Marino. Denuncia al Prefetto di Essere Marino e PCI per incresciosa strumentalizzazione M5S.

Marino. Denuncia al Prefetto di Essere Marino e PCI per incresciosa strumentalizzazione M5S.

12/05/2020 0 Di Maurizio Aversa

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In que­ste ore in cui si è alza­ta una onda di pro­te­sta cir­ca una stru­men­ta­liz­za­zio­ne del lavo­ro volon­ta­rio che si pote­va evi­ta­re, il PCI ed Esse­re Mari­no, si sono rivol­ti al Pre­fet­to denun­cian­do il tut­to e chie­den­do di non far pas­sa­re sot­to silen­zio l’at­tac­co alle isti­tu­zio­ni.

Mar­co Ono­frio, scrit­to­re a sini­stra, e Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no a destra. Al cen­tro il segre­ta­rio del PCI mari­ne­se Ste­fa­no Ender­le


“Sia­mo stu­pe­fat­ti per que­sta scel­ta di stru­men­ta­liz­za­re il lavo­ro gene­ro­so di tan­tis­si­me per­so­ne, mol­ti dei qua­li gio­va­ni e gio­va­nis­si­mi, mes­sa in atto dal M5S. – dichia­ra­no sen­za mez­ze misu­re Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no e Ste­fa­no Ender­le, segre­ta­rio del PCI mari­ne­se – Non aven­do con­si­glie­ri comu­na­li elet­ti, e, nell’impossibilità al momen­to (vista l’emergenza sani­ta­ria) di indi­re una pub­bli­ca assem­blea, abbia­mo scel­to la via isti­tu­zio­na­le più diret­ta: ci sia­mo rivol­ti al Pre­fet­to per denun­cia­re quan­to sta acca­den­do a Mari­no e che coin­vol­ge anche la Regio­ne Lazio in ter­mi­ni di svi­li­men­to del­le isti­tu­zio­ni. Ci rife­ria­mo ad un pes­si­mo esem­pio di stru­men­ta­liz­za­zio­ne poli­ti­ca che un par­ti­to, il M5S, ha mes­so in cam­po a Mari­no e nel­la Regio­ne Lazio. Infat­ti, — con­ti­nua­no nel­la denun­cia dei fat­ti Avel­lo e Ender­le — tale com­pa­gi­ne, ha scel­to di isti­tu­zio­na­liz­za­re pres­so il pro­prio sito uffi­cia­le regio­na­le (www.lazio5stelle.it/storiedisolidarieta/ ) una ras­se­gna di buo­ni esem­pi di soli­da­rie­tà in que­sta fase di emer­gen­za sani­ta­ria. Non ci sareb­be nul­la di male, tran­ne il fat­to che, ad esem­pio a Mari­no, la rap­pre­sen­ta­zio­ne di tut­te le atti­vi­tà di que­ste set­ti­ma­ne che han­no coin­vol­to deci­ne e deci­ne di gio­va­ni coor­di­na­ti dal­la Pro­te­zio­ne Civi­le loca­le e tut­ti impe­gna­ti in varie asso­cia­zio­ni di dif­fe­ren­ti incli­na­zio­ni e sen­si­bi­li­tà cul­tu­ra­li; ebbe­ne tut­to ciò, vie­ne divul­ga­to dal M5S come azio­ne diret­ta del M5S stes­so ovve­ro del­la sua rap­pre­sen­tan­za isti­tu­zio­na­le mari­ne­se, addi­rit­tu­ra sovrap­po­nen­do ai loghi del­la Pro­te­zio­ne Civi­le, nel­le imma­gi­ni, il logo del M5S. Cre­dia­mo che tut­to ciò sia un vul­nus che di nega­ti­vo ha parec­chie cose: fal­si­fi­ca e stru­men­ta­liz­za una real­tà gene­ro­sa e sicu­ra­men­te uni­vo­ca nel­lo slan­cio volon­ta­ri­sti­co; trat­ta da mario­net­te le ener­gie mes­se in cam­po da una mas­sa di gio­va­ni; offu­sca il ruo­lo del­la Pro­te­zio­ne Civi­le che da coordinatore/protagonista silen­te si vede rele­ga­re al ruo­lo di invo­lon­ta­rio mega­fo­no di una com­pa­gi­ne poli­ti­ca. Come PCI ed Esse­re Mari­no – con­clu­do­no il segre­ta­rio Ender­le, ed il por­ta­vo­ce Avel­lo – pro­prio per bloc­ca­re e cor­reg­ge­re tut­to quan­to si è fin qui mani­fe­sta­to da par­te del M5S regio­na­le e loca­le, abbia­mo scel­to di non far pas­sa­re sot­to­si­len­zio il dileg­gio del­le isti­tu­zio­ni a fini mera­men­te di vana­glo­ria poli­ti­ca o per­so­na­le di chic­ches­sia. Il rispet­to del­le isti­tu­zio­ni e del­le per­so­ne van­no sal­va­guar­da­te sem­pre, que­sta è la nostra poli­ti­ca”.

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