Frosinone. Lettera di Moslehi Maichel, neoiscritto al PCI

Frosinone. Lettera di Moslehi Maichel, neoiscritto al PCI

22/06/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Mosle­hi Mai­chel


Nei gior­ni scor­si, un gio­va­ne lau­rea­to in scien­ze poli­ti­che, il com­pa­gno Mosle­hi Mai­chel, ha richie­sto ed otte­nu­to di iscri­ver­si, a Fro­si­no­ne, al Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no, rice­ven­do così la tes­se­ra del 2020. Poi ha con­se­gna­to uno scrit­to dove ha moti­va­to la sua scel­ta. I com­pa­gni Bru­no Bar­bo­na, segre­ta­rio del­la Fede­ra­zio­ne, Ore­ste del­la Posta, segre­ta­rio regio­na­le, e Ugo Moro del­la segre­te­ria nazio­na­le, si sono com­pli­men­ta­ti ed han­no reso nota la let­te­ra che pub­bli­chia­mo inte­gral­men­te. Scri­ve il com­pa­gno Mos­sle­hi: “PERCHÉ HO SCELTO IL PCI…. In un’epoca di estre­ma fram­men­ta­zio­ne poli­ti­ca e di ‘’lon­ta­nan­za’’ dal cit­ta­di­no dal­la poli­ti­ca, nel sen­so più nobi­le del ter­mi­ne rifa­cen­do­si ai gran­di clas­si­ci del pen­sie­ro filo­so­fi­co gre­co, ho sen­ti­to il dove­re, il richia­mo, di con­di­vi­de­re i miei idea­li che spa­zia­no dal­la lot­ta con­ti­nua al capi­ta­li­smo moder­no, di estre­ma oppo­si­zio­ne al sio­ni­smo e all’imperialismo “made in USA” con il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no, real­tà che si con­trad­di­stin­gue nel pano­ra­ma del­la sini­stra ita­lia­na per il fat­to di esse­re rima­sta fede­le nel­la sua impo­sta­zio­ne poli­ti­ca e di non aver tra­di­to o peg­gio anco­ra igno­ra­to gli inse­gna­men­ti di Marx ed Engels, di Gram­sci e Lenin. – quin­di il gio­va­ne lau­rea­to in scien­ze poli­ti­che si chie­de — Quan­to è impor­tan­te oggi tor­na­re ed entra­re in “sim­bio­si” con gli ulti­mi del­la socie­tà? Cre­do fon­da­men­ta­le. Il mio cre­do poli­ti­co è basa­to su pochi ma fon­da­men­ta­li dog­mi pri­ma enun­cia­ti, il PCI “deve” tor­na­re ad occu­pa­re que­gli spa­zi che una destra insul­sa, vota­ta all’estremo atlan­ti­smo, ha scal­tra­men­te occu­pa­to, le peri­fe­rie, i quar­tie­ri ghet­to dove il disa­gio socia­le e la con­flit­tua­li­tà inter­ra­zia­le ha pre­so il soprav­ven­to, il mio mot­to ‚con­di­vi­so da mol­ti com­pa­gni, nel­la “pra­xis poli­ti­ca” è : “meglio la stra­da con gli ulti­mi che lot­ta­no per i pro­pri dirit­ti che i salot­ti con gli spe­cu­la­to­ri finan­zia­ri”. – ed anco­ra si inter­ro­ga Mosle­hi Mai­chel — La mia visio­ne geo­po­li­ti­ca attua­le? Come pre­ce­den­te­men­te affer­ma­to, per me la lot­ta con­ti­nua e ser­ra­ta al sio­ni­smo israe­lia­no che osti­na­ta­men­te con­ti­nua con il pro­get­to del­la “gran­de Israe­le” rima­ne una prio­ri­tà asso­lu­ta, è dove­re mora­le di ogni uomo libe­ro ed indi­pen­den­te soste­ne­re sem­pre il sacro ter­ri­to­rio Pale­sti­ne­se, la repub­bli­ca ara­ba siria­na, l’Iran che rap­pre­sen­ta l’ultimo vero e fie­ro baluar­do indi­pen­den­te nel medio orien­te; segue dopo ma non per ordi­ne d’importanza, l’attenzione e il con­tra­sto all’imperialismo ame­ri­ca­no-tur­co-sau­di­ta che tan­ti mali e cata­stro­fi stan­no recan­do a nazio­ni libe­re ed indi­pen­den­ti, ne cito alcu­ne: lo Yemen, il Vene­zue­la, l’Iraq con il rove­scia­men­to ille­git­ti­mo per puri inte­res­si eco­no­mi­ci e geo­po­li­ti­ci del regi­me di Sad­dam Hus­sein al pari del colon­nel­lo Ghed­da­fi. – pone atten­zio­ne il gio­va­ne com­pa­gno anche al nostro Pae­se — l’Italia?… l’Italia deve usci­re dall’Ue e dal­la Nato, è un pro­ces­so lun­go ed imper­vio e sicu­ra­men­te l’attuale clas­se poli­ti­ca non è adat­ta a far­lo se non tra­mi­te “slo­gan da bar”, ser­ve in pri­mis una rivo­lu­zio­ne cul­tu­ra­le, una “disin­tos­si­ca­ta” dall’americanizzazione del­la nostra socie­tà post 1989 che oggi vede il net­to pre­do­mi­nio di usi e costu­mi lon­ta­ni dal­le nostre fie­re ori­gi­ni glo­rio­se, con la Gre­cia sia­mo sta­ti ed è giu­sto ricor­dar­lo “la cul­la del pen­sie­ro occi­den­ta­le”; la bra­vu­ra geo­po­li­ti­ca nel sape­re sti­pu­la­re accor­di bila­te­ra­li, van­tag­gio­si per entram­bi ovvia­men­te, con sta­ti extraUe là dove in ter­mi­ni eco­no­mi­ci par­lia­mo di cifre impor­tan­ti: Cina, India… — e così con­clu­de — A gran­di linee e con mol­to altro da rac­con­ta­re, ho rias­sun­to il mio cre­do poli­ti­co e il filo con­dut­to­re che mi lega al PCI e alle sue bat­ta­glie sto­ri­che, spe­ro di incon­trar­vi tut­ti e con­fron­tar­mi con voi, cari com­pa­gni e care com­pa­gne. Mosle­hi Mai­chel giu­gno 2020

tes­se­ra 2929 del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no

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