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Marino/Ciampino. BiblioPop: Solidali con la cultura viva di Ciampino, contro strane derive oscurantiste
07/10/2020Questo articolo è stato letto 3513 volte!
“Il presidente di Acab/BiblioPop, Sergio Santinelli ha reso noto all’organo che dirige l’associazione che è in atto una sorta di attacco oscurantista a Ciampino sul versante culturale e del profilo pubblico e storico-culturale della città. BiblioPop che pure divenuta centripeta di tante energie provenienti da Marino e comuni vicini, si sente quindi in dovere di assumere una posizione in merito a questo. Ci riferiamo al fatto che, sia tramite strampalate proposte di guerre onomastiche di luoghi pubblici, sia tramite fantasiosi interventi commerciali di pubblici beni, sia sottovalutando le potenzialità di tanta disponibilità ed energie giovani e meno giovani a disposizione della cultura e della diffusione e fruizione della stessa, pare che il comune di Ciampino voglia dare un colpo ai beni pubblici culturali e trasfigurarli.
Per questo, prendendo come notizia certa un concetto espresso dallo storico ex sindaco di Ciampino, Antonio Rugghia, “Mancano pochi spicci per ultimare e raddoppiare gli spazi della biblioteca e riaprire la d’AC e abbiamo a disposizione 1.100.000 euro (delibera di consiglio comunale n.31 del 03/07/2020) per il polo culturale della ex cantina sociale. L’amministrazione comunale pensi al bene pubblico e accolga la richiesta di tanti giovani e associazioni che si mettono a disposizione per contribuire alla gestione degli spazi comunali per la cultura. La d’AC, può tornare ad essere un importante polo di riferimento espositivo per tutta l’area metropolitana”; abbiamo deciso di inviare piena solidarietà alla iniziativa di lotta (sit in) di giovedi a Ciampino, consegnando questo documento a riprova. Riteniamo infatti, che deve esserci rispetto per la storia e il portato culturale che sedimentato essa porta in ogni comunità e nel Paese intero.
E’ la realtà odierna il frutto di quel portato. Per non dire, che non c’è proprio nulla da spiegare nella non-scelta tra un bene pubblico dato ad una banca cancellando un servizio culturale primario di qualità, e, appunto, nel salvaguardare ed implementare invece quel servizio pubblico sancito anche costituzionalmente. Ci schieriamo consapevoli e volentieri con questa lotta che va simbolicamente e culturalmente oltre i confini della città aeroportuale.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.