MARINO. Il 5 febbraio si sono incontrate le delegazioni di PD e IDV a S. M.Mole, nella sede dei…
Marino, Rapo (Pd): che succede tra Pd, M5S e Italia Viva?
03/12/2019Questo articolo è stato letto 2536 volte!
TANA LIBERA TUTTI
Comunicato di Marco Rapo, Consigliere comunale PD di Marino
Al dato di civiltà per il quale si deve avere pieno rispetto delle istituzioni consegue che le stesse, perché sono lo Stato, debbano essere le prime ad agire in conformità alle regole poste dall’ordinamento.
Applicato il principio all’organo legislativo del Comune, il Consiglio comunale, posso testimoniare di non avere mai registrato un livello così basso di genuina insipienza mista a imperizia, negligenza ed imprudenza di alcuni amministratori che, stante le responsabilità anche personali oltre che dell’Ente, diventa incoscienza.
Sotto il profilo strettamente amministrativo, di quello politico che è la causa dirò dopo, reputo inaccettabile lo spettacolo al quale ho dovuto assistere anche venerdì scorso, con le continue deroghe a regole procedimentali, comprese quelle di imparzialità e quindi di democrazia, da parte del Presidente del Consiglio, il quale pur ammettendo ripetutamente suoi grossolani errori nella funzione ricoperta, ha proseguito serafico il “disordine” dei lavori; per quanto mi riguarda, finché mi è stato possibile sopportare una simile indecenza.
In un simile contesto ne deriva l’inutilità di qualsiasi azione di opposizione comunale, aggravata dalla divergenza di vedute degli schieramenti che compongono la minoranza.
Niente di nuovo, per carità, ma proprio per questa coazione a ripetere, questa enorme debolezza che costituisce la più grande risorsa per il livello politico sovracomunale che fino ad oggi ha fatto carne da macello del nostro paese, si dovrebbero ritenere ormai maturi i tempi per un chiarimento in vista delle elezioni tra poco più di un anno.
Per esempio, per quanto mi riguarda, da iscritto e Consigliere PD mi interesserebbe capire, per una volta in maniera chiara e decisa, se il Partito correrà in coalizione con il M5S oppure no; perché in caso affermativo sarebbe maturo un rimpasto per l’ingresso in maggioranza, dato che da oltre un anno i miei Colleghi approvano o non oppongono le delibere più significative della politica di un governo, ossia quelle di bilancio; stessa chiarezza che si dovrebbe avere laddove si volesse intravedere un percorso invece diverso e che in tale ottica semplificherebbe l’ipotesi per una più incisiva opposizione, quale oggi risulta quella dei Consiglieri di centrodestra.
Insomma, ormai un po’ di esperienza e qualche cocente delusione le si sono accumulate, sicché non vorrei ritrovarmi – dopo un’opposizione non opposizione, quale è oggi quella del PD di Marino – “ceduto” in Italia Viva (da notare che chi oggi è zingarettiano, molto democristianamente non è antirenziano) o peggio ancora in una delle due estremità dell’arco politico-istituzionale.
Poiché dei giochetti su Marino ne abbiamo un po’ tutti le scatole piene, in primis i cittadini, la soluzione più veloce e netta è fare tana libera tutti: una pur numericamente debolissima mozione di sfiducia al sindaco che avrebbe però il pregio di muovere i primi e per una volta sinceri passi in direzione di una alternativa all’attuale Amministrazione
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