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Marino. PCI denuncia degrado vivere civile e aggressione a minori. Invita Sindaco e Giunta a pronunciarsi ed essere propositivi
04/09/2020Questo articolo è stato letto 36673 volte!
“Nei giorni scorsi è accaduto un fatto grave a Marino centro: al Giardinaccio e tra i vicoli vicini. – denuncia in una nota la Segreteria del Partito Comunista Italiano di Marino – Infatti, come ci è stato riportato da un cittadino, uno delle decine di nostri iscritti al partito, in un pomeriggio in cui alcuni adolescenti erano a passeggiare al Giardinaccio (Piazza Garibaldi), sono stati fatti oggetto di scherno per il fatto che al passaggio di un gruppo multietnico, abbiano familiarizzato con loro. Purtroppo, come ci ha riportato il genitore che ha subito segnalato la questione alla locale stazione dei Carabinieri, non ci si è limitati alle parole di stampo xenofobo e razzista, ma si è passati all’aggressione dell’adolescente. Noi abbiamo affrontato la questione e lontani dall’esercitare un mero esercizio sociologico – dove pure gli elementi ci sono per ricavarne lezioni – ci sentiamo di dichiarare che questo non è solo il frutto di centra politica generale nazionale di forze di destra e qualunquiste, incluse le organizzazioni che continuano a sventolare improbabili slogan “né destra né sinistra”; ma hanno, secondo noi, anche delle responsabilità oggettive del clima di degrado del vivere civile che serpeggia e spesso prevale a Marino. Il degrado, in primo luogo culturale ed economico, e l’incuria (potremmo definirlo disprezzo) verso il proprio paese si riflette sulle vite, quotidianamente, di coloro che il M5S e quindi questa Amministrazione ancora definiscono “cittadini”. Le non-scelte, l’immobilismo, il “gattopardismo” di questo governo locale si riflettono negativamente su tutti noi e sulla tenuta sociale di Marino. Una città priva di servizi, priva o quasi di luoghi di incontro, è destinata a chiudersi sempre più in sé stessa, a perdere il tempo a guardarsi l’ombelico mentre il resto del mondo va da un’altra parte. Soprattutto perché la guida della città viene interpretata, appunto opportunisticamente, non come confronto, ma come adeguamento a pezzi separati di rapporto del governare affinchè non ci si incontri in una comunità composita, ma si eserciti il potere in camere stagne. Una parola opportunistica di sinistra quando si parla ad un pezzetto di società con sensibilità di sinistra, parole di destra quando ci si rapporta con pezzetti di società con sensibilità di destra. Non è abilità politica ed amministrativa. E’fuga dalle responsabilità del confronto. Ecco, allora, questa volta, questo fatto, sia occasione di presa di posizione chiara. Come PCI chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione, di dire una parola ufficiale, ora, contro questo degrado, contro questo modello di silenzio omertoso di questi episodi, Che, ricordiamo, già altri, in modo non specifico, ma attenti osservatori delle cose di Marino, ed in particolare di Marino centro, hanno già denunciato sui social. Gli anziani lasciati a sé stessi sulle panchine. I ragazzi, poco meno che adolescenti, a passare il loro tempo a giocare con i telefonini (se va bene) o a minacciare e picchiare i loro coetanei. Gli adulti, preda della disoccupazione e dei lavori precari, che non sanno più dove sbattere la testa, in attesa dei buoni pasto e del pacco alimentare donati dai Servizi Sociali. Pronti a qualsiasi cosa perché ricattabili. Questo vuole essere il lascito della amministrazione M5S? Trasformare i cittadini in ‘clientes’, a costruire un blocco di potere costituito da ‘famigli’ e ‘yes-man’ che non diano mai fastidio. Sudditi, perennemente incollati al computer, magari in smart-working nel chiuso delle loro stanze? Ripetiamo – conclude la nota PCI firmata dal segretario Stefano Enderle – Sindaco e Amministrazione invece di limitare la loro azione a copiare lo stile di governo democristiano, dovrebbero parlare chiaro e forte!”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.