Ciampino/Marino. Sonaglioni PCI Castelli romani: iniziativa del comune di Ciampino è una vergogna. I valori della resistenza, della Costituzione  sono alla base del nostro vivere civile. La pluralità delle bandiere non l’assenza dei simboli sono forza dell’antifascismo.

Ciampino/Marino. Sonaglioni PCI Castelli romani: iniziativa del comune di Ciampino è una vergogna. I valori della resistenza, della Costituzione sono alla base del nostro vivere civile. La pluralità delle bandiere non l’assenza dei simboli sono forza dell’antifascismo.

10/02/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Sca­li­na­ta Muni­ci­pio Ciam­pi­no. Ore­ste del­la Posta, PCI Lazio, e Ste­fa­no Ender­le PCI Marino/Ciampino, testi­mo­nia­no ade­sio­ne a Pre­si­dio a Gugliel­mo Abbon­da­ti, Rete Anti­fa­sci­sta Ciam­pi­no


Saba­to 8, pur in con­co­mi­tan­za di un even­to già pro­gram­ma­to da set­ti­ma­ne a S. Maria del­le Mole, il PCI, con una dele­ga­zio­ne del segre­ta­rio del­la sezio­ne di Mari­no, Ste­fa­no Ender­le, e del segre­ta­rio regio­na­le Lazio, Ore­ste del­la Posta, ha rite­nu­to un impe­gno impor­tan­te a cui rispon­de­re, l’appuntamento di denun­cia con­tro il comu­ne di Ciam­pi­no rap­pre­sen­ta­to dal pre­si­dio alle sca­le del Muni­ci­pio di Ciam­pi­no. Come indet­to uni­ta­ria­men­te dal­la rete Ciam­pi­no Anti­fa­sci­sta il moti­vo è risie­du­to nel fat­to che Lune­dì pros­si­mo i nostri luo­ghi demo­cra­ti­ci e costi­tu­zio­na­li ver­ran­no offe­si dal­la pre­sen­za di chi nega espli­ci­ta­men­te quel­la stes­sa demo­cra­zia e quel­la Costi­tu­zio­ne nata dal­la Resi­sten­za. In occa­sio­ne del­la gior­na­ta del Ricor­do, infat­ti, l’Am­mi­ni­stra­zio­ne di Ciam­pi­no non ha pen­sa­to di chia­ma­re uno sto­ri­co ben­sì uno scrit­to­re dichia­ra­ta­men­te fasci­sta, una figu­ra non adat­ta a trat­ta­re un tale argo­men­to in un luo­go isti­tu­zio­na­le, pro­prio in vir­tù del­le sue posi­zio­ni pro­te­se al revi­sio­ni­smo nei con­fron­ti del­la lot­ta di Libe­ra­zio­ne in Ita­lia. Non pos­sia­mo tol­le­ra­re un simi­le scem­pio pro­prio per il rispet­to e il ricor­do del­le vit­ti­me del fron­te orien­ta­le, ma anche per­ché sareb­be un’offesa per la cit­tà di Ciam­pi­no e per la memo­ria di chi, nel nostro ter­ri­to­rio, è cadu­to per la Libe­ra­zio­ne di Roma e dell’Italia. Invi­ta­re un tale ideo­lo­go nel­la Sala con­si­lia­re dedi­ca­ta al padre costi­tuen­te Pie­tro Nen­ni, luo­go dove si svol­ge l’azione demo­cra­ti­ca dei rap­pre­sen­tan­ti loca­li elet­ti dal popo­lo, secon­do i det­ta­mi del­la Costi­tu­zio­ne repub­bli­ca­na è una azio­ne che infan­ga il rispet­to del sacri­fi­cio e del­la sto­ria demo­cra­ti­ca. Allo stes­so modo, già pre­sa­gen­do che il Comu­ne di Ciam­pi­no dif­fi­cil­men­te rece­da dal­la scel­ta scel­le­ra­ta, è giu­sto che anche lune­dì, in modo lar­go e paci­fi­ca­men­te si mani­fe­sti in dife­sa dei valo­ri non nego­zia­bi­li del­la Repub­bli­ca, del­la Costi­tu­zio­ne, dell’Antifascismo.

“Con que­sta impo­sta­zio­ne – dichia­ra Andrea Sona­glio­ni, segre­ta­rio del­la Fede­ra­zio­ne PCI dei Castel­li roma­ni – il PCI è d’ac­cor­do. In par­ti­co­la­re rite­nia­mo dove­ro­so accen­tua­re la nostra ade­sio­ne dichia­ran­do­lo in modo for­te e chia­ro. Infat­ti non solo a Ciam­pi­no, ma in tut­ti i Castel­li roma­ni, lad­do­ve si pre­sen­ti qual­che inciam­po revi­sio­ni­sta e anti­co­sti­tu­zio­na­le o anti­re­si­sten­zia­le, noi sia­mo e sare­mo pre­sen­ti per con­fer­ma­re: che le colon­ne por­tan­ti dei valo­ri del­la nostra socie­tà pog­gia­no sul­la Costi­tu­zio­ne, nata dal­la resi­sten­za. Anche per que­sto – aggiun­ge Sona­glio­ni – sen­za pole­mi­ca alcu­na, ma per con­vin­ci­men­to pro­fon­do (come reci­ta, appun­to l’articolo 49 del­la nostra Costi­tu­zio­ne “Tut­ti i cit­ta­di­ni han­no dirit­to di asso­ciar­si libe­ra­men­te in par­ti­ti per con­cor­re­re con meto­do demo­cra­ti­co a deter­mi­na­re la poli­ti­ca nazio­na­le”) rite­nia­mo un erro­re par­te­ci­pa­re sen­za ban­die­re per­ché l’an­ti­fa­sci­smo può benis­si­mo mani­fe­sta­re con la plu­ra­li­tà dei sog­get­ti poli­ti­ci e del­le ban­die­re. Non tacen­do. Anzi, ad esem­pio, le ban­die­re e la nostra ban­die­ra ros­sa con la fal­ce e mar­tel­lo, e gli uomi­ni e don­ne comu­ni­sti sono sta­ta la gran par­te del­la lot­ta al fasci­smo e al nazi­smo. Con­fer­mia­mo dun­que, come sem­pre e ovun­que, la nostra par­te­ci­pa­zio­ne con com­pa­gni e com­pa­gne a que­sti momen­ti di denun­cia e di lot­ta.”.

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