MARINO. Dopo disastro Consiglio comunale, il PCI: riannodare fili unitari antifascisti. E’ possibile ancora perseguire giusti obbiettivi indicati da ANPI.

MARINO. Dopo disastro Consiglio comunale, il PCI: riannodare fili unitari antifascisti. E’ possibile ancora perseguire giusti obbiettivi indicati da ANPI.

18/05/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Mus­so­li­ni cat­tu­ra­to


Il con­si­glio comu­na­le di Mari­no, il 14 e 15 mag­gio scor­si, con la regia di Sin­da­co, Giun­ta, Mag­gio­ran­za, coin­vol­ti da cen­tro­si­ni­stra e ANPI, han­no otte­nu­to, pur­trop­po, due scon­fit­te; quel­lo di non aver can­cel­la­to la cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria a Mus­so­li­ni; quel­la di non aver con­ces­so, tri­bu­ta­to, la cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria a Lilia­na Segre e altre vit­ti­me dell’Olocausto. Il sin­da­co del Comu­ne di Mari­no, avv. Car­lo Coliz­za, il pre­si­den­te del con­si­glio comu­na­le, Gabrie­le Nar­ci­si, i capi­grup­po dei rag­grup­pa­men­ti con­si­lia­ri, destra, cen­tro, sini­stra, tut­ti costo­ro, han­no rice­vu­to una let­te­ra uffi­cia­le dal PCI. Il pro­to­col­lo regi­stra che tale docu­men­to il PCI l’ha pre­sen­ta­to il 4 feb­bra­io 2020. Quin­di una data che ha due carat­te­ri­sti­che: è pre­ce­den­te alla uffi­cia­liz­za­zio­ne dell’emergenza sani­ta­ria, ed è sta­ta pre­sen­ta­ta parec­chio tem­po fa. Pri­ma che la Giun­ta deci­des­se, se l’ha fat­to; pri­ma che i capi­grup­po si riu­nis­se­ro, se sono sta­ti con­vo­ca­ti; pri­ma del­la mise­ria isti­tu­zio­na­le dimo­stra­ta dall’assise del 14 e 15 mag­gio scor­si. Mise­ria che, evi­den­te­men­te è pos­si­bi­le in quan­to il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no non sie­de tra i ban­chi di Palaz­zo Colon­na; inol­tre con la non par­te­ci­pa­zio­ne al dibat­ti­to del PCI (con­si­glio comu­na­le aper­to) per­ché non l’hanno volu­to gli attua­li elet­ti e, comun­que, la mag­gio­ran­za M5S. Risul­ta­to: aven­do timo­re del con­fron­to coi comu­ni­sti, han­no rac­col­to un pugno di mosche e il vitu­pe­rio per la cit­tà che si ritro­va “con­ten­ta” (?) di ave­re Beni­to Mus­so­li­ni cit­ta­di­no ono­ra­rio. Gra­zie per le vostre divi­sio­ni, rap­pre­sen­tan­ti del­la par­te demo­cra­ti­ca e anti­fa­sci­sta del con­si­glio comu­na­le! Gra­zie per la vostra inaf­fi­da­bi­li­tà, rap­pre­sen­tan­ti di mag­gio­ran­za asso­lu­ta e gui­da del gover­no loca­le, con­si­glie­ri comu­na­li del M5S! Ci toc­ca que­sta ver­go­gna su Mus­so­li­ni ono­ra­to a Mari­no, oltre che il man­ca­to risar­ci­men­to mora­le – come giu­sta­men­te richie­sto dall’ANPI – per le vit­ti­me dell’Olocausto. La stra­da, non a caso uni­ta­ria, che ave­va invo­ca­to il PCI nei mesi scor­si, pur­trop­po oggi vie­ne avva­lo­ra­ta dal­la con­tro­pro­va. Noi comu­ni­sti l’avevamo affer­ma­to: la vicen­da cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria di Mus­so­li­ni era sepa­ra­ta, dal rico­no­sci­men­to a Lilia­na Segre e ad altre vit­ti­me , così come era sepa­ra­ta dall’altra ver­go­gna del voto del Par­la­men­to Euro­peo che ave­va equi­pa­ra­to nazi­smo e comu­ni­smo. Ci è sta­to chie­sto che una visio­ne anti­fa­sci­sta favo­ri­va un ragio­na­men­to uni­ta­rio di con­dan­na sto­ri­ca del nazi­smo e del fasci­smo e di riaf­fer­ma­zio­ne dei valo­ri del­la Resi­sten­za e dell’antifascismo. Bene, sia­mo addi­ve­nu­ti ad una con­di­vi­sio­ne del ragio­na­men­to e chie­sto di dare for­za del­le idee omo­ge­nee che potes­se­ro esse­re rap­pre­sen­ta­te in un con­ses­so demo­cra­ti­co isti­tu­zio­na­le. Quin­di abbia­mo chie­sto di svol­ge­re un con­fron­to pub­bli­co, libe­ro, plu­ra­le e demo­cra­ti­co, in cui inse­ri­re l’attenzione per il tema del­la cit­ta­di­nan­za da can­cel­la­re; l’attenzione per il rico­no­sci­men­to e risar­ci­men­to mora­le alle vit­ti­me; l’attenzione per la con­dan­na del­la doz­zi­na­le affer­ma­zio­ne dell’europarlamento (del resto scon­fes­sa­ta nei gior­ni suc­ces­si­vi dal PD e dal­la par­te sini­stra del Par­la­men­to euro­peo) di equi­pa­ra­zio­ne nazi­smo-comu­ni­smo. Tut­to ciò come si è con­cre­tiz­za­to? Per auto­no­ma scel­ta poli­ti­ca che non ha coin­vol­to, anzi, ha esclu­so il PCI, si è dato vita ad un docu­men­to sul riti­ro del­la cit­ta­di­nan­za e il rico­no­sci­men­to ad un altro pun­to. Si è sor­vo­la­to sull’equiparazione come cosa non inte­res­san­te. Si è sor­vo­la­to sul­la richie­sta di pub­bli­co con­fron­to. Risul­ta­to? Liti­gi. Con­si­glio comu­na­le spac­ca­to e con la scel­ta di aver sal­va­to la cit­ta­di­nan­za a Mus­so­li­ni. Mag­gio­ran­za spac­ca­ta, con con­si­glie­ri M5S che han­no fir­ma­to la mozio­ne dell’ANPI, con­si­glie­ri M5S che si sono resi irre­pe­ri­bi­li e M5S che ha fat­to boc­cia­re la mozio­ne.

La Resi­sten­za


Sin­da­co, Giun­ta e mag­gio­ran­za inin­fluen­ti, inu­ti­li, inca­pa­ci di rap­pre­sen­ta­re le richie­ste già garan­ti­te a paro­le sull’antifascismo! Que­sti sono i risul­ta­ti del­la man­ca­ta ricer­ca di uni­tà come invo­ca­ta dal PCI, que­sti sono i risul­ta­ti del­la debo­lez­za ideo­lo­gi­ca ed idea­le sui temi dell’antifascismo. Que­sti sono i risul­ta­ti del­la gran­de inu­ti­le for­za di un Movi­men­to che non è in gra­do di rap­pre­sen­ta­re la cit­tà nel suo insie­me: soprat­tut­to nel­la sua par­te mag­gio­ri­ta­ria e miglio­re. Quel­la demo­cra­ti­ca, anti­fa­sci­sta, che il rispet­to per la resi­sten­za e per i frut­ti, la Costi­tu­zio­ne, che sono sta­ti tra­sfor­ma­ti nel­la Repub­bli­ca ita­lia­na, li ha da sem­pre nel DNA: è una pre­sen­za com­po­si­ta, plu­ra­le, sana del­la nostra socie­tà. Noi comu­ni­sti ne sia­mo par­te, non esclu­si­vi rap­pre­sen­tan­ti. Ma cer­ta­men­te quel­la par­te diven­ta debo­lis­si­ma e non rag­giun­ge obbiet­ti­vi con­cre­ti se la par­te che il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no rap­pre­sen­ta vie­ne esclu­sa. Un appel­lo: Rim­boc­chia­mo­ci le mani­che. Tor­nia­mo ad eser­ci­ta­re la pra­ti­ca uni­ta­ria. Tor­nia­mo a ripro­por­re in altro modo i giu­sti obbiet­ti­vi già indi­ca­ti al Comu­ne di Mari­no. Il PCI è dispo­ni­bi­le. Par­ten­do dal­le pre­se di posi­zio­ne di ANPI, PD, UCS dopo il con­si­glio comu­na­le, è anco­ra pos­si­bi­le can­cel­la­re ver­go­gne e apri­re rico­no­sci­men­ti. Ripe­tia­mo: il PCI è dispo­ni­bi­le.
(Docu­men­to poli­ti­co del­la Segre­te­ria del PCI “E. Ber­lin­guer” di Mari­no)

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