La tua credibilità oggi, passa prima per i social. Esserci sì, ma bisogna anche farlo bene

La tua credibilità oggi, passa prima per i social. Esserci sì, ma bisogna anche farlo bene

20/11/2020 0 Di Fabio Orfei

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2001 vol­te!

Il loc­k­do­wn e la pan­de­mia han­no modi­fi­ca­to le nostre abi­tu­di­ni. Pri­ma ci si riu­ni­va in piaz­za, nei bar, nei risto­ran­ti e per le vie del­la cit­tà. Ora (che ci piac­cia oppu­re no), gran par­te di que­ste aggre­ga­zio­ni si svol­go­no solo onli­ne.

Zoom room, grup­pi Wha­tsApp e video­chia­ma­te, così come i “clas­si­ci” social net­work, han­no ormai con­qui­sta­to par­te del­la nostra quo­ti­dia­nità, tal­vol­ta sosti­tuen­do alcu­ne situa­zio­ni chia­ve per la nostra vita pre Covid, inclu­si quei momen­ti di vita che ave­va­mo impa­ra­to a con­si­de­ra­re impor­tan­ti per il nostro ruo­lo socia­le.

Ora dob­bia­mo re-impa­ra­re qua­li sono le abi­tu­di­ni e i con­te­sti che con­ta­no.

Pro­prio così: oggi il vir­tua­le sta sosti­tuen­do gran par­te del­le nostre abi­tu­di­ni fisi­che “offli­ne”.

Se è vero que­sto, allo­ra è altret­tan­to vero che le inte­ra­zio­ni che stia­mo viven­do digi­tal­men­te, stan­no gra­dual­men­te sosti­tuen­do (alme­no in par­te) le inte­ra­zio­ni che pri­ma era­va­mo abi­tua­ti a vive­re solo di per­so­na.

Que­sto vuol dire che oggi, la nostra pre­sen­za onli­ne influen­za (e lo farà in manie­ra sem­pre più impor­tan­te), la per­ce­zio­ne del­la nostra per­so­na agli occhi del pros­si­mo.

Ma per­ché que­sto cam­bia­men­to? Da dove arri­va que­sta evo­lu­zio­ne?

È un pro­ces­so natu­ra­le che c’è sem­pre sta­to.

Sui libri di sto­ria abbia­mo spes­so incon­tra­to situa­zio­ni simi­li, fasi in cui lo svi­lup­po tec­no­lo­gi­co, trai­na­va e con­di­zio­na­va quel­lo socio-cul­tu­ra­le.

Oggi però è diver­so: il cam­bia­men­to che stia­mo viven­do sta avve­nen­do in modo mol­to più velo­ce e dob­bia­mo sfor­zar­ci per sta­re al pas­so con esso, caval­car­lo e non esser­ne tra­vol­ti.

Que­sto per­ché la tec­no­lo­gia moder­na (già velo­ce di suo) ha tro­va­to un com­pli­ce for­mi­da­bi­le: il loc­k­do­wn, che ha acce­le­ra­to in modo espo­nen­zia­le l’adozione degli stru­men­ti digi­ta­li (si sti­ma abbia fat­to fare un bal­zo di 3–5 anni in avan­ti nel loro uti­liz­zo).

Ecco, for­se non ce ne ren­dia­mo con­to o non è sia­mo pie­na­men­te con­sa­pe­vo­li, ma que­sto cam­bia­men­to è già in atto.

Oggi, pri­ma di entra­re in con­tat­to diret­ta­men­te con te, un poten­zia­le clien­te o col­la­bo­ra­to­re, vie­ne a “tro­var­ti” sui tuoi cana­li social, o cer­ca di incon­trar­ti in modo vir­tua­le.

La vita si sta sem­pre più spo­stan­do sul pia­no digi­ta­le e per que­sto è inam­mis­si­bi­le “non esser­ci”, spe­cial­men­te dal pun­to di vista lavo­ra­ti­vo.

Cioè se ti cer­co onli­ne e non tro­vo alcun tuo rife­ri­men­to, pro­ba­bil­men­te pen­so che “non esi­sti”, cioè che la tua azien­da ha chiu­so, non c’è mai sta­ta, o che ne ho frain­te­so il nome. Ma dif­fi­cil­men­te cer­che­rò di appro­fon­di­re quel­la ricer­ca, piut­to­sto mi affi­de­rò al pri­mo che tro­vo tra i risul­ta­ti di Goo­gle in quel­lo stes­so set­to­re.

Atten­zio­ne però, esser­ci è neces­sa­rio, ma non è asso­lu­ta­men­te suf­fi­cien­te!

Anzi, se approc­cia­ti male, il web e i social in modo par­ti­co­la­re, pos­so­no costi­tui­re un’arma a dop­pio taglio!

Si per­ché una pre­sen­za “sba­glia­ta” può scre­di­tar­ci agli occhi di pos­si­bi­li clien­ti e col­la­bo­ra­to­ri, facen­do­ci per­ce­pi­re come poco auto­re­vo­li, non abba­stan­za com­pe­ten­ti o addi­rit­tu­ra inaf­fi­da­bi­li.

Pen­sa­ci bene…

Andre­sti in giro con un abbi­glia­men­to non ade­gua­to?

Pre­sen­zie­re­sti un even­to pub­bli­co con un aspet­to poco cura­to?

O anco­ra, entre­re­sti in un loca­le pub­bli­co gri­dan­do, man­can­do di rispet­to ai pre­sen­ti o addi­rit­tu­ra affer­man­do mez­ze veri­tà o cose di cui non sei asso­lu­ta­men­te cer­to?

Sicu­ra­men­te no, quin­di non va fat­to nean­che onli­ne!

Ave­re cana­li social poco cura­ti, dal­la sche­da Goo­gle My Busi­ness non aggior­na­ta ad una pagi­na Face­book con una foto di coper­ti­na sgra­na­ta, fino ad un pro­fi­lo pie­no di post inap­pro­pria­ti, equi­va­le pro­prio alle situa­zio­ni “rea­li” cita­te sopra.

La per­ce­zio­ne di chi le vede è esat­ta­men­te la stes­sa.

La pri­ma cosa che ognu­no di noi dovreb­be fare oggi, è un check-up com­ple­to del­la pro­pria pre­sen­za digi­ta­le.

La doman­da da por­si è:

Se qual­cu­no che non mi cono­sce, doves­se cer­car­mi onli­ne, che per­ce­zio­ne avreb­be di me e del­la mia pro­fes­sio­na­lità?

Per far­lo, si potreb­be par­ti­re inse­ren­do il pro­prio nome (o quel­lo del­la pro­pria azien­da) su un moto­re di ricer­ca, in una sche­da di navi­ga­zio­ne in inco­gni­to, in modo da eli­mi­na­re pre­fe­ren­ze di ricer­ca e visua­liz­za­re esat­ta­men­te ciò che visua­liz­ze­reb­be una per­so­na qua­lun­que.

Suc­ces­si­va­men­te si dovreb­be­ro pas­sa­re in ras­se­gna tut­ti i cana­li social. Face­book per­met­te di visua­liz­za­re la pro­pria Pagi­na in moda­li­tà “visua­liz­za­to­re”, ma il mio con­si­glio è di chie­de­re in pre­sti­to l’account di un ami­co o di un fami­lia­re, in modo da vede­re il tut­to effet­ti­va­men­te dall’esterno (inclu­so il pro­prio pro­fi­lo per­so­na­le).

Ecco, in que­sto modo ci tro­ve­rem­mo davan­ti alle stes­se cose che vedreb­be un poten­zia­le clien­te o un pos­si­bi­le col­la­bo­ra­to­re.

C’è biso­gno di un resty­ling?

Foto da rifa­re, tag su foto imba­raz­zan­ti da eli­mi­na­re, con­te­nu­ti testua­li da rin­fre­sca­re sono sem­pre le pri­me cose che sal­ta­no all’occhio.

Ma atten­zio­ne: l’estetica non è tut­to!

Biso­gna pre­sta­re mol­ta atten­zio­ne sia ai con­te­nu­ti pub­bli­ca­ti, che ai com­men­ti lascia­ti sui con­te­nu­ti altrui.

Imma­gi­no già cosa stai pen­san­do:

Sui social non ci sono solo cose di lavo­ro, c’è anche la mia vita pri­va­ta, ho il dirit­to di usar­li anche a sco­po per­so­na­le!

Cer­to, nes­su­no lo nega.

Ma dob­bia­mo ren­der­ci con­to che la nostra pre­sen­za social ha ormai acqui­sta­to la stes­sa impor­tan­za del­la vita “vera” e soprat­tut­to, che ciò che met­tia­mo sui social è pub­bli­co.

Per assur­do, sareb­be mol­to più faci­le nascon­de­re un com­por­ta­men­to ina­de­gua­to nel­la vita di tut­ti i gior­ni in quan­to al mas­si­mo ci si tro­ve­reb­be davan­ti a pochi “spet­ta­to­ri”, e anche se si dif­fon­des­se la voce sull’accaduto, sareb­be­ro comun­que paro­le e “chiac­chie­re”.

Onli­ne è diver­so.

Una cosa che va sui social, resta per sem­pre.

Con­di­vi­de­re un link (sia pub­bli­ca­men­te che su cana­li pri­va­ti come Wha­tsApp ecc) ha un peso ben diver­so del­la vec­chia chiac­chie­ra da bar.

Il con­cet­to è sem­pli­ce: onli­ne non ci si può nascon­de­re e per que­sto è fon­da­men­ta­le ave­re un’ottima pre­sen­za.

In modo anco­ra più par­ti­co­la­re nel set­to­re immo­bi­lia­re.

L’agente immo­bi­lia­re non è un pro­fes­sio­ni­sta qua­lun­que. È quel­la figu­ra a cui le per­so­ne affi­da­no il loro bene più pre­zio­so, frut­to di decen­ni di sacri­fi­ci: la loro casa.

Atten­zio­ne, non sto par­lan­do di sal­va­re le appa­ren­ze, non dico di “pre­di­ca­re bene e raz­zo­la­re male”.

Chia­ra­men­te biso­gna esse­re seri, one­sti e moral­men­te inte­gri (ma que­sto cre­do non ser­va dir­lo), il pun­to è che quel­la inte­gri­tà e quel­la serie­tà van­no fat­te tra­spa­ri­re dall’altra par­te del­lo smart­pho­ne.

Per­ché altri­men­ti, oggi è peri­co­lo­sa­men­te faci­le tra­vi­sa­re la realtà ed esse­re scre­di­ta­ti.

Biso­gna esser­ci, si,  ma biso­gna anche far­lo bene.

 

di Danie­le Sca­tas­si

Impren­di­to­re e Agen­te Immo­bi­lia­re di 36 anni, entra a far par­te del Grup­po Tec­no­ca­sa dal 2002. Ammi­ni­stra­to­re Uni­co del­la Buil­ding Pro­duc­tion, ha agen­zie affi­lia­te Tec­no­ca­sa e Tec­no­re­te nel­la pro­vin­cia di Roma.

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