Roma. Il PCI di Roma e Lazio su Casapound

Roma. Il PCI di Roma e Lazio su Casapound

05/06/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Col segre­ta­rio nazio­na­le del PCI, Mau­ro Albo­re­si a sini­stra, Ore­ste del­la Posta e Cri­sti­na Ciril­lo

“Appren­dia­mo dal­le noti­zie dei media, e dell’Ansa in par­ti­co­la­re, che “al ter­mi­ne di un’ inda­gi­ne con­dot­ta dal­la Digos del­la Que­stu­ra di Roma, la Pro­cu­ra del­la Repub­bli­ca capi­to­li­na ha chie­sto ed otte­nu­to dal Gip il seque­stro pre­ven­ti­vo, con rife­ri­men­to al rea­to di occu­pa­zio­ne abu­si­va, del­l’im­mo­bi­le in via Napo­leo­ne III, sede del movi­men­to Casa­pound. – dichia­ra­no Cri­sti­na Ciril­lo, segre­ta­ria del PCI di Roma e Ore­ste del­la Posta segre­ta­rio del PCI Lazio -. Nel­l’in­chie­sta sedi­ci espo­nen­ti di Casa­pound sono inda­ga­ti per asso­cia­zio­ne a delin­que­re fina­liz­za­ta all’i­sti­ga­zio­ne all’o­dio raz­zia­le e occu­pa­zio­ne abu­si­va di immo­bi­le. Inda­ga­ti tra gli altri i ver­ti­ci del movi­men­to di estre­ma destra Gian­lu­ca Ian­no­ne, Andrea Anto­ni­ni e Simo­ne Di Ste­fa­no.”. “Nel­le due riu­nio­ni che si sono sus­se­gui­te del par­ti­to roma­no e del comi­ta­to regio­na­le del Lazio, il fat­to poli­ti­co con­nes­so a quel­lo giu­di­zia­rio è sta­to valu­ta­to. Così rite­nia­mo con­di­vi­si­bi­le – con­ti­nua­no i due diri­gen­ti comu­ni­sti — il com­men­to del­la sin­da­ca Rag­gi ” devo rin­gra­zia­re la pro­cu­ra che ha fat­to un otti­mo lavo­ro, noti­fi­can­do un prov­ve­di­men­to di seque­stro per l’im­mo­bi­le di via Napo­leo­ne III, quel­lo occu­pa­to da oltre 18 anni da Casa­pound, e quin­di anche lì si va a rista­bi­li­re la lega­li­tà”. Così come giu­di­chia­mo più che posi­ti­vo l’annuncio del­la vice mini­stra all’E­co­no­mia che annun­cia il via libe­ra allo sgom­be­ro del­lo sta­bi­le occu­pa­to abu­si­va­men­te da Casa­pound in via Napo­leo­ne III a Roma. Del resto c’è da ricor­da­re, visti i buchi di memo­ria dei mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne che si occu­pa­no di attua­li­tà e poli­ti­ca, che come Par­ti­to, pos­sia­mo sot­to­li­nea­re il fat­to odier­no, come frut­to del­la lot­ta anti­fa­sci­sta roma­na che innan­zi­tut­to l’An­pi, poi tut­ti i Par­ti­ti demo­cra­ti­ci, tra cui il nostro, e tut­te le for­ze anti­fa­sci­ste del­la cit­tà, han­no con­dot­to per anni. Quin­di bene il ruo­lo isti­tu­zio­na­le che è il ter­mi­na­le logi­co di decen­ni di impe­gni e lot­te. Noi comu­ni­sti rite­nia­mo che final­men­te si rista­bi­li­sce un mini­mo di lega­li­tà e si pone fine all’ar­ro­gan­te impu­ni­tà dei fasci­sti. Spe­ria­mo che alle paro­le segua­no i fat­ti al più pre­sto. E che, soprat­tut­to, — con­clu­do­no Cri­sti­na Ciril­lo e Ore­ste del­la Posta — nes­su­na azio­ne di ritor­sio­ne dei fasci­sti fac­cia male alla cit­tà, ai cit­ta­di­ni e alla demo­cra­zia. Il PCI svol­ge­rà in que­sta fase vigi­lan­za demo­cra­ti­ca”.

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