San Raffaele Rocca di Papa, il M5S evoca il reato di Epidemia

17/04/2020 0 Di Roberto Cicchetti

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Dura la rea­zio­ne degli atti­vi­sti di Roc­ca di Papa del Movi­men­to 5 Stel­le a segui­to dei nume­ro­si casi covid19 regi­stra­ti nel ples­so ospe­da­lie­ro San Raf­fae­le sito nel ter­ri­to­rio comu­na­le.

- “Il rea­to di epi­de­mia è com­mes­so da chi con dolo o col­pa favo­ri­sce la dif­fu­sio­ne di un virus leta­le per la popo­la­zio­ne. Una con­dot­ta gra­vis­si­ma puni­ta con san­zio­ni mol­to seve­re: la reclu­sio­ne fino a 12 anni.”

Dun­que con­si­de­ra­ta la con­si­sten­te dif­fu­sio­ne dei con­ta­gi tra i pazien­ti e gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri del San Raf­fae­le, si potreb­be con­fi­gu­ra­re il rea­to di epi­de­mia nei con­fron­ti di colo­ro che era­no tenu­ti a gesti­re e con­trol­la­re?
Oggi si vie­ne a sape­re che il Diret­to­re Sani­ta­rio del­la Rsa del Pae­se non ha i tito­li ade­gua­ti per gesti­re tale strut­tu­ra! I pro­prie­ta­ri del San Raf­fae­le era­no al cor­ren­te che il loro DS non aves­se la spe­cia­liz­za­zio­ne?
Ini­zia­mo con il rac­con­tar­vi, cari con­cit­ta­di­ni, che tut­to ebbe ini­zio nel 2005 quan­do Fran­ce­sco Sto­ra­ce in pro­cin­to di lascia­re la Regio­ne, insie­me alla sua Giun­ta, appro­va una deli­be­ra che cam­bie­rà asset­to alla Cli­ni­ca. “In accor­do con Car­lo Mira­bel­la, quest’ultimo fir­ma un pro­to­col­lo d’in­te­sa con Anto­nio Ange­luc­ci, il qua­le pre­ve­de­va la ricon­ver­sio­ne di 40 posti let­to, sui 60 dispo­ni­bi­li, da «Resi­den­za sani­ta­ria assi­sti­ta» (Rsa) a «Ria­bi­li­ta­zio­ne alta inten­si­tà» (Rai) e «Lun­go­de­gen­za alta inten­si­tà» (Lai). Due sigle esi­sten­ti solo nel­la Regio­ne Lazio, ma che garan­ti­va­no tarif­fe ele­va­tis­si­me. Per ave­re un’i­dea, si par­la­va di cifre supe­rio­ri alle 250 euro al gior­no con­tro 100–110 euro del­la Rsa. Il Pro­to­col­lo vie­ne rati­fi­ca­to dal mede­si­mo Mira­bel­la il 14 feb­bra­io del 2005 e lo stes­so gior­no, con rara e ful­mi­nea sol­le­ci­tu­di­ne, la giun­ta Sto­ra­ce appro­va la rela­ti­va deli­be­ra, nono­stan­te man­chi il pare­re obbli­ga­to­rio del diret­to­re sani­ta­rio San­dra Spa­zia­ni. La qua­le, dichia­ra­va di ave­re subi­to nume­ro­se pres­sio­ni.“

Le dichia­ra­zio­ni del­la Spa­zia­ni favo­ri­ro­no una serie di inda­gi­ni e dal­le veri­fi­che ven­ne fuo­ri di tut­to!
“Pre­sta­zio­ni non ero­ga­te. Per­so­na­le non abi­li­ta­to ma adi­bi­to all’as­si­sten­za diret­ta ai pazien­ti. Car­tel­le cli­ni­che con fir­me «iden­ti­che e seria­li». Som­me ingen­ti per pre­sta­zio­ni oltre bud­get liqui­da­te alla casa di cura: qua­si 54 milio­ni dal 2006 a oggi, a fron­te di un fat­tu­ra­to ria­bi­li­ta­zio­ne pari a 124,3 milio­ni. Cam­bi di regi­me di rico­ve­ro dei pazien­ti con le tarif­fe più ele­va­te non deci­si dai medi­ci ma dal per­so­na­le ammi­ni­stra­ti­vo. Per­fi­no «l’al­te­ra­zio­ne del­le sca­le di Bar­thel», ovve­ro del­l’in­di­ca­to­re di disa­bi­li­tà, non era sta­bi­li­ta dai sani­ta­ri. La rive­la­zio­ne è sor­pren­den­te: «Uno dei sog­get­ti che ha effet­tua­to la mag­gior par­te del­le modi­fi­che del­le sca­le di Bar­thel», scri­vo­no i giu­di­ci, «risul­ta inse­ri­to nel­l’e­len­co del­le tim­bra­tu­re come addet­to alle puli­zie»
Inau­di­to! La sto­ria si ripe­te!
Il fat­to che il Diri­gen­te Sani­ta­rio (DS) non aves­se la spe­cia­liz­za­zio­ne per gesti­re il San Raf­fae­le è una baz­ze­co­la, un pic­co­lo cavil­lo per la diri­gen­za, visti i retro­sce­na.
Ci tro­via­mo di fron­te un fat­to mol­to gra­ve che coin­vol­ge l’intera comu­ni­tà roc­cheg­gia­na. E’ come se fos­se cadu­ta tra capo e col­lo una tale legna­ta da lascia­re tra­mor­ti­ti tut­ti.
I nume­ro­si con­ta­gi lascia­no sgo­men­ti, addo­lo­ra­no tut­ti anche chi non ha ope­ra­to­ri sani­ta­ri che vi lavo­ra­no e/o anzia­ni ospi­ti nel­la strut­tu­ra! Pen­sa­va­mo che nel­la nostra Rsa non potes­se acca­de­re per­ché memo­ri di quan­to stes­se acca­den­do al Nord, la diri­gen­za del­la strut­tu­ra, le auto­ri­tà ter­ri­to­ria­li: Comu­ne, Pro­te­zio­ne Civi­le potes­se­ro vigi­la­re, con­trol­la­re veri­fi­ca­re lo sta­to dell’arte!

E’ sta­ta noti­fi­ca­ta una dif­fi­da al DS sprov­vi­sto del­la neces­sa­ria spe­cia­liz­za­zio­ne e la cui con­dot­ta potreb­be esse­re con­si­de­ra­ta la cau­sa di diver­si mor­ti e di una infi­ni­tà di con­ta­gi, cir­ca 150 per­so­ne con­ta­gia­te, tra ope­ra­to­ri e “ospi­ti” del­la strut­tu­ra. Dai rilie­vi effet­tua­ti dal­la ASL Roma 6 e dal­lo Sapal­lan­za­ni emer­ge­reb­be che le misu­re di pre­ven­zio­ne adot­ta­te risul­te­reb­be­ro inef­fi­ca­ci e le dispo­si­zio­ni del­la Regio­ne sareb­be­ro rima­ste disat­te­se!
L’articolo 32 del­la Costi­tu­zio­ne ita­lia­na reci­ta: la Repub­bli­ca tute­la la salu­te come fon­da­men­ta­le dirit­to del­l’in­di­vi­duo e inte­res­se del­la col­let­ti­vi­tà, e garan­ti­sce cure gra­tui­te agli indi­gen­ti.

In vir­tù di ciò, spe­ria­mo viva­men­te che non ci si fer­mi ai prov­ve­di­men­ti disci­pli­na­ri e che si fac­cia chia­rez­za, indi­vi­duan­do gli even­tua­li respon­sa­bi­li di que­sti ano­ma­li con­ta­gi, e si ren­da giu­sti­zia a colo­ro che sono sta­ti con­ta­gia­ti e soprat­tut­to a colo­ro che non ce l’hanno fat­ta ed han­no per­so la vita, a cau­sa del con­ta­gio.

Una cosa ci è chia­ra: chi dove­va con­trol­la­re, veri­fi­ca­re che venis­se­ro mes­se in cam­po tut­te le misu­re di pre­ven­zio­ne per evi­ta­re il con­ta­gio all’interno del­la Rsa, non l’ha fat­to! Chi ave­va la respon­sa­bi­li­tà di pia­ni­fi­ca­re, pro­get­ta­re inter­ven­ti sani­ta­ri pre­dit­ti­vi, scree­ning, test e tam­po­ni non l’ha fat­to! Chi rispon­de­rà a que­ste doman­de?

Noi vor­rem­mo dare tut­te le rispo­ste, ma cari con­cit­ta­di­ni ognu­no darà la pro­pria e sia­mo sicu­ri che avran­no un peso, per­ché come dice­va un gran­de: LE PAROLE SONO PIETRE!” -

Così dichia­ra­no gli atti­vi­sti 5 Stel­le di Roc­ca di Papa

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