Roma. Il PCI scrive al Governo sulla situazione drammatica dei lavoratori del Lazio. Il Partito…
Roma.Lazio. PCI Lazio interviene sulla vicenda del voto del Governo italiano all’ONU contro Cuba
05/04/2021Questo articolo è stato letto 3713 volte!
Un atto di puro vassallaggio politico. È difficile esprimersi in modo differente rispetto al voto dell’Italia – peraltro in buona compagnia di altri paesi europei allineati agli Usa – contro la mozione presentata il 23 scorso al Consiglio per i Diritti umani dell’Onu sulle ripercussioni negative delle sanzioni economiche applicate da alcuni paesi contro altri. Da qui nasce la nota che segue redatta per il PCI Lazio, da Mauro Avello, del Comitato regionale PCI Lazio e membro della Direzione Nazionale dell’ Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
Nota del PCI Lazio sull’aberrante, opportunistico comportamento dell’Italia in seno all’ONU contro Cuba
Grazie Cuba: Medici non Bombe
La posizione dell’Italia al Consiglio dell’ ONU per i Diritti Umani è vergognosa e gravissima. “Non è stato un voto direttamente contro Cuba”, dice il Ministro degli Esteri Di Maio, e quindi a favore del blocco economico degli Usa, è stato molto di più, a nostro parere, perché si è votata una risoluzione presentata da Cina, Azerbaigian e Palestina che condanna l’utilizzo di mezzi coercitivi e sanzionatori unilaterali verso altri paesi per dirimere controversie internazionali, che altro non sono che delle vere e proprie “guerre economiche” aventi come unico scopo quello di distruggere l’economia dei paesi che si ritengono “nemici”. Guerre che incidono gravemente sulla vita quotidiana della gente che viene portata alla fame e privata della possibilità di avere un istruzione e un adeguata assistenza sanitaria in spregio ai più fondamentali diritti umani. Attualmente sono decine i paesi soggetti a blocchi economici finanziari e commerciali di vario genere: Cuba, Venezuela, Nicaragua, Siria, Azerbaigian, Afghanistan, Iran, Iraq, Corea del Nord, Cina, Bielorussia, Russia, Yemen, Zimbabwe, Myanmar, Libano, Libia, Somalia, Centro Africa, Burundi, Congo oltre naturalmente la martoriata Palestina.…praticamente tutti paesi socialisti o non allineati, cioè gli ultimi paesi al mondo a non essere indebitati con il Fondo Monetario Internazionale e quindi “stati sovrani” non sotto il controllo dell’impero Usa. Il presidente degli Stati Uniti, Biden, appena insediato ha rilanciato la necessità di rinforzare l’Alleanza Atlantica in previsione di una nuova guerra fredda nei confronti di Cina, Russia e tutti i “nemici”, tant’è che in quella commissione hanno votato contro la risoluzione, quindi a favore delle guerre economiche, tutti i paesi della Nato che ne fanno parte. La risoluzione di condanna per fortuna è passata con 30 voti favorevoli, 2 astenuti e 15 contrari, a dimostrazione che nel mondo esistono paesi e stati con maggiore dignità e autonomia politica rispetto a quelli del “primo mondo”, evidenziando una volta di più quanto poco dignitosa sia la nostra “povera Italia” e quali siano le ragioni per le quali l’Europa ci abbia imposto Draghi: prendere un paese che non sta più in piedi a causa del fallimento delle politiche liberiste degli ultimi 30 anni, sfiancato dalla pandemia, senza più sovranità politica, economica e militare ed inginocchiarlo all’impero Usa. Ancora più vergognose appaiono le dichiarazioni di questo governo in risposta alle polemiche nate sul voto italiano, che, seppur confermando l’appoggio a Cuba della nostra diplomazia, dimostra quanto infima incoerente ed opportunistica sia la politica del nostro Paese dimenticando che sotto pandemia non solo Cuba è venuta in nostro aiuto con la brigada médica “Henry Reeve” , ma anche Cina e Russia con materiale, attrezzature e medici. Per noi comunisti “le parole sono pietre” e ci auguriamo che non solo il governo ma anche tutto il popolo italiano sostenga con forza la risoluzione ONU di condanna al blocco che Cuba presenterà come ogni anno, così come la candidatura al premio Nobel per la Pace dei “Medici della brigada Henry Reeve” che continuano ad operare a sostegno di ogni nazione che ne abbia bisogno. Glielo dobbiamo non solo per saldare un debito di riconoscenza con un Paese meraviglioso che ci ha teso una mano nel momento più buio della pandemia, ma per affermare un principio di solidarietà internazionale per il quale tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione e a dispetto di chi vuole dominare gli altri calpestando tale diritto, si esce fuori dalle crisi solo con il multilateralismo e la solidarietà fra popoli. ” Non veniamo ad offrire ciò che avanza ma a condividere ciò che abbiamo” in questa frase con la quale si presentarono i medici cubani lo scorso anno a Crema c’è l’essenza della Rivoluzione Cubana, c’è l’essenza del comunismo e del socialismo, un esempio di società alternativa a quella capitalista e liberista,che mostrano oggi più che mai tutti i loro mali e i loro fallimenti, e per questo fa ancora più paura all’impero a stelle e strisce. Diceva Fidel : ” Il nostro paese mai realizzerà nessun attacco militare a sorpresa o preventivo in nessun angolo oscuro del mondo, invece Cuba è e sarà capace di mandare i migliori medici nel più oscuro angolo del mondo, laddove ce ne sara’ bisogno”. Medici e non bombe! Questa è la politica estera che ci renderebbe orgogliosi del nostro paese, questa è la società che con forza vogliamo costruire, questa è la Rivoluzione che il Partito Comunista Italiano vuole realizzare. Viva la Solidarietà Internazionale, Viva Cuba Socialista, Hasta La Victoria Siempre!
Mauro Avello, del Comitato Regionale PCI Lazio e membro della Direzione Nazionale dell’ Associazione Nazionale di amicizia Italia-Cuba.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.