L’8 Novembre 1916 l’uscita del colossal al quale la città di Cori (LT) prestò numerose…
“Il ragazzo dai pantaloni rosa”: la lotta al bullismo e al cyberbullismo arriva a teatro
28/01/2020 0 Di Simone BartoliQuesto articolo è stato letto 4116 volte!
Cinema teatro Don Bosco di Roma, venerdì 24 gennaio, una folla di studenti ed insegnanti di 17 scuole romane medie e superiori per assistere alla prima tappa nella capitale dello spettacolo multimediale “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, prodotto da Bewow Edu, in tour in Italia.
Fin qui nulla di nuovo, se non fosse che lo spettacolo porta in scena per i ragazzi un tema molto delicato e problematico da affrontare come quello del bullismo e del cyberbullismo, e lo fa in un modo innovativo, multimediale, per di più utilizzando una lingua straniera (lo spagnolo) e con un mix di ingredienti tale da catturare fortemente l’attenzione del pubblico, e rendere la narrazione avvincente.
Lo show, per la regia di Marco Carlucci, affida la narrazione al professor Jago, l’attore italo-argentino Vincent Calogero, che interagisce con gli studenti per un’ora e mezzo coinvolgendoli, mentre in scena scorrono immagini e video ispirati a fatti realmente accaduti, con l’utilizzo di totem led, videomapping, installazioni multimediali, app interattive e sondaggi estemporanei.
La trama si articola in 6 vicende, ispirate a storie vere e scelte come simbolo della lotta al bullismo. Si racconta di “Andrea — il ragazzo dai pantaloni rosa” (che dà il titolo all’opera), un quindicenne stravagante che passa molto tempo su internet, anche amato dalle ragazze, ma bullizzato dai suoi compagni. Infatti, dopo che la madre ha sbagliato il candeggio, “tingendo” di rosa i suoi pantaloni, Andrea decide di indossarli comunque, e da allora i suoi coetanei lo mettono alla berlina con insulti, scherzi e derisioni inneggianti ad una presunta omosessualità. Così Andrea, tornato a casa, si toglie la vita stringendosi una sciarpa attorno al collo. La storia viene raccontata dagli attori in un susseguirsi di atmosfere suggestive e surreali, accompagnate da una colonna sonora coinvolgente, creando una empatia col pubblico che lancia immediatamente messaggi di forte impatto quanto di rinnovata energia per superare i momenti difficili.
Si parla poi di “Ettore – un tipo alla moda”, un ragazzo di periferia di 15 anni, schernito perché, non avendo soldi per comprare i vestiti firmati, un giorno indossa un paio di scarpe griffate ma false. E poi si affronta la vicenda di “Costanza – il sogno della youtuber”, una ragazza diversamente abile di 17 anni, che vuole fare la youtuber, e che spinta dai compagni a fare dei video per poi prenderla in giro, riesce a ribaltare la situazione e a far esporre i bulli sulla gogna online.
“Nicole – la principessa delle parole” è invece la storia di una ragazza bellissima, anche scrittrice, bersagliata di insulti sul web dai suoi coetanei in forma anonima, fino a che un giorno le compagne di classe, invidiose, la fanno violentare dai compagni.
“Simona – fischietto rosa” è invece una ragazza di 17 anni, arbitro di calcio, abituata alle ingiurie del pubblico, ma un giorno minacciata pesantemente durante una partita tanto da dover lasciare la sua passione.
“Toby – ballerino con le ciambelle”, ragazzo sovrappeso di 16 anni, ha invece un talento nascosto, che riuscirà a fare emergere ribellandosi ai bulli: è un fenomeno della breakdance.
Lo spettacolo è stato concluso dalla performance del rapper Subze, autore della canzone “Stop bullying”, inno musicale di un progetto didattico che va oltre la performance teatrale, ma rappresenta un’occasione unica per far riflettere giovani e adulti, e la testimonianza che la tecnologia, se usata consapevolmente, può aiutare a veicolare valori sani e virtuosi come la cooperazione e la fiducia nel perseguimento dei propri sogni.
Related Images:
Sono Simone Bartoli, vivo a Ciampino e sono di origini toscane… Livorno! Lavoro alla Regione Lazio e sono giornalista pubblicista, soprattutto dedito a cultura, spettacoli, cinema, interviste e sport.
Lo sport mi piace molto anche praticarlo, così come mi piace il ballo, viaggiare quando è possibile, e venendo dalla Toscana…mi piacciono il mare e la buona cucina!
Scrivevo su Punto a Capo quando il giornale era cartaceo (e questo fa presagire che gli anni passano…) ed oggi che è online, è un piacere tornare a scriverci.
Articoli Correlati
- Christus: 100 anni fa la prima al Teatro Augusteo
- La Città Metropolitana e la prevenzione dei tumori al seno
CITTA METROPOLITANA ROMA, PREVENZIONE TUMORI AL SENO, ZOTTA: “INSIEME PER SCONFIGGERE IL CANCRO AL SENO”…
- La vite è bella al Purtimiro 2016. Le ciomme di Cori in scena al Teatro Rossini di Lugo
In uno dei luoghi simbolo del teatro nazionale ha fatto il suo ingresso la scenografia…
- “La Città al Governo” al lavoro per Grottaferrata
Dall’Ufficio Comunicazione del sodalizio politico criptense riceviamo e pubblichiamo. Dopo aver sgombrato il campo sulla…
Info sull'autore
Sono Simone Bartoli, vivo a Ciampino e sono di origini toscane… Livorno! Lavoro alla Regione Lazio e sono giornalista pubblicista, soprattutto dedito a cultura, spettacoli, cinema, interviste e sport. Lo sport mi piace molto anche praticarlo, così come mi piace il ballo, viaggiare quando è possibile, e venendo dalla Toscana…mi piacciono il mare e la buona cucina! Scrivevo su Punto a Capo quando il giornale era cartaceo (e questo fa presagire che gli anni passano…) ed oggi che è online, è un piacere tornare a scriverci.