UN NUOVO PARCHEGGIO PER FARA IN SABINA Sono partiti oggi i lavori per realizzazione di…
Fara Sabina (Rieti). Amazon di Passo Corese. Il PCI denuncia mancata sicurezza sulla pelle dei lavoratori! Autorità intervengano immediatamente.
15/03/2020Questo articolo è stato letto 3497 volte!
Un provvedimento sostanzialmente debole è stato assunto in queste ore dal Governo sulla questione salute dei lavoratori, in ore drammatiche che stanno avvolgendo l’Italia e non solo. Poiché non stiamo parlando di una semplice vertenza sindacale da sostenere per una lotta tra padronato e lavoratori, ma, di un diritto costituzionale – quello alla salute – che sta alla base e prima e al di là del rapporto di lavoro, i comunisti ritengono prioritario questa tema sopra ogni altro. Per questo, Marco Sgavicchia, segretario della sezione PCI di Fara Sabina ha commentato quanto accade alla Amazon di Passo Corese:
“Esprimiamo ferma condanna per la condizioni nelle quali versano i lavoratori di Amazon a Passo Corese! Infatti le attività lavorative in Amazon non sono in linea con le raccomandazioni emesse per fronteggiare l’attuale grave emergenza sanitaria. Si parla di mancata fornitura ai lavoratori di idonei mezzi di prevenzione, quali mascherine e guanti. Inoltre c’è da sottolineare la assoluta mancanza del rispetto delle distanze consigliate, sia nelle postazioni lavorative che nei luoghi deputati alle pause pranzo e ai servizi igienici. – quindi con nettezza, Sgavicchia conclude — Mai, ma soprattutto in questo momento, il profitto delle aziende deve essere realizzato sulla pelle dei lavoratori! Chiediamo alle autorità competenti di prendere i dovuti provvedimenti per ricordare ad Amazon che c’è una grande emergenza sanitaria e che vanno prese le giuste precauzioni sanitarie. Le attività lavorative di prima necessità, quali quelle relative ai beni alimentari e farmaceutici, vanno espletate con la massima prudenza. Le altre attività lavorative possono e debbono essere sospese! Il PCI di Fara Sabina esprime piena solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici Amazon!”.
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