Frosinone. Incontro PCI e Vertenza Frusinate: successo e soddisfazione per esito incontro. Efficaci interventi di…
Frosinone. Vertenza frusinate: ormai mangiare è difficile!
18/09/2019Questo articolo è stato letto 7345 volte!
L’aula consiliare è gremita affollata come poche volte. Sugli scranni della presidenza campeggia una scritta che dice tutto: “ormai mangiare è difficile. Quasi impossibile parlare con gli eletti da noi”. E’ chiara denuncia di abbandono. Ma è anche incitamento alla lotta. Alla continuazione della lotta. Perché il movimento ciociaro, di questi lavoratori che da anni ormai non rinunciano ad esporsi in prima persona per rivendicare sia il diritto ai provvedimenti dello stato sociale, sia, soprattutto, il diritto a vedere indicazioni chiare di prospettive produttive per un lavoro futuro. Già la scorsa settimana, come puntualmente fa il PCI di Frosinone e del Lazio, ha esposto pubblicamente le valutazioni negative di questo frangente del ruolo non svolto, del rinvio, della politica dell’anguilla, che la Regione Lazio sta attuando sulle aree di cisi e su quella della provincia di Frosinone in particolare. Ieri, in questo clima si è svolto l’ incontro nel palazzo della provincia di Frosinone. Erano presenti Cgil Cisl e Ugl. Vetenza Frusinate ha anche invitato tutti i partiti politici. Presente solo il Partito Comunista Italiano, con la massima rappresentanza territoriale: il segretario regionale Oreste della Posta. I sindacati hanno solo confermato che le delibere per i pagamenti sono al ministero e che la copertura per 2019 c’è. Ma le delibere pronte, non sono denaro pronto che invece è atteso da tempo. Le organizzazioni dei lavoratori saranno a breve riconvocati dalla Regione. Il responsabile lavoro del PCI, Tiziano Ziroli, sottolinea che “Comunque le domande rimangono senza risposta. In particolare: Quando gli assegni saranno versati ai lavoratori? Quali sono le politiche attive che la Regione vuole mettere in campo? Intanto i lavoratori aspettano senza un centesimo in tasca.”. Ricordiamo che questa lotta organizzata ha avuto origine con Vertenza Frusinate, nata nell’ottobre 2014 ad Anagni ed ufficializzata a maggio 2015 nella sede provinciale del PdCI (ora PCI). L’obbiettivo? Chiaro dall’inizio: tenere alta l’attenzione sulla disoccupazione e sugli ammortizzatori sociali che man mano stavano finendo. Nelle more di vari tentativi fu pure organizzato un “Tavolo Inter Istituzionale” tra Vertenza Frusinate, i sindacati, l’Amministrazione Provinciale, gli eletti del territorio e le organizzazioni datoriali. A settembre si riuscì, dopo varie pressioni, ad andare ad un tavolo regionale ma anche in quel caso solo propaganda su provvedimenti del tutto inutili per i 135.000 disoccupati e nessun impegno preciso. Sollecitando la Provincia, a convocare tavoli istituzionali per contrastare la disoccupazione. Tramite i 5 Stelle fu scritta una mozione, che viene presentata. Ma a distanza di molti mesi la maggioranza di centrosinistra, guidata da Zingaretti, neppure l’ha messa all’ordine del giorno. Ad inizio 2016, mobilitazione con una manifestazione davanti a una delle fabbriche chiuse, simbolo di un territorio devastato dalla disoccupazione, la Videocon di Anagni, in quell’occasione furono raccolte anche le firme per far calendarizzare la mozione proposta dai 5 stelle: niente di fatto! I protagonisti ricordano : “Noi di Vertenza Frusinate abbiamo posto all’assessore il problema che a giugno 350 lavoratori della Videocon avrebbero finito la mobilità, così come 90 lavoratori dell’Ilva di Patrica e a seguire entro fine dicembre circa altri mille lavoratori, senza contare quelli che già sono senza reddito e senza ammortizzatori sociali: entro la fine dell’anno la crisi Frusinate avrà, dunque, risvolti drammatici, 135.000 disoccupati su una popolazione totale di circa 500.000 persone senza che si intravedano prospettive.”.
Ma in Regione non hanno sentito ragioni. Non possono dare sostegno, dicono che non ci sono i soldi, alla Regione il coro è unanime. A questo punto viene cercata solidarietà istituzionale sul territorio: far convocare al Presidente della Provincia un’assemblea dei sindaci all’appuntamento sono una quarantina su 91. Stilato un documento, che dovrà essere portato dai sindaci alla Regione. Il documento riceve il sostegno di 74 sindaci su 91 ma non verrà mai portato dai sindaci, che invece avevano proposto di portarlo a Zingaretti insigniti di fascia. Alla fine, un documento così rilevante viene, banalmente, spedito via mail. Un brutto episodio è dato il 27 maggio quando è convocato il tavolo regionale a Frosinone ma Vertenza Frusinate non viene convocata, non gradiscono la presenza? Si tiene, così, il tavolo senza Vertenza Frusinate, la risposta del tavolo è la seguente: il documento dei sindaci non viene neanche preso in considerazione, la Regione propone un bonus ‘ASSUNZIONI’, sulla falsariga del jobs act, da destinare ai datori di lavoro. Alla precisa domanda per sapere quali aziende vogliano assumere e se esista una mappatura delle stesse, Sindacati e Regione rimangono muti. Commenta Tiziano Ziroli, del PCI “ Questo è ciò che noi disoccupati della Ciociaria stiamo facendo e subendo, lo facciamo perché non abbiamo più partiti di riferimento, e il nuovo PCI dovrebbe diventare un riferimento per queste battaglie. Queste sono le battaglie dei Comunisti.”. Per tornare all’oggi, sembra molto amaro il calvario che queste decine di lavoratori stanno subendo. E dire che la sala affollata della Provincia di Frosinone un messaggio forte lo contiene: non si vuole assistenzialismo; si persegue l’obbiettivo del lavoro futuro. Chi ha strumenti e responsabilità per scegliere ed attuarli non può voltare le spalle! Possibile siano rimasti solo i comunisti ad interessarsi di questi drammi? Sembrerebbe di si.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.
Come sempre per i lavoratori i soldi non si trovano mai. Non posso che seprimete solidarieta’ per questi lavoratori e augurare loro di potere e sapere tenete ben alta la bandiera della consapevolezza dei propri. diritti e quella della tenacia nel lottare per vederseli riconosciuti. Certo, senza l’aiuto delle forze politiche e sindacali diventa tutto piu’ difficile. Non dubito dell’ appoggio del PCI pero’ non nutro molta fiducia verso il sindacati ( CGIL compresa). Sono sta RSU pet parecchi anni e ho visto attuare molte volte la politica dell’ “armiamoci e partite”.