RACCOLTA DIFFERENZIATA, CARELLI (Roma in Azione): “UNA BUFFONATA, ROMA E’ RICOPERTA DI RIFIUTI” “E’ una…
Roma. Autonomia differenziata? C’è chi dice NO. E sono in tanti!
24/10/2019Questo articolo è stato letto 3279 volte!
A fine settembre la seconda assemblea nazionale al Liceo Tasso a Roma. Nonostante che dal precedente Governo in carica, perseguendo la strategia di attacco alle istituzioni democratiche, come la stessa organizzazione statuale, e per questo propose la cosiddetta riforma delle autonomie differenziate, anche l’attuale nuovo esecutivo, e nuova compagine politica, ha mantenuto la stessa tipologia di proposta anche se falsamente mediata da correttivi all’ “Emiliana”. Questo il succo della linea di confronto tra le forze, e sono tantissime, che a livello politico, sociale e territoriale stanno conducendo studio, informazione (controinformazione), e organizzazione di difesa della Costituzione repubblicana in modo diffuso nel Paese. In particolare, l’Assemblea nazionale convocata per la seconda volta (la prima ad inizio luglio, la seconda a fine settembre) ha visto un confronto serio e approfondito che varie personalità hanno offerto a base del confronto di merito: Marina Boscaino, Massimo Villone, Adriano Giannola, Marco Esposito, Laura Ronchetti, Ivan Cavicchi, e altri hanno infatti rimarcato che pur notando una diversità tra prima versione (precedente Governo M5S Lega) ed una seconda (Governo M5S PD LeU) nella sostanza assistiamo ad un “colpo di Stato con guanto di velluto”. Dopo l’ampio confronto, alcuni punti sono stati a base della comune riflessione: 1. In questi tre mesi numerose città si sono organizzate con Comitati di scopo per la difesa della Costituzione, ebbene va continuata questa diffusione perché non bisogna abbassare la guardia dopo il cambio di Governo, il cambio apparente della proposta, ma la sostanziale conferma di autonomia devastante per le Regioni; 2. È necessario sviluppare nessi di confronto e tutele con i soggetti che all’interno delle 23 materie dell’autonomia differenziata può svolgere azione che contrasti qualsiasi resa su questi punti; 3. Per evitare che si cada nella trappola parolaia, dei termini ora utilizzati come soft, giusta, cooperativa, solidale, etc. si decide di mettere a disposizione di tutte le realtà che vorranno formarsi sui territori gli interventi integrali di queste sessioni di studio-confronto; 4. L’Assemblea decide di chiedere un incontro al Governo per esporre i motivi della richiesta di ritiro di qualunque proposizione di autonomia differenziata; 5. Col fine di aumentare le forze coinvolte e l’operazione verità da svolgere, l’Assemblea svolgerà azione di coinvolgimento verso i lavoratori e le loro organizzazioni; 6. Infine l’Assemblea al fine di rendere più forte l’organizzazione e la diffusione della rappresentazione dei territori, decide di allargare il Comitato Nazionale ad altri soggetti. In occasione della prima Assemblea, a cui il PCI ha aderito immediatamente, Walter Tucci, della Direzione del Partito, in particolare sottolineò che “Il vero obiettivo a cui mirano — e che va denunciato con chiarezza, per svegliare le coscienze dei veri democratici e allargare il fronte della nostra battaglia — è quello di ottenere una maggiore indipendenza da un sistema economico, politico e sociale, le cui regole fondamentali sono di ostacolo ad una profonda integrazione con il sistema produttivo economico e sociale nord europeo, che, viceversa, non contempla forme di equità e redistribuzione di risorse; non contempla il carattere nazionale ed unitario dell’istruzione; non contempla alcun limite all’ampliamento delle privatizzazioni dei beni e dei servizi. Per ostacolare tale disegno penso che debba essere ripreso e rilanciato l’appello che Domenico Gallo ha inviato al Presidente della Repubblica e ritengo che debba essere anche trasmesso alla Corte Costituzionale e a tutti i parlamentari, come diceva Villone. Dobbiamo, inoltre, chiedere la costituzione di una Commissione parlamentare che, verifichi le disparità già in atto nell’attuale distribuzione delle risorse (ad es. tra Regioni a Statuto speciale e non) e dell’applicazione dei livelli essenziali di prestazioni (LEP), come più volte chiesto dalla Corte Costituzionale.”.
Related Images:
Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.