In queste ore, il segretario regionale del PCI, Oreste Della Posta, ha provveduto a diffondere…
Roma/Frosinone. Oreste della Posta, segretario del PCI Lazio, ha posto un monito/riflessione sul Modello di Sviluppo futuro
07/12/2020Questo articolo è stato letto 4155 volte!
“Stiamo vivendo, come crediamo sia evidente a tutti, una vera e propria rivoluzione totale che riguarda l’automatizzazione dei mezzi di produzione e l’informatizzazione del lavoro, che non sarà solo smart working. Passata questa emergenza sanitaria legata alla pandemia nulla sarà come prima. Le aziende che non riusciranno ad adeguarsi ai nuovi modelli saranno tagliate fuori dal mercato e lo stesso dicasi per i lavoratori che non implementeranno le necessarie competenze. Questo processo, già iniziato, sarà irreversibile e porrà le nazioni di fronte a una sfida: la conoscenza. – rileva il segretario PCI Lazio Oreste della Posta — Dovremo produrre uno sforzo finanziario notevole, investire in innovazione e ricerca e adottare politiche riformatrici, ammodernare e rendere più efficiente la macchina amministrativa per raccogliere ed affrontare al meglio questa sfida. Serve, altresì, un nuovo modello di sviluppo che sia basato su due pilastri fondamentali: imprese e lavoratori. In questo quadro la formazione del personale assume un importanza fondamentale, e in questo senso occorre utilizzare al meglio le risorse del Fondo sociale europeo, poiché nel passato, a causa della lentezza e dell’ inefficienza della nostra burocrazia, sono state inutilizzate notevoli somme di denaro. – rimarca e conclude il dirigente comunista — La prima rivoluzione copernicana dovrà riguardare, appunto, la nostra burocrazia, anche con cospicue assunzioni, indirizzandole nei vari livelli regionali e statali. Ma non sarà sicuramente questa classe politica dirigente, che pure dovrà attrezzarsi, all’altezza per affrontare queste sfide. L’Italia ha bisogno di una svolta politica che le attuali forze presenti in parlamento non sono in grado di garantire, in quanto totalmente inadeguate.”
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.