Ottima annata per la vendemmia nel Lazio. I Castelli Romani festeggiano con una “Cena in Vigna”

Ottima annata per la vendemmia nel Lazio. I Castelli Romani festeggiano con una “Cena in Vigna”

23/09/2019 0 Di Redazione

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Raccolto migliore e incremento del 16%. Centinaia di persone hanno brindato alla stagione propizia con CastelliExperience e l’azienda Colle Picchioni

Il 2019 si pre­an­nun­cia come un’ottima anna­ta per la ven­dem­mia nel Lazio, con uve qua­li­ta­ti­va­men­te supe­rio­ri ed un incre­men­to del rac­col­to del 16%rispet­to all’anno pre­ce­den­te. L’insolito cli­ma che ha carat­te­riz­za­to le ulti­me sta­gio­ni, con una pri­ma­ve­ra fin trop­po pio­vo­sa e tem­pe­ra­tu­re infe­rio­ri alla media, e un’estate tor­ri­da con la colon­ni­na del mer­cu­rio spes­so pros­si­ma ai 40°, è, di fat­to, sta­to una for­tu­na per le uve, ren­den­do gli aci­ni più zuc­che­ri­ni.

Per cele­bra­re l’inizio del­la ven­dem­mia nell’area dei Castel­li Roma­ni, Castel­liEx­pe­rien­ce, asso­cia­zio­ne per la pro­mo­zio­ne turi­sti­ca dell’area castel­la­na, e l’azienda Col­le Pic­chio­ni, sto­ri­co pro­dut­to­re vini­co­lo loca­le, han­no orga­niz­za­to l’evento “Cena in vigna”, che ha por­ta­to cen­ti­na­ia di turi­sti e wine lovers alla sco­per­ta dei vini castel­la­ni e dei vigne­ti di quest’area.

L’evento ha for­ni­to ai pre­sen­ti l’occasione per visi­ta­re le vigne dell’azienda Col­le Pic­chio­ni, gesti­ta oggi da Vale­rio Di Mau­ro e da sua moglie Laia Stor­beck, che dal­la fine degli anni ses­san­ta pro­du­ce otti­mi vini, sem­pre nel rispet­to del­la tra­di­zio­ne e del ter­ri­to­rio. I par­te­ci­pan­ti han­no potu­to fare doman­de su tut­to il pro­ces­so di rea­liz­za­zio­ne del vino, dal­la rac­col­ta, fino ad arri­va­re nei cali­ci sul­le nostre tavo­le.

L’area dei Castel­li Roma­ni ha sem­pre atti­ra­to mol­ti turi­sti, sia per i suoi pro­dot­ti eno­ga­stro­no­mi­ci, sia per le bel­lez­ze pae­sag­gi­sti­che, come, ad esem­pio, i laghi.– Ha com­men­ta­to Tizia­na Miche­li, Pre­si­den­te di Castel­liEx­pe­rien­ce. – Oggi, le moda­li­tà di frui­zio­ne del ter­ri­to­rio stan­no cam­bian­do, così come le tipo­lo­gie di turi­sti che si reca­no sul ter­ri­to­rio, dall’appassionato di arte, che vuo­le sco­prir­ne i bor­ghi, all’amante di vini, che non si accon­ten­ta di degu­star­li, ma vuo­le cono­sce­re la sto­ria che c’è die­tro. Per que­sto moti­vo, in col­la­bo­ra­zio­ne con le azien­de loca­li, ci impe­gnia­mo a ade­gua­re l’offerta turi­sti­ca ai nuo­vi stan­dard richie­sti, rin­no­van­do il modo di con­ce­pi­re il ter­ri­to­rio e la sua pro­mo­zio­ne”.

Negli ulti­mi anni, abbia­mo nota­to che gli appas­sio­na­ti di vino sono diven­ta­ti sem­pre più con­sa­pe­vo­li e curio­si sul mon­do eno­lo­gi­co. Ogni anno venia­mo con­tat­ta­ti da mol­te per­so­ne che vor­reb­be­ro cono­sce­re meglio l’azienda, visi­ta­re le vigne, ave­re infor­ma­zio­ni sul­la ven­dem­mia e i pro­ces­si di pro­du­zio­ne. – Ha det­to Vale­rio Di Mau­ro. – Per que­sto moti­vo, in col­la­bo­ra­zio­ne con Castel­liEx­pe­rien­ce, abbia­mo volu­to festeg­gia­re l’inizio del­la ven­dem­mia, apren­do le nostre por­te con un even­to diver­so, diver­ten­te e raf­fi­na­to, tut­to all’insegna del vino”.

Gli ospi­ti di “Cena in vigna” sono sta­ti accol­ti con un ape­ri­ti­vo di ben­ve­nu­to a base di Mèva bian­co, una mal­va­sia in purez­za del­l’a­zien­da, dal taglio fre­sco e gio­va­ni­le, accom­pa­gna­to da frit­ti vege­ta­li espres­si al car­toc­cio, e con un intrat­te­ni­men­to a cura di atto­ri e musi­ci­sti che han­no pro­po­sto per­for­man­ce sul tema del vino. A segui­re, su un giar­di­no ter­raz­za­to in mez­zo al vigne­to con vista sul mare da una par­te e su Roma dal­l’al­tra è sta­ta ser­vi­ta la cena. Pro­dot­ti sem­pli­ci e di qua­li­tà del­la tra­di­zio­ne, tut­to rigo­ro­sa­men­te fat­to in casa. Una sera­ta all’in­se­gna del­lo sta­re insie­me e del­la con­vi­via­li­tà. Duran­te la cena, ogni piat­to è sta­to abbi­na­to ad un vino loca­le, scel­to da esper­ti som­me­lier dell’azienda.

I vini pro­po­sti sono sta­ti: Mèva bian­co, Don­na Pao­la, Le Vigno­le e per fini­re Il Vas­sal­lo, il ros­so di pun­ta del­l’a­zien­da che ha otte­nu­to pre­sti­gio­si rico­no­sci­men­ti, come i 5 grap­po­li di Biben­da, inse­ri­to da Civil­tà del Bere tra i 30 miti ita­lia­ni ed altro.

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