Marino. Prosegue impegno a confronto e divulgazione programma di Essere Marino. Oggetto: Domande sul futuro di Santa Maria delle Mole, al candidato a Sindaco , Stefano Enderle

Marino. Prosegue impegno a confronto e divulgazione programma di Essere Marino. Oggetto: Domande sul futuro di Santa Maria delle Mole, al candidato a Sindaco , Stefano Enderle

22/07/2021 0 Di Maurizio Aversa

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Ste­fa­no Ender­le, ope­ra­io comu­ni­sta, can­di­da­to Sin­da­co alle ammi­ni­stra­ti­ve di Mari­no


Ad una set­ti­ma­na di distan­za, in cui il can­di­da­to comu­ni­sta Ste­fa­no Ender­le — con altri, natu­ral­men­te — è sta­to chia­ma­to a rispon­de­re ai que­si­ti posti da Arte­mi­sta su Vil­la Desi­de­ri, Biblio­te­ca comu­na­le Mari­no cen­tro e Sala Tea­tro Vit­to­ria; ora pub­bli­chia­mo le rispo­ste ai que­si­ti posti su S. Maria del­le Mole dal Comi­ta­to di Quar­tie­re omo­ni­mo. Anche in que­sto caso il con­fron­to col Comi­ta­to di Quar­tie­re non ha inte­res­sa­to solo il can­di­da­to di Esse­re Mari­no, ma anche altri com­pe­ti­to­ri. Di segui­to ripor­tia­mo l’in­ter­vi­sta in modo inte­gra­le secon­do lo sche­ma segui­to pro­prio dal Pre­si­den­te Anto­nio Cal­ca­gni che ha por­ta­to avan­ti que­sta inchie­sta diret­ta sui pro­gram­mi poli­ti­co-ammi­ni­stra­ti­vi per far cono­sce­re ai cit­ta­di­ni cosa i can­di­da­ti per l’ap­pun­ta­men­to di otto­bre dico­no e pen­sa­no.
Ogget­to: Doman­de sul futu­ro di San­ta Maria del­le Mole, al can­di­da­to a Sin­da­co , Ste­fa­no Ender­le.
Gen­ti­le signor Ste­fa­no, innan­zi­tut­to gra­zie per la Sua dispo­ni­bi­li­tà a con­fron­tar­ci con il nostro Comi­ta­to di Quar­tie­re.
Pri­ma di ini­zia­re con le doman­de vere e pro­prie, ci pia­ce­reb­be sape­re qua­li sono sta­te le moti­va­zio­ni che l’hanno spin­ta a can­di­dar­si a Sin­da­co del Comu­ne di Mari­no, e qua­le sono i par­ti­ti, liste civiche/ movi­men­ti che la soster­ran­no in que­sta impre­sa?

R: Intan­to rin­gra­zio il CdQ per que­sto tipo di ini­zia­ti­va e per l’opportunità riser­va­ta a me e chi rap­pre­sen­to. Non di meno vi comu­ni­co che se lo riter­re­te oppor­tu­no, da solo o con altri sono pie­na­men­te dispo­ni­bi­le anche ad un con­fron­to in pre­sen­za. Sono il segre­ta­rio del­la sezio­ne del PCI, abbia­mo una linea tesa a rap­pre­sen­ta­re il mon­do del lavo­ro e degli esclu­si, e cer­chia­mo di far­lo in manie­ra uni­ta­ria quan­do pos­si­bi­le. Pro­prio per que­sto non ho deci­so di mia ini­zia­ti­va, anche se ovvia­men­te oltre che ono­ra­to, ho con­tri­bui­to a valu­ta­re la scel­ta di can­di­da­re la mia per­so­na qua­le sin­da­co di Mari­no. Infat­ti, ed ecco il moti­vo car­di­ne, la scel­ta l’abbiano e l’ho com­piu­ta con l’obbiettivo di ripor­ta­re la pre­sen­za in Con­si­glio comu­na­le a Mari­no di quel­la par­te di socie­tà che solo il par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no è in gra­do di fare. Gra­zie alla nostra per­ma­nen­te ini­zia­ti­va poli­ti­ca loca­le e nazio­na­le e la fami­lia­ri­tà con la cul­tu­ra e l’associazionismo, oltre al PCI, la mia can­di­da­tu­ra sarà soste­nu­ta da una lista deno­mi­na­ta Esse­re Mari­no, col bel sim­bo­lo del Net­tu­no di Piaz­za San Bar­na­ba.
Pas­sia­mo ora alle doman­de.
1) San­ta Maria, in que­sti ulti­mi decen­ni è cre­sciu­ta in modo espo­nen­zia­le fino a diven­ta­re il cen­tro più popo­lo­so di que­sto Comu­ne, a que­sta cre­sci­ta non è però cor­ri­spo­sto un incre­men­to dei ser­vi­zi, qua­li per esem­pio: un pun­to di pron­to soc­cor­so, il ritor­no del Coman­do dei Vigi­li urba­ni . Lei che cosa fareb­be in meri­to se diven­tas­se Sin­da­co?

Ste­fa­no Ender­le, segre­ta­rio PCI Mari­no


R: Intan­to il Pun­to di pron­to soc­cor­so, se limi­ta­to ad una sin­go­la stan­za e alla pre­sen­za di un ambu­lan­za for­se non sareb­be affat­to la vera rispo­sta ad un biso­gno di “sicu­rez­za sani­ta­ria d’emergenza dei cit­ta­di­ni”. Cre­dia­mo mag­gior­men­te impor­tan­te – e qui non c’è da divi­de­re Mari­noc entro da Ciam­pi­no e fra­zio­ni di Mari­no – la con­cre­ta ria­per­tu­ra dell’Ospedale San Giu­sep­pe. Ospe­da­le che, ricor­dia­mo­lo, dopo un pia­no plu­rien­na­le di vent’anni fa, che pre­ve­de­va la nasci­ta del Nuo­vo Ospe­da­le dei Castel­li roma­ni, ricon­ver­ten­do ruo­li e fun­zio­ni di alcu­ni. Inve­ce abbia­mo assi­sti­to, con gran­de col­pa del Gover­no cen­tra­le che ha sem­pre più pri­va­tiz­za­to la sani­tà sman­tel­lan­do quel­la pub­bli­ca; con gran­de col­pa del­la Regio­ne Lazio sia a dire­zio­ne destra che cen­tro­si­ni­stra che ha accet­ta­to supi­na­men­te que­sto sman­tel­la­men­to. Un solo dato: la pan­de­mia ha dimo­stra­to come la bar­rie­ra ini­zia­le sareb­be sta­ta con altre esi­ti meno tra­gi­ci, alme­no nei nume­ri, se aves­si­mo avu­to nel Lazio 20.000 ope­ra­to­ri infer­mie­ri­sti­ci in pian­ta sta­bi­le. Inve­ce chi era anda­to via non era mai sta­to sosti­tui­to. Infi­ne con gran­de col­pa di parec­chie ammi­ni­stra­zio­ni loca­li che han­no tira­to più ad aggiu­sta­re che a dire la veri­tà ai cit­ta­di­ni atti­van­do vere e pro­prie azio­ni di lot­ta e ver­ten­ze tra chi sta sot­to e chi sta sopra. Per il fat­to del­la pre­sen­za dei Vigi­li Urba­ni come sito alle fra­zio­ni, cre­do che riguar­di un ragio­na­men­to com­ples­si­vo da svol­ge­re cir­ca le fun­zio­ni da orga­niz­za­re sul ter­ri­to­rio comu­na­le tut­to, e le scel­te da met­te­re nel­le mani del decen­tra­men­to che dopo il ric­co perio­do degli anni 70/2000, ormai sia le leg­gi inter­ve­nu­te (che si pos­so­no supe­ra­re) sia le giun­te di Destra e dei cin­que stel­le han­no volu­to defi­ni­ti­va­men­te declas­sa­re. Esat­ta­men­te il con­tra­rio di quan­to fare­mo noi se avre­mo la pos­si­bi­li­tà di gover­na­re, e comun­que sarà la posi­zio­ne poli­ti­ca e ammi­ni­stra­ti­va che offri­re­mo al Con­si­glio comu­na­le se vor­rà con­fron­tar­si sul­le cose uti­li ai cit­ta­di­ni sen­za pre­giu­di­zi.
2) Spe­cu­la­zio­ne Divi­no Amo­re, qual’é la Sua opi­nio­ne sull’argomento, anche alla luce del­le recen­ti sen­ten­ze che sem­bra­no aver posto defi­ni­ti­va­men­te fine al pro­get­to?
R. La mia e nostra opi­nio­ne è che la bel­lez­za di Mari­no, la vici­nan­za alla capi­ta­le d’Italia, la pre­va­len­za del siste­ma capi­ta­li­sti­co e quin­di l’attività pre­da­to­ria e mer­can­ti­le su tut­ti gli aspet­ti eco­no­mi­ci e quin­di anche le atti­vi­tà di gestio­ne del ter­ri­to­rio e la spe­cu­la­zio­ne edi­li­zia, fan­no del tema Divi­no Amo­re, come di qua­lun­que altra por­zio­ne di ter­ri­to­rio di Mari­no, così come di Ciam­pi­no o dei Castel­li roma­ni dirim­pet­tai di Roma, un rischio per­ma­nen­te. Cioè, cer­ta­men­te van­no rin­gra­zia­te le posi­zio­ni poli­ti­che come quel­le di mol­to asso­cia­zio­ni­smo ambien­ta­li­sta, come di mol­te for­ze poli­ti­che inclu­so noi comu­ni­sti, che han­no svol­to azio­ni, per­fi­no lega­li per dare un pri­mo stop. Fini­ta? No que­sto tipo di peri­co­lo, ripe­to su un faz­zo­let­to di ter­ra dif­fe­ren­te maga­ri, non fini­sce se non si cam­bia l’indirizzo gene­ra­le: e qui vale l’orientamento di Roma, del­la Regio­ne, degli altri comu­ni castel­la­ni. Per que­sto noi a Mari­no sia­mo ben feli­ci che que­sto nostro pen­sie­ro e indi­riz­zo poli­ti­co che noi abbia­mo a Mari­no, a Roma lo ritro­via­mo soste­nen­do come can­di­da­to sin­da­co l’urbanista Pao­lo Ber­di­ni. Cac­cia­to dal­la Rag­gi non a caso quan­do ha volu­to stop­pa­re la spe­cu­la­zio­ne che era pro­po­sto insie­me all’affare Sta­dio del­la Roma.
3) Appia Anti­ca, una stra­da uni­ca al mon­do che potreb­be diven­ta­re un museo a cie­lo aper­to ed esse­re quin­di uno straor­di­na­rio bigliet­to da visi­ta per il nostro Comu­ne. Qua­li sono i Suoi pro­get­ti in meri­to?

R: Cre­do non sarà mai abba­stan­za il rin­gra­zia­men­to che i cit­ta­di­ni devo­no rivol­ge­re ad alcu­ni padri nobi­li: Ceder­na, Nico­li­ni, Petro­sel­li. Ma soprat­tut­to, nel­la quo­ti­dia­ni­tà dell’impegno agli atti­vi­sti e volon­ta­ri di Legam­bien­te. E qui è la dimo­stra­zio­ne di quan­to si può, si deve fare e di quan­to col soli­to meto­do di aggiu­sta­re inve­ce che riven­di­ca­re e lot­ta­re, giun­te comu­na­li – anche quel­la di Mari­no – e regio­ne e Mini­ste­ro si nascon­do e non com­pio­no scel­te che sareb­be­ro nor­ma­li, per­fi­no in qual­sia­si Pae­se occi­den­ta­le capi­ta­li­sta, che miras­se ad uti­liz­za­re gia­ci­men­ti a dispo­si­zio­ne inve­ce che aver pau­ra di inve­sti­re sui gio­va­ni ricer­ca­to­ri, sul­le comu­ni­tà loca­li, sul­la cul­tu­ra. Non a caso il nostro pro­gram­ma ha per tito­lo che impri­me tut­to: Mari­no, una cit­tà da tute­la­re! Dei pro­get­ti, inve­ce che elen­ca­re, in una inter­vi­sta così con­cre­ta, voglio dare un indi­riz­zo cer­to: la manu­ten­zio­ne – insie­me alla ricer­ca – del­le par­ti archeo­lo­gi­che, così come del ver­de annes­se, così come del­la frui­bi­li­tà pedo­na­le e ciclo­pe­do­na­le, sono il vero e con­cre­to impe­gno. Così avran­no sen­so, non dispe­ra­to, le ini­zia­ti­ve di pro­mo­zio­ne e frui­zio­ne di asso­cia­zio­ni come Legam­bien­te o come i cam­mi­na­to­ri pel­le­gri­ni del­la Fran­ci­ge­na del sud.
4) Mosai­co di Via­le del­la Repub­bli­ca, come Lei sicu­ra­men­te saprà, nel 2016 è sta­to ritro­va­to, adia­cen­te all’Appia Anti­ca, un bel­lis­si­mo mosai­co, poi sot­ter­ra­to. Cosa ne pen­sa del­la pos­si­bi­li­tà di una sua valo­riz­za­zio­ne in loco?
R: Ricor­do benis­si­mo, sia le giu­ste valu­ta­zio­ni, sot­to­li­nea­tu­re, spie­ga­zio­ni di un valen­te archeo­lo­go nostro con­cit­ta­di­no – il dott. Cavac­chio­li – così come ricor­do le sot­to­li­nea­tu­re di Legam­bien­te e alcu­ne valu­ta­zio­ne di noi comu­ni­sti. Casual­men­te, o for­se no, anda­va­no tut­te nel­la stes­sa dire­zio­ne. Ricor­do anche che ci fu una sor­ta di spot tele­vi­si­vi di annun­ci rima­sti tali. Ebbe­ne, poi­ché l’intreccio è tra ricer­ca, tute­la, com­pe­ten­ze, e dena­ri da inve­sti­re in even­tua­li scel­te che riguar­da­no pro­prie­ta­ri pri­va­ti da espro­pria­re e strut­tu­re da rea­liz­za­re, appa­re chia­ro che l’unica cosa seria da fare e dare pote­re di scel­ta, dena­ri per acce­de­re alla scel­ta, alla par­te scien­ti­fi­ca di que­sta vicen­da. Da par­te del­la Ammi­ni­stra­zio­ne non può altro che esse­re non la gestio­ne e l’intromissione da pro­ta­go­ni­smo ma il “ser­vi­zio” da svol­ge­re per giun­ge­re a dare cor­po ai due temi: ricer­ca-frui­zio­ne. Il resto even­tua­le, inclu­so il richia­mo turi­sti­co ven­go­no dopo non “a pre­scin­de­re”. Non dob­bia­mo per­se­gui­re i fuo­chi di paglia.
5) Pala­ghiac­cio, come senz’altro saprà, il manu­fat­to, che al momen­to è in com­ple­to abban­do­no, è sta­to acqui­sta­to all’asta nel 2015 da Esse­lun­ga. Qual’é la Sua opi­nio­ne in meri­to al suo futu­ro?

Il Pala­ghiac­cio di Mari­no, ogget­to di atten­zio­ni “roma­ne” come risul­ta dal­le dichia­ra­zio­ni che fece l’As­ses­so­re Fron­gia del­la Giun­ta Rag­gi cir­ca la desti­na­zio­ne a iper­mer­ca­to del com­ples­so gra­zie a Ese­lun­ga che, casual­men­te pro­po­ne lo stes­so mec­ca­ni­smo di cam­bio di desti­na­zio­ne d’u­so ora otte­nu­to dal­le “Sorel­le Ramon­da”.


R: Non è solo mia opi­nio­ne. Nel sen­so che l’abbiamo mani­fe­sta­to in un paio di modi comu­ni­ca­ti­vi: il PCI infat­ti, ha appo­sto sugli archi­tra­vi metal­li­ci di ingres­so al Pala­ghiac­cio, scrit­te a mano con le indi­ca­zio­ni: No al cen­tro com­mer­cia­le; si alla cul­tu­ra; no alla pri­va­tiz­za­zio­ne di ser­vi­zi pub­bli­ci; si allo sport pub­bli­co, e così via. Inol­tre abbia­mo scrit­to che se un pri­va­to – il mer­ca­to e siste­ma capi­ta­li­sti­co lo con­sen­te come azio­ne – acqui­sta un bene qual­sia­si che è desti­na­to ad altro rispet­to ai pro­pri desi­de­ri, non signi­fi­ca che biso­gna risol­ve­re il “pro­ble­ma” accon­ten­tan­do il pri­va­to. Fino ad ora abbia­mo assi­sti­to al silen­zio del M5S e del­la giun­ta di Mari­no fin­chè era in auge Fron­gia ami­co del­la Rag­gi e sen­si­bi­le alle richie­ste di Esse­lun­ga. Poi nega­zio­ni dal­la giun­ta di Mari­no M5S del tipo: non abbia­mo nul­la da dire per­ché non ci han­no pro­po­sto uffi­cial­men­te nul­la! Roba incre­di­bi­le! Ma sia­mo in atte­sa che altri ci dico­no cosa noi dob­bia­mo fare, o dob­bia­mo noi ave­re idee? Noi comu­ni­sti, io stes­so, ho posto il pro­ble­ma a più ripre­se al par­ti­to e alla coa­li­zio­ne che mi sostie­ne, in que­sti ter­mi­ni: occor­re che il Comu­ne si atti­vi con isti­tu­zio­ni sovra comu­na­li (Cit­tà Metro­po­li­ta­na, Regio­ne) ed even­tua­lemt­ne anche con pri­va­ti per ripor­ta­re alla atti­vi­tà pro­pria il Pala­ghiac­cio capa­ce strut­tu­ra di poter sod­di­sfa­re dirit­ti e biso­gni di carat­te­re spor­ti­vo e cul­tu­ra­le.
6) Via Fal­co­gna­na, una stra­da fon­da­men­ta­le per San­ta Maria, dove gior­nal­men­te tran­si­ta­no cir­ca 6.000 auto­mez­zi, risul­ta esse­re una stra­da pri­va­ta, aper­ta al traf­fi­co pub­bli­co, non Le sem­bra un para­dos­so? l’attuale ammi­ni­stra­zio­ne, sot­to nostro impul­so si è det­ta dispo­ni­bi­le ad avvia­re la pro­ce­du­ra per far­la diven­ta­re di com­pe­ten­za pub­bli­ca. Lei cosa ne pen­sa?
R: E’ esat­ta­men­te quan­to è neces­sa­rio nel­le moda­li­tà e nei con­te­nu­ti come, in paral­le­lo spie­ga­vo cir­ca il Pala­ghiac­cio. E’ evi­den­te che quel­la stra­da insi­ste su una dop­pia respon­sa­bi­li­tà ammi­ni­stra­ti­va (Mari­no e Roma); è evi­den­te che la pro­prie­tà attua­le non è pub­bli­ca e che non potrà esse­re comu­na­le per evi­den­ti moti­vi di dispo­ni­bi­li­tà eco­no­mi­che. Ma è chia­ro che la con­cre­tez­za sta nell’azione comu­ne di anti sovra comu­na­li con pro­ta­go­ni­sta anche il comu­ne di Mari­no per sod­di­sfa­re una esi­gen­za, un dirit­to, in que­sto caso alla mobi­li­tà pri­va­ta.
7) Incro­cio, Appia Nuo­va / Via­le del­la Repubblica/Passaggio a livel­lo, un nodo stradale/ferroviario che di fat­to para­liz­za il traf­fi­co del­la nostra Cit­ta­di­na. Se Lei fos­se elet­to, cosa fareb­be per cer­ca­re di risol­ve­re il pro­ble­ma?
R: La rispo­sta che sta per esse­re atti­va­ta al pro­ble­ma sta­zio­ne FS di Casa­bian­ca a Ciam­pi­no sul­la via dei Laghi, ha un pun­to di for­za: è sta­to stu­dia­to, pen­sa­to, pro­gram­ma­to, a sca­la di qua­dran­te più ampio. Ecco, le cose che dob­bia­mo fare noi rispet­to al tipo di pro­ble­ma com­ples­so sol­le­va­to ha lo stes­so aspet­to. Sia la que­stio­ne FS – inclu­sa la pos­si­bi­li­tà di ripo­si­zio­na­men­to del­la sta­zio­ne FS – sia la que­stio­ne via Appia Nuo­va, che, al con­tra­rio di sot­to­pas­so, va ripro­po­sto come già nel qua­dran­te ANAS fu stu­dia­to e ipo­tiz­za­to come pos­si­bi­le l’interramento dell’intero trat­to del­la via con­so­la­re per riu­ni­fi­ca­re il ter­ri­to­rio Cava dei Selci‑S. Maria del­le Mole, ovve­ro in alter­na­ti­va un lun­go via­dot­to soprae­le­va­to. Quin­di sicu­ra­men­te occor­re, ecco cosa farei, uno stu­dio fina­liz­za­to alla can­tie­ra­bi­li­tà del­la solu­zio­ne.
8) A late­re di que­sto pro­ble­ma, c’è poi da rea­liz­za­re un pia­no gene­ra­le del­la via­bi­li­tà, che pre­ve­da: un incen­ti­vo all’uso del­la bici, attra­ver­so la rea­liz­za­zio­ne una serie di piste ciclo- pedo­na­li, par­cheg­gi per bici e par­cheg­gi auto, com­pre­so il com­ple­ta­men­to di quel­lo di via Fras­sa­ti. Cosa pre­ve­de il Suo pro­gram­ma, in meri­to?

Stri­scio­ne del­la sezio­ne PCI di Mari­no, pres­so la nuo­va sede aper­ta nel cen­tro sto­ri­co


R: Il nostro pro­gram­ma è figlio del dibat­ti­to che una par­te con­si­sten­te del­la sini­stra mari­ne­se e dell’ambientalismo mari­ne­se, soprat­tut­to del­le fra­zio­ni ha ipo­tiz­za­to da decen­ni. La scel­ta slow, la scel­ta ambien­ta­le, la scel­ta ciclo­pe­do­na­le, sono con­na­tu­ra­te al nostro pia­no di mobi­li­tà. Tut­ta­via, sono scel­te e pro­gram­ma­zio­ne e atti­vi­tà che le voglia­mo pro­por­re non come spot e per­fi­no super­fi­cia­li. Ad esem­pio è meglio inter­ro­gar­si, come ave­va­mo accen­na­to in una rispo­sta sopra a pro­po­si­to dell’Appia Anti­ca, svol­ge­re una manu­ten­zio­ne ed una frui­zio­ne pedo­na­le e ciclo­pe­do­na­le sia per la vita quo­ti­dia­na che per atti­vi­tà anche turi­sti­ca rea­liz­zan­do un paral­le­lo di per­cor­so o soste­ni­bil­men­te sul­la stes­sa area dell’Appia Anti­ca, che non fare qual­che cen­ti­na­io di metri strut­tu­ra­ti fini a sestes­si. Per i par­cheg­gi, non solo van­no ulti­ma­te e rese chia­re tut­te le real­tà ambi­gui­tà ora vigen­ti, ma sarà nostra con­cre­ta attua­zio­ne la dimi­nu­zio­ne al mini­mo indi­spen­sa­bi­le di leg­ge per le stri­sce blu. Il ser­vi­zio di par­cheg­gio è una gra­tui­tà a cui i cit­ta­di­ni han­no dirit­to.
9) Tre­ni­ta­lia nell’Aprile del­lo scor­so anno ha appro­va­to il pia­no di recu­pe­ro di mol­te sta­zio­ni fer­ro­via­rie, com­pre­sa quel­la di San­ta Maria, un pro­get­to di cui sem­bra si sia­no per­se le trac­ce. Al recu­pe­ro del­la sud­det­ta sta­zio­ne si lega anche quel­lo del­la rea­liz­za­zio­ne di una ram­pa di col­le­ga­men­to tra la sud­det­ta ed il par­cheg­gio di piaz­za A. Lucia­ni un’ argo­men­to di cui in que­sti anni si è par­la­to mol­to, ma pur­trop­po sen­za risul­ta­ti. Cosa fareb­be Lei in con­cre­to, per risol­ve­re il pro­ble­ma?
R: A que­sta doman­da ho par­zial­men­te rispo­sto a pro­po­si­to del­la mobi­li­tà. Comun­que spe­ci­fi­co che nel caso, come ho ipo­tiz­za­to che FS pos­sa giun­ge­re a tra­sla­re il sito del­la sta­zio­ne FS dopo il pon­te di via XXV apri­le, pos­so­no esse­re pre­vi­ste due opzio­ni: o ci sarà vici­nan­za con l’uso del par­cheg­gio ma rag­giun­gi­bi­le a par­te con­tra­ria da XXV apri­le e non da Via­le del­la Repub­bli­ca. Oppu­re sarà anco­ra più spo­sta­sta (Got­to d’Oro), allo­ra cam­bie­reb­be il tema del­la ricer­ca di spazio/parcheggio. A me sem­bra, come pure era sta­to ipo­tiz­za­to da FS, miglio­re la pri­ma solu­zio­ne che, chia­ra­men­te sta in capo a Tre­ni­ta­lia.
10) Il Suo pro­gram­ma cosa pre­ve­de cir­ca la rea­liz­za­zio­ne di un’isola Eco­lo­gi­ca, nel ter­ri­to­rio ex cir­co­scri­zio­ni II^ e III^ ?

R: Cer­ta­men­te chi pro­vie­ne come noi comu­ni­sti e come tan­ta par­te che ci aiu­ta­to a redi­ge­re que­sto pro­gram­ma, da anni di idee, in que­sto ver­san­te, incen­tra­to sul riu­so, sul rifiu­to zero, sul siste­ma por­ta a por­ta, non pos­sia­mo che esse­re sod­di­sfat­ti del­la capa­ci­tà dei cit­ta­di­ni di rispon­de­re alla pro­po­sta di fon­do per affron­ta­re il problema/risorsa dei rifiu­ti. Tut­ta­via, con­dan­nan­do chi elu­de e chi ha com­por­ta­men­ti inci­vi­li in que­sto cam­po, non ci è pia­ciu­to affat­to il bal­let­to incon­clu­den­te del­la ammi­ni­stra­zio­ne che ha pre­so in giro tut­ti sul­le oasi eco­lo­gi­che. Noi cre­dia­mo che una o più aree che fun­ga­no da iso­la eco­lo­gi­ca è pos­si­bi­le, sia indi­vi­duan­do zone che non sia­no un fasti­dio per i cit­ta­di­ni resi­den­ti, sia per aree che già sono nel­la dispo­ni­bi­li­tà pub­bli­ca come ad esem­pio l’area adia­cen­te al depu­ra­to­re di S. Maria del­le Mole. Maga­ri per le diver­se aree ipo­tiz­za­re dif­fe­ren­za di con­fe­ri­men­to di mate­ria­li.
11) Aero­por­to di Ciam­pi­no e rot­te su San­ta Maria, qual è il Suo pare­re in meri­to?
R: Come comu­ni­sti sia­mo inter­ve­nu­ti da oltre die­ci anni sul tema. In cam­po abbia­mo mes­so una serie di con­vin­ci­men­ti: che ad esem­pio è un erro­re aver mes­so nel­le mani di un pri­va­to mono­po­li­sta – Rya­nair – un inte­ro aero­por­to. Quin­di un pez­zo impor­tan­te di pre­sen­za industriale/commerciale. Che con­se­guen­te­men­te, è un bal­let­to inde­cen­te, che uni­ca­men­te con la volon­tà poli­ti­ca nazionale/regionale può al con­tra­rio deter­mi­na­re cosa sia uti­le per eco­no­mia e per com­pa­ti­bi­li­tà ambien­ta­le la pro­gram­ma­zio­ne del­le atti­vi­tà aero­por­tua­li del Pasti­ne di Ciam­pi­no. In sostan­za, secon­do noi comu­ni­sti il nodo non sono le rot­te, gli anti­ru­mo­re etc. Cose otte­ni­bi­li che fan­no da pez­za per ripa­ra­re il buco; no, secon­do noi il nodo è l’intera pro­gram­ma­zio­ne che va ridi­men­sio­na­ta al 40% del­la capa­ci­tà attua­le. Attor­no a que­sta cifra ruo­ta sia la pos­si­bi­li­tà di ruo­lo indu­stria­le e com­mer­cia­le dell’aeroporto, che la soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le da inqui­na­men­to d’aria e da rumo­re può con­sen­ti­re una vita per le popo­la­zio­ni resi­den­ti.
12) A Suo pare­re la Sagra dell’Uva deve rima­ne­re l’unica ini­zia­ti­va for­te­men­te soste­nu­ta dal Comu­ne, oppu­re c’è la pos­si­bi­li­tà che anche altre mani­fe­sta­zio­ni che annual­men­te si svol­go­no nel ter­ri­to­rio del­le ex cir­co­scri­zio­ni II^ e III^ pos­so­no, in futu­ro, rice­ve­re un soste­gno altret­tan­to gene­ro­so dal Comu­ne?

R: Rin­gra­zio per la doman­da. Per­ché mi per­met­te di moti­va­re pro­prio qua­le sia la base del­la costru­zio­ne del nostro pro­gram­ma, e pri­ma anco­ra del dibat­ti­to che è sta­to pro­mos­so a que­sto sco­po. For­se non lo ave­te anco­ra visto – abbia­mo pro­dot­to due ver­sio­ni del nostro pro­gram­ma, una com­ple­ta ed una divul­ga­ti­va rias­sun­ta – ma il il nostro slo­gan ini­zia­le è “Una cit­tà da tute­la­re”, e tra i pri­mi pun­ti posti a base, colon­na por­tan­te di tut­to il pro­gram­ma c’è la cul­tu­ra. Per­ché la cul­tu­ra è cono­scen­za e con­sen­te quin­di scel­te ragio­na­te. Per­ché la cul­tu­ra è modo di vita soli­da­le e non tol­le­ra lo sfrut­ta­men­to. Per­ché la cul­tu­ra sal­va­guar­da ambien­te e beni pub­bli­ci. E nel­la nostra for­tu­na­ta situa­zio­ne di cit­tà che sa di vino e di cul­tu­ra lega­ta al vino, con tut­to ciò che ne con­se­gue anche in chia­ve moder­na col turi­smo, ave­re la pos­si­bi­li­tà di far svol­ge­re un ruo­lo (come pure è sta­to in un lon­ta­no pas­sa­to di decen­ni) cen­tra­le alla Sagra dell’Uva, non vuol dire dare con­tri­bu­ti per una festa per quan­to impor­tan­te. Vuol dire, al con­tra­rio, uti­liz­za­re lo stru­men­to e il con­te­nu­to Sagra dell’Uva per svol­ge­re atti­vi­tà cul­tu­ra­li, eco­no­mi­co pro­mo­zio­na­le tut­to l’anno. C’è già sta­ta una scom­mes­sa, abba­stan­za posi­ti­va – la ricor­da­no i cit­ta­di­ni – con un Mese di Sagra dell’Uva con ini­zia­ti­ve arti­gia­na­li e cul­tu­ra­li. Ecco, pen­sa­re ad una for­mu­la che duri 365 gior­ni signi­fi­ca dare a tut­to il ter­ri­to­rio, ogni sin­go­la fra­zio­ne, ogni sin­go­la festa di quar­tie­re, ogni idea di aggre­ga­zio­ne cul­tu­ra­le e socia­le un risvol­to uni­fi­can­te. E’ la qua­li­tà del­la visio­ne d’insieme che deve pre­va­le­re, non la lite per gelo­sie di mil­le euro in più in una festa inve­ce che in altra. Dav­ve­ro vor­rem­mo che que­sta sfi­da fos­se accol­ta anche dagli altri can­di­da­ti sin­da­co ne deri­ve­reb­be un bene per Mari­no. Per non dire del risvol­to eco­no­mi­co che resta sem­pre il nostro pri­mo pen­sie­ro.
13) Tenu­ta Tudi­ni, un pol­mo­ne ver­de impor­tan­tis­si­mo per la nostra Cit­ta­di­na, ma anche un’opportunità per la rea­liz­za­zio­ne di labo­ra­to­ri per appren­di­sta­to mestie­ri; recu­pe­ro aree per agri­col­tu­ra, Orti socia­li. Il Suo pro­gram­ma pre­ve­de qual­co­sa in meri­to?
R: Al pari del­le altre real­tà che non sono nel­la dispo­ni­bi­li­tà del Comu­ne, ogni tipo di inter­ven­to con­cre­to pas­sa o per un accor­do con l’attuale pro­prie­tà, o con un inter­ven­to sovra comu­na­le. Cer­to potrem­mo bat­te­re cas­sa a livel­lo supe­rio­re come imma­gi­na­to per il Pala­ghiac­cio. Ma non ci pia­ce ave­re visio­ni che non sia­no poi per­se­gui­bi­li. Quin­di aven­do mes­so in cam­po il Pala­ghiac­cio come prio­ri­tà è li che con­cen­tre­re­mo le nostre richie­ste. Tut­ta­via, ciò non vuol dire che accor­ti pro­prie­ta­ri pri­va­ti che sia­no dispo­ni­bi­li ad un con­fron­to per fini pub­bli­ci di gran par­te di quell’area, non deb­ba­no esse­re son­da­ti. Sia chia­ro che non vor­rem­mo e non sare­mo dispo­ni­bi­li a discu­te­re di nuo­vo solo da edi­fi­ca­re. Altra sto­ria è riqua­li­fi­ca­re l’esistente. Per que­sto in quel­la come in area ana­lo­ga – quel­la sal­va­guar­da­ta dal­la spe­cu­la­zio­ne – abbia­mo ipo­tiz­za­to inter­ven­ti da gran­de visio­ne come l’idea di rea­liz­za­re come a Bolo­gna “Fico”, mag­gior­men­te in chia­ve agri­tu­ri­sti­ca e di pro­du­zio­ne agri­co­la loca­le. Inter­ven­ti che neces­si­ta­no quin­di dell’attenzione non solo comu­na­le e regio­na­le, ma nazio­na­le e di gran­di impren­di­to­ri del set­to­re.
14) Stret­to con­trol­lo di ACEA e lot­ta per ritor­na­re all’acqua pub­bli­ca, cosa le dice que­sta fra­se?
R: E’ il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no che, qua­si fuo­ri dal coro, o meglio fuo­ri dai silen­zi, pone in ogni occa­sio­ne: discus­sio­ne di bilan­cio nazio­na­le, pro­gram­mi regio­na­li, comu­ni­ca­zio­ni comu­na­li, il tema dell’acqua pub­bli­ca e del ritor­no ad un siste­ma di gestio­ne dove il cit­ta­di­no sa a chi rivol­ger­si, e dove tro­va­re rispo­sta per pro­ble­mi improv­vi­si. Altro che dischi auto­ma­ti­ci dei call cen­ter! Non sta scrit­to da nes­su­na par­te che pur aven­do ade­ri­to ad ATO 2 noi si deb­ba resta­re lì!
15) Manu­ten­zio­ne stra­de e giar­di­ni; Car­tel­lo­ni­sti­ca stra­da­le; Foto­ca­me­re e Sicu­rez­za, come si muo­ve­reb­be Lei su que­sto pia­no?

R: La bat­ta­glia da fare è a dop­pio bina­rio: da un lato van­no modi­fi­ca­te le leg­gi di bilan­cio e di gestio­ne del per­so­na­le che deter­mi­na­no ester­na­liz­za­zio­ni e quin­di assen­za di con­trol­li. Oltre che ogget­ti­vi spre­chi che sono sol­di in più incas­sa­ti da azien­de che han­no sosti­tui­to i comu­ni in tali atti­vi­tà. Dall’altro lato van­no pro­dot­ti pro­get­ti fina­liz­za­ti alla pre­sen­za uma­na come for­ma di manu­ten­zio­ne ordi­na­ria quo­ti­dia­na che è insie­me anche deter­ren­te a com­por­ta­men­ti inci­vi­li. Le tele­ca­me­re, il gran­de fra­tel­lo, van­no bene per i film futu­ri­bi­li del­le mega metro­po­li, per la nostra real­tà è la pre­sen­za quo­ti­dia­na di stra­di­ni, di ope­ra­to­ri eco­lo­gi­ci, di addet­ti a pro­get­ti di qua­li­tà di vita che pos­so­no fare la dif­fe­ren­za. Un pia­no di sal­va­guar­dia del­la bel­lez­za rispet­to alle pre­sen­ze di tabel­lo­ni­sti­ca, sia di uti­li­tà che di pub­bli­ci­tà, va pre­di­spo­sto oltre quan­to ven­ga fat­to fin ad ora. Per la bel­lez­za ripe­to, e per la sicu­rez­za.
16) Per quan­to con­cer­ne le scuo­le come inten­de­te rispon­de­re alla neces­si­tà del­la popo­la­zio­ne pre­sen­te e soprat­tut­to alla impel­len­te neces­si­tà di strut­tu­re da rea­liz­za­re nel bre­ve perio­do?

R: No, la logi­ca dell’emergenza non ci appar­tie­ne, cer­to pote­te chie­de­re per il bre­ve perio­do. Ma per sape­re cosa fare dell’edilizia sco­la­sti­ca, tra l’altro noi cre­dia­mo con­nes­sa all’edilizia spor­ti­va per­ché gran par­te di que­sta deve esse­re anche a ser­vi­zio del­la scuo­la, noi pen­sia­mo di par­ti­re dai dati di cono­scen­za. Fare­mo, come è sta­to già fat­to in anni lon­ta­ni, una rea­le rico­gni­zio­ne del­la popo­la­zio­ne, del­lo sta­to dell’edilizia attua­le, del­la cur­va demo­gra­fi­ca e del mer­ca­to immo­bi­lia­re cir­ca l’ingresso di nuo­va popo­la­zio­ne, lo pen­sia­mo pro­gram­ma­to per gli anni a veni­re e stu­dia­mo qua­li sono le rispo­ste neces­sa­rie. Da que­sto stu­dio – che fun­zio­na­ri capa­ci del Comu­ne pos­so­no rea­liz­za­re in 60 gior­ni – si pas­sa alla appli­ca­zio­ne del­le neces­si­tà. Avvi­so però, che sic­co­me que­sto studio/piano ha neces­si­tà di fon­di, occor­re­rà che gli enti loca­li, e con­fi­dia­mo nel­la con­di­vi­sio­ne degli altri comu­ni in tal sen­so, dovran­no otte­ne­re fon­di straor­di­na­ri per la scuo­la come fu la leg­ge del Dirit­to allo Stu­dio di per­ti­nen­za regio­na­le. In linea di prin­ci­pio i nostri inter­ven­ti comun­que nasco­no dal­le rispo­ste da dare agli stu­den­ti e agli alun­ni qua­li desti­na­ta­ri di un fon­da­men­ta­le dirit­to, quin­di gli inse­gnan­ti e docen­ti e ope­ra­to­ri sco­la­sti­ci che han­no il dirit­to di poter svol­ge­re al meglio il pro­prio ruo­lo e lavo­ro. Il resto vie­ne dopo.

San­ta Maria del­le Mole, 05-07-2021 Il Pre­si­den­te
Anto­nio Cal­ca­gni

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