ROMA — MARINO. DICHIARAZIONE DEL PCI (Lazio-Marino) DOPO L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA PER IPOTESI DI CORRUZIONE:…
Marino. Avello (EssereMarino): Parti di programma del PCI e della Sinistra in alcuni atti del Governo locale. Ma non tutto va bene
10/08/2020Questo articolo è stato letto 4191 volte!
“Nell’ultimo Consiglio comunale, oltre alcune decisioni che non condividiamo affatto, come l’affidamento coattivo per recupero somme dovute al comune ma senza distinzione di merito né del dovuto, tanto meno dell’appartenenza sociale ed economica di chi è in debito, c’è stata in assemblea una comunicazione della Giunta su punti specifici. – commenta il portavoce di EssereMarino, la coalizione comprendente il PCI, Mauro Avello. – In particolare sulla questione della sede comunale delle frazioni (sta diventando stancante e cacofonica questa storia di utilizzare la parola pianura per dire Fontana di Sala e Castelluccia, Due Santi e Frattocchie, Cava dei Selci e S. Maria delle Mole, ovvero le frazioni, anche se maggioritarie in abitanti e territorio del comune di Marino) che, ricordiamo, per non aver affrontato il problema al suo nascere, e gestito in chiave solo di risparmio economico, negli ultimi anni la Giunta M5S ha voluto pervicacemente mantenere con sottorganico a danno di lavoratori e cittadini in una sede d’affaccio sulla strada Nettunense a Frattocchie. Ebbene, ora, ma non si comprende se in modo definitivo, viene riequilibrato il danno sociale arrecato, spostando gli uffici e servizi presso il sito di via Morosini. Sede che negli anni era stata individuata sempre come ampliamento scolastico. Ci sarà modo per comprendere: 1. se è scelta provvisoria; 2. se è scelta che comunque mantiene la soddisfazione di parte a sito scolastico; 3. se gli uffici e i servizi saranno ripristinati come in origine erano a S. Maria delle Mole (per la quale soluzione molte forze politiche, anche non di area vicina chiesero il ritorno): se dunque è prevista anche una implementazione della agonizzante possibilità democratica di interloquire con il comune vissuto qui ormai lontano, assente, e omertoso. 4. Infine sarebbe onesto politicamente e intellettualmente capire se questa scelta viene vissuta e assunta dalla Giunta M5S come adeguamento – finalmente – alle richieste, proposte, iniziative e pressioni delle forze politiche e sociali e da moltissimi cittadini che a sostegno hanno firmato petizioni, oppure se la scelta risponde a “mossette alla democristiana” per trarre ipotetico vantaggio da ignari (secondo tale visione) cittadini elettori per l’appuntamento della prossima primavera. Un’altra questione oggetto di comunicazione – continua Mauro Avello, affaticato, ma contento e fresco del successo, riconosciuto pure dallo stesso comune, per “Buena Vista”, l’iniziativa di solidarietà con Cuba – è la vicenda dell’immobile Sorelle Ramonda. Ora a noi preme sottolineare un aspetto molto positivo, ed una preoccupazione non da poco. L’aspetto positivo è che nei programmi della Sinistra e ribaditi a più riprese dal PCI, invocando in questo, ci pare ascoltato, anche l’ausilio di Vittorio Nocenzi che tra i primi nel comune di Marino anni addietro avanzò tale ipotesi, c’è sempre stata l’idea principe di destinare Palazzo Colonna non più a mera rappresentanza del comune, o ospitante gli uffici comunali. Al contrario, con coerenza è stata sempre proposta la possibilità di adibire l’attuale casa comunale ad una grande sede polivalente in chiave culturale, artistica, turistica di primo livello, perfino col ruolo di perno per una parte di area geografica che vada oltre lo stesso comune di Marino. Ecco – rimarca Mauro Avello – in questo vediamo proprio un indirizzo, anche se non ancora esplicitato, non comprendendone la timidezza, della visione che ha accomunato noi e Nocenzi e la Sinistra in questa idea cardine.
Però, ed ecco la preoccupazione, non aver esplicitato tutta la finalità, e definire come un accordo vantaggioso lo scambio di destinazione d’uso solo perché si è avuto un immobile, non basta. Infatti (anche ricollegandoci al sito di via Morosini che a tal punto sarebbe solo provvisorio, se non inserita in un piano annunciato e preciso) quali parti, quanti uffici e servizi da Palazzo Colonna questo immobile (si dice non prima di un anno… il che fa intendere che non abbiamo scadenza certa) dovrebbe ospitare? Non è dato sapere. Ed allora la preoccupazione: poiché lì vicino (300 metri) c’è l’area e il Palaghiaccio che è in predicato per richiedere lo stesso trattamento dal comune di Marino (così hanno dichiarato, prima del silenzio assordante del M5S e della Giunta di Marino) per cambio di destinazione d’uso, non è che questa mossetta (di nuovo democristiana) sia una prova, un propedeutico, per abituare forze politiche e cittadini alla proposta che verrà sul Palaghiaccio? Noi di EssereMarino – conclude Mauro Avello – si sappia che saremo ferocemente contro ogni giochetto che somigli a questa soluzione.
Per il Palaghiaccio, infatti, e si faccia finalmente una discussione in Consiglio comunale, noi abbiamo una grande visione analoga a quella del Palazzo Colonna. Si faccia una unione tra Regione, Citta Metropolitana e comune di Marino, come propose Matteo Gabbianelli dei Kutso, e si restituisca a uso pubblico risarcendo il privato. Una grande struttura di sport e cultura è possibile ancora averla lì dove nacque l’idea stessa dei servizi pubblici sportivi e culturali a disposizioni delle frazioni di Marino. Andando ben oltre. A questo eravamo e siamo idealmente collegati e coerentemente conseguenti assieme alle migliaia di cittadini con cui, unitariamente, anche subendo l’interessamento delle forze dell’ordine con denunce, attivammo il 6 gennaio 1980 l’occupazione dei venti ettari che vanno dalla ferrovia (confine Cava dei Selci – Ciampino) fino alla fontanella dell’incrocio di Sassone – Appia vecchia sede. Occupazione che frutta oggi il Parco della Pace, i giardini di Sassone, e l’area Palaghiaccio incluso l’immobile. A tutto ciò in versione pubblica, noi non rinunciamo.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.