Nella notte tra il 5 e 6 un nuovo rogo nella caffetteria/libreria “La Pecora Elettrica”…
Zagarolo. Il PCI Lazio a sostegno della manifestazione. La sezione Monti Prenestini-Casilina schierata in prima fila contro il Governo Draghi. Per i media riprese di LabaroTV
02/03/2021Questo articolo è stato letto 2499 volte!
Per Antonio Pisa, segretario della sezione e Gianlcua Giampà, vice, non ci sono dubbi: “La guerra è iniziata. L’armata Aldo Bernardini (l’intellettuale comunista a cui è dedicata la sezione) è schierata contro Draghi. Questo è il significato dell’appuntamento dello scorso 27 febbraio, perfettamente distanziati, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, il PCI c’era in battaglia contro il Governo Draghi. Piazzando la bandiera rossa dell’Unione Sovietica su Palazzo Rospigliosi, la “Aldo Bernardini” muove guerra al Servilismo Europeista della Sinistra (fasulla) e al Sovranismo straccione della Destra. Grazie alla forza di volonta’ delle compagne e dei compagni della Sezione, ha dato prova di capacità organizzative e di mobilitazione eccellenti.”. Recentemente, sulla scorta delle analisi e della linea politica del PCI, che poi è la proposta al Paese e ai lavoratori e ai ceti popolari, il segretario regionale, Oreste della Posta che con l’intero organismo del Lazio ha condiviso e sostenuto questa manifestazione a Zagarolo, ha avuto modo di sottolineare sul Governo che: “Da parte nostra si evidenzia il cambio di fase politica di assoluto rilievo rappresentato dall’affermazione del governo Draghi, quale soluzione alla crisi del governo Conte bis. Un crisi, questa, fortemente voluta dai cosiddetti poteri forti, ossia dalle élite finanziarie ed economiche, italiane ed europee, e provocata nei giorni scorsi da Italia Viva, prima con il ritiro da tale compagine governativa dei propri rappresentanti, poi con l’indisponibilità a favorire l’affermazione di un governo Conte ter, della cui soluzione si è fatto artefice e garante il Presidente della Repubblica. Una soluzione che ha trovato e trova il sostegno pressoché unanime dei mass media, che di quegli stessi poteri forti sono largamente espressione, e che tanto dicono della libertà di informazione garantita nel nostro Paese. Una crisi ed una soluzione nascoste ancora una volta dietro il richiamo astratto agli interessi del Paese, che in realtà sono gli interessi di una parte di esso, quella più garantita, come tante, troppe volte evidenziato, anche in questi ultimi anni, dalla forbice delle disuguaglianze, mai così ampia. Dieci anni fa la posta in palio era quella di chi doveva essere chiamato a pagare il prezzo della crisi finanziaria deflagrata nel 2008, delle sue ripercussioni, e la risposta messa in campo dal governo “tecnico” guidato da Mario Monti al grido “ce lo chiede l’Europa”, fu quella di politiche che all’insegna dell’austerità hanno salvaguardato i grandi gruppi finanziari ed economici e progressivamente determinato un drastico peggioramento delle condizioni di vita dei ceti popolari. Oggi la posta in palio è ancora quella del chi sarà chiamato a pagare il prezzo di quella crisi per tanta parte mai risolta, e da un anno drammaticamente amplificata sul piano economico e sociale dalla pandemia da Covid 19, del chi sarà chiamato a gestire le politiche largamente eterodirette dall’Unione Europea attraverso quella sorta di “combinato-disposto” rappresentato dal Recovery fund e dal Recovery plan, a garantirne la finalizzazione a favore di quegli stessi gruppi. Politiche largamente finanziate attingendo a prestiti, alla cui restituzione l’Italia, che evidenzia un debito pubblico giunto al 160% in rapporto al PIL, sarà comunque chiamata, e sullo sfondo, con la riproposizione del “ce lo chiede l’Europa”, aleggia il ripristino del patto di stabilità europeo ad oggi semplicemente sospeso.”. Per i comunisti di Zagarolo “la riuscita dell’evento è dovuto proprio per il carattere generale e per la spinta oggettiva di lotta la presenza ha varcato i confini comunali. Come si è visto dalla partecipazione del compagno Ugo Moro della Segreteria Nazionale del nostro Partito, il compagno Martino di Colle Attivo e i compagni dei Carc Angelo e Roberta. Ben rappresentati anche i comunisti di Marino, Oreste Azzalin e il segretario Stefano Enderle; così come i compagni di Labaro. Per i media presente LabaroTV che ha seguito lo svolgersi della manifestazione.( https://youtu.be/P‑c6t2v-ZCk ). Inoltre, segnaliamo che sono state raccolte altre 40 firme per la Proposta di Legge Antifascista Stazzema. A differenza del PD, noi siamo Anti-capitalisti e antifascisti sempre. Ieri lavoratrici e lavoratori, studenti e pensionati si sono trasformati in un’ Armata di Pensatori Combattenti, Avanguardia di un Esercito di Popolo contro l’ Europa, contro l’Euro, contro la Nato. Esortiamo tutti ad una nuova lotta di Liberazione Nazionale contro il Partito Democratico, il M5S e la Lega, azionisti di maggioranza di questo Governo di “Distruzione Nazionale”. E questo è solo l’inizio. Uniti si vince”.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.