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ROMA/Aquino (FR). IL PCI CON LA SIRIA: COL CUORE E LA MENTE
16/10/2019Questo articolo è stato letto 3980 volte!
Ad Aquino è grande evento. Certo con gli occhi di Roma è una goccia nel mare. Si ma una goccia cristallina. Così si può racchiudere il giudizio per la riunione che i comunisti di Aquino (FR), presente il segretario regionale Oreste della Posta, hanno organizzato nella sede del PCI della cittadina ciociara. Certamente la questione siriana – la solidarietà alla Siria e al popolo siriano è il tema all’ordine del giorno – ha implicazioni internazionali, ha necessità che sia risolta con soggetti di peso da grande potenza mondiale, non da piccola organizzazione comunista locale. Eppure, da questo centro della provincia di Frosinone, grazie ad alcuni protagonisti diretti, come Ali Ramadam, che fa parte dl comitato per i problemi religiosi presso il Ministero degli Affari Siriani, che vive nella città di Tartus in Siria, e del fratello, presente anch’egli, che è cittadino italiano, e che vive da oltre trent’anni a Pisa ( dove è stato consigliere comunale per RC), ebbene grazie alle loro testimonianze dirette, la sezione del PCI di Aquino, proprio ieri è stata co-protagonista della realtà siriana e della solidarietà espressa col popolo siriano e curdo e contro l’aggressione militare imperialista di Turchia e USA (e NATO). All’assemblea comunista e di cittadini intervenuti, erano in tanti la sala era piena, Ali ha illustrato: “la guerra di aggressione portata avanti contro lo Stato siriano da USA, Francia, Gran Bretagna, Monarchie del Golfo, Turchia. In paticolare, ricordando le caratteristiche di vita civile e politica dello Stato siriano, il cittadino arabo ha ricordato come sostenere la Siria, significa difendere uno stato laico, la libertà di culto. Ad esempio in Siria hanno convissuto 18 etnie e varie religioni, sempre, tutte, in pace tra loro. Al contrario, l’aggressione turca utilizza i terroristi (isis e similari) come fanteria. Sono costoro – sottolinea Ali – i responsabili di gravi massacri di donne e bambini, infatti, ad esempio, l’attivista uccisa sulla strada di Kobane è stata violentata e torturata dai terroristi che in occidente venivano chiamati “ribelli moderati”. “Costoro, — denuncia con forza Ali – sono da sempre agli ordini di Ankara. E’ stata la Turchia che ha permesso il passaggio dei terroristi in Siria. Si parla di oltre 300.000.”. “Per questo è importante che l’Italia e l’Europa tolgano le sanzioni antisiriane. Il popolo è in grande sofferenza e va costruita una zione solidale concreta non solo morale”. La riunione molto attenta e partecipata, è proseguita con un buon dibattito. Da parte sua il segretario regionale del PCI, Oreste della Posta ha voluto ricordare la linea – ben prima dell’aggressione turca consentita dagli USA – che i comunisti hanno sempre mantenuto nei confronti non solo dell’intera area mediorientale, ma della Siria in particolare. “Abbiamo già detto – ricorda il segretario PCI – che la notizia recente di un accordo intercorso tra combattenti curdi e Federazione Russa per consentire alle forze armate della Repubblica Araba di Siria, guidata dal presidente Assad, di raggiungere le località di Manbij e Ayn Arab della Siria e difendere così il proprio territorio dall’avanzata turca rappresenta un fatto politico, oltre che strettamente militare, importante e che va nella direzione più auspicabile per le sorti della situazione terribile generata dall’aggressione imperialista della Turchia contro l’integrità territoriale siriana e di sterminio, in primo luogo, del popolo curdo. – così concludendo — La parola d’ordine per i comunisti e per la mobilitazione antimperialista non può che essere, ancora una volta, il No alla guerra imperialista, no al massacro dei popoli in Medio Oriente, a difesa della sovranità e dell’integrità territoriale della Siria.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.