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Roma. PCI: nessun dubbio la matrice è fascista! Solidali con la comunità della Pecora Elettrica
06/11/2019Questo articolo è stato letto 5848 volte!
Nella notte tra il 5 e 6 un nuovo rogo nella caffetteria/libreria “La Pecora Elettrica” a Roma, luogo dichiaratamente antifascista. Il locale, già distrutto dalle fiamme da un incendio la notte del 25 aprile, avrebbe dovuto riaprire domani. All’interno della libreria sarebbero state trovate tracce di liquido infiammabile. Lo si apprende da fonti investigative. I responsabili sarebbero entrati all’interno forzando la saracinesca. “L’incendio di stanotte l’ha distrutta di nuovo. Sono entrati e hanno dato fuoco a tutto”, ha detto il titolare della libreria. La libreria-caffè antifascista Pecora elettrica in via delle Palme, nel quartiere di Centocelle, che proprio domani avrebbe dovuto riaprire dopo la chiusura dovuta ad altro incendio. “Questo atto barbarico – hanno dichiarato il segretario del Comitato regionale e la segretaria della Federazione romana del Partito Comunista Italiano – mostra due cose: da un lato che purtroppo è vero c’è un’onda montante di rigurgiti fascisti nel Paese e a Roma e nel Lazio; da un altro lato segna la necessità di adeguare, perché oggi non lo è, il grado di vigilanza, di attenzione, di unità delle forze democratiche antifasciste”. La dichiarazione, continua rivolgendosi alla comunità della Pecora elettrica e alle forze democratiche antifasciste: “esprimiamo totale solidarietà alla proprietà, alla gestione e alla comunità che ha eletto a luogo dell’antifascismo la libreria bistrot. Nel contempo invitiamo le forze politiche democratiche e le organizzazioni sociali e culturali di Roma e del Lazio a creare un momento che suoni solidarietà certo, ma che sia anche dura risposta unitaria contro ogni presenza fascista nella nostra regione e nella nostra città”.
Dichiarazione congiunta della segretaria della Federazione romana PCI, Cristina Cirillo, e di Oreste della Posta, segretario regionale del PCI Lazio.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.