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Rieti. Cangemi e Luzzi (PCI): caso Rosati, intervenga subito il ministro dell’istruzione
18/12/2019Questo articolo è stato letto 12915 volte!
Enorme e trabordante è stato il commento della consigliera comunale di maggioranza al governo di Rieti, Letizia Rosati, circa la candidatura del Pride 2020 per la città. Tanto che il responsabile nazionale scuola e il segretario della federazione del PCI, Luca Cangemi e Marco Luzzi, hanno ritenuto necessario intervenire con una dichiarazione.
“Letizia Rosati, consigliera comunale della maggioranza di destra che governa al Comune di Rieti, con delega alla scuola – e insegnante di liceo – ha commentato, pubblicamente, la candidatura di Rieti ad ospitare il Pride 2020 dicendo che “gli omosessuali vogliono sdoganare la pedofilia”. Si tratta di un episodio gravissimo che non può restare senza conseguenze” ‑hanno dichiarato Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola e Marco Luzzi segretario della federazione di Rieti del PCI.
“Non è tollerabile che l’autrice di simili, inqualificabili, dichiarazioni possa rappresentare istituzionalmente la città di Rieti,per di più con un ruolo di rapporto con il mondo educativo. D’altro canto non è pensabile che il ministero della Pubblica Istruzione non intervenga nei confronti di una insegnante della scuola statale, che offre pubblicamente un tale saggio di odio e di volgare ignoranza.
Come hanno giustamente scritto un gruppo di studenti ed ex studenti dell’istituto in cui insegna la consigliera Rosati, la loro scuola è istituzione che respinge pregiudizi e discriminazioni (come devono fare tutte le scuole della Repubblica) e non può essere associata, per l’irresponsabilità di una docente seguace di ideologie aberranti, a comportamenti che stanno fuori dalla civiltà e dalla Costituzione.
Ci aspettiamo che lo stesso titolare del MIUR intervenga su una vicenda così grave, ulteriore testimonianza di un sempre più degradato clima sociale e culturale in questo paese.” Concludono Cangemi e Luzzi.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.