Ecco il V Rapporto sulle Mafie nel Lazio presentato ieri da Nicola Zingaretti

Ecco il V Rapporto sulle Mafie nel Lazio presentato ieri da Nicola Zingaretti

07/10/2020 0 Di Francesca Marrucci

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REGIONE, LEGALITÀ: ILLUSTRATO IL V° RAPPORTO SULLE MAFIE NEL LAZIO

Il volume, come ogni anno, intende fornire un quadro d’insieme sulla presenza delle mafie nella nostra regione, in particolare nella città di Roma.

Il Pre­si­den­te del­la Regio­ne Lazio, Nico­la Zin­ga­ret­ti ha illu­stra­to i con­te­nu­ti del­la V^ edi­zio­ne del­la pub­bli­ca­zio­ne Mafie nel LazioAll’e­ven­to, che si è svol­to all’in­ter­no di una vil­la con­fi­sca­ta alla mafia alla Roma­ni­na a Roma, ha par­te­ci­pa­to Gian­pie­ro Ciof­fre­di, Pre­si­den­te dell’Osservatorio Lega­li­tà e Sicu­rez­za del­la Regio­ne Lazio, il Colon­nel­lo Fran­ce­sco Gosciu, Diret­to­re del­la Dia di Roma, Andrea Ric­car­di, il Fon­da­to­re del­la Comu­ni­tà di San­t’e­gi­dio e il Pre­fet­to di Roma, Mat­teo Pian­te­do­si.

Il rap­por­to è il reso­con­to, rigo­ro­so e docu­men­ta­to, del­le prin­ci­pa­li inchie­ste giu­di­zia­rie sul­le orga­niz­za­zio­ni cri­mi­na­li nel Lazio, rese note nel perio­do che va da gen­na­io 2019 a feb­bra­io 2020. A cau­sa del­l’e­mer­gen­za Covid 19, il Rap­por­to di que­st’an­no vie­ne pre­sen­ta­to alcu­ni mesi dopo la sua ste­su­ra e pub­bli­ca­zio­ne, nel rispet­to del­le esi­gen­ze sani­ta­rie nazio­na­li. 

Il volu­me, come ogni anno, inten­de for­ni­re un qua­dro d’in­sie­me sul­la pre­sen­za del­le mafie nel­la nostra regio­ne, in par­ti­co­la­re nel­la cit­tà di Roma. Si trat­ta di un’a­na­li­si ali­men­ta­ta, nel tem­po, dal con­fron­to dell’Osservatorio per la Sicu­rez­za e la Lega­li­tà del­la Regio­ne Lazio con le For­ze di Poli­zia e la Magi­stra­tu­ra. Il Rap­por­to resti­tui­sce il rac­con­to del­le ope­ra­zio­ni coor­di­na­te dal­la Dire­zio­ne distret­tua­le anti­ma­fia di Roma, del­le audi­zio­ni isti­tu­zio­na­li svol­te dal­le Com­mis­sio­ni par­la­men­ta­ri d’in­chie­sta, dei nume­ri e del­le sta­ti­sti­che che foto­gra­fa­no il feno­me­no mafio­so nel­la regio­ne. Anche que­st’an­no la pub­bli­ca­zio­ne dà con­to del­la pre­sen­za del­le mafie tra­di­zio­na­li — le fami­glie di Cosa nostra, le cosche di ‘ndran­ghe­ta e i clan di camor­ra — e al con­tem­po del­la gene­si e del­lo svi­lup­po del feno­me­no del­le mafie roma­ne e autoc­to­ne nel­la regio­ne.

In que­sta V edi­zio­ne, in par­ti­co­la­re, ampio spa­zio è dedi­ca­to alla disa­mi­na del­la que­stio­ne cri­mi­na­le roma­na: ovve­ro, quel­l’in­sie­me di fat­to­ri sto­ri­ci, cri­mi­na­li, socio­-eco­no­mi­ci e ambien­ta­li che han­no deter­mi­na­to la gene­si e lo svi­lup­po di grup­pi cri­mi­na­li autoc­to­ni nel con­te­sto di inse­dia­men­to e radi­ca­men­to del­le mafie tra­di­zio­na­li a Roma. Fat­to­ri che ren­do­no que­sto sce­na­rio uni­co e in con­ti­nua evo­lu­zio­ne rispet­to al resto del­la regio­ne. E in una cer­ta misu­ra, anche al resto del Pae­se.

Del siste­ma roma­no, si sot­to­li­nea in par­ti­co­la­re il sal­to di qua­li­tà dei nar­co­traf­fi­can­ti di quar­tie­re rea­liz­za­to in que­sti anni, mutuan­do dal­le mafie tra­di­zio­na­li il meto­do mafio­so e ope­ran­do sul ter­ri­to­rio con moda­li­tà dif­fe­ren­ti, a secon­da del­le aree geo­gra­fi­che o eco­no­mi­che di inte­res­se. Cer­can­do di coglie­re le diver­se carat­te­ri­sti­che di que­sti grup­pi cri­mi­na­li, si con­sta­ta la pre­sen­za sul ter­ri­to­rio del­le nar­co­ma­fie roma­ne, grup­pi cri­mi­na­li che han­no affian­ca­to al traf­fi­co di dro­ga la pra­ti­ca costan­te e orga­niz­za­ta del­le estor­sio­ni, del­l’u­su­ra e del recu­pe­ro cre­di­ti abu­si­vo, con l’u­so del meto­do mafio­so. Si trat­ta di una fase evo­lu­ti­va dei nar­co­traf­fi­can­ti che può por­ta­re nel­la dire­zio­ne del­la for­ma­zio­ne di grup­pi cri­mi­na­li strut­tu­ra­ti di stam­po mafio­so, che già ope­ra­no nel­la Capi­ta­le in for­me plu­ri­me. Que­sti orga­ni­smi cri­mi­na­li che agi­sco­no spes­so, ma non in manie­ra esclu­si­va, in aree geo­gra­fi­che ben defi­ni­te del­la cit­tà, sono uno dei sin­to­mi di un siste­ma cri­mi­na­le in con­ti­nua evo­lu­zio­ne.

Come dimo­stra­no i recen­ti fat­ti di cro­na­ca del­l’ul­ti­mo anno, c’è inol­tre una evi­den­te fibril­la­zio­ne di que­sti clan nel­la Capi­ta­le in inte­ra­zio­ne con le mafie tra­di­zio­na­li. Gam­biz­za­zio­ni, omi­ci­di, spa­ra­to­rie sono la par­te visi­bi­le di un dia­lo­go cri­mi­na­le costan­te­men­te in cor­so nel­la pan­cia del­la cit­tà per la con­qui­sta di spa­zi di inve­sti­men­to e il con­trol­lo di alcu­ne atti­vi­tà ille­ci­te, che va let­to con atten­zio­ne per com­pren­der­ne carat­te­ri­sti­che e con­se­guen­ze. Si trat­ta di un rias­set­to degli equi­li­bri che si svi­lup­pa anche attra­ver­so un cam­bio di pas­so in alcu­ne dina­mi­che cri­mi­na­li ed è inter­no al fun­zio­na­men­to stes­so del siste­ma cri­mi­na­le roma­no che è ben più ampio di quel­lo che vedia­mo, ed è com­po­sto anche, fra gli altri: dai kil­ler di pro­fes­sio­ne, i bro­ker inter­na­zio­na­li, gli uomi­ni del­la mala roma­na, i siste­mi e reti di cor­ru­zio­ne, le ille­ga­li­tà eco­no­mi­che e finan­zia­rie di vario tipo, infi­ne con­ni­ven­ze plu­ri­me del­la bor­ghe­sia cri­mi­na­le e di seg­men­ti del set­to­re del­le pro­fes­sio­ni.

La secon­da par­te del Rap­por­to è dedi­ca­ta come ogni anno alle pro­vin­ce che da Sud a Nord sono con­di­zio­na­te da ille­ga­li­tà di vario tipo nel resto del­la regio­ne. Da Viter­bo sino a Lati­na, pas­san­do per Apri­lia e Fro­si­no­ne il Rap­por­to evi­den­zia la com­ples­si­tà del­le rela­zio­ni cri­mi­na­li dei boss con il ter­ri­to­rio e gli enti loca­li. Il bas­so Lazio e il lito­ra­le, in par­ti­co­la­re, con­ti­nua­no ad esse­re un osser­va­to spe­cia­le da par­te del­le For­ze del­l’Or­di­ne e del­le Isti­tu­zio­ni, nono­stan­te minac­ce, inti­mi­da­zio­ni e atten­ta­ti si sus­se­gua­no con rit­mo costan­te, in par­ti­co­la­re, nei con­fron­ti degli ope­ra­to­ri eco­no­mi­ci e degli espo­nen­ti del­le Isti­tu­zio­ni loca­li.

Infi­ne, anche que­st’an­no il Rap­por­to resti­tui­sce il fati­co­so ma costan­te lavo­ro di con­tra­sto ai feno­me­ni cri­mi­na­li nel­la regio­ne attra­ver­so i nume­ri del­le ope­ra­zio­ni anti­ma­fia nel Lazio. Nel 2019 — secon­do i dati for­ni­ti dal­la Dire­zio­ne cen­tra­le per i Ser­vi­zi Anti­dro­ga — sono sta­te por­ta­te a ter­mi­ne il 14,81% di ope­ra­zio­ni anti­dro­ga avve­nu­te sul ter­ri­to­rio nazio­na­le, l’8,81% le sostan­ze stu­pe­fa­cen­ti seque­stra­te, e il 15,86% le per­so­ne segna­la­te all’au­to­ri­tà giu­di­zia­ria. Com­ples­si­va­men­te in que­sto anno sono sta­ti seque­stra­ti 3691,60 kg di dro­ga. Nel perio­do pre­so in esa­me dal­le sta­ti­sti­che del­la loca­le distret­tua­le anti­ma­fia sono sta­te inda­ga­te per rea­ti di asso­cia­zio­ne mafio­sa 295 per­so­ne e 178 per rea­ti aggra­va­ti dal cosid­det­to meto­do mafio­so. Que­st’an­no la pub­bli­ca­zio­ne for­ni­sce anche alcu­ni dati rela­ti­vi ai pro­ce­di­men­ti in cor­so per cor­ru­zio­ne nel­la Capi­ta­le per meglio com­pren­de­re il rap­por­to fra i feno­me­ni cor­rut­ti­vi e quel­li mafio­si. Infi­ne, altri dati che ren­do­no le dimen­sio­ni del feno­me­no ogget­to al cen­tro del Rap­por­to: quel­li rela­ti­vi ai beni con­fi­sca­ti alle mafie nel­la regio­ne. Attual­men­te 1243 beni sono in gestio­ne da par­te del­l’a­gen­zia nazio­na­le e 821 sono sta­ti desti­na­ti al riu­ti­liz­zo socia­le e isti­tu­zio­na­le, come pre­vi­sto dal­la leg­ge. Per quel che riguar­da infi­ne le ille­ga­li­tà eco­no­mi­che, la Ban­ca d’I­ta­lia segna­la per il Lazio 10.567 ope­ra­zio­ni sospet­te di cui 9037 a Roma. Il det­ta­glio di que­sti e altri nume­ri nel Rap­por­to che sarà sca­ri­ca­bi­le inte­gral­men­te come ogni anno sul por­ta­le del­l’Os­ser­va­to­rio regio­na­le per la Sicu­rez­za e la Lega­li­tà del­la Regio­ne Lazio. 

ECCO IL RAPPORTO COMPLETO: http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/archivio_oratori/V_rapporto_mafienellazio‑1.pdf

 

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