta por­ta a por­ta, nel com­po­stag­gio dei rifiu­ti orga­ni­ci, nel recu­pe­ro e smal­ti­men­to dei rifiu­ti spe­cia­li, atti­va­re la sud­det­ta tarif­fa pun­tua­le;

- veri­fi­ca degli affi­da­men­ti fino­ra con­ces­si al fine di otti­miz­za­re le risor­se eco­no­mi­che e, nel con­tem­po, crea­zio­ne di un’apposita uni­tà ope­ra­ti­va che si dedi­chi al rispet­to del­le nor­me con­trat­tua­li e del­la car­ta dei ser­vi­zi appal­ta­ti, uti­liz­zan­do la Cen­tra­le uni­ca per gli acqui­sti.

Related Images: