Roma. Lavoratori A.C.C. di Rieti e Frosinone. Il PCI: bene welfare, ma lavoratori vogliono lavoro e dignità non solo assistenza.

Roma. Lavoratori A.C.C. di Rieti e Frosinone. Il PCI: bene welfare, ma lavoratori vogliono lavoro e dignità non solo assistenza.

26/04/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Tizia­no Ziro­li, respon­sa­bi­le lavo­ro e Ore­ste del­la Posta segre­ta­rio regio­na­le PCI Lazio


In una let­te­ra aper­ta all’assessore al Lavo­ro del­la Regio­ne Lazio, i comu­ni­sti di Rie­ti e Fro­si­no­ne inter­ven­go­no nel meri­to del­la vicen­da dura, com­pli­ca­ta, e tra­sci­na­ta­si da trop­po tem­po, dei lavo­ra­to­ri sen­za lavo­ro del­le aree di cri­si com­ples­se. “Per pri­ma cosa ci con­gra­tu­lia­mo con l’as­ses­so­re regio­na­le Clau­dio Di Berar­di­no e con le orga­niz­za­zio­ni sin­da­ca­li per la cele­ri­tà con cui si sono pro­di­ga­ti in modo che le due aree di cri­si com­ples­sa del­le pro­vin­ce di Fro­si­no­ne e Rie­ti sono sta­te rifi­nan­zia­re, e sono sta­te snel­li­te le pro­ce­du­re per l’ac­ces­so al cre­di­to. – com­men­ta­no il respon­sa­bi­le Lavo­ro PCI Lazio Tizia­no Ziro­li, ed i due segre­ta­ri del­le Fede­ra­zio­ni di Fro­si­no­ne e Rie­ti, Bru­no Bar­bo­na e Mar­co Luzi, uni­ta­men­te al segre­ta­rio regio­na­le Ore­ste del­la Posta — Non sap­pia­mo anco­ra la dura­ta del prov­ve­di­men­to e ci augu­ria­mo che si repe­ri­sca­no i fon­di per copri­re l’in­te­ro anno. Nel­l’ac­cor­do Qua­dro per gli ammor­tiz­za­to­ri socia­li per area di cri­si com­ples­sa tra Regio­ne Lazio e le par­ti socia­li è men­zio­na­to ” art 6, TRATTAMENTO DI MOBILITÀ IN DEROGA CONDIZIONATO ALL’ ATTIVAZIONE DI UNA POLITICA ATTIVA “. Rela­ti­va­men­te alla pro­ce­du­ra di mobi­li­tà in dero­ga dei lavo­ra­to­ri, ricor­dia­mo che que­sto è il quar­to anno di mobi­li­tà CONSECUTIVA, e, ogni anno vie­ne inse­ri­to un arti­co­lo che pre­ve­de il ricol­lo­ca­men­to dei lavo­ra­to­ri, e vie­ne fir­ma­to dal­la Regio­ne Lazio e le varie sigle sin­da­ca­li.

Nico­la Zin­ga­ret­ti e l’as­ses­so­re Clau­dio Di Berar­di­no


È un accor­do che il PCI di Fro­si­no­ne, di Rie­ti e dell’intera regio­ne Lazio, con­di­vi­de pie­na­men­te, per­ché i lavo­ra­to­ri si sen­to­no umi­lia­ti a per­ce­pi­re la mobi­li­tà, quan­do inve­ce è solo il lavo­ro che dà digni­tà! – sot­to­li­nea­no i diri­gen­ti comu­ni­sti – Dopo le fir­me però, in real­tà non vie­ne fat­to nes­sun cor­so di aggior­na­men­to, né tan­to­me­no i lavo­ra­to­ri sono sta­ti ricol­lo­ca­ti. Il PCI di Fro­si­no­ne, di Rie­ti e del Lazio, chie­do­no alla Regio­ne Lazio, che ha sot­to­scrit­to que­sto accor­do, di atti­var­si non solo per la soprav­vi­ven­za ma anche per la digni­tà uma­na! Da quat­tro anni cen­ti­na­ia di lavo­ra­to­ri aspet­ta­no di poter­si assi­cu­ra­re un LAVORO, vista la situa­zio­ne attua­le e visto che non c’è più tem­po. Ad Ago­sto, se la dura­ta è di otto mesi, la mobi­li­tà ces­se­rà e i lavo­ra­to­ri non per­ce­pi­ran­no più aiu­to dal­la Regio­ne Lazio. Quin­di, chie­dia­mo che tut­ti i lavo­ra­to­ri (fac­cia­mo pre­sen­te che la mag­gior par­te di loro ha supe­ra­to i 50 anni di età e quin­di sono lavo­ra­to­ri dif­fi­cil­men­te ricol­lo­ca­bi­li) sia­no assor­bi­ti dal­la Regio­ne Lazio e tra­mi­te cor­si di for­ma­zio­ne poi ridi­stri­bui­ti nel­la filie­ra pro­dut­ti­va sta­ta­le . La pro­po­sta non è inve­ro­si­mi­le ed è di gran­de valo­re socia­le . È faci­le pen­sa­re che dopo il mese di Ago­sto se la dura­ta è di otto mesi tut­ti i lavo­ra­to­ri (e le loro fami­glie) sareb­be­ro costret­ti ad ingros­sa­re le fila dei lavo­ra­to­ri in nero , per esse­re sfrut­ta­ti da indu­stria­li sen­za scru­po­li. – con­clu­do­no Ziro­li, Bar­bo­na, Luzi e Del­la Posta — La pos­si­bi­li­tà di esse­re inve­ce impie­ga­ti, maga­ri anche nel­l’am­bi­to del­la sani­tà pub­bli­ca o nel­la fab­bri­ca­zio­ne di mate­ria­le sani­ta­rio pub­bli­co (DPI) che oggi, in emer­gen­za sani­ta­ria nazio­na­le, tan­to man­ca (masche­ri­ne, mate­ria­le per tam­po­ni, ecc). Pen­sia­mo pos­sa esse­re l’indirizzo ver­so la solu­zio­ne miglio­re sia dal pun­to di vista socia­le che eti­co. Ora sol­le­va­ta la que­stio­ne urgen­te, cer­ta­men­te spet­ta a chi ha le leve del­la gestio­ne e del­le deci­sio­ni l’onere del­la rispo­sta, coi fat­ti. Que­sto il chia­ri­men­to di meri­to che atten­dia­mo da voi.”.

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