Marino. Cosa accadrà dopo il Referendum di Ferragosto del M5S/Rousseau: è come la Bolognina del PCI. Nessuno taccia!

Marino. Cosa accadrà dopo il Referendum di Ferragosto del M5S/Rousseau: è come la Bolognina del PCI. Nessuno taccia!

22/08/2020 3 Di Maurizio Aversa

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Rober­to For­mi­go­ni, il più impor­tan­te espo­nen­te, allo­ra, del Movi­men­to di Comu­nio­ne e Libe­ra­zio­ne

Comu­nio­ne e Libe­ra­zio­ne. Bep­pe Gril­lo o chi per lui, farà ciò che fece For­mi­go­ni. Cosa? Sapen­do che Comu­nio­ne e Libe­ra­zio­ne era una meteo­ra, nono­stan­te la scel­ta ideo­lo­gi­ca (chie­sa, capi­ta­li­smo, occi­den­te), la tra­sfor­mò in Fon­da­zio­ne.

Mario Dra­ghi — qui con Giu­sep­pe Con­te — l’e­spo­nen­te politico/economico più rap­pre­sen­ta­ti­vo del capi­ta­li­smo ita­lia­no ed euro­peo oggi.


E in que­sti gior­ni, abbia­mo let­to tut­ti le pri­me pagi­ne e visto le aper­tu­re dei tele­gior­na­li, Mario Dra­ghi, quel­lo ita­lia­no del­la BCE che comun­que ha dife­so ban­che, capi­ta­li­smo etc., vie­ne ono­ra­to qua­le ospi­te prin­ci­pa­le per l’apertura del­la annua­le festa (pas­se­rel­la di idee per il futu­ro pros­si­mo poli­ti­co-eco­no­mi­co) del soda­li­zio.
M5S ver­sio­ne 2020. Ecco, tra sei set­te anni, Bep­pe o chi per lui, chia­me­rà Dra­ghi, o altro omo­lo­go, ad ono­ra­re la Fon­da­zio­ne Grillo/Casaleggio/Rousseau/M5S per aver but­ta­to alle orti­che una sta­gio­ne di “cam­bia­men­to” annun­cia­to, di “tra­sfor­ma­zio­ne del­la socie­tà” mai per­se­gui­ta, di aver prov­ve­du­to (que­sto si) in modo ori­gi­na­le, fuo­ri dal­le righe, sostan­zial­men­te pro­muo­ven­do yesman ma sen­za riu­scir­ci appie­no (altri­men­ti oltre un ter­zo non sareb­be­ro entra­ti in con­flit­to tota­le con abban­do­ni ed esclu­sio­ni e allon­ta­na­men­ti) da met­te­re a ser­vi­zio di una nuo­va, non gui­da­ta, non sele­zio­na­ta (nel sen­so del­la gavet­ta) diri­gen­za poli­ti­ca.

Mar­co Cac­cia­to­re, ex M5S, oggi con­si­glie­re regio­na­le grup­po misto. Qui con Car­lo Coliz­za, sin­da­co di Mari­no all’e­po­ca suo brac­cio destro (e ava­tar?)


Com­po­si­zio­ne poli­cro­ma del M5S. Nel­la peg­gio­re del­le ipo­te­si, una par­te di que­sta nuo­va diri­gen­za poli­ti­ca, la chiu­de­rà lì e se ne tor­ne­rà ad altro. Come se aves­se par­te­ci­pa­to ad un qual­sia­si rea­li­ty. Nel­la miglio­re del­le ipo­te­si una par­te ten­te­rà di rica­pi­to­la­re e rior­ga­niz­za­re idee, pro­po­ste, ade­sio­ni a gran­di visio­ni ed idea­li, giun­gen­do quin­di a sce­glie­re lidi poli­ti­ci (o ex novo – anche se fran­ca­men­te non ce ne sareb­be biso­gno, ma è tut­to sog­get­ti­vo in que­sta fase — , oppu­re inter­cet­tan­do for­ze poli­ti­che già esi­sten­ti por­tan­do una espe­rien­za sicu­ra­men­te dif­fe­ren­te, ma non per que­sto esen­te da difet­ti da mon­da­re). C’è però una par­te, e pur­trop­po pare mag­gio­ri­ta­ria, che non farà né l’una né l’altra cosa: quin­di con­ti­nue­rà a gal­leg­gia­re, maga­ri non in sti­le solo oppor­tu­ni­sti­co sfac­cia­ta­men­te, ma sostan­zial­men­te mol­to appiat­ti­to al mon­do (che pri­ma denun­cia­va) del­la casta. E’ così? Sarà neces­sa­ria­men­te così? No, chi lo dice? E’ uno sce­na­rio pos­si­bi­le visti i pre­ce­den­ti sto­ri­ci e sto­ri­co-poli­ti­ci ita­lia­ni. E’ uno sce­na­rio suscet­ti­bi­le di altra pos­si­bi­li­tà solo se il M5S, facen­do i con­ti con se stes­so attuas­se un deca­lo­go con­se­guen­te alle ulti­me seve­re, defi­ni­ti­ve, per cer­ti ver­si cata­stro­fi­che per altri libe­ra­to­rie, con­clu­sio­ni del­la con­sul­ta­zio­ne di fer­ra­go­sto.

Delu­sio­ne di Bep­pe Gril­lo


Fer­ra­go­sto di con­sul­ta­zio­ne M5S/Rousseau simi­le alla Bolo­gni­na per il PCI. E’ sta­ta, lo diran­no meglio poli­to­lo­gi futu­ri, la “Bolo­gni­na” del M5S. Con la dif­fe­ren­za sostan­zia­le, che lì ci fu l’annuncio, poi il dibat­ti­to, poi il Con­gres­so, e un ter­zo del PCI che non vole­va, ha avu­to la scel­ta di poter­si rior­ga­niz­za­re. (Rifles­sio­ne a par­te è la scon­fit­ta subi­ta da quel ter­zo per inca­pa­ci­tà ad esse­re pre­sen­ti e rap­pre­sen­ta­re biso­gni e clas­si di rife­ri­men­to). Ma qui, con l’esito del M5S a refe­ren­dum inter­no è tutt’altro: le rego­le anti­ca­sta non esi­sto­no più. Cioè? Per dir­la col lin­guag­gio da piaz­za e da istrio­ne di Bep­pe Gril­lo “A fra­tè, mo’ semo ugua­li all’antri”. E già que­sto è uno scen­de­re dal pie­di­stal­lo e rico­no­sce­re, ma in modo rovi­no­so, che la via d’uscita è il rico­no­scer­si come gli altri. Che, quin­di, non sono più “quel­li di pri­ma”, no, sia­mo li a veder riven­di­ca­re dal M5S, il rico­no­sci­men­to pari­ta­rio pro­prio CON “quel­li di pri­ma”. La secon­da defi­ni­ti­va maz­za­ta poli­ti­ca, esi­sten­zia­le, ideo­lo­gi­ca è l’accettazione del­le allean­ze coi par­ti­ti. Quin­di, ora, puoi chia­mar­ti M5S, o lista piri­pic­chio, o lista Dan­te Ali­ghie­ri, ma dal­la gui­da poli­ti­ca del M5S puoi solo per­se­gui­re, per con­se­gui­re risul­ta­ti elet­to­ra­li o ambi­re a gover­na­re, o ad eser­ci­ta­re una effi­ca­ce oppo­si­zio­ne, la pra­ti­ca poli­ti­ca dell’accordo, del­la allean­za, del­la coa­li­zio­ne.

Con Ber­sa­ni (PD) l’in­con­tro fu per non con­clu­de­re; d’o­ra in avan­ti il M5S potrà adot­ta­re gli incon­tri per allear­si (ribal­ta­men­to di 180 gra­di del­la pre­ce­den­te posi­zio­ne.


Viva viva l’alleanza. Venia­mo dun­que al modo che può anche esse­re un otti­mo via­ti­co per por­ta­re lin­fa posi­ti­va nel cir­cui­to del­la poli­ti­ca. Del­la poli­ti­ca di rap­pre­sen­tan­za. Infat­ti, al pri­mo pun­to, M5S, dovrà sce­glie­re (in qua­lun­que for­ma sarà ridot­to il Movi­men­to) se vor­rà esse­re una for­za di rap­pre­sen­tan­za o vota­ta solo alle bat­ta­glie vit­to­rio­se (in sen­so elet­to­ra­le). E’ chia­ro che la pri­ma opzio­ne riguar­da una for­za radi­ca­ta sul ter­ri­to­rio, che par­te­ci­pa atti­va­men­te con altri a orga­ni­smi ed orga­niz­za­zio­ni socia­li, poli­ti­che, cul­tu­ra­li.( insom­ma l’opposto di quan­to ha lamentato/denunciato/scongiurando Gril­lo nel­la sua ulti­ma usci­ta sul blog). Ciò non neces­sa­ria­men­te sarà por­ta­tri­ce di vit­to­rie futu­re, ma di una iden­ti­tà e di un pro­fi­lo defi­ni­to (meno arro­gan­te e asso­lu­ti­sta del­la pri­ma ver­sio­ne M5S: noi pos­sia­mo rap­pre­sen­ta­re tut­ti… sap­pia­mo come è fini­ta). Al con­tra­rio, la secon­da opzio­ne, quel­la vota­ta al gover­no e alla “respon­sa­bi­li­tà”, fat­to sal­vo il prin­ci­pio (lo assu­mia­mo in buo­na fede) del­la coe­ren­za di pro­gram­ma, vedrà neces­sa­ria­men­te il M5S accon­di­scen­den­te ad “n” richie­ste dei con­traen­ti l’accordo, la coa­li­zio­ne, per­ché l’importante sarà gover­na­re.
Con­cre­ta­men­te, ora, nel­le pros­si­me set­ti­ma­ne e mesi che farà M5S? Allo­ra, venen­do ad una con­cre­tez­za ter­ri­to­ria­le, dicia­mo ai Castel­li roma­ni dove sono sta­te, rovi­no­se, un paio di real­tà gover­na­te e fal­li­te sot­to la gui­da del M5S, e con una pre­sen­za ric­ca di chia­ro­scu­ri, di bui asso­lu­ti e di for­ti ambi­gui­tà come a Mari­no, cosa ci si dovrà aspet­ta­re da tali for­ti scon­vol­gen­ti novi­tà? Il pri­mo que­si­to è cosa farà M5S. Cer­ta­men­te non può far fin­ta di nul­la. Cer­ta­men­te non può, a Mari­no, ulu­la­re alla luna (può far­lo l’esagitato Des­sì di Fra­sca­ti per­ché mino­ri­ta­rio), qui deve dare rispo­ste annun­cian­do­le in pub­bli­co.

Chi sarà il can­di­da­to sin­da­co del M5S?


Coliz­za sin­da­co? Ades­so, non a Pasqua, visto che c’è sta­ta una con­sul­ta­zio­ne, se vuo­le ave­re cre­di­bi­li­tà di far par­te del dibat­ti­to poli­ti­co, M5S deve dire se (stan­te la volon­tà dell’interessato) Car­lo Coliz­za, nel­le mede­si­me con­di­zio­ni di Vir­gi­nia Rag­gi, sarà il can­di­da­to sin­da­co M5S.

Con chi allear­si? Coliz­za o meno, con chi vor­rà fare allean­za il M5S a Mari­no? Vor­rà con­ti­nua­re la car­ta del­la auto­suf­fi­cien­za? Stan­te la voce del­la stra­da non pro­prio favo­re­vo­le a ricon­fer­ma­re un gover­no cin­que­stel­le a Mari­no, sen­za con­ta­re l’oggettiva onda nega­ti­va nazio­na­le che ha dimez­za­to il con­sen­so, il M5S vor­rà ten­ta­re la for­tu­na del tra­guar­do bal­lot­tag­gio? E, se pure, ci sarà una destra anti PD a dare voti gra­tis? O ci sarà un PD anti destra a favo­ri­re con­sen­si gra­tui­ti ai cin­que­stel­le? Ognu­no capi­sce che tut­to ciò è poco, poco, anzi nul­lo pro­ba­bi­le. Quin­di, ora, con la scel­ta dell’eventuale pro­po­sta di can­di­da­tu­ra, il M5S obbli­ga­to dal­la agen­da poli­ti­ca nazio­na­le, deve anche dire (sia che ci sia­no sta­ti con­tat­ti e abboc­ca­men­ti, sia che occor­ra anco­ra orga­niz­zar­li con par­ti­ti e liste di destra, con par­ti­ti e liste di sini­stra) con chi farà allean­za. Natu­ral­men­te, la pre­ce­den­te impo­sta­zio­ne, cui pure tan­ta fati­ca (con qual­che scor­ret­tez­za già denun­cia­ta) il M5S e soda­li col­la­te­ra­li ave­va­no mes­so in cam­po, di col­po sva­ni­sce. Chi cre­de­reb­be che la solu­zio­ne del­le “Liste civi­che non di par­ti­to sono la solu­zio­ne”? Spe­cie dopo aver assi­sti­to alla stra­na alta­le­na di un pez­zo di M5S mari­ne­se che si stac­ca e cri­ti­ca la Giun­ta, ma, subi­to dopo, con­fer­ma che com­por­rà una lista civi­ca che sarà col M5S. Truc­chet­to o abi­li­tà poli­ti­ca, spaz­za­ta via in due minu­ti, subi­to dopo l’esito del­la con­sul­ta­zio­ne di Fer­ra­go­sto!

Fran­ca Sil­va­ni, capo­grup­po PD, Gian­fran­co Venan­zo­ni, vice­pre­si­den­te con­si­glio comu­na­le PD, Enri­co Ioz­zi con­si­glie­re ucs


PD, Lega, For­za Ita­lia, FdI e destre. Il rime­sco­la­men­to, sem­mai il M5S di Mari­no ade­ri­rà ad appli­ca­re le scel­te com­piu­te a livel­lo nazio­na­le, è pos­si­bi­le ed evi­den­te. Ora si trat­ta di com­pren­de­re se il PD – ogget­ti­va­men­te con l’esperienza di Gover­no fin qui il più con­vin­ta­men­te deci­so a pro­por­re allean­ze col M5S – farà pas­si uffi­cia­li, poli­ti­ci in tal sen­so.

Mau­ri­zio For­get­ta, espo­nen­te Lega Mari­no


Fino ad ora, stan­te i ruo­li isti­tu­zio­na­li divi­si, e nes­su­no scon­to reci­pro­co nei rap­por­ti, tra M5S e PD non pare esser­ci nul­la. Ma, appun­to, for­se anche solo al fine di sco­va­re il ragno dal buco, sarà il caso che il par­ti­to di cen­tro­si­ni­stra (come ormai ama defi­nir­si) fac­cia sape­re se è sta­ta pre­sa in con­si­de­ra­zio­ne l’ipotesi di allean­za, e, se, soprat­tut­to, inten­da rivol­ge­re ai diret­ti inte­res­sa­ti il que­si­to. La Lega non sem­bra, assie­me a tut­ta la destra men che meno inte­res­sa­ta a sag­gia­re il ter­re­no. Anche se, è noto, che ciò che non uni­sce nel­le idee (ave­te pre­sen­te Gover­no Salvini/Di Maio?) può uni­re negli inte­res­si di bot­te­ga: il ritor­no al gover­no loca­le sicu­ro per la destra, la soprav­vi­ven­za per il M5S. Insom­ma sti­le pen­ta­par­ti­to di altri tem­pi. Con M5S a svol­ge­re il ruo­lo che fu del­la DC.

Che faran­no i socia­li­sti? A tale pro­po­si­to non si sot­to­va­lu­ti la por­ta­ta di cosa faran­no i Socia­li­sti sto­ri­ci. Nel sen­so che in cam­po, appun­to rime­sco­la­to even­tual­men­te, non ci sono i nume­ri, ma pro­gram­mi e idee che han­no lun­ga sedi­men­ta­zio­ne nel popo­lo mari­ne­se. Idee e pro­po­ste socia­li­ste che, nel tem­po, a dispet­to del­la ripro­po­si­zio­ne anche di mol­te del­le stes­se figu­re sto­ri­che che rap­pre­sen­ta­no il rifor­mi­smo castel­la­no, sono sta­te capa­ci di ade­ri­re ai temi nuo­vi del­la socie­tà, dimo­stran­do­si una for­za viva. Per tut­te: la gran­de atten­zio­ne ai temi ambien­ta­li o la rin­no­va­ta atten­zio­ne socia­le ai temi del­la salu­te sono azio­ni che i socia­li­sti mari­ne­si non han­no mai smes­so di pro­por­re. E’ indif­fe­ren­te per il M5S fare fin­ta che tale baga­glio di idee e di ini­zia­ti­va sia resi­dua­le? Ci potrem­mo aspet­ta­re, così come furo­no for­ti le sol­le­ci­ta­zio­ni a con­fron­ti pub­bli­ci nel­la scor­sa cam­pa­gna elet­to­ra­le mari­ne­se, anche una for­te pro­po­si­zio­ne dei socia­li­sti ver­so que­sta che spes­so, da loro stes­si, vie­ne defi­ni­ta for­za non ama­ta.
Que­sta ric­ca real­tà con cui, per neces­si­tà, per dove­re poli­ti­co demo­cra­ti­co, il M5S è chia­ma­to a misu­rar­si, sia agen­do che negan­do azio­ni di con­fron­ti, atten­de ora quel­la che, ogget­ti­va­men­te, è la pal­la get­ta­ta nel cam­po dei cin­que­stel­le. I cit­ta­di­ni-arbi­tri non accet­te­ran­no, ora, che non si gio­chi la par­ti­ta, né che si fac­cia meli­na: va gio­ca­ta la pal­la, dei risul­ta­ti dare­mo con­to in segui­to.

Con Mar­co Ono­frio, Ste­fa­no Ender­le e Mau­ro Avel­lo, alla Con­fe­ren­za stam­pa di lan­cio del­l’i­dea di pro­por­re la coa­li­zio­ne Esse­re Mari­no — dicem­bre 2019.


La rap­pre­sen­ta­zio­ne cir­ca le que­stio­ni del PCI, ovve­ro di Esse­re Mari­no, la coa­li­zio­ne pro­mos­sa e com­pren­den­te i comu­ni­sti sia orga­niz­za­ti che sin­go­lar­men­te, così come altre for­ze e sin­go­li di estra­zio­ne di area affi­ne alla bat­ta­glia per la tra­sfor­ma­zio­ne del­la socie­tà ita­lia­na, saran­no spe­ci­fi­co ogget­to di altro appro­fon­di­men­to. Sia se ver­rà a segui­to di con­fron­to pro­ve­nien­te dall’area dei cin­que­stel­le, sia se sarà Esse­re Mari­no a pro­por­re espli­ci­ta­men­te visio­ni e pro­gram­mi da con­di­vi­de­re.

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