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Coronavirus, Federica Longo a Conte: “Tutelare educatori cinofili”
30/04/2020Questo articolo è stato letto 6133 volte!
Riceviamo e pubblichiamo:
ROMA - “L’impressione è che si siano dimenticati di noi”, così Federica Longo, Educatrice Cinofila della Regione Lazio, argomenta una richiesta di attenzione del tutto giustificabile. Il problema sarebbe la mancanza di una regolamentazione adeguata (già scarsa prima della pandemia) e una reale tutela degli interessi della categoria professionale degli educatori cinofili e addestratori, che, come chiarisce la Dott.ssa Longo, sono stati ‘erroneamente inseriti all’interno di una macroclasse la cui riapertura non viene ancora nemmeno considerata’, ovvero, quella rappresentata dal Codice ateco 96.0 (“Altre attività di servizi alla persona”).
In particolare, attività quali presa in pensione, toelettatura, addestramento, custodia diurna, attività di canili e dog sitting, racchiuse nel sottocodice ateco 96.09.04(ossia “Servizi di cura degli animali da compagnia, esclusi quelli veterinari)”, si troverebbero costrette a dover sottostare agli stessi tempi per la riapertura di parrucchieri, estetisti e tatuatori (il cui lavoro prevede una modalità di gestione degli spazi sociali del tutto diversa, e, per certi versi, più rischiosa).
L’obiettivo della denuncia, lungi dal voler ‘semplicemente’ pretendere una ripresa immediata, è quello di chiarire la posizione professionale degli addetti al settore, e dunque considerare possibile l’apertura del sottocodice ateco 96.09.04. Come dire, ammessa pure l’eventualità di un diniego, che almeno sia ‘un no con cognizione di causa’.
La richiesta di valutare una possibile riapertura di tali servizi (Cod. Ateco 96.09.04) quanto prima diviene infatti più comprensibile se si considera che, come chiarisce ancora la Longo, si sta parlando di “attività da bollino verde”, utili tra l’altro all’organizzazione gestionale dei cani di famiglia nella cosiddetta Fase 2 di riapertura (vedi il servizio di custodia diurna per cani). E se la preoccupazione è quella di eventuali rischi di contagio derivanti da un mancato distanziamento sociale, la Dott.ssa Longo entra nello specifico chiarendo che:
- Per la pensione e la custodia diurna dell’animale (nella fattispecie del cane), il contatto diretto con il proprietario è pressoché nullo;
- L’addestramento ed educazione del cane, si svolge all’aperto, su terreni di ampia metratura che possono garantire le giuste distanze di sicurezza; le lezioni possono essere singole e organizzate secondo criterio;
- Le toelette per animali possono tranquillamente svolgere l’attività sulla base di appuntamenti singoli o conformi alle dimensioni del locale;
- I canili sono tutt’ora aperti, mantenendo valide e attive le norme sulla sicurezza covid;
- I dog sitter possono ottemperare al dovere del proprietario di assicurare al cane le passeggiate necessarie, sempre secondo disposizioni.
Insomma, oltre ad un legittimo bisogno di ricollocare correttamente un’ identità professionale, al momento senza fissa dimora, e pur comprendendo come “ad un primo sguardo poco attento, possano risultare attività non strettamente necessarie alla sopravvivenza”, ci si augura verrà fatta una valutazione sulla base dell’impatto zero che, invece, queste attività avrebbero sulla scala dei contagi, nonchè dell’importanza del ripristino di servizi per il benessere animale
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.