Marino/Roma.Crisi degli alloggi popolari. Occupazioni, sanatorie, soluzioni.

Marino/Roma.Crisi degli alloggi popolari. Occupazioni, sanatorie, soluzioni.

24/02/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Ore­ste del­la Posta, segre­ta­rio regio­na­le PCI Lazio


Occu­pa­zio­ni abu­si­ve alle case popo­la­ri? In que­sti gior­ni pos­sia­mo assi­ste­re a vari intrec­ci di natu­ra socia­le, poli­ti­ca, di sto­rie per­so­na­li, e, di fame vera di idea­li­tà. Quel­la stes­sa che nel­le cose del­la vita pri­va­ta, così e mag­gior­men­te in quel­la pub­bli­ca, dovreb­be gui­da­re chi si pro­po­ne come par­te trai­nan­te, diri­gen­te, del­la socie­tà stes­sa. Ci rife­ria­mo – com­men­ta Ore­ste del­la Posta, segre­te­rio del PCI Lazio – alla sem­pli­ce linea poli­ti­ca che i comu­ni­sti a Roma e nel Lazio, come anche nel resto del Pae­se, han­no sem­pre indi­ca­to: la casa è un dirit­to; occor­re, anche con nuo­ve costru­zio­ni e con ristrut­tu­ra­zio­ni e rige­ne­ra­zio­ni, pro­gram­ma­re un nuo­vo Pia­no casa per chi ne ha biso­gno non per i palaz­zi­na­ri; con­se­guen­te­men­te occor­re una diver­sa, rove­scia­ta poli­ti­ca abi­ta­ti­va del Gover­no nazio­na­le (che non ce l’ha), ispi­ra­ta al vec­chio mot­to di Lui­gi Petro­sel­li: si va da casa a casa. Nes­su­no può fini­re in stra­da”. A que­sta chia­rez­za, gli arzi­go­go­lii del Gover­no silen­te, del­la Regio­ne Lazio che ten­ta pez­ze a rat­top­po, tro­va­no ora addi­rit­tu­ra moti­vo di scon­tro poli­ti­co e avvi­ci­na­no, udi­te udi­te, posi­zio­ni del PD e del M5S. “E’ stu­pe­fa­cen­te – sot­to­li­nea Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no, la coa­li­zio­ne che a Mari­no com­pren­de anche il PCI – che ad una sem­pli­ce dichia­ra­zio­ne di buon sen­so, di una misu­ra rat­top­pa­ta pen­sa­ta dal­la regio­ne Lazio (quel­la che, appun­to, pre­ve­de che la vicen­da degli occu­pan­ti pre­sun­ti abu­si­vi, non sia­no sem­pli­ce­men­te sot­to­po­sti a riscon­tro dei “cri­te­ri di dirit­to in rego­la”, ma che fac­cia­no i con­ti con la situa­zio­ne con­cre­ta e rea­le di tipo socia­le, spes­so emer­gen­zia­le e quin­di dopo tali valu­ta­zio­ni si inter­ven­ga su chi ha solu­zio­ni abi­ta­ti­ve alter­na­ti­ve già pro­prie), si sia sca­te­na­ta una guer­ra all’interno del M5S che vedreb­be il con­si­glie­re regio­na­le M5S di Mari­no, Mar­co Cac­cia­to­re, addi­ta­to per esse­re espul­so dal Movi­men­to, solo per­ché favo­re­vo­le a tale prov­ve­di­men­to. Ancor più – con­clu­de Mau­ro Avel­lo – è lon­ta­no da ogni chia­rez­za poli­ti­ca ed idea­le, sia da par­te di Nico­la Zin­ga­ret­ti che di Mar­co Cac­cia­to­re, non dare cor­po con­se­guen­te al prov­ve­di­men­to. Che cioè, tale giu­sta misu­ra di rat­top­po dovrà esse­re inqua­dra­ta in una sana poli­ti­ca del dirit­to alla casa, di una pro­gram­ma­zio­ne fino ad oggi assen­te, di una con­te­sta­zio­ne alle poli­ti­che gover­na­ti­ve.”.

Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce del­la coa­li­zio­ne “Esse­re Mari­no”


“Pro­prio per que­sto – chio­sa Ore­ste del­la Posta – nel nostro per­cor­so non pre­giu­di­zia­le che abbia­mo ten­ta­to nei con­fron­ti del­la Giun­ta Regio­na­le sia sul­la que­stio­ne Sani­tà e Lavo­ro, svol­gen­do diver­si incon­tri con gli asses­so­ra­ti com­pe­ten­ti, noi non demor­dia­mo e sia­mo cer­ti, che se al posto di estem­po­ra­nei­tà del tea­tri­no poli­ti­co quo­ti­dia­no, a cui PD e M5S non si sot­trag­go­no nep­pu­re quan­do incro­cia­no i dram­mi del­le per­so­ne in car­ne ed ossa, dei lavo­ra­to­ri, dei più a disa­gio, voles­se­ro accet­ta­re con­fron­to per solu­zio­ni, noi comu­ni­sti ne abbia­mo. Non costa­no nul­la, per­ché nul­la pre­ten­dia­mo, e sia­mo cer­ti che ci potreb­be­ro esse­re bene­fi­cia­ri cer­ti: i biso­gno­si.”. Per que­sto nel­la regio­ne, a comin­cia­re da Roma, nel­le pros­si­me set­ti­ma­ne i comu­ni­sti avvie­ran­no una serie di incon­tri. Per­ché quan­do i biso­gni socia­li cer­ca­no solu­zio­ni con­cre­te, lì ci sono i comu­ni­sti con le idee for­ti e chia­re per lot­ta­re affian­co di chi si vuo­le emar­gi­na­re.

Uno dei pros­si­mi appun­ta­men­ti del PCI sul­la que­stio­ne case popo­la­ri

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