È stata una lunga giornata ieri per Rocca di Papa dove, a metà mattina, si…
DURO ATTACCO DI UN GIORNALE LOCALE AL M5S DI ROCCA DI PAPA, LA REPLICA
14/07/2020Questo articolo è stato letto 7013 volte!
“Il Movimento 5 Stelle di Rocca di Papa candida nessuno: Marco D’Antoni”, così il giornale locale “Il Segno” in un articolo non firmato.
Si apre in questo modo la campagna elettorale per le amministrative di Rocca di Papa.
Accuse di “salto della rana” per il candidato sindaco “tra Lega, Pd, e civiche”, di aver messo in lista tutta la famiglia al completo e di essere stato imposto come candidato dal senatore M5S Dessì.
Il gruppo locale risponde a queste “stupidaggini” con un comunicato inviato ad altre testate giornalistiche perchè “Il Segno non ci ha concesso il diritto alla replica, contro la legge”.
E spunta una partecipazione ripetuta alle riunioni politiche del gruppo da parte del direttore de “il Segno”, che avrebbe poi rinunciato a entrare nel Movimento per “motivi di opportunità personali”.
“Il Meetup di Rocca di Papa ha alzato un sopracciglio di fronte all’articolo riguardante la candidatura del Movimento 5 Stelle nel nostro paese, comparso su ‘il Segno’ lo scorso 11 luglio, il quale denuncia il Movimento come non incline a rispondere alle domande, quando nell’articolo è evidente che non è stata fatta alcuna domanda.
Inoltre, contro le regole dell’Ordine dei Giornalisti, ci è stato anche negato il diritto a una replica, che ci ha costretto a rivolgerci ad altre testate locali.
Questo ci fa comprendere quanto incline al confronto sia l’anonimo autore, e quanto siano ferree le sue certezze.
Certezze sul Movimento 5 Stelle di Rocca di Papa che ha voluto rendere pubbliche alla cittadinanza corroborate non da prove, ma neanche da vaghi sospetti. Insomma, da stupidaggini.
Inizialmente, si copia per Marco D’Antoni la stessa battuta che fece Winston Churchill il giorno in cui inaugurò il governo nazionale insieme alle opposizioni di Clement Attle. Del suo avversario disse: “Al numero 10 di Downing Street si è fermato un taxi da cui non è uscito nessuno: era Clement Attlee.”
Peccato che dopo cinque anni quel nessuno divenne Presidente del Consiglio. Quindi lo prendiamo come un buon augurio al nostro attivista Marco D’Antoni.
“La sua storia politica (di D’Antoni, ndr) è una schizofrenia: prima PD, poi Lega, poi civiche…”
Strani salti di coscienza per un individuo che non si è mai iscritto a nessun partito, non si è mai candidato con nessuna lista civica, ne’ ha fatto campagna elettorale per alcun candidato prima di attivarsi nel Movimento 5 Stelle nel 2014. Riteniamo quindi che la schizofrenia sia la conclusione di chi questi fatti si rifiuta di accettarli.
“Negli ultimi cinque anni si è distinto per aver allontanato dai 5 Stelle tante potenzialità”
Tra cui ‘l’anonimo autore’ dell’articolo in questione.
“Ha fatto diventare il 5 Stelle un clan familistico”
Su questo gli attivisti e candidati si dichiarano disposti alla prova del DNA. Salvando i possibili casi fortuiti e taciuti dovuti alla debolezza dell’essere umano, D’Antoni non ha parenti di sangue all’interno della lista comunale. Quindi non comprendiamo da dove giunga un’illazione simile, se non da malumori di origine personale dell’’anonimo’ autore.
“Il Senatore Dessì l’ha scelto per Rocca di Papa” Il senatore Dessì sarebbe il primo a dire che la base del Movimento si autodetermina. Nessuno può mettere bocca su chi gli attivisti scelgono come candidati all’interno di una comunità. Certo è inusuale per i fautori della vecchia politica, ma un senatore M5S non osa. E non oserebbe neanche quello che potrebbe sembrare il più diretto interessato, neanche passato nel mirino dell’autore dell’articolo: il deputato Francesco Silvestri, facilitatore regionale del Lazio, quindi organizzatore dell’attività per le prossime amministrative.
Nel Movimento 5 Stelle, deputati, senatori, consiglieri regionali e sindaci vengono tutti accomunati dall’appellativo di “portavoce”. Il compito che assolvono è ascoltare la base degli attivisti, certo non pilotarla.
Quando Rocca di Papa ha ricevuto le visite di parlamentari del M5S è stato su invito degli attivisti per dargli modo di ascoltare le istanze della comunità e portarle in Parlamento. Come abbiamo fatto per le antenne di Montecavo, e come stiamo facendo per la questione del San Raffaele, per esempio.
Le porte del Movimento 5 Stelle di Rocca di Papa sono da sempre spalancate per ogni cittadino che vuole impegnarsi per il proprio territorio. Ci teniamo a ribadire che in seguito alla partecipazione ripetuta alle nostre riunioni politiche, fummo proprio noi a consigliare caldamente, tempo fa e lontano dal periodo elettorale, al direttore de “Il Segno” di proporsi come possibile candidato all’interno della futura lista M5S a Rocca di Papa. Un consiglio cordialmente rifiutato per motivi di opportunità legati a faccende personali. Non comprendiamo come mai adesso lo stesso direttore permetta che sul giornale pubblicato sotto la sua diretta responsabilità si possa dire che il M5S sia un clan blindato e inaccessibile.
Prendiamo quindi atto che è iniziata a Rocca di Papa la campagna elettorale, come la vuole la vecchia politica, le decrepite mentalità e le fatiscenti malizie.
Noi siamo il Movimento 5 Stelle proprio perché stufi di questi schemi. Facciamo un passo di lato e continuiamo ad andare avanti.”
Concludono così gli attivisti M5S di Rocca di Papa
Caro Andrea,
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