ROMA/Cassino.  Morte operaio alla FCA. Il PCI solidale denuncia. Sciopero di otto ore.

ROMA/Cassino. Morte operaio alla FCA. Il PCI solidale denuncia. Sciopero di otto ore.

01/10/2019 0 Di Maurizio Aversa

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L’espressione è per tut­ti ugua­li: sgo­men­to, incre­du­li­tà, rab­bia. Subi­to dopo scat­ta il pen­sie­ro e il moto soli­da­le per Fabri­zio Gre­co, il lavo­ra­to­re qua­ran­ten­ne mor­to sta­not­te sot­to una pres­sa a fred­do. Pur­trop­po non è una mor­te ina­spet­ta­ta. Il sin­da­ca­to i rap­pre­sen­tan­ti dei lavo­ra­to­ri, come ad esem­pio Pier­lui­gi De Filip­pis rls Fiom solo una set­ti­ma­na fa, denun­cia­va rischi e peri­co­li. Una fra­se lapi­da­ria rac­chiu­de tut­to: «Il cari­co di lavo­ro è rima­sto ugua­le ma pri­ma era spal­ma­to su 4.300 ope­rai, ora su 3.700». Per que­sto ora lo sboc­co è sta­to uno scio­pe­ro di 8 ore su tut­ti e tre i tur­ni del­lo sta­bi­li­men­to Fca di Cas­si­no. Lo stop è sta­to pro­cla­ma­to dal­le segre­te­rie ter­ri­to­ria­li di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic e Uglm con le Rsa del­lo sta­bi­li­men­to. La salu­te e la sicu­rez­za sul lavo­ro sono “un dirit­to impre­scin­di­bi­le. Non si può e non si deve mori­re duran­te il lavo­ro”, affer­ma­no i sin­da­ca­ti, espri­men­do “cor­do­glio e vici­nan­za ai fami­lia­ri del­la vit­ti­ma”. Que­sta mat­ti­na, davan­ti ai can­cel­li, oltre ai lavo­ra­to­ri, ai sin­da­ca­ti e qual­che fami­glia­re, anche il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no ha volu­to testi­mo­nia­re il cor­do­glio, la soli­da­rie­tà, e la denun­cia che deve por­ta­re ad una lot­ta con­tro que­sto sfrut­ta­men­to che con­su­ma vite uma­ne al pari del­le mate­rie pri­me che usa per fare pro­dot­ti da ven­de­re! Dichia­ra il Segre­ta­rio del PCI Lazio Ore­ste del­la Posta: “ E’grave l’incidente sul lavo­ro allo sta­bi­li­men­to F.C.A di Cas­si­no! Il lavo­ra­to­re, Fabri­zio Gre­co, di 40 anni di Pon­te­cor­vo che è mor­to, lascia la moglie e due figlie pic­co­le. Il PCI denun­cia che uno sta­bi­li­men­to dove vi era­no 4300 dipen­den­ti, oggi ridot­to a soli 3700 uni­tà, resta con la stes­sa pro­du­zio­ne di un tem­po con un evi­den­te­men­te aumen­to del cari­co di lavo­ro con oltre 500 ope­rai in meno. – quin­di con vee­men­za il segre­ta­rio comu­ni­sta chiu­de — Que­sti epi­so­di acca­do­no per due moti­vi fon­da­men­ta­li: il pri­mo che man­ca­no ispet­to­ri sul lavo­ro e il secon­do che lavo­ra­to­ri sono sem­pre più ricat­ta­ti e accet­ta­no di lavo­ra­re con più rischi per sal­va­guar­da­re il pro­prio sala­rio.

Il segre­ta­rio del PCI del Lazio, Ore­ste del­la Posta, con Pier­lui­gi De Filip­pis, rls Fiom alla FCA

Noi sia­mo qui a por­ge­re cor­do­glio alla fami­glia e soli­da­rie­tà ai lavo­ra­to­ri ma è chia­ro che è ora di cam­bia­re total­men­te il regi­stro sul lavo­ro scri­ven­do una nuo­va leg­ge del dirit­to del lavo­ro la cosa impres­sio­nan­te che alcu­ni ope­rai davan­ti ai can­cel­li del­lo sta­bi­li­men­to F.C.A. di Cas­si­no han­no dichia­ra­to che non abbia­mo più dirit­ti e i sala­ri sono mol­to bas­si. Que­sta è una gran­de veri­tà a cui tut­ta la sini­stra deve dare una rispo­sta!”.

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