AL VIA LA RASSEGNA CULTURALE “MARINO IN SCENA SULLA VIA APPIA ANTICA” Teatro, Musica e…
Marino. Teatro in Cavea: Artemista ha proposto il saggio di pregio di Achille Campanile “Il povero Piero”. Diretto da Sabina Barzilai (Teatro Vittoria) di Marino, interpretato dal corso di Formazione
11/07/2020 0 Di Maurizio AversaQuesto articolo è stato letto 4964 volte!
Certo è teatro. Ma, ugualmente, e molto apprezzato, ad aprire la scena venerdì sera è stata la proiezione video del trailer dedicato a Cuba e al progetto di solidarietà finalizzato a sostenere l’ospedale pediatrico oncologico di Holguin. Abbiamo chiesto alla regista, attrice e autrice, nella sua veste di direttore del Teatro Vittoria di Marino, Sabina Barzilai, qualche notizia flash sulla serata e l’allestimento teatrale. “Achille Campanile scrive quest’opera che il Laboratorio Teatrale rappresenta questa sera, nel 1959; il titolo è il povero Piero. – descrive la direttrice — In realtà lo scrive prima sotto forma di romanzo e poi, sarà un adattamento drammaturgico per il teatro. Achille Campanile viene paragonato anche a tutta quella corrente di teatro dell’assurdo che ritrova in lui uno dei suoi rappresentanti europei più importanti sebbene egli stesso abbia sempre rifiutato questo accostamento con il “teatro dell’assurdo”. La storia raccontata e rappresentata è molto semplice: il pretesto è una visita di condoglianze praticamente una situazione ai limiti del surreale dell’assurdo. Dove si ritrovano degli amici, dei conoscenti, che si recano in visita alla casa di Teresa che è la vedova del signor Piero Davenza che è morto. Tutta una situazione (assurda) che si viene a creare è più epica di linguaggio Campaniliano di presa in giro dei luoghi comuni delle frasi fatte che si dicono in queste occasioni e praticamente poi, c’è il finale, con colpo di teatro in cui Piero Davenza in realtà risuscita. Fatto sta che lui, Campanile, è incline a questo umorismo nero assurdo e ci è sembrato un testo molto adatto ai tempi assurdi che ci hanno anche diciamo in un certo senso obbligato ad una messa in scena con delle condizioni particolari quindi distanze sociali. – continua a descrivere la regista Barzilai — Abbiamo dovuto rivedere tutta la messa in scena del saggio finale. Ripeto: è un saggio finale del Laboratorio Teatrale che dal 1996 fa Formazione teatrale in tutto il centro Italia ed è una sezione di formazione dell’Associazione culturale Artemista. Il Laboratorio é molto eterogeneo ci sono allievi di varia estrazione, in questa occasione ci sono anche un paio di amici che hanno partecipato, amanti di teatro che ci stanno dando una mano. Intanto – illustra ulteriormente la formatrice Sabina — annuncio una cosa “ufficiosa” magari avremo modo di parlarne più in là, più approfonditamente: stiamo aspettando una conferma definitiva della Commissione Europea ‚dal Parlamento Europeo, per aver vinto un bando di Erasmus + nella categoria AK2 che è un praticamente un progetto di mobilità culturale tra ragazzi. Quindi un progetto Dove capofila è la Francia, poi ci siamo noi per l’Italia, e la Turchia, e la Grecia. Se tutto va nel verso giusto, ci danno il beneplacito ufficiale così che parte ad ottobre con una serie di scambi culturali. Noi dobbiamo a quel punto selezionare ragazzi dai 18 ai 30 anni una squadra di 6 ragazzi che andranno in Grecia in Turchia dopo una formazione teatrale svolta con me qui al teatro Vittoria di Marino.
La serata, davanti ad un pubblico che può essere contato a centinaia di partecipanti, ha dovuto fare i conti con molti adattamenti: adattare spazi, scene, profondità, etc., perché ovviamente le luci non sono teatrali (ad esempio per la presenza della struttura “americana” che sostiene il telo per proiezioni filmiche) eccetera. Però – conclude Sabina Barzilai con convinta enfasi e passione – insomma, ci fa molto piacere dare con questo spettacolo il nostro contributo a questa causa. Il progetto solidale per Holguin, perché questa causa ci trova particolarmente sensibili. Anche personalmente perchè ho fatto il mio viaggio di nozze a Cuba 29 anni fa e quindi spero di poter indossare la mia “guayabera” stasera in onore di questa cosa. Quindi siamo davvero molto felici perché il Circolo Italia Cuba ci ha invitato a questa iniziativa.”. Nella serata di sabato 11 sarà ospitata la proiezione di “Smetto quando voglio”. Cast e regia italiane per una comicità genuina e, anche questa, ai limiti dell’assurdo. Nel viale adiacente la Cavea dove avvengono le iniziative di spettacoli, ieri sera, come tutte le sere sono sempre a disposizione il chioschetto cubano dove assaggiare specialità liquide cubane… e lo stand di Acab/BiblioPop che ha due fondamentali offerte: Un libro nuovo su Alberto Sordi, offerto da Edilazio ed acquistabile a metà prezzo; e libri su bancarella offerti gratuitamente dietro piccola offerta volontaria. Naturalmente non è mancato l’affettuoso ringraziamento del circolo Italia Cuba “Gino Donè” di Marino, rivolto da Mauro Avello, il segretario, agli attori e operatori del Laboratorio Teatrale, e a Sabina Barzilai non nuova alla piena collaborazione con le iniziative del circolo e della “Banda” di BiblioPop.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.
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