L’attualità del socialismo e la prospettiva del comunismo. Quadro politico tra realtà e prospettive. Il…
Marino. Il PCI: Sergio Rolli è morto. Una vita spesa con generosità a sostegno degli sfruttati. Un grande dirigente comunista la cui lezione va seguita.
08/10/2020Questo articolo è stato letto 5224 volte!
Nota del PCI Marino in memoria di Sergio Rolli: “Un grande comunista e un grande uomo che ha sofferto molto e insegnato molto. Il suo amore per l’unità della sinistra e dei lavoratori sono stati un faro, e quella luce l’ha lasciata a nostra disposizione. Insieme alla salda base ideale Resistenziale, antifascista e per la difesa e attuazione della Costituzione.”. Questo è uno dei lapidari commenti che circola sui social dedicati a Sergio Rolli. Soprattutto per chi lo ha frequentato negli anni per l’attività politica e sociale. Naturalmente Sergio era molto di più: per la famiglia, per gli amici e per la stessa storia del movimento comunista. Le sue tracce, come ha ben sottolineato in queste ore il sindaco di Fiumicino, partono dalla sua esperienza in Federterra. L’organizzazione dei contadini in cui sono cresciuti tanti comunisti. Lì a Fiumicino, a Maccarese per la precisione, Rolli fu protagonista – naturalmente con altri compagni e con le lotte e volontà compatte di braccianti e contadini – di uno dei risultati ancora visibili oggi. L’azienda agricola (pubblica) più grande di Roma e Lazio e forse d’Italia. Creata per dare lavoro remunerato in modo equo e per evitare che migliaia di ettari fossero solo una tabula rasa a disposizione di speculazioni e palazzinari. Sergio fu chiamato a ruoli delicati e importanti nella direzione politica del PCI, a cominciare dalla fattiva presenza a Roma negli anni in cui potè affermarsi Luigi Petroselli sindaco, subito dopo la nascita della Regione Lazio. A lui fu affidata la cassa del Partito, come amministratore della federazione romana. In tempi in cui il denaro non era utilizzato solo per la battaglia politica e la propaganda, ma anche per sostenere le tante lotte operaie (occupazioni di fabbrica ecc). Ai Castelli romani si concentrò, non solo perché vi risiedeva, ma per una presenza di tanti compagni da aiutare a crescere, al comune di Marino. Qui, per molti anni, al di là delle funzioni formali – che pure nel PCI sono state concreta responsabilità di scelta e direzione – Rolli ha sempre contribuito a tenere la barra del Partito nel verso delle migliori scelte per i lavoratori, per il popolo, per i cittadini. Non c’è stata decisione importante a Marino in cui non sia stata decisiva l’opinione di Sergio. Sia stata essa per la scelta delle alleanze, così come quella di individuare un sindaco comunista. Ugualmente nei momenti di ferocia contro l’azione di governo del PCI e delle giunte di sinistra, ha contribuito a formulare la migliore analisi per individuare da che parte provenivano gli attacchi: siano stati essi ambienti massoni, così come semplicemente gruppi economici violenti. Il fulcro fu negli anni ottanta quando anche il Partito nazionale e regionale – segretario del Lazio era Giovanni Berlinguer – in piazza a Marino straripante di compagni e cittadini si unì contro gli attacchi al buon governo della Giunta Ciocci. Noi comunisti, il PCI di Marino oggi, insieme a tanti compagni che continuano la passione di Sergio altrove, siamo stretti con affetto, rispetto e umiltà alla sua vita spesa per gli altri. Un caloroso saluto a Margherita, a Massimo e Marzia che sappiano che il segno giusto Sergio l’ha lasciato a tutti noi e non inutilmente.
(INFO: Non ci saranno funerali, solo una cerimonia commemorativa oggi, giovedì 8, alle 15.00 presso l’abitazione.
Per chi volesse andare a rendere l’estremo saluto prima, è possibile già da ora.
Non portate fiori, piuttosto è preferibile una donazione a un’associazione come AIL, AIRC, AMNESTY INTERNATIONAL, MEDICI SENZA FRONTIERE, canili o gattili, ecc. a nome suo. Grazie)
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.