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Roma. PCI: no alle ambiguità M5S su vicenda sanzioni internazionali.
29/03/2020Questo articolo è stato letto 5144 volte!
Iran, Cuba, Siria, Venezuela e Corea del Nord, sono tra le nazioni, al momento, soggette agli interventi sanzionatori promossi dal capitalismo atlantico. Esso tramite la NATO e le istituzioni sovranazionali e nazionali (come la UE e come i singoli Stati) tra cui primeggia, la nostra Patria, infligge ai popoli e agli Stati delle suddette nazioni veri e propri patimenti. Valgano per tutti l’incivile Bloqueo contro Cuba, e i mancati rifornimenti commerciali alla Siria. “Per questo, il Partito Comunista Italiano del Lazio, — spiega Oreste della Posta, segretario regionale del Lazio — forte di numerose, coerenti, assidue iniziative, manifestazioni ed azioni di vicinanza e solidarietà con quei popoli e quegli Stati legittimi, ha svolto una azione di promozione e verifica politica di quella che all’apparenza è sembrata una buona notizia.
Infatti, consapevoli della valenza tragica delle sanzioni e degli embarghi imposti, quando abbiamo letto sulla stampa che era in campo una iniziativa che tendeva ad invertire la tendenza, abbiamo detto: finalmente! Così ci siamo attivati. Abbiamo ben studiato le notizie, circa una iniziativa congiunta di Senatori e Deputati del M5S che avrebbero promosso atti presso le rispettive commissioni Esteri. Dopo questa fase, trascorsi un paio di giorni, ci siamo rivolti direttamente alle commissioni per le vie brevi e per riscontro (ricerca) in modo telematico. Ma nulla ci risultava. Quindi abbiamo promosso una azione conoscitiva direttamente alla fonte, scrivendo, qualificandoci, al Presidente del Gruppo dei Deputati del M5S, On. Davide Crippa. Purtroppo — continua il segretario comunista — ancora non abbiamo ricevuto risposta, né cenno alcuno. Al contrario, sempre per le vie brevi, abbiamo appreso che non c’è affatto una iniziativa in tal senso promossa né dal M5S né da altri. E dire che nella Nota del M5S riportata dalla stampa con virgolettato veniva scritto:
“Rivolgiamo un accorato appello alla comunità internazionale, Stati Uniti in testa, per l’adozione di una moratoria umanitaria delle sanzioni economiche che impediscono ai governi di diverse nazioni di fronteggiare adeguatamente l’emergenza coronavirus – si legge nella nota dei parlamentari dei Cinque Stelle – provocando morte e sofferenza evitabili e creando focolai pericolosi per tutto il mondo”. E anche: “Vanno immediatamente sospese le sanzioni nei confronti dell’Iran – si legge ancora – in piena crisi pandemica, della vicina Siria, già in ginocchio per la guerra e a rischio ecatombe in caso di contagio, del Venezuela, dove i casi sono in rapido aumento, di Cuba, che nonostante l’embargo si prodiga per aiutare altri Paesi come l’Italia, e anche della Corea del Nord, dove il regime nega un contagio che non sarebbe in grado di fronteggiare”. Ora, a fronte di queste considerazioni che non sono la cancellazione di sanzioni, ma intanto un direzione giusta (la moratoria), ci lascia attoniti e senza commento quello che appare un “balletto propagandistico”, cioè annunciarlo per qualche esigenza interna (magari paraelettoralistica futura), ma affatto concretizzata da iniziative concrete. Certamente ben peggiore è la realtà politica del PD, che pur toccando con mano come la UE sia avulsa da interessi popolari – come dimostrano comportamenti attuali, stringenti e tragici per il nostro Paese — , non smette di “essere fedele alla linea filo atlantica” che lega le nostre scelte di politica estera, non per autonomia di pensiero dell’Italia, ma per gli interessi dei padroni finanziari d’occidente pure se incivili come nei casi di Cuba e Siria.
Ma il PD, — conclude Oreste della Posta — se vuole un giorno potrà pur rinsavire. Al contrario, per i protagonisti grillini della vicenda, ci auguriamo davvero che le ambiguità sul tema abbiano a disvelarsi e che una seria presa di posizione sia messa in campo. O col Governo o col Parlamento. Del resto è di questi giorni la proposta del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, di una sospensione delle armi nei conflitti e delle sanzioni ed embarghi tra le nazioni. Il PCI del Lazio, sarà attento all’evolversi di tutte le situazioni politiche, e novità istituzionali nazionali ed internazionali, sarà protagonista di tutte le iniziative che saranno messe in campo a sostegno dei popoli oggi discriminati solo ed unicamente per volontà di consorterie potenti a guida USA.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.
Bisogna monitorare ed essere vigili affinché si possa trovare un passaggio, che possa essere il punto debole all’interno delle Nazioni più potenti, che hanno il predominio su quelle abusate e che può essere un punto focale affinché ci sia non una tregua, ma veri inizi di approccio alla presa di coscienza degli stati potenti, di un percorso che porti alla condivisione e alla partecipazione di tutti.
Mauro Di Fabrizio