Roma/Lazio. Nota del PCI Lazio su Giovani e Politica: I giovani, (ri)avviciniamoli alla politica

Roma/Lazio. Nota del PCI Lazio su Giovani e Politica: I giovani, (ri)avviciniamoli alla politica

24/04/2021 0 Di Maurizio Aversa

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 3475 vol­te!

Sonia Peco­ril­li, del­la segre­te­ria regio­na­le del PCI Lazio


A segui­to di una rifles­sio­ne cora­le svol­ta dall’organismo diri­gen­te del PCI Lazio, Sonia Peco­ril­li, asses­so­re a Ser­mo­ne­ta e com­po­nen­te la segre­te­ria regio­na­le del Par­ti­to, è sta­ta inca­ri­ca­ta di dare for­ma al tema di discus­sio­ne sul­le gio­va­ni gene­ra­zio­ni e la poli­ti­ca. Que­sta la nota che Peco­ril­li ha redat­to: “I dati for­ni­ti dall’ISTAT su base sta­ti­sti­ca ci dico­no che ai gio­va­ni la poli­ti­ca oggi non inte­res­sa, o meglio, non inte­res­sa fare poli­ti­ca in modo tra­di­zio­na­le in un par­ti­to o nell’amministrazione. In assen­za di visto­si movi­men­ti col­let­ti­vi di stam­po poli­ti­co essi sono distan­ti o indif­fe­ren­ti rispet­to alla poli­ti­ca e più in gene­ra­le all’im­pe­gno pub­bli­co. Non ama­no for­me di impe­gno che non rile­vi­no subi­to la loro uti­li­tà in ter­mi­ni di gra­ti­fi­ca­zio­ni, ma è pre­ci­sa­men­te per que­sto che pre­fe­ri­sco­no dare il pro­prio tem­po per affron­ta­re un biso­gno evi­den­te ed imme­dia­to piut­to­sto che pro­muo­ve­re valo­ri ed inte­res­si astrat­ta­men­te inte­si. Il biso­gno di con­cre­tiz­za­re dei gio­va­ni pas­sa attra­ver­so la prio­ri­tà del ter­mi­ne socia­le rispet­to al ter­mi­ne poli­ti­co. Rifiu­ta­no le isti­tu­zio­ni in quan­to non tro­va­no in esse un sub­stra­to socia­le. Per loro è impor­tan­te dare una testi­mo­nian­za socia­le. Una buo­na fet­ta quin­di non accet­ta il siste­ma e le isti­tu­zio­ni per­ché non socia­li, qual­che vol­ta si sen­to­no, non han­no ideo­lo­gia poli­ti­ca e non la cer­ca­no. Negli ulti­mi sei anni, dal 2014 al 2019, i livel­li di par­te­ci­pa­zio­ne poli­ti­ca del­le per­so­ne di 14 anni e più sono in calo, anche se in cor­ri­spon­den­za di sca­den­ze elet­to­ra­li impor­tan­ti mostra­no una leg­ge­ra risa­li­ta. Tra il 2014 e il 2019 pas­sa dal 18,9% al 23,2% la quo­ta di per­so­ne di 14 anni e più che non par­te­ci­pa­no alla vita poli­ti­ca. La par­te­ci­pa­zio­ne poli­ti­ca avvie­ne in modo soprat­tut­to indi­ret­to, cioè infor­man­do­si o par­lan­do­ne (74,8%) e poco per via atti­va (8,0%). I gio­va­ni sono i più coin­vol­ti dal­la poli­ti­ca atti­va, il 14%, in età tra i 14 e i 24 anni, ha par­te­ci­pa­to in modo diret­to, soprat­tut­to andan­do a cor­tei (12,8%). Por­re la giu­sta atten­zio­ne a que­sti dati ci met­te davan­ti ad uno spac­ca­to socia­le che potreb­be risul­ta­re peri­co­lo­so, un doma­ni potreb­be­ro esse­re uti­liz­za­ti impro­pria­men­te in quan­to una mas­sa da mano­vra­re. Sia­mo in gra­do però anche di poter affer­ma­re che una buo­na par­te si è disin­te­res­sa­ta o non infor­ma­ta, ma in mol­ti fan­no volon­ta­ria­to, crea­no asso­cia­zio­ni, lavo­ra­no per il loro futu­ro e non scom­met­te­reb­be­ro sul­la poli­ti­ca in sen­so stret­to. Visua­liz­za­re ora lo spac­ca­to ita­lia­no all’interno del­la cor­ni­ce Euro­pa è impor­tan­te poi­ché ci con­sen­te di con­fron­ta­re il nostro Pae­se con gli altri dell’Unione, così da osser­va­re l’approccio dell’UE al coin­vol­gi­men­to poli­ti­co del­le nuo­ve gene­ra­zio­ni. La stra­te­gia dell’UE per la gio­ven­tù attra­ver­so la Youth Poli­cy Stra­te­gy (por­ta­le euro­peo per i gio­va­ni) si fon­da sul­la Riso­lu­zio­ne del Con­si­glio Euro­peo del 26 Novem­bre 2018 ed ha una uni­ca stra­te­gia dare voce ai gio­va­ni affin­ché pos­sa­no rico­pri­re un ruo­lo cen­tra­le nell’UE. Fac­cia­mo ora un’a­na­li­si su base nazio­na­le ed euro­pea. Ci sono infor­ma­zio­ni inte­res­san­ti sul­la par­te­ci­pa­zio­ne poli­ti­ca gio­va­ni­le in Ita­lia e nell’UE, di cui qui di segui­to si evi­den­zie­ran­no alcu­ne varia­bi­li impor­tan­ti. Come pri­mo indi­ca­to­re, si pren­da in con­si­de­ra­zio­ne il cre­scen­te inte­res­se in poli­ti­ca da par­te dei gio­va­ni. I dati dimo­stra­no che, a par­ti­re dal 2010, l’interesse dei gio­va­ni (15–24 anni) è aumen­ta­to con­si­de­re­vol­men­te: la media UE ha regi­stra­to un aumen­to dal 40% del 2010 al 50% del 2017, pro­ba­bil­men­te a cau­sa dell’uso cre­scen­te di Social Media e dispo­si­ti­vi elet­tro­ni­ci. Come secon­da varia­bi­le rile­van­te, si con­si­de­ri la per­ce­zio­ne, tra i più gio­va­ni, del­la cit­ta­di­nan­za Euro­pea: nel decen­nio 2010–2020 la fet­ta più gio­va­ne del­la popo­la­zio­ne (15–24 anni e 25–39) regi­stra qua­si l’80% e il 75% (con­tro il 70% e 60% più anziano).Tuttavia, nono­stan­te il cre­scen­te inte­res­se poli­ti­co, la per­cen­tua­le di gio­va­ni elet­to­ri risul­ta in con­ti­nuo calo a livel­lo Euro­peo (74% nel 2017).

L’Italia, insie­me a Mal­ta, Austria e Polo­nia, regi­stra una fra le più alte par­te­ci­pa­zio­ni (80%), men­tre la situa­zio­ne è dram­ma­ti­ca in Irlan­da, Lus­sem­bur­go e Cipro (oscil­lan­te fra il 40% e 45%). In bre­ve quin­di i “gio­va­ni (non) poli­ti­ci ita­lia­ni” sono in net­to van­tag­gio dal pun­to di vista del­la par­te­ci­pa­zio­ne poli­ti­ca in con­fron­to al resto del­la gio­ven­tù euro­pea, soprat­tut­to per ciò che riguar­da la per­cen­tua­le di gio­va­ni atti­va in asso­cia­zio­ni poli­ti­che infor­ma­li e alter­na­ti­ve ai par­ti­ti uffi­cia­li vol­te al miglio­ra­men­to del­la real­tà loca­le, men­tre come nel resto dell’Europa l’adesione dei gio­va­ni ai par­ti­ti poli­ti­ci è in con­ti­nuo calo. Ecco da que­sti dati dob­bia­mo (ri)partire. Abbia­mo biso­gno di una capil­la­re dif­fu­sio­ne, strut­tu­re di con­su­len­za, cam­pa­gne di infor­ma­zio­ne mira­te ai gio­va­ni con una offer­ta for­ma­ti­va pre­di­spo­sta ai dirit­ti, dove­ri, valo­ri e par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca. Pro­muo­ve­re il dia­lo­go inter­cul­tu­ra­le, la comu­ni­ca­zio­ne tra­spa­ren­te su misu­ra per i gio­va­ni, il ser­vi­zio civi­le Uni­ver­sa­le ove non pre­sen­te. Crea­re Hub come ele­men­to cen­tra­le o cen­tra­to­re che fun­ga da smi­sta­men­to dati per una rete di comu­ni­ca­zio­ni ter­ri­to­ria­li, pro­vin­cia­li, regio­na­li e nazio­na­li attra­ver­so una serie di spo­ke che avreb­be­ro il com­pi­to di offri­re ai gio­va­ni tut­to il neces­sa­rio per attua­re poli­ti­che socia­li sani­ta­rie ed eco­no­mi­che. Insom­ma abbia­mo biso­gno del­la pro­mo­zio­ne alla par­te­ci­pa­zio­ne inclu­si­va nel­la via socia­le e poli­ti­ca, al fine di con­sen­ti­re ai gio­va­ni di con­cor­re­re al pro­ces­so deci­sio­na­le e poter orien­ta­re le poli­ti­che rivol­te ai tar­get di rife­ri­men­to. Noi vor­rem­mo i gio­va­ni pro­ta­go­ni­sti del loro pre­sen­te e del loro futu­ro.”.

Related Images: