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Buongiorno,
Mi chiamo Daniele Salvatori e sono residente nel Comune di Marino ‑RM- e voglio segnalarvi una storia già vissuta da altre persone riguardante la pessima gestione dell’INPS e la completa noncuranza delle problematiche che loro stessi arrecano al cittadino.
Nel 2018 richiedo la NASPI, percepisco la prima mensilità nel mese di Ottobre ed il mese successivo vengo assunto da un’Azienda. La mia premura è quella di comunicare, tramite il commercialista dell’Azienda, la mia nuova assunzione per far bloccare l’accredito NASPI, cosa che avviene.
A Gennaio 2019 comincio a vedere degli accrediti da parte dell’INPS, penso siano accrediti in riferimento alla vecchia NASPI, nel mese di marzo questi accrediti continuano ad arrivare, chiamo gli uffici INPS e chiedo di bloccare qualsiasi accredito riguardante il sussidio di disoccupazione, dico che non mi spetta e che sono assunto con regolare contratto dalla data 31/10/2018.
Mi assicurano la corretta ed avvenuta gestione della pratica… per 3 volte. Preso dalla disperazione entro nella sezione MyInps dove segnalo e blocco per ben 3 volte (in tre periodi differenti) la NASPI non dovuta, successivamente tra Luglio, Settembre e Novembre, mi reco alla mia sede INPS di appartenenza per gestire la pratica irrisolta direttamente con un operatore il quale, per altro, mi assicura che se blocchiamo la cosa entro il 31/12/2019, la NASPI non deve essere considerata nei redditi sul 730 del 2020.
Mi arriva la richiesta di restituzione NASPI non goduta in data 12/12/2020, mi reco agli uffici il giorno dopo chiedendo di rimborsare l’importo in due soluzioni, l’operatore prende in carico la pratica e mi rispedisce a data da destinarsi.
A gennaio 2020 mi arriva la comunicazione nella quale l’INPS mi fraziona il pagamento in 72 Rate (una vita).
Ovviamente nel 730 di questo anno mi trovo un doppio reddito e quindi una somma pari a 3000,00 da rimborsare, contatto gli operatori i quali non riescono neanche ad indicarmi quale sede è operativa e non possono inviare richieste in quanto la mia sede di riferimento non le accetta.
Un secondo operatore mi consiglia di proporre un ricorso, così, senza sapere nulla.
Ad oggi mi trovo a pagare la rateizzazione e dover disporre circa 3000,00 € di tasse a causa di un’errata gestione da parte degli uffici INPS, nonostante il mio impegno a voler risolvere la problematica fin da subito.
Sembra che il tutto sia architettato ad arte per mettere in difficoltà il cittadino, cosa che mi viene da pensare dopo un anno di stress rivolto a questa situazione.
Saluti,
Daniele Salvatori
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.
la mia odissea inps:
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