Marino. Il Re è nudo. Beppe Grillo ha messo giù le carte. Da un ragionamento, siamo a quasi un appello da Essere Marino.  (a fine articolo le dichiarazioni di Grillo riprese dall’Ansa)

Marino. Il Re è nudo. Beppe Grillo ha messo giù le carte. Da un ragionamento, siamo a quasi un appello da Essere Marino. (a fine articolo le dichiarazioni di Grillo riprese dall’Ansa)

16/08/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Dopo le dichia­ra­zio­ni pub­bli­che di Bep­pe Gril­lo, pri­ma del­la con­sul­ta­zio­ne sul­la piat­ta­for­ma Rous­seau, quin­di pri­ma di cono­scer­ne l’e­si­to, Esse­re Mari­no, ha pro­dot­to que­ste rifles­sio­ni.
Ora se non tut­ti, alme­no una ter­za opzio­ne del M5S (den­tro e fuo­ri) può svol­ge­re un ruo­lo impor­tan­te per la tra­sfor­ma­zio­ne del­la socie­tà. Con la soli­ta dose di ambi­gui­tà, Bep­pe Gril­lo, par­la in par­te al pas­sa­to e in par­te al pre­sen­te per quan­to attie­ne le scel­te poli­ti­che che riguar­da­no il M5S. Par­la di un sogno che ave­va – nel­la sua ulti­ma usci­ta pub­bli­ca – e che in par­te si è rea­liz­za­to col M5S al gover­no. Poi rico­strui­sce, dal suo pun­to di vista, le vicen­de del M5S e la scel­ta digi­ta­le infra­strut­tu­ra­le per l’Italia.

Bep­pe Gril­lo, idea­to­re, e capo delu­so del M5S


Una Ita­lia che, secon­do quan­to dice il guru, sarà per magia fuo­ri da tut­ti i suoi guai se imboc­che­rà la stra­da del digi­ta­le all’interno del­la com­pe­ti­zio­ne inter­na­zio­na­le, ovvia­men­te col lin­guag­gio che vie­ne uti­liz­za­to per inten­de­re all’interno del mon­do capi­ta­li­sti­co occi­den­ta­le. Ed ecco dove anda­va a para­re il pro­get­to di decen­ni gui­da­ti dai fasci di luce: 1. Né destra né sini­stra basta ideo­lo­gie; 2. L’intelligenza è nel­la rete. Cioè ora, pro­prio ora che il gran­de dise­gno di Gril­lo e del M5S è fal­li­to (Il M5S come gran­de con­te­ni­to­re di tut­to che avreb­be rice­vu­to alme­no il 51% dei con­sen­si elet­to­ra­li), tira fuo­ri le opzio­ni che era­no sta­te sem­pre lì sul­lo sfon­do: l’unica ideo­lo­gia, dicen­do il no alle ideo­lo­gie, che ave­va già scel­to Gril­lo e il M5S, è quel­la capi­ta­li­sti­ca occi­den­ta­le. Così come, dei pro­cla­mi con­tro la lot­ta alla disoc­cu­pa­zio­ne – con la car­ta del red­di­to di cit­ta­di­nan­za che è wel­fa­re e non occu­pa­zio­ne – e di altre scel­te pro­gram­ma­ti­che, ciò che resta dav­ve­ro, come evi­den­te­men­te stu­dia­to e con­cor­da­to con Casa­leg­gio, è la scel­ta di infra­strut­tu­ra­zio­ne digi­ta­le. Insom­ma se le gran­di for­ze poli­ti­che di ieri – mol­te – ave­va­no ami­ci che al dun­que chie­de­va­no il con­to in ter­mi­ni di poli­ti­ca eco­no­mi­ca ener­ge­ti­ca (petro­lio o altro), oppu­re altri chie­de­va­no con­to con scel­te di poli­ti­che per l’espansione immo­bi­lia­re, o altri anco­ra chie­de­va­no sani­tà pri­va­ta o poli­ti­che finan­zia­rie e ban­ca­rie, Gril­lo e il M5S paga­no dazio met­ten­do in cam­po l’Italia digi­ta­le. Pic­co­lo appro­fon­di­men­to: c’è biso­gno di una Ita­lia digi­ta­le, anche col 5G (vedia­mo quan­do sarà se M5S opte­rà per i cine­si o gli ame­ri­ca­ni… intan­to che il Gover­no com­po­sto anche dal M5S rice­ve sol­di dagli ope­ra­to­ri del 5G men­tre gli ammi­ni­stra­to­ri dei comu­ni fan­no fin­ta di esse­re con­tra­ri a tale tec­no­lo­gia. Una Ita­lia digi­ta­le e sen­za il 5G sarà dura imma­gi­nar­se­la)? Si di una Ita­lia che sia digi­ta­le c’è biso­gno. Inclu­se le impli­ca­zio­ni cir­ca l’organizzazione del lavo­ro. Inclu­so il modo dif­fe­ren­te di vive­re, e quin­di com­bat­te­re, lo sfrut­ta­men­to dei lavo­ra­to­ri (ma que­sto non è argo­men­to pre­mi­nen­te per il M5S, alme­no nell’ultima usci­ta di Bep­pe Gril­lo). Ma que­sta Ita­lia digi­ta­le, che secon­do Gril­lo attua l’intelligenza del­la rete e quin­di offre una demo­cra­zia dif­fu­sa da attua­re all’istante, idea­liz­za (ma ripe­to nel­la ambi­gui­tà di pas­sa­to e pre­sen­te nel lin­guag­gio) la pos­si­bi­li­tà di deci­de­re sen­za ave­re neces­si­tà per il M5S – ma si sot­ten­de val­ga per tut­ti – di pos­se­de­re sedi o dena­ri ripo­sti. E si sot­to­li­nea che que­sto è pos­si­bi­le per­ché il M5S è giun­to fin qui in que­sto modo. E qui, si con­chiu­de la gran­de bugia. Per­ché se è vero il mec­ca­ni­smo che abbia­mo cono­sciu­to dell’uso del­la rete e del non-par­ti­to, è anche vero che un teso­ro ini­zia­le è sta­to inve­sti­to. Maga­ri non sono sta­ti i 20 miliar­di dati a Sil­vio Ber­lu­sco­ni gra­zie alla appar­te­nen­za alla P2 per fon­da­re For­za Ita­lia, assor­ben­do mol­ta par­te del PSI, ma non tut­ta. Ma la par­ten­za del M5S ha potu­to con­ta­re su due colos­si che altre for­ze poli­ti­che in que­sti anni non han­no avu­to pos­si­bi­li­tà di avva­ler­se­ne: da un lato una socie­tà (poi uffi­cial­men­te asso­cia­zio­ne) tec­no­lo­gi­co-infor­ma­ti­ca ope­ran­te sul web; dall’altro un bene ancor mag­gio­re che è la fasci­na­zio­ne del mestie­re di Bep­pe Gril­lo (ricor­da­te le piaz­ze del vaf­fa day?) che, in quan­to teso­ret­to accu­mu­la­to pro­fes­sio­nal­men­te, ha mes­so a dispo­si­zio­ne del pro­get­to M5S, in cam­bio di poco: garan­te e padro­ne asso­lu­to per mol­to tem­po e, pra­ti­ca­men­te, anco­ra oggi, sul­le cose fon­da­men­ta­li. Ecco allo­ra che Gril­lo stes­so, pro­prio in vir­tù del fal­li­men­to del gran­de dise­gno (sosti­tu­zio­ne di tut­ta la poli­ti­ca), e in vir­tù di quel­lo che pos­sia­mo defi­ni­re pia­no B, ossia la diret­tri­ce che era da per­se­gui­re e che ora va gio­ca­ta allo sco­per­to, (opzio­ne ideo­lo­gi­ca capi­ta­li­sti­ca) giu­di­ca e, di fat­to, indi­ca, come secon­da­rio se si faran­no accor­di col PD o meno, se dure­rà il Gover­no o meno, se mute­rà il modo di esse­re – a comin­cia­re dal­le rego­le tut­te con ribal­ta­men­to pos­si­bi­le – del M5S, se la Rag­gi sarà rican­di­da­ta o meno e così via. Il for­tis­si­mo richia­mo all’Italia digi­ta­le, è pro­prio la con­fer­ma al via libe­ra per ren­de­re eva­ne­scen­te il M5S. E, poi­ché non è scel­ta che vie­ne com­piu­ta per un gran­de suc­ces­so (51% dei con­sen­si mai otte­nu­ti) del M5S, ma per la ragio­ne oppo­sta (dis­san­gua­men­to con­ti­nuo e nes­su­na ripre­sa all’orizzonte), Gril­lo lascia inten­de­re che pro­prio per­ché lui – ma non si sa il pen­sie­ro degli altri – non vuo­le il M5S come par­ti­to lan­cia tut­te le fiches sul tavo­lo per pun­ta­re solo ed uni­ca­men­te sull’Italia digi­ta­le. Bene, l’altro con­traen­te dell’origine è sod­di­sfat­to. Ma le miglia­ia di atti­vi­sti (i famo­si por­ta­vo­ce, sia quel­li che sono rima­sti a pren­der­si schiaf­fi e scon­fit­te, sia quel­li che han­no abban­do­na­to, per tota­le disac­cor­do o per oppor­tu­ni­smo) che si sono spe­si sui ter­ri­to­ri ora cosa dovreb­be­ro fare? Bep­pe Gril­lo non ha dub­bi: un pas­so indie­tro e a casa alla tastie­ra. Chi gli darà ret­ta in que­sto? Nel sen­so che, il famo­so M5S con tre ani­me (alme­no) come vor­ran­no rispon­de­re? Stan­te il fat­to che se non ci sarà – e voci inve­ce ce ne sono – un appel­lo a far­si par­ti­to, il que­si­to alla fine non riguar­de­rà né la cosid­det­ta area centrista/governativa (sia nazio­na­le che loca­le) per­ché gio­co-for­za ten­de­rà ad accon­ciar­si all’uopo per “sen­so di respon­sa­bi­li­tà”: amen. Tan­to meno var­rà per la cosid­det­ta area di destra, per­ché sarà pie­na­men­te sod­di­sfat­ta del­la indi­ca­zio­ne del pro­gres­so svi­lup­pi­sta insi­to nel­la chia­ma­ta alla com­pe­ti­zio­ne dell’Italia nei mer­ca­ti inter­na­zio­na­li, e che digi­ta­le sia: amen. Un po’ dif­fe­ren­te è quel­la che riguar­da i por­ta­vo­ce, dai par­la­men­ta­ri all’ultimo con­si­glie­re comu­na­le elet­to che si richia­ma­no alla sini­stra.

Mar­co Cac­cia­to­re, con­si­glie­re regio­na­le ex M5S. ora Grup­po Misto


Infat­ti costo­ro – anche di fron­te alla fuga del con­sen­so, con mol­ti che gri­da­no “tra­di­to­ri non vi vote­re­mo mai più” — saran­no dav­ve­ro dila­nia­ti, non tan­to e non solo dal­la scel­ta poli­ti­ca da met­te­re in cam­po (crea­re mini for­ze, mini liste, sen­za mar­chio M5S ma con con­te­nu­ti simi­li cer­can­do di non coa­liz­zar­si con for­ze poli­ti­che) quan­to dal­la neces­si­tà, se non ci si è ane­ste­tiz­za­ti nel frat­tem­po, di vede­re risve­glia­ti valo­ri ed idea­li sto­ri­ci del­la sini­stra: socia­li­smo, comu­ni­smo. E che faran­no que­sti por­ta­vo­ce dif­fu­si nei ter­ri­to­ri? Avran­no il corag­gio del­le doman­de vere a cui ren­de­re con­to a se stes­si con la ragio­ne e la pas­sio­ne? Ad esem­pio, la faci­le scor­cia­to­ia – visto il lun­go attra­ver­sa­men­to del deser­to a cui assi­stia­mo nel mon­do occi­den­ta­le – di “con­si­de­ra­re come ine­lut­ta­bi­le” la pre­sen­za del cam­po capi­ta­li­sti­co-occi­den­ta­le e come per­sa l’opzione socialismo/comunismo, la sapran­no affron­ta­re dav­ve­ro? Per con­ti­nua­re nell’esempio, sapran­no distin­gue­re tra scon­fit­ta del cam­po socia­li­sta e comu­ni­sta (che c’è sta­ta in modo cocen­te, in Ita­lia e in Euro­pa e nel mon­do), e fal­li­men­to (mai avve­nu­to) dell’idea socia­li­sta e comu­ni­sta? O, anco­ra, saran­no in gra­do di inter­ro­ga­re il pro­prio per­cor­so con­dot­to fin qui, distin­guen­do­lo – per le scel­te pros­si­me futu­re – da un lato, sen­za alcu­na abiu­ra, come espe­rien­za che altre per­so­ne, altri compagni/e, pos­so­no aver con­dot­to in modo dif­fe­ren­te sen­za acce­de­re al M5S e per que­sto sen­za aver tra­di­to o disat­te­so gli stes­si fon­da­men­ta­li del M5S dell’origine? Dall’altro lato, saran­no in gra­do di non vive­re le scel­te poli­ti­che attua­li solo ed uni­ca­men­te col­le­ga­te alla pos­si­bi­li­tà di vit­to­ria del con­sen­so, e viver­la inve­ce come idea per­ma­nen­te (di valo­ri e di par­ti fon­da­men­ta­li di pro­gram­ma) a dispo­si­zio­ne di una comu­ni­tà, ovve­ro di una coa­li­zio­ne, o anco­ra di un par­ti­to? Cosa abbia volu­to sca­te­na­re Bep­pe Gril­lo, alla fine o lo dice lui o si può solo leg­ge­re. Noi, basan­do­ci su alcu­ni dati di fat­to, una par­te di dibat­ti­to, vero­si­mi­le (come ad esem­pio quel­lo pro­ve­nien­te dal­le pagi­ne del Fat­to Quo­ti­dia­no), e qual­che espe­rien­za matu­ra­ta nel­le cose del­la poli­ti­ca e segna­ta­men­te nel­la par­te del­la sini­stra sto­ri­ca, ne abbia­mo trat­to le con­si­de­ra­zio­ni che ave­te let­to. Che, sin­ce­ra­men­te, le met­tia­mo a dispo­si­zio­ne non di dispu­te, né di ritor­sio­ni o ritro­sie, sem­mai di piz­zi­co di lie­vi­to a dispo­si­zio­ne di fari­na e acqua per fare buo­ni pro­dot­ti che occor­ro­no oggi. La dispen­sa da uti­liz­za­re per i pro­dot­ti – pur­chè buo­ni – può pro­ve­ni­re sia dall’area tra­di­zio­na­le dei par­ti­ti e del­le for­ze socia­li­ste e comu­ni­ste, sia da chi den­tro o fuo­ri il M5S ha fat­to fin qui un altro per­cor­so. Se pos­so­no esse­re con­di­vi­si, con quest’area, mol­ti se non tut­ti i pro­gram­mi nazio­na­li e/o loca­li l’unico osta­co­lo è ideo­lo­gi­co: quin­di o chi si pro­fes­sa socia­li­sta, comu­ni­sta, di sini­stra nel­le idee e poi si appiat­ti­sce – in qua­lun­que modo – sull’andazzo alla Bep­pe Gril­lo ed è mani e pie­di nel­la scel­ta ideo­lo­gi­ca capi­ta­li­sti­co-occi­den­ta­le, oppu­re è il con­tra­rio e dovrà – con qua­lun­que for­ma – ade­ri­re all’idea di tra­sfor­ma­zio­ne del­la socie­tà.

Mar­co Ono­frio, scrit­to­re a sini­stra, e Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no a destra. Al cen­tro il segre­ta­rio del PCI mari­ne­se Ste­fa­no Ender­le


(ANSA) Tor­na Gril­lo, sogno M5s era un movi­men­to sen­za sedi né teso­ri. Post sul blog, ‘Dite al tre­no che io pas­so una sola vol­ta’. “E’ parec­chio tem­po che sono in dispar­te per­ché si dico­no un sac­co di cose su cui pre­fe­ri­sco non esse­re immi­schia­to. Ma ci ter­rei a dire che io ho fat­to par­te di un sogno che si è rea­liz­za­to del M5s che oggi gover­na, par­ten­do da un’i­dea di rete e di un movi­men­to sen­za sedi, sen­za teso­ri, sen­za sol­di par­ten­do pro­prio dal­l’i­dea che la rete è l’in­tel­li­gen­za con­di­vi­sa”. Così Bep­pe Gril­lo sul suo blog in un post dal tito­lo :“Dite al tre­no che io pas­so una sola vol­ta”. Un post per lan­cia­re la sua idea di infra­strut­tu­ra­zio­ne digi­ta­le del­l’I­ta­lia ma in cui non man­ca di fare un cen­no anche alle dina­mi­che inter­ne del M5s dopo le indi­scre­zio­ni su una riu­nio­ne dei 5 Stel­le in cui si sareb­be tor­na­ti ad invo­ca­re la costi­tu­zio­ne di un par­ti­to M5s. “Par­ti­va­mo pro­prio dal­l’i­dea che la rete è l’in­tel­li­gen­za con­di­vi­sa e la poli­ti­ca con­di­vi­sa e che la socie­tà del futu­ro sarà con­di­vi­sa con la rete: attra­ver­so quel­lo pas­se­rà qual­sia­si cosa. Noi inve­ce ci per­dia­mo in discor­si com­ple­ta­men­te inu­ti­li, vuo­ti e sen­za sen­so” pre­met­te Gril­lo che ricor­da: “ades­so, solo ades­so, abbia­mo l’op­por­tu­ni­tà di fare scel­te corag­gio­se, soste­nen­do lo svi­lup­po digi­ta­le del­l’I­ta­lia con una visio­ne indu­stria­le e di lun­go perio­do. Infra­strut­tu­re e com­pe­ten­ze digi­ta­li, infat­ti, sono un ele­men­to impre­scin­di­bi­le per ren­de­re il nostro Pae­se com­pe­ti­ti­vo sui mer­ca­ti inter­na­zio­na­li e gene­ra­to­re di svi­lup­po. Lo svi­lup­po digi­ta­le dipen­de ades­so da noi: è il momen­to giu­sto per fare un pia­no indu­stria­le, non un pia­no finan­zia­rio”.

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