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“Cambiamo” Marino reputa assolutamente illogica e inopportuna la scelta del Comune di Marino, a trazione grillina, di costruire una palestra nel Parco Lupini, storico spazio ricreativo e sociale per tutta la comunità di Santa Maria delle Mole. Nessuno è contrario all’utilità di una struttura comunale dedicata alla attività didattica e sportiva, anzi, ma consideriamo una follia che essa venga edificata, in maniera impattante sull’ambiente circostante, sulla perimetrazione del campo da pallacanestro, situato nel parco stesso, sottraendo così centinaia e centinaia di metri quadri, oggi all’aperto e destinati a tante famiglie e ragazzi della nostra collettività. Il Comune di Marino avrebbe potuto e dovuto certamente vagliare altre location, invece ha deciso di insistere su un progetto che sta preoccupando tante persone e creando un marasma di critiche. Davvero una grande contraddizione. Consigliamo, dunque, all’inefficiente assessore Tammaro, anziché criticare demagogicamente le precedenti amministrazioni comunali di centrodestra, di concentrarsi piuttosto sul proprio fallimentare operato e, nello specifico, di ripensare la collocazione della palestra, come chiesto a gran voce da numerosi cittadini. Nel frattempo, sarà cura di “Cambiamo” fare una richiesta di accesso al Comune di Marino al fine di conoscere la procedura di natura urbanistica che ha permesso di poter approvare il progetto di edificazione della palestra e se tutte le procedure esperite rispettino la normativa vigente in materia di opere pubbliche e urbanistiche”.
Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio ed ex sindaco di Marino, Adriano Palozzi, e il comitato di Cambiamo Marino.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.