Roma. PrimoMaggio 2020 di riflessione e di lotta.

Roma. PrimoMaggio 2020 di riflessione e di lotta.

30/04/2020 0 Di Maurizio Aversa

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E’ cer­ta­men­te una situa­zio­ne ine­di­ta quel­la che stia­mo viven­do, sia a livel­lo ita­lia­no che nel mon­do. La pan­de­mia ha ogget­ti­va­men­te coin­vol­to in modo simi­le, ad ogni lati­tu­di­ne, le popo­la­zio­ni del mon­do. Tut­ta­via, nul­la cam­bia rispet­to alla nostra pre­ci­sa ana­li­si che abbia­mo assun­to cir­ca la real­tà, ita­lia­na ed occi­den­ta­le, del­la cri­si capi­ta­li­sti­ca che è in cor­so. Infat­ti, qua­lun­que inter­ven­to, pro­po­sta, ini­zia­ti­va di lot­ta (nel­le dif­fe­ren­ti for­me pos­si­bi­li) che non par­ta dall’assunto che la cri­si “non è cri­si dovu­ta alla pan­de­mia”, sem­mai è “mani­fe­sta­men­te evi­den­zia­ta ed esa­spe­ra­ta dal­la pan­de­mia”, sareb­be un erro­re di ana­li­si e, soprat­tut­to, un rega­lo alla clas­se padro­na­le, al capi­ta­li­smo in Ita­lia e d’occidente. Dun­que, anche tut­te le nostre atti­vi­tà, di sen­si­bi­liz­za­zio­ne, di atten­zio­ne all’intreccio Festa dei Lavoratori/ Gior­na­ta di Lot­ta che rap­pre­sen­ta il Pri­mo Mag­gio per noi comu­ni­sti, ha l’impegno del­la attua­li­tà. Per que­sto, pur non arre­tran­do sul­la pos­si­bi­li­tà di vede­re i lavo­ra­to­ri, i sen­za lavo­ro, per­fi­no le clas­si medie depau­pe­ra­te eco­no­mi­ca­men­te e social­men­te, atti­va­men­te soste­nu­ti dal­la rete in ri-costru­zio­ne di wel­fa­re abbon­dan­te­men­te fal­ci­dia­to negli anni; non di meno non rinun­cia­mo alla cri­ti­ca dura, al con­tra­sto net­to con­tro tut­te le poli­ti­che di “soste­gno all’economia”. Infat­ti, il modi­fi­ca­re – ORA – le rego­le per allar­ga­re i cor­do­ni del­la bor­sa; il pos­si­bi­li­smo camuf­fa­to da Gran­de Pia­no eco­no­mi­co euro­peo che nascon­de – ORA – il “paghe­re­te dopo”; sono esat­ta­men­te con­cre­ti aiu­ti al capi­ta­li­smo euro­peo e per­ciò ita­lia­no. E, in quan­to aiu­to al padro­na­to nazio­na­le e inter­na­zio­na­le, dell’economia cosid­det­ta rea­le come di quel­la finan­zia­riz­za­ta, è imme­dia­ta­men­te anta­go­ni­sta e sfrut­ta­tri­ce dei lavo­ra­to­ri e dei sen­za lavo­ro. Pro­va ne sono sta­ti e sono i famo­si prov­ve­di­men­ti di distan­zia­men­to socia­le, vali­di per i com­por­ta­men­ti indi­vi­dua­li, sal­vo che per le esi­gen­ze di pro­du­zio­ne.

E, sia chia­ro, che anche i ten­ta­ti­vi di ri-con­cor­da­re gli aspet­ti del­la sicu­rez­za sul lavo­ro in fase di emer­gen­za sani­ta­ria, se dav­ve­ro adot­ta­ti, alla fine saran­no paga­ti – in ter­mi­ni di stress per­so­na­le e di cas­sa eco­no­mi­ca – da chi lavo­ra e paga le tas­se. Per que­sto il ruo­lo che ci assu­mia­mo, come Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no, in que­sto 2020, è quel­lo coe­ren­te di sta­re dal­la par­te dei lavo­ra­to­ri: sia­no essi già con­sa­pe­vo­li e vici­ni e com­pe­ne­tra­ti nel­la lot­ta stra­te­gi­ca che con­du­cia­mo per il ribal­ta­men­to del capi­ta­li­smo; oppu­re lavo­ra­to­ri che stan­no sop­por­tan­do ves­sa­zio­ni e ricat­ti come nel­le gran­di azien­de pro­dut­ti­ve che osta­co­la­no per­fi­no la sin­da­ca­liz­za­zio­ne dei dipen­den­ti; oppu­re i tan­ti, trop­pi, sen­za lavo­ro o col lavo­ro sal­tua­rio. Que­sta scel­ta di sta­re coi lavo­ra­to­ri e a soste­gno dei lavo­ra­to­ri e del­le clas­si debo­li e degli ulti­mi, è con­sa­pe­vol­men­te assun­ta da noi comu­ni­sti come il pun­to di par­ten­za per la lot­ta più gene­ra­le, e, in que­sta fase sto­ri­ca, il modo per riaf­fer­ma­re la neces­si­tà di far radi­ca­re, vive­re, pro­spe­ra­re, al fian­co dei lavo­ra­to­ri una orga­niz­za­zio­ne comu­ni­sta che non tra­di­sca né le ori­gi­ni, né gli obiet­ti­vi. Per que­sto, il nostro Pri­mo Mag­gio con gli sfrut­ta­ti è riaf­fer­ma­zio­ne del­la rico­stru­zio­ne del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no. Le vit­ti­me del­la pan­de­mia, nel siste­ma capi­ta­li­sti­co che ha scel­to il “pri­va­to è bel­lo” il pub­bli­co è un di più, sta dimo­stran­do che la scel­ta pri­ma­ria dei comu­ni­sti che addi­ta il pri­va­to, i capi­ta­li­sti, come colo­ro che in nome del­la accu­mu­la­zio­ne del dena­ro pas­sa­no sopra le vite degli altri esse­ri uma­ni, è una denun­cia giu­sta. Per que­sto soli­da­li con le vit­ti­me, al fian­co di chi lavo­ra e rischia e sof­fre, noi sia­mo fie­ri di schie­ra­re il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no. Col suo agi­re soli­da­le tra gli ulti­mi, col suo por­ta­to rivo­lu­zio­na­rio di cam­bia­men­to del­lo sta­to di cose attua­li, con la sua pas­sio­ne di miglia­ia di comu­ni­sti in tan­te, tan­te, par­ti del nostro Pae­se e del­la nostra regio­ne. Come pic­co­lo segno di visi­bi­li­tà, invi­tia­mo i com­pa­gni e i lavo­ra­to­ri, dove pos­so­no, di espor­re e far sven­to­la­re i sim­bo­li del lavo­ro e del PCI. In alle­ga­to a que­sta comu­ni­ca­zio­ne abbia­mo asso­cia­to un salu­to video del segre­ta­rio del PCI del Lazio.( https://www.facebook.com/PCItaLazio/).

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