Marino. Cuba di nuovo protagonista a BiblioPop. Bloccare il Blocco!

Marino. Cuba di nuovo protagonista a BiblioPop. Bloccare il Blocco!

22/06/2021 0 Di Maurizio Aversa

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Lis­set Arguel­les Mon­te­si­nos, Segre­ta­rio Affa­ri Cul­tu­ra­li e Stam­pa del­la Amba­scia­ta di Cuba

E’ sta­to dav­ve­ro emo­zio­nan­te ascol­ta­re le paro­le di posi­ti­va mera­vi­glia descrit­te da Lis­set Arguel­les Mon­te­si­nos, segre­ta­rio Affa­ri Cul­tu­ra­li e Stam­pa – Amba­scia­ta del­la Repub­bli­ca di Cuba in Ita­lia. “un impat­to posi­ti­vo, que­sto posto inse­ri­to in que­sto par­co gra­zio­so, e con la ex chie­set­ta che si spa­lan­ca all’ingresso intro­du­cen­do­ci ad esse­re cir­con­da­ti, let­te­ral­men­te da libri. – ha escla­ma­to la gra­di­ta ospi­te d’ambasciata -. E’ sta­to ed è vive­re pro­prio come il nostro inse­gna­men­to di tan­ti anni di lot­ta han­no ispi­ra­to i nostri padri ed ora ispi­ra­no noi: cono­sce­re, sape­re, cre­sce­re nel­la cul­tu­ra”. Gli ami­ci di Cuba e del­la sua Rivo­lu­zio­ne han­no chie­sto nel­la cit­tà di Mari­no, alle por­te di Roma, la ces­sa­zio­ne incon­di­zio­na­ta del bloc­co eco­no­mi­co, com­mer­cia­le e finan­zia­rio degli Sta­ti Uni­ti con­tro l’isola.

Gere­mia Lon­go­bar­do, attore/regista di Yo Soy Fidel


La cul­tu­ra con­tro il bloc­co” è sta­to il tema di una tavo­la roton­da tenu­ta­si pres­so la Biblio­te­ca popo­la­re (Biblio­Pop) del­la cit­tà di poco più di 40.000 abi­tan­ti, orga­niz­za­ta dal­la sezio­ne loca­le dell’Associazione Nazio­na­le di Ami­ci­zia Ita­lia-Cuba (Anaic). La sala del­la biblio­te­ca era trop­po pic­co­la per ospi­ta­re i par­te­ci­pan­ti all’evento in cui il docu­men­ta­rio “Io sono Fidel”. Pri­mo stu­dio sul­le paro­le di un gio­va­ne lea­der”, diret­to dal gio­va­ne atto­re Gere­mia Lon­go­bar­do che ha offer­to det­ta­gli sul­la sua rea­liz­za­zio­ne. Attra­ver­so la let­tu­ra di fram­men­ti di “La sto­ria mi assol­ve­rà” e l’uso di imma­gi­ni del film “Io sono Cuba” (1964) di Mikhail Kala­to­zov, Lon­go­bar­do ha reso un sen­ti­to omag­gio al lea­der sto­ri­co del­la rivo­lu­zio­ne cuba­na, Fidel Castro.

Mau­ro Avel­lo, segre­ta­rio del cir­co­lo ANAIC Gino Donè


Mau­ro Avel­lo, segre­ta­rio del cir­co­lo di Mari­no, ‘Gino Doné’, è sta­to il mode­ra­to­re del dibat­ti­to al qua­le han­no par­te­ci­pa­to anche Uli­ses Mora, pre­si­den­te di Tim­ba­laye, pro­mo­to­re inter­na­zio­na­le del­la cul­tu­ra cuba­na, e Mar­co Papac­ci, pre­si­den­te dell’Anaic, Era­no pre­sen­ti anche Alex Höbel, sto­ri­co, capo del Dipar­ti­men­to di Cul­tu­ra e For­ma­zio­ne del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no e, come det­to Lis­set Argüel­les, fun­zio­na­rio respon­sa­bi­le del­la Stam­pa e del­la Cul­tu­ra dell’Ambasciata di Cuba in Ita­lia. Mora ha evi­den­zia­to il ruo­lo del­la cul­tu­ra, nel suo sen­so più ampio, nel­la resi­sten­za del popo­lo del­la nazio­ne carai­bi­ca con­tro la poli­ti­ca di iso­la­men­to segui­ta dai suc­ces­si­vi gover­ni sta­tu­ni­ten­si per qua­si 60 anni. Höbel ha sot­to­li­nea­to che la lot­ta con­tro il bloc­co è poli­ti­ca, ma anche cul­tu­ra­le, e l’ha col­lo­ca­ta nel con­fron­to glo­ba­le tra le for­ze sem­pre più regres­si­ve del capi­ta­li­smo e dell’imperialismo, che enfa­tiz­za­no gli aspet­ti peg­gio­ri dell’essere uma­no, e le ten­den­ze con­tra­rie a que­sto per­cor­so distrut­ti­vo. Papac­ci ha riflet­tu­to sul­la fero­ce cam­pa­gna poli­ti­ca e media­ti­ca sca­te­na­ta con­tro Cuba dal gover­no degli Sta­ti Uni­ti e dai suoi allea­ti in altre par­ti del mon­do, com­pre­so il Par­la­men­to euro­peo, e ha for­ni­to infor­ma­zio­ni sui dan­ni cau­sa­ti dal bloc­co al popo­lo cuba­no. Argüel­les, da par­te sua, ha rin­gra­zia­to gli orga­niz­za­to­ri e i par­te­ci­pan­ti all’attività per il gesto di soli­da­rie­tà con il suo pae­se e ha sot­to­li­nea­to che “la cul­tu­ra è sem­pre sta­ta la for­za prin­ci­pa­le del­la Rivo­lu­zio­ne”, con il suo siste­ma di auten­ti­ca par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca.

No al Blo­queo, la cul­tu­ra con­tro il bloc­co degli USA ver­so Cuba


Del resto que­sto è sta­to dimo­stra­to cer­to dal pathos che si è pro­va­to nell’assistere al lavo­ro di Lon­go­bar­do che ha spal­ma­to pia­ce­vol­men­te imma­gi­ni, suo­ni, voci, con­te­nu­ti for­ti, che han­no per pro­ta­go­ni­sta Fidel Castro. Ma ancor più anche il sem­pli­ce dopo dibat­ti­to, con il fit­to con­fron­tar­si a grup­pet­ti dei par­te­ci­pan­ti, gio­va­ni e meno gio­va­ni, lì sul pra­to di Biblio­Pop con in mano un dol­cet­to, un sala­ti­no e buon rum. Modi pia­ce­vo­li che non han­no tol­to nul­la alla poten­za con­vin­ta del­la denun­cia con­tro i sopru­si subi­ti da un popo­lo.

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