E’ tutto pronto per la puntata di questa sera Ore 21.00 di:“4 chiacchiere da bar”…
ROMA, TUTTO PRONTO PER LA MOSTRA “MyLightArt” DA VERTECCHI. PAROLA A GERMANA GALDI
13/05/2021Questo articolo è stato letto 1591 volte!
Bellissima, creativa, autodidatta, con l’arte nel sangue, amante del bello, ricca di gusto e talento. Germana Galdi è artista poliedrica, pittrice, illustratrice, modella di sue idee fotografiche, e Art Counselor. È tutto pronto per la sua nuova personale, 50 “MyLightArt”, che aprirà al pubblico dal 17 al 22 Maggio 2021, nella splendida location di VERTECCHI, in Via Pietro da Cortona, 18, a Roma, nel cuore del Quartiere Flaminio. Germana Galdi si è concessa ai nostri microfoni e ha voluto raccontarci del suo passato, del suo presente e del suo futuro.
Germana, la attesissima “My lightArt” sbarca da Vertecchi. Una location storica per una esposizione molto interessante. Ce ne parli un po’? “Sono molto emozionata per questa mia esposizione. Felice di essere nuovamente ospite da Vertecchi che ringrazio ancora per consentirmi di raccontarmi e presentare oltre 20 anni di attività artistica.
Questa esposizione? Tutto è iniziato tre anni fa, quando ho sentito la necessità di creare una figura che portasse ad una seria riflessione che simpaticamente mi rappresentasse, con la testa a lampadina accesa: “MyLightArt”, definita arte leggera/luminosa appunto, perché in ciascuna opera una mia frase è accompagnata ad ogni disegno se pur semplice, di effetto, per far riflettere e possibilmente agire. Tratto temi anche piuttosto profondi con un po di ironia e leggerezza.
Su quali principi è nata la mostra è cosa vuoi suscitare agli occhi dell’osservatore? “Dopo la riflessione è necessaria l’azione e io sono una donna sempre in fermento che ha necessità e la voglia di comunicare in modi sempre nuovi per agevolare lo spettatore nel naturale processo di consapevolezza e di evoluzione. In tal senso, “MyLightArt” si pone in maniera molto innovativa e originale. Esporrò inevitabilmente anche parte del mio storico lavoro per dare un senso di continuità ed evoluzione al fine di narrare meglio la mia storia.
Tu sei figlia d arte ed esponente di grande talento. Ci dici qualcosa in più di te, sia artisticamente che personalmente? “Io vengo da una famiglia di orafi e sarti, ma non solo: dunque, l’arte in tutte le sue forme lo abbiamo sempre avuto nel dna, se pure sono autodidatta considerando che non ho conosciuto i miei nonni etc. Questo è un elemento che ha inciso in maniera importante nella mia carriera artistica, ispirando percorsi come “Riflessi e trasparenze” e “Trame di vita”. Il primo è una delle mie prime rappresentative produzioni in acquerello su carta, nato nel 1996 che ritraggono oggetti di un tempo che narrano storie e attimi di intense emozioni. Nel secondo, invece iniziato nel 2017, ho sentito l’esigenza di poter ricreare le varie storie di vita ascoltate e vissute sulla mia pelle negli oltre vent’anni di percorsi di crescita personale gruppi di Costellazioni familiari e Gestalt, nonché nella mia qualità di Art Counselor”.
Presente e futuro, cosa bolle in pentola, Germana? “Per quanto riguarda il presente ti ho ampiamente detto(ride, ndr). Per quanto concerne il futuro, voglio costantemente continuare a fare quello che faccio trovando sempre nuovi stimoli, nuovi modi di esprimere la mia arte e le mie idee anche utilizzando il mio marchio. Adoro rinnovarmi e sperimentarmi, del resto l’evoluzione viene da sé quando si lavora per un cambiamento. Sto lavorando ad un nuovo filone, senza abbandonare gli altri… e considero seriamente l’idea di tenere degli incontri di Art Counseling.. vi terrò aggiornati su un nuovo percorso artistico totalmente mio…”.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.