In queste ore, il segretario regionale del PCI, Oreste Della Posta, ha provveduto a diffondere…
Roma/Lazio . Il PCI dibatte su Sanità, Referendum ed elezioni amministrative ed approva due documenti.
17/07/2020Questo articolo è stato letto 54250 volte!
All’unanimità, con due sedute ravvicinate – in videoconferenza – il Comitato Regionale del Lazio del Partito Comunista Italiano, ha approvato due documenti specifici su Sanità e alleanze elettorali. In particolare, con i contributi fondamentali di Angelo Dionisi e Sonia Pecorilli, l’assise regionale ha confermato la linea dei comunisti per una sanità pubblica e gratuita. Allo stesso modo, proprio per rendere la scelta condivisa tra i cittadini, il Comitato regionale chiama ad un impegno serrato alla raccolta firme nazionale sul documento unitario a cui partecipa il PCI con altre forze comuniste e della sinistra di classe, perché “far vivere questa nostra grande proposta sulla sanità – come ha dichiarato nelle conclusioni Oreste della Posta segretario del PCI Lazio — nell’Italia del 2020 che ha affrontato il virus pandemico è un’Italia fiaccata da decenni di tagli, privatizzazioni, riduzione di ospedali e di posti letto, smembramento della medicina territoriale, indebolimento delle cure intermedie, domiciliari e della rete di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta. Un’Italia che ha tagliato costantemente il personale sanitario, bloccato il turn-over di medici, infermieri e tecnici sanitari. Un’Italia che, con Governi di centrodestra come di centrosinistra, senza dimenticare i Governi “tecnici”, aveva già sottratto al servizio sanitario 37 miliardi di euro in 10 anni, ma i cui tagli hanno ormai una durata quasi trentennale, così come quasi trentennale, dal 1992 ad oggi, è stata l’opera di aziendalizzazione, privatizzazione e di rottura progressiva di ogni solidarietà tra le diverse parti del territorio nazionale. Significa condurre una battaglia per rimettere la salute nella possibilità piena di essere riconquistata dai lavoratori, dai cittadini”.
“Anche l’impegno referendario, che è già scandaloso che si sia voluto trattare come una pratica burocratica, viene visto da noi comunisti come l’occasione per una riflessione sull’attacco alla Costituzione in atto da decenni. – continua Della Posta — Per questo condurremo la battaglia per il NO al referendum nel modo più ampio ed unitario possibile”. Infine, il PCI Lazio ha dato il via libera all’impegno dei comunisti sul territorio dove si è chiamati all’appuntamento elettorale. “Stante le particolarità precipue di ogni singola realtà – sottolinea il segretario comunista – naturalmente, nel solco della linea politica nazionale, laddove ci siano coalizioni proposte dal PD, noi non ci saremo. In particolare, riguardo le elezioni comunali, il Partito del Lazio sta lavorando per far sì, che si sia presenti, sia con il nostro simbolo che all’interno di liste civico-politiche (questo soprattutto nei piccoli centri) nel maggior numero di Comuni della nostra regione. L’obiettivo che il gruppo dirigente regionale lancia alle federazioni ed alle sezioni è, dove ne abbiamo la capacità e la forza organizzata, di presentarci con il nostro simbolo. Allo stesso tempo, dove non siamo abbastanza forti ed organizzati, o dove ne sorgano le condizioni, indichiamo la necessità di costruire percorsi unitari che ci vedano alla testa di iniziative volte a portare, nei Consigli comunali,con le nostre proposte, le nostre donne ed i nostri uomini più preparati. Per questo è necessario costruire alleanze con le forze comuniste, della sinistra anticapitalista ed ambientalista.”. La conclusione, partecipata nel dibattito e unanime nella approvazione dei documenti, lascia spazio ad un grande impegno, che si prospetta come una buona presenza del PCI sulla scena politica e sociale dei prossimi mesi, intanto che è impegnato collettivamente alla ricostruzione del Partito Comunista Italiano.
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