Roma. Presidio contro imperialismo e per la pace riuscito. Anche gli americani contro gli USA

Roma. Presidio contro imperialismo e per la pace riuscito. Anche gli americani contro gli USA

12/01/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Alcu­ni diri­gen­ti del PCI Lazio con lo stri­scio­ne del PCI Mari­no


Come ci si atten­de­va, a Roma, vener­dì 10, abbia­mo avu­to tut­te rispo­ste già pre­vi­ste. Sape­va­mo che i mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne, nono­stan­te che nes­sun altro lo stia facen­do nel nostro Pae­se, le oppo­si­zio­ni comu­ni­ste, socia­li­ste, di sini­stra poli­ti­ca e socia­le, han­no indet­to un Pre­si­dio uni­ta­rio con­tro le guer­re USA e per la Pace, i media un po’ ser­vi e un po’ in moda­li­tà auto­cen­su­ra, non han­no raccolto.Il Pre­si­dio è uni­ta­ria­men­te pro­mos­so da: Pci, Pcl, Pmli, Pote­re al Popo­lo, Risor­gi­men­to socia­li­sta, Sini­stra Anti­ca­pi­ta­li­sta, La Cit­tà Futu­ra, Rete dei comu­ni­sti, Prc, Pla­net 2084. In piaz­za Bar­be­ri­ni, a Roma, non ave­va­mo una mas­sa ocea­ni­ca, ma un com­pat­to assem­bra­men­to uni­ta­rio di deci­ne e deci­ne di per­so­ne – dico­no tre­cen­to – che dav­ve­ro con plu­ra­li­tà di voci ed argo­men­ti han­no mes­so un net­to NO alle azio­ni di guer­ra, al ruo­lo impe­ria­li­sta USA, al vas­sal­lag­gio di NATO e UE e all’inconsistenza ita­lia­na. Lo han­no det­to nell’intervento di aper­tu­ra Fran­ce­sco Vale­rio del­la Cro­ce del PCI, come poi gli stu­den­ti di OSA, come gli espo­nen­ti dell’USB, ugual­men­te il rap­pre­sen­tan­te del PRC, di Risor­gi­men­to Socia­li­sta, di Pote­re al Popo­lo e tan­ti, tan­ti altri. E’ sta­to reso noto il calen­da­rio degli appun­ta­men­ti: al MUOS in Sici­lia, con­tro gli arma­men­ti nuclea­ri in Vene­to, con­tro le fab­bri­che di mor­te in Sar­de­gna, e così via. A testi­mo­nia­re che l’immediato pre­si­dio, con­vo­ca­to uni­ta­ria­men­te, non è un nucleo mino­ri­ta­rio di qual­che impro­ba­bi­le even­to, ma sem­pli­ce­men­te la rap­pre­sen­tan­za di un movi­men­to dif­fu­so già pre­sen­te che nel­le pros­si­me set­ti­ma­ne e mesi sarà mobi­li­ta­to per la cau­sa antim­pe­ria­li­sta e che per­se­gue sce­na­ri di pace. In tut­to ciò, abbia­mo per­fi­no assi­sti­to a due sor­pre­se non pre­ven­ti­va­te. Una è sta­to l’annuncio, che ci è sta­to affi­da­to, e che è sta­to let­to, il qua­le annun­cia­va una mobi­li­ta­zio­ne di un grup­po di ame­ri­ca­ni a Roma che avreb­be, a bre­ve, dato vita ad una mani­fe­sta­zio­ne con­tro l’aggressione USA, del­la gui­da Trump, pro­prio davan­ti alla Amba­scia­ta USA in Roma. Inol­tre, sia­mo sta­ti con­tat­ta­ti da cit­ta­di­ni ame­ri­ca­ni che aven­do sti­ma e fidu­cia nel PCI, ci han­no rivol­to il que­si­to sul per­ché non indi­cia­mo un refe­ren­dum per usci­re dal­la NATO. Ovvia­men­te abbia­mo rin­gra­zia­to per la con­si­de­ra­zio­ne, e per la pre­sa di posi­zio­ne poli­ti­ca che con­di­vi­dia­mo, ma, pur­trop­po, la NATO rien­tra negli accor­di inter­na­zio­na­li di Sta­to per cui si può annul­la­re solo con pro­ce­du­ra del Par­la­men­to e del Gover­no, in quan­to l’istituto refe­ren­da­rio non può affron­ta­re tali argo­men­ti. E’ un aned­do­to, ma è il segno di come la sen­si­bi­li­tà poli­ti­ca, e l’analisi e il futu­ro che imma­gi­nia­mo noi comu­ni­sti non appar­tie­ne solo ad una ana­li­si comu­ni­sta ma, in gene­ra­le, da chi è atten­to osser­va­to­re del­le dina­mi­che mon­dia­le rispet­to ai peri­co­li di guer­ra. Il PCI per scel­ta pro­fon­da e per con­di­vi­sio­ne uni­ta­ria, con­ti­nue­rà que­sta bat­ta­glia che è uno dei car­di­ni dell’essere comu­ni­sti in que­sta nuo­va fase sto­ri­ca.

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