Coronavirus: dalla Terra Santa un vaccino in tre settimane?

Coronavirus: dalla Terra Santa un vaccino in tre settimane?

01/03/2020 0 Di REDAZIONE COLLETTIVA

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di Mau­ro Aba­te — Ita­lia Nostra, sezio­ne di Mari­no

Con­tro il coro­na­vi­rus le attua­li misu­re, sicu­ra­men­te uti­li, ser­vo­no a con­te­ne­re la dif­fu­sio­ne del­l’in­fe­zio­ne, ma c’e’ il rischio che infi­ne si pro­pa­ghi comun­que gra­dual­men­te in tut­to il pia­ne­ta. Si trat­ta inol­tre di misu­re assai disa­ge­vo­li, dal sapo­re medie­va­le, che cau­sa­no dan­ni socia­li e alle eco­no­mie dei Pae­si in cui ven­go­no adot­ta­te. Una solu­zio­ne idea­le sareb­be di ave­re a dispo­si­zio­ne un VACCINO, per­che’ pre­ver­reb­be l’in­fe­zio­ne sul nasce­re. Sap­pia­mo che si trat­ta di un virus paren­te di quel­lo del­l’in­fluen­za, e che cau­sa una malat­tia simi­le, ma piu’ gra­ve e con­ta­gio­sa. Stra­na­men­te pochi ricor­da­no i cir­ca 60.000 mor­ti ogni anno nel mon­do per le com­pli­ca­zio­ni del­l’in­fluen­za “nor­ma­le”, per cui tut­ta­via e’ dispo­ni­bi­le un vac­ci­no, e, anche se la vac­ci­na­zio­ne crea non pochi pro­ble­mi orga­niz­za­ti­vi e qual­che disa­gio, sia­mo ras­si­cu­ra­ti dal­l’a­ve­re una pro­te­zio­ne.

L’i­sti­tu­to MIGAL in Gali­lea

 Tut­ta­via le pre­vi­sio­ni di rea­liz­za­re un vac­ci­no con­tro il coro­na­vi­rus Covid-19 (l’a­cro­ni­mo del virus, sta per Coro­na Virus Disea­se 2019 — “disea­se”, o malat­tia in ingle­se) sono fosche. Alcu­ni sani­ta­ri par­la­no di tem­pi record ma impro­ba­bi­li di 8 mesi, altri di alme­no un anno, altri anco­ra di cir­ca diciot­to mesi… giu­sto il tem­po per fare spro­fon­da­re il mon­do inte­ro nel­l’al­to medioe­vo con miglia­ia di deces­si, misu­re restrit­ti­ve, eco­no­mie in decli­no, ten­sio­ni socia­li, e la cac­cia agli unto­ri. In que­sto qua­dro fosco si e’ aper­to uno spraz­zo di luce: un isti­tu­to israe­lia­no in Gali­lea, il MIGAL, infor­ma che sareb­be in gra­do di rea­liz­za­re il vac­ci­no in tre set­ti­ma­ne, e dopo 3 mesi di test cli­ni­ci d’ob­bli­go e di alle­sti­men­to di capa­ci­tà pro­dut­ti­ve su lar­ga sca­la, sareb­be pron­ta la dif­fu­sio­ne e som­mi­ni­stra­zio­ne di mas­sa. Inol­tre il vac­ci­no avreb­be som­mi­ni­stra­zio­ne ora­le, non intra­mu­sco­la­re, quin­di più accet­ta e age­vo­le.

All’i­sti­tu­to lavo­ra­no 80 medi­ci e 260 ricer­ca­to­ri in 53 labo­ra­to­ri. Il moti­vo del­la cele­ri­tà è che han­no appe­na fini­to di lavo­ra­re sul vac­ci­no con­tro il virus del­la bron­chi­te infet­ti­va avia­ria (IBV — infec­tious bron­chi­tis virus) che è un coro­na­vi­rus simi­le al Covid-19, e che usa le stes­se moda­li­tà infet­ti­ve. La pro­tei­na anti­ge­ne (macro­mo­le­co­la simi­le al virus, inno­cua e che lo emu­la) sareb­be intro­dot­ta dal­le cel­lu­le tra­mi­te “endo­ci­to­si”, cioè con la for­ma­zio­ne da par­te del­la mem­bra­na cel­lu­la­re di pic­co­le vesci­co­le che la con­ten­go­no e la por­ta­no all’in­ter­no, sti­mo­lan­do nel­le cel­lu­le chia­ma­te lin­fo­ci­ti B, o pla­sma­cel­lu­le, la pro­du­zio­ne di anti­cor­pi. 

Altri enti o azien­de che lavo­ra­no alla rea­liz­za­re di un vac­ci­no con­tro il Covid-19 sono: Moder­na (USA, pre­vi­sio­ne: entro 18 mesi), l’U­ni­ver­si­tà Bay­lor del Texas, l’U­ni­ver­si­ta’ del Queen­sland in Austra­lia, ed anco­ra le azien­de far­ma­ceu­ti­che mul­ti­na­zio­na­li Ino­vio, Gla­xo­Smi­th­Kli­ne, Sano­fi e John­son & John­son. Tut­te pre­ve­do­no tem­pi lun­ghi, spe­cial­men­te per i test cli­ni­ci, pro­pe­deu­ti­ci alla distri­bu­zio­ne del vac­ci­no.

Chiun­que tro­ve­rà il vac­ci­no comun­que tro­ve­rà un teso­ro. Sia chi lo pren­de­rà, ma soprat­tut­to chi lo pro­dur­rà. Ma stra­na­men­te,  di fron­te al disa­stro mon­dia­le che il Covid-19 sta com­pien­do alle vite, alla salu­te, alle socie­tà e alle eco­no­mie, se ne par­la poco. Di pole­mi­che, spe­cie tra poli­ti­ci, inve­ce scor­ro­no fiu­mi di paro­le.

Con 7 miliar­di di abi­tan­ti del pia­ne­ta  che neces­si­ta­no dispe­ra­ta­men­te di un vac­ci­no, e con nazio­ni dal­le eco­no­mie bloc­ca­te che neces­si­ta­no di tro­va­re solu­zio­ni al piu’ pre­sto, si trat­te­reb­be anche di un affa­re di dimen­sio­ni colos­sa­li, uno dei piu’ gran­di del­la sto­ria uma­na. I ser­vi­zi sani­ta­ri pub­bli­ci e le piu’ gran­di azien­de far­ma­ceu­ti­che pro­ce­do­no seguen­do pro­to­col­li di ricer­ca cli­ni­ca spe­ri­men­ta­le mol­to rigo­ro­si, con mol­ta pru­den­za, giu­sti­fi­ca­bi­le in altri tem­pi ma che andreb­be­ro accel­le­ra­ti al mas­si­mo nel­la dram­ma­ti­ca situa­zio­ne in cui ver­sa il pia­ne­ta, in cui non si intra­ve­de la fine del tun­nel.

Mau­ro Aba­te — Ita­lia Nostra, sezio­ne di Mari­no

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